Mi dispiace, ma stavolta non concordo praticamente con niente di quello che hai scritto.
Innanzi tutto, le modalità di trasmissione sono completamente diverse: per trasmettere l'HIV è necessario un contatto diretto tramite sangue o sperma con una persona infetta, cosa che fa sì che le occasioni di contagio siano estremamente limitate: non è come il coronavirus che basta che entri nella stessa stanza in cui ha soggiornato una persona infetta e te lo puoi prendere, anche se quella persona è uscita prima che tu entrassi e non l'hai mai vista. Oppure basta che fai un viaggio in treno o in aereo e da qualche parte non troppo lontano da te c'è seduta una persona infetta e te lo puoi prendere. Oppure... mille altri casi. Se ti sembra differenza di poco conto...
In secondo luogo, non è neanche vero che il preservativo ti ripara e bastadall'HIV, a meno di non escludere qualsiasi contatto epidermico (tipo sesso orale) ecc... Il preservativo, a patto che sia indossato subito e per qualsiasi tipo di rapporto, è un mezzo che riduce drasticamente le possibilità di contagio ma non le azzera. Poi ci sarebbero anche le altre vie di contagio tipo dal dentista, per trasfusione sanguigna, ecc., ma su queste possiamo dire che sono stati fatti passi enormi e ormai il contagio per quelle vie lì è quasi estinto.
Insomma, si può dire che con un minimo di attenzione (cosa che comunque assolutamente non tutti fanno!) l'HIV ora hai bassissime probabilità di prenderlo, il coronavirus puoi fare le attenzioni che vuoi ma te lo puoi tranquillamente prendere lo stesso. Se ti sembra una differenza di poco conto...
Oltre a ciò, c'è il decorso della malattia indotta dai virus in questione: nella maggior parte dei casi, il coronavirus ha un decorso spontaneo benigno, senza neanche nessun intervento. Se ti prendi l'HIV, senza medicinali sei destinato alla morte in tempi non troppo lunghi. Facendo le adeguate terapie (pesanti, costose e da portare avanti vita natural durante!) puoi vivere decentemente il resto della tua vita ma al prezzo di essere un appestato evitato da una gran parte di quelli che incontri e ai quali dici di essere sieropositivo. E di sicuro ti scordi una vita sessuale come immagineresti di averla. Se ti sembra una differenza di poco conto...
Infine, non è neanche vero che all'epoca dell'HIV non c'era possibilità di diffusione delle notizie: c'erano giornali, radio e televisioni. L'informazione viaggiava tranquillamente in tempo reale tanto quanto ora. Quella che mancava era l'informazione 2.0 autoprodotta dalla massa dell'umanità tramite i vari twitter, facebook, instagram e compagnia bella. E questa invece sì che è una differenza di poco conto, IMHO.
Uhm...mi sa che non ci siamo capiti...io sono d'accordo con tutte queste tute precisazioni.
Quel che stavo scrivendo prima in sintesi è: l'hiv è in controllo, questo nuovo coronavirus no.
E l'hiv è in controllo perchè lo si conosce e questo no.
per l'hiv il protocollo terapico è conosciuto, sperimentato e sicuro, per questo virus no.
Mi spiego?
Quanto al decorso...vabbè. Stiamo a vedere.
Nelle mie conoscenze ci sono coppie in cui uno è sieropositivo e l'altro no e non hanno il minimo problema. Anzi.
O meglio, hanno gli stessi problemi delle altre coppie.
Per lavoro sono stata parecchio a contatto con l'hiv nei tempi in cui era un tema caldo, come lo sono stata per tutta un'altra serie di patologie che oggi come oggi sono in controllo. Penso all'epatite C e alla vecchia terapia con interferone, che era pesantissima, e le ultime terapie che negativizzano e senza gli effetti collaterali di un tempo.
Anche qui....tutto dipende dalla percezione e dalla conoscenza.
Di mio, conoscendo l'hiv non ne ho paura.
Nè ne avevo ai tempi. Anche se l'attenzione era alta.
Sapevo che ausilii indossare quando entravo in contatto con sieropositivi e conclamati e chiusa la questione.
E non c'era il numero improvviso di malati che otturavano gli ospedali, i reparti infettivi (che hanno tutta una serie di tecnologie che non permettono per esempio il ricircolo dell'aria in altri reparti) non rischiavano di essere intasati e gli operatori sanitari non avevano ancora sperimentato i tagli e le riduzioni degli utimi anni.
Di questo nuovo virus, non conoscendo esattamente come funziona, ho invece paura.
Primo perchè, come hai ben sottolineato, per prendersi l'hiv un minimo di impegno bisognava mettercelo mentre ora no.
Basta respirare fondamentalmente.
E non ho paura direttamente per me. A quel che si dice (ma del paziente 1 ancora intubato non si parla tantissimo) non sono una categoria a rischio.
Mio padre è immuno depresso e potrei semplicemente portarglielo a casa. E non mi piacerebbe salutarla nella consapevolezza di avergli portato in casa qualcosa che l'ha stroncato.
E non solo lui. Ovviamente lui mi colpisce e parecchio perchè è mio padre.
In questo caso temo l'essere vettore e mi colpisce la responsabilità di questo.
Detto questo, se salta il sistema sanitario, che sta reggendo ma faticosamente e con dubbi rispetto a possibili evoluzioni pure io che non sono categoria a rischio divento a rischio.
Senza terapia (che è sperimentale) e senza sistema sanitario sono nella merda pure io.
Dove non c'è sistema sanitario la letalità aumenta e di parecchio.
E noi si è abituati a pensare ad un sistema che tiene botta nell'ordinario.
Ma.
Ho potuto osservare da vicino negli ultimi 20 anni l'evoluzione dei servizi, ed è peggiorata.
quindi non so bene come si possa reggere un impatto più alto di quello osservato fino ad ora. Tenendo conto che l'impatto attuale è minimo rispetto a un ro di 1:2.
Non concordo sull'ultimo passaggio, della diffusione delle informazioni.
20 anni, quando ho iniziato a lavorare costruire informazione e mezzi di diffusione dell'informazione era una lavorata.
Se allora avessimo avuto per esempio facebook, instagram, la velocità di wa...minchia, che pacchia sarebbe stata!!!
Mi ricordo che già utilizzare le mail per comunicare a livello istituzionale era un casino. E buona parte dei funzionari chiedeva di parlare.
Altro che video conference e lavoro a distanza.
Ho collaborato in alcuni progetti europei...rispetto ad oggi era la preistoria.