Una mano addormentata

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

feather

Utente tardo
dove hai conosciuto tua moglie? In Italia o nel suo paese? Ti sei spostato da ragazzo o da adulto? Eri solo quando l'hai conosciuta?
L'ho conosciuta 6 anni fa nel suo paese.. Vivevo solo all'epoca.. in Francia.. In un buco di appartamento.. I mesi passavano e io.. vegetavo.. ho conosciuto lei durante una trasferta di lavoro.. Ho intuito subito che era una donna tranquilla, graziosa e gentile, l'ideale per fare una famiglia.. non mi ero sbagliato..
Dopo anni passati in solitudine.... mi sono detto: e chi mai troverà la donna che mi capisce, con cui avere un'intesa profonda..?
Questa qui è un'occasione più unica che rara, ed è qui ora, fare una famiglia, dare un senso a questi anni passati a vegetare...
Avevo 30 anni quando mi sono sposato. Per qualche anno mi sono goduto questa famiglia.. Poi.. la mancanza di intesa con lei, che io credovo fosse secondaria, e magari "aggiustabile" con il tempo.. ha cominciato a pesare..
Ho incontrato l'ex amante.. il vaso di Pandora è letteralmente esploso.. E ora.. non è più possibile fare finta..
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
L'ho conosciuta 6 anni fa nel suo paese.. Vivevo solo all'epoca.. in Francia.. In un buco di appartamento.. I mesi passavano e io.. vegetavo.. ho conosciuto lei durante una trasferta di lavoro.. Ho intuito subito che era una donna tranquilla, graziosa e gentile, l'ideale per fare una famiglia.. non mi ero sbagliato..
Dopo anni passati in solitudine.... mi sono detto: e chi mai troverà la donna che mi capisce, con cui avere un'intesa profonda..?
Questa qui è un'occasione più unica che rara, ed è qui ora, fare una famiglia, dare un senso a questi anni passati a vegetare...
Avevo 30 anni quando mi sono sposato. Per qualche anno mi sono goduto questa famiglia.. Poi.. la mancanza di intesa con lei, che io credovo fosse secondaria, e magari "aggiustabile" con il tempo.. ha cominciato a pesare..
Ho incontrato l'ex amante.. il vaso di Pandora è letteralmente esploso.. E ora.. non è più possibile fare finta..
Tu ti consideri un uomo interessante e piacente?
 

Ecate

Utente di lunga data
L'ho conosciuta 6 anni fa nel suo paese.. Vivevo solo all'epoca.. in Francia.. In un buco di appartamento.. I mesi passavano e io.. vegetavo.. ho conosciuto lei durante una trasferta di lavoro.. Ho intuito subito che era una donna tranquilla, graziosa e gentile, l'ideale per fare una famiglia.. non mi ero sbagliato..
Dopo anni passati in solitudine.... mi sono detto: e chi mai troverà la donna che mi capisce, con cui avere un'intesa profonda..?
Questa qui è un'occasione più unica che rara, ed è qui ora, fare una famiglia, dare un senso a questi anni passati a vegetare...
Avevo 30 anni quando mi sono sposato. Per qualche anno mi sono goduto questa famiglia.. Poi.. la mancanza di intesa con lei, che io credovo fosse secondaria, e magari "aggiustabile" con il tempo.. ha cominciato a pesare..
Ho incontrato l'ex amante.. il vaso di Pandora è letteralmente esploso.. E ora.. non è più possibile fare finta..
Feather mi riconosco molto nelle tue parole, per un soffio anche io quasi sposavo il bravo ragazzo, che non amavo e neppure stimavo, uscendo così dal mio mondo, per me soffocante per gli stessi motivi per cui è soffocante per te. Io forse ho avuto la fortuna di iniziare a sperare in tempo e di poter cambiare vita completamente senza portare troppo dolore agli altri...
Mai pensato di cambiare vita? Lavoro, paese, condizioni economiche? E tua moglie, sarebbe eventualmente disposta a seguirti un un ipotetico cambiamento di ambiente sociale, paese, lingua, condizioni economiche? Se la risposta è no, secondo me verso di lei non hai l'obbligo morale di provare a stare insieme...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Feather mi riconosco molto nelle tue parole, per un soffio anche io quasi sposavo il bravo ragazzo, che non amavo e neppure stimavo, uscendo così dal mio mondo, per me soffocante per gli stessi motivi per cui è soffocante per te. Io forse ho avuto la fortuna di iniziare a sperare in tempo e di poter cambiare vita completamente senza portare troppo dolore agli altri...
Mai pensato di cambiare vita? Lavoro, paese, condizioni economiche? E tua moglie, sarebbe eventualmente disposta a seguirti un un ipotetico cambiamento di ambiente sociale, paese, lingua, condizioni economiche? Se la risposta è no, secondo me verso di lei non hai l'obbligo morale di provare a stare insieme...
Lui ha già cambiato paese.
La tua proposta, in generale, mi sembra suggerire un espediente per scaricare sulla moglie ogni responsabilità.
Non si cambia totalmente vita per insoddisfazione esistenziale. A mio parere è un ricercare se stessi fuggendo a se stessi. Se sei insoddisfatto di te lo sarai anche in Patagonia (io lo sarei di più :mexican: ).
 

