C'è abbastanza poco da vedere: finora quasi tutti quelli che si sono presi il coronavirus sono guariti. Questo è un dato di fatto.
Di malati di AIDS guariti, non ho notizia in quarant'anni, ormai.
Personalmente, se devo scegliere uno dei due virus da prendermi, non ho dubbi!
Secondo te se io adesso fossi sieropositivo e uscissi per una cena con una tipa appena conosciuta e le comunicassi tranquillamente (come dovrei fare) che sono siero positivo, la serata si svolge nello stesso modo in cui si svolgerebbe se non fossi sieropositivo? E questo a prescindere dal fatto che ci finisca a letto o meno.
E non mi rispondere basandoti su come
dovrebbero essere le cose: rispondi basandoti su come
sono. Che ti piaccia o meno come sono.
Eppure, con la devoluzione alle regioni non avremmo dovuto trovarci nella terra latte, miele e unicorni rosa, come gli inglesi con la Brexit?

Ché gli efficienti lombardi e i laboriosi veneti avrebbero fatto vedere al resto dei lazzaroni italiani come si fa a far funzionare le cose...
Stai a vede' che anche i milanesi magnanomagnano....
E chi l'avrebbe mai detto che loro così diversi alla fine sono così uguali?
Confondi le cose: un conto è la comunicazione da usare a livello interpersonale per i flussi di lavoro, e qui concordo: videoconferenze negli anni ottanta erano roba da film di fantascienza.
Altra cosa è veicolare un'informazione alla massa, tipo appunto che c'è un'epidemia e cosa fare: questo era tranquillamente nell'ordine delle cose.
Che ci sia abbastanza poco da vedere mi trova pienamente concorde.
Ma non perchè si veda. semplicemente si riduce il campo visivo.
Da ignorante prudente, io non mi esprimo a riguardo.
E ancora tutto da verificare.
Compreso il tasso di recidiva.
siamo immersi in una molteplicità di malattie da cui non si guarisce.
Dal diabete. Dalla candida (che recidiva mica da ridere).
mio padre mica è guarito dal linfoma. Il linfoma è in controllo e ridotto.
E non guarisce nemmeno dall'immunodeficienza.
questa idea dell'essere sani...te lo dicevo ridacchiando che cercando il disturbo si trova.
Ridacchiavo, ma ero piuttosto seria a riguardo.
Anche tenendo del fatto che non conosciamo le patologie tutte. conosciamo quelle conosciute.
quindi potremmo per assurdo (ma mica tanto) essere tutti affetti da malattie di cui nemmeno sappiamo l'esistenza.
quanto allo stigma sociale...non è un problema direttamente sanitario.
E' un problema di comunicazione e cultura.
La campagna informativa fatta ai tempi dell'hiv è stata spaventosa. E se ne raccolgono ancora i frutti.
Fra cui per l'appunto lo stigma.
Io se mi si dicesse della sieropositività mi informerei sullo stato della terapia.
Fra l'altro ci sarebbe un lungo discorso da fare sulla sieropositività e sulla malattia conclamata. Che neanche 20 anni di informazione hanno colmato il gap.
Ma è complesso e se devo essere sincera è un discorso che ho fatto talmente tante volte da sapere già in anticipo come quella pubblicità dell'alone viola intorno al alato colpisca ben di più di un discorso razionale.
Evito il più delle volte i discorsi razionali. Servono a molto, molto poco.
Fortunatamente non devi scegliere.
Scegli l'ambiente per te.
L'hiv non te lo prendi salvo che te lo fai praticamente iniettare.
Il coronavirus ti sceglie, semmai. E non è che gli puoi dire "no, guardi signor corona...non sono disponibile"
che pooi, a proposito di corona...hai letto il calo di vendite della birra corona?
Da schiantarsi se non fosse un discorso tipo "ma le piante hanno bisogno dell'acqua?????"
20 anni fa, quando ai tavoli istituzionali si discuteva della 328 c'è stato chi ha previsto ed è rimasto inascoltato.
Per me non è una sorpresa lo stato attuale dei servizi.
mi stupisco di chi si stupisce e casca dal pero.
Mi stupisco sempre per non cadere irrimediabilmente nel disprezzo eh.
Concorderai con me che le modalità del mezzo tv siano profondamente diverse dal mezzo social.
Ridacchiavo sulle faccine e tu mi hai risposto puntuale sul fatto che uno degli elementi per capirle è immaginarsi seduti faccia a faccia e fare una sorta di gioco di ruolo.