lolapal

Utente reloaded
Lui ha già cambiato paese.
La tua proposta, in generale, mi sembra suggerire un espediente per scaricare sulla moglie ogni responsabilità.
Non si cambia totalmente vita per insoddisfazione esistenziale. A mio parere è un ricercare se stessi fuggendo a se stessi. Se sei insoddisfatto di te lo sarai anche in Patagonia (io lo sarei di più :mexican: ).
Sono d'accordo! :)
 

lolapal

Utente reloaded
Non, quel senso non c'è mai stato, solo lei riusciva a tirare fuori da me, a farmi provare qualcosa così forte.. Un calore in grado di scaldare questo deserto di senso che vedo e sento...
Fai conto di avere un tossicodipente, ma non di eroina, di emozioni.
Vive in una specie di anestesia permanente.. da sempre.. poi arriva lei e riesce a far sentire delle emozioni fortissime.. Così forti che il deserto di significato si colora.. e poi ti dice che te ne puoi pure andare a fare in culo che c'ha da farsi scopare dal marito... e l'anestesia continua..
È dura farsi bastare il pane azzimo quando hai provato una bella amatriciana..
Io penso che le emozioni che lei ti ha tirato fuori, tu le hai comunque dentro di te, non è dipeso da lei, in un certo senso. Tu le potresti ritrovare, non necessariamente devono essere legate a un'altra persona. Certe volte, fa bene un po' di sano egocentrismo, guardarsi da soli, senza aver bisogno di qualcuno che ci faccia da specchio.
:)
 

Ecate

Utente di lunga data
Lui ha già cambiato paese.
La tua proposta, in generale, mi sembra suggerire un espediente per scaricare sulla moglie ogni responsabilità.
Non si cambia totalmente vita per insoddisfazione esistenziale. A mio parere è un ricercare se stessi fuggendo a se stessi. Se sei insoddisfatto di te lo sarai anche in Patagonia (io lo sarei di più :mexican: ).
Se in Patagonia si sta peggio si può sempre tornare ... I recidivi invece possono provare a Timbuctù
Facezie a parte, mi sembra che la differenza di mentalità stia inghiottendo anche la possibilità di riconoscersi come persone. E che l'amore assoluto della moglie -che lo mette un po' in crisi, IMHO- si confonda con le regole sociali del posto, che Feather non riconosce.
Nel Talmud si dice "cambia il tuo luogo e cambierai il tuo destino" e io ci credo.
Noi siamo noi, ma tanto di ciò che vediamo di noi stessi è quello specchio costruito da ciò che ci circonda
:)
 

Sbriciolata

Escluso
Non mi sento assolutamente parte della loro cultura. Che peraltro non condivido. Qui un individuo non è un individuo, è un pezzo della società.
Ti danno il tuo posto nella società e tu devi stare in quella casellina. Non c'è spazio per l'individualità.
E si, le persone mi sono estranee.. Anche se in misura minore, anche in Italia era così. La prima a definirmi asociale è stata la mia professoressa di Italiano alle scuole medie!
Non so, mi sembra che tutti si trincerino dietro facciate, nessuno (o quasi) ti fa vedere il suo vero volto. E a me questo ha sempre pesato molto, fin da adolescente.
Qui hanno ruoli sociale così stretti e definiti che è molto peggio. Qui il volto da mostrare manco ce lo hanno. Sono solo un ignanaggio della società in cui vivono, non hanno pensieri propri. Non gli servono e gli sarebbero solo d'ostacolo.
giappone?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se in Patagonia si sta peggio si può sempre tornare ... I recidivi invece possono provare a Timbuctù
Facezie a parte, mi sembra che la differenza di mentalità stia inghiottendo anche la possibilità di riconoscersi come persone. E che l'amore assoluto della moglie -che lo mette un po' in crisi, IMHO- si confonda con le regole sociali del posto, che Feather non riconosce.
Nel Talmud si dice "cambia il tuo luogo e cambierai il tuo destino" e io ci credo.
Noi siamo noi, ma tanto di ciò che vediamo di noi stessi è quello specchio costruito da ciò che ci circonda
:)
Il posto l'ha scelto lui, la moglie l'ha scelta lui per avere almeno un figlio che desse senso alla sua vita. E tutto questo a 30 anni non a 50! E dopo 5 anni ha il figlio, è riuscito ad avere un'amante e a ritrovarsi insoddisfatto.
E parla come se fosse un pensionato forzato della vita. Cosa vuoi che gli cambi cambiare paese?!
 

Sbriciolata

Escluso
L'ho conosciuta 6 anni fa nel suo paese.. Vivevo solo all'epoca.. in Francia.. In un buco di appartamento.. I mesi passavano e io.. vegetavo.. ho conosciuto lei durante una trasferta di lavoro.. Ho intuito subito che era una donna tranquilla, graziosa e gentile, l'ideale per fare una famiglia.. non mi ero sbagliato..
Dopo anni passati in solitudine.... mi sono detto: e chi mai troverà la donna che mi capisce, con cui avere un'intesa profonda..?
Questa qui è un'occasione più unica che rara, ed è qui ora, fare una famiglia, dare un senso a questi anni passati a vegetare...
Avevo 30 anni quando mi sono sposato. Per qualche anno mi sono goduto questa famiglia.. Poi.. la mancanza di intesa con lei, che io credovo fosse secondaria, e magari "aggiustabile" con il tempo.. ha cominciato a pesare..
Ho incontrato l'ex amante.. il vaso di Pandora è letteralmente esploso.. E ora.. non è più possibile fare finta..
mi stai facendo riflettere parecchio sui tuoi post.
Tipo la frase che ho grassettato.
L'intesa è una strada a due vie: la nostra carreggiata è quella che va nella direzione di comprendere l'altro, non dell'essere compresi.
Ma tu speravi di incontrare la donna che ti comprendesse, ovvero che assecondasse cosa? La tua idea di te? E se tua moglie ti vedesse invece come una persona fragile, che non ha trovato una dimensione, alla deriva(emotivamente parlando) e stesse cercando di tenere la barra aspettando che passi?
Perchè la vita è fatta di cose belle e brutte ma concrete: un figlio che cresce sano, una casa che ci ripara, una situazione economica che ci permette di vivere sereni, la salute... ma anche sudore, fatica, dolore... e poi a volte sfiga.
E bisogna tenere forte la barra del timone e non lasciarsi abbindolare da sirene e dall'illusione di aver mancato un grande appuntamento con il destino mentre si naviga... perchè poi se vai su uno scoglio ti accorgi della differenza tra la melanconia e la disperazione.
Tu sei passivo in tutto: ti stupisci di non aver fatto qualcosa che abbia un senso... ma quel qualcosa non l'hai mai cercato, non sai neppure cosa potrebbe essere.
Come se fossi intrappolato in uno di quei sogni ad occhi aperti che si fanno da bambini, in cui ci si figura di diventare senza alcun merito il supereroe che salva il mondo.
Volevi una donna con la quale avere un rapporto di un certo tipo ma non hai continuato a cercarla, hai ripiegato su una sulla quale poter fare affidamento, che probabilmente ti ha fatto sentire superiore in questi anni.
Ma superiore a cosa? A quello che in realtà sei?
E quel ripiegare ha il gusto un po' amarognolo della grande rinuncia a trovare l'araba fenice, quella che ci sia ciascun lo dice... ma dove sia....
Una supercazzola insomma, per cullarti nell'impressione di non aver espresso, sia pure per una errata valutazione tua, chissà quale enorme potenzialità.
(che magari hai pure e non te ne rendi neanche conto)
Guarda che questo è un vicolo cieco, non ne esci.
Io se fossi in te comincerei a guardare ciò che ho con altro occhio... perchè dobbiamo darci un limite, dare un tetto sensato alle nostre aspettative, altrimenti saremo sempre insoddisfatti, sempre in uno stato di bisogno, pur avendo in realtà quello che per altri sarebbe un tesoro.
Non ti sto dicendo che tua moglie sia la donna che fa per te: ti sto dicendo che, secondo me, devi mettere un pochino i piedi per terra.
Sto cercando di ragionare, di provocare reazioni, quindi non ti arrabbiare se tocco corde che non ti piacciono.
Io non sarò colei che ti saprà comprendere:smile:;)
 
Ultima modifica:

Leda

utente Olimpi(c)a
mi stai facendo riflettere parecchio sui tuoi post.
Tipo la frase che ho grassettato.
L'intesa è una strada a due vie: la nostra carreggiata è quella che va nella direzione di comprendere l'altro, non dell'essere compresi.
Ma tu speravi di incontrare la donna che ti comprendesse, ovvero che assecondasse cosa? La tua idea di te? E se tua moglie ti vedesse invece come una persona fragile, che non ha trovato una dimensione, alla deriva(emotivamente parlando) e stesse cercando di tenere la barra aspettando che passi?
Perchè la vita è fatta di cose belle e brutte ma concrete: un figlio che cresce sano, una casa che ci ripara, una situazione economica che ci permette di vivere sereni, la salute... ma anche sudore, fatica, dolore... e poi a volte sfiga.
E bisogna tenere forte la barra del timone e non lasciarsi abbindolare da sirene e dall'illusione di aver mancato un grande appuntamento con il destino mentre si naviga... perchè poi se vai su uno scoglio ti accorgi della differenza tra la melanconia e la disperazione.
Tu sei passivo in tutto: ti stupisci di non aver fatto qualcosa che abbia un senso... ma quel qualcosa non l'hai mai cercato, non sai neppure cosa potrebbe essere.
Come se fossi intrappolato in uno di quei sogni ad occhi aperti che si fanno da bambini, in cui ci si figura di diventare senza alcun merito il supereroe che salva il mondo.
Volevi una donna con la quale avere un rapporto di un certo tipo ma non hai continuato a cercarla, hai ripiegato su una sulla quale poter fare affidamento, che probabilmente ti ha fatto sentire superiore in questi anni.
Ma superiore a cosa? A quello che in realtà sei?
E quel ripiegare ha il gusto un po' amarognolo della grande rinuncia a trovare l'araba fenice, quella che ci sia ciascun lo dice... ma dove sia....
Una supercazzola insomma, per cullarti nell'impressione di non aver espresso, sia pure per una errata valutazione tua, chissà quale enorme potenzialità.
(che magari hai pure e non te ne rendi neanche conto)
Guarda che questo è un vicolo cieco, non ne esci.
Io se fossi in te comincerei a guardare ciò che ho con altro occhio... perchè dobbiamo darci un limite, dare un tetto sensato alle nostre aspettative, altrimenti saremo sempre insoddisfatti, sempre in uno stato di bisogno, pur avendo in realtà quello che per altri sarebbe un tesoro.
Non ti sto dicendo che tua moglie sia la donna che fa per te: ti sto dicendo che, secondo me, devi mettere un pochino i piedi per terra.
Sto cercando di ragionare, di provocare reazioni, quindi non ti arrabbiare se tocco corde che non ti piacciono.
Io non sarò colei che ti saprà comprendere:smile:;)
Sbri, dici delle grandi verità (come sempre, d'altro canto).
Però la nostra carreggiata deve anche piacerci, per aver voglia di percorrerla.
Quale dovrebbe essere la motivazione che ci spinge, altrimenti?
Senso del dovere? Disperazione?
Se gli spinaci ti fanno schifo e hai solo spinaci da mangiare, li mangi per non morire, ok. Ma perchè devi arrivare a violentarti fino a mentire a te stesso autoconvincendoti che li trovi superbi? Alla prima porzione di patate al forno sballi. E come minimo ti incazzi con te stesso per essere stato così debole da non metterti in cerca di patate al forno prima. A meno che tu non sia convinto che in fondo non te le meriti o che nessuno te le offrirà mai perchè non sei all'altezza; quello però è un discorso diverso.
Bisogenerebbe mettere più a fuoco qual è il sistema di motivazione principale e seguire quello, non una serie di motivazioni secondarie che hanno solo il pregio di essere più alla portata di altre che sarebbero tutte da inventare.
 

Sbriciolata

Escluso
Sbri, dici delle grandi verità (come sempre, d'altro canto).
Però la nostra carreggiata deve anche piacerci, per aver voglia di percorrerla.
Quale dovrebbe essere la motivazione che ci spinge, altrimenti?
Senso del dovere? Disperazione?
Se gli spinaci ti fanno schifo e hai solo spinaci da mangiare, li mangi per non morire, ok. Ma perchè devi arrivare a violentarti fino a mentire a te stesso autoconvincendoti che li trovi superbi? Alla prima porzione di patate al forno sballi. E come minimo ti incazzi con te stesso per essere stato così debole da non metterti in cerca di patate al forno prima. A meno che tu non sia convinto che in fondo non te le meriti o che nessuno te le offrirà mai perchè non sei all'altezza; quello però è un discorso diverso.
Bisogenerebbe mettere più a fuoco qual è il sistema di motivazione principale e seguire quello, non una serie di motivazioni secondarie che hanno solo il pregio di essere più alla portata di altre che sarebbero tutte da inventare.
forse non mi sono spiegata: ribadivo quella cosa perchè mi pare che l'intesa per lui sia essere compreso. Lui.
... embè...
 

Leda

utente Olimpi(c)a
forse non mi sono spiegata: ribadivo quella cosa perchè mi pare che l'intesa per lui sia essere compreso. Lui.
... embè...
Boh, se ti senti una rotella in un ingranaggio (nel quale ti sei messo da solo, ok, ma per avere almeno un posto riconoscibile cui assegnarti) e se ti percepisci come invisibile al di là del ruolo che ricopri nel funzionamento dell'ingranaggio, penso che possa venirti anche un'esigenza disperata di essere visto e riconosciuto, altrimenti ti senti come se non esistessi.
Al momento la sua esigenza primaria è questa: essere visto. Non penso che si possa dire che non abbia interesse a vedere l'altro. Probabilmente gli interesserebbe vedere un altro che lo veda, ma come Feather, non come rotella. Penso, eh.
 
Sbri, dici delle grandi verità (come sempre, d'altro canto).
Però la nostra carreggiata deve anche piacerci, per aver voglia di percorrerla.
Quale dovrebbe essere la motivazione che ci spinge, altrimenti?
Senso del dovere? Disperazione?
Se gli spinaci ti fanno schifo e hai solo spinaci da mangiare, li mangi per non morire, ok. Ma perchè devi arrivare a violentarti fino a mentire a te stesso autoconvincendoti che li trovi superbi? Alla prima porzione di patate al forno sballi. E come minimo ti incazzi con te stesso per essere stato così debole da non metterti in cerca di patate al forno prima. A meno che tu non sia convinto che in fondo non te le meriti o che nessuno te le offrirà mai perchè non sei all'altezza; quello però è un discorso diverso.
Bisogenerebbe mettere più a fuoco qual è il sistema di motivazione principale e seguire quello, non una serie di motivazioni secondarie che hanno solo il pregio di essere più alla portata di altre che sarebbero tutte da inventare.
Non so se ci deve piacere o se dobbiamo riflettere sulle capacità che abbiamo di percorrerla.
QUante persone arrivate ti raccontano i sacrifici che hanno fatto percorrendo una strada in salita?
E non so se sia senso del dovere o disperazione
Penso sia un sentimento fatto così: la vita a me ha riservato questo, questo è il mio cammino e devo trovare la forza di percorrerlo.

Poi ci sono anche persone che loro malgrado sbagliano strada.
E ci vuole una grandissima umiltà nell'ammettere di aver sbagliato strada per affrontare il saper tornare indietro.

Altri infine passano la vita errando qui e là senza combinare un cazzo.

I peggiori sono sorte di filosofi che stanno seduti su un binario di un treno.
Arriva il treno e invece di ascoltare il passante che dice...ah stronzo cavati di lì...
NO.
Loro meditano e dicono in realtà non sta arrivando nessun treno, è la mia mente che me lo fa vedere.
E intanto treno passa e schiaccia.

Poi con quel che rimane a loro passano la vita a cercare commiserazion dicendo mi è passato sopra un treno.

Ma non dicono mai che loro facevano i fachiri sui binari.
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Non so se ci deve piacere o se dobbiamo riflettere sulle capacità che abbiamo di percorrerla.
QUante persone arrivate ti raccontano i sacrifici che hanno fatto percorrendo una strada in salita?
E non so se sia senso del dovere o disperazione
Penso sia un sentimento fatto così: la vita a me ha riservato questo, questo è il mio cammino e devo trovare la forza di percorrerlo.

Poi ci sono anche persone che loro malgrado sbagliano strada.
E ci vuole una grandissima umiltà nell'ammettere di aver sbagliato strada per affrontare il saper tornare indietro.

Altri infine passano la vita errando qui e là senza combinare un cazzo.

I peggiori sono sorte di filosofi che stanno seduti su un binario di un treno.
Arriva il treno e invece di ascoltare il passante che dice...ah stronzo cavati di lì...
NO.
Loro meditano e dicono in realtà non sta arrivando nessun treno, è la mia mente che me lo fa vedere.
E intanto treno passa e schiaccia.

Poi con quel che rimane a loro passano la vita a cercare commiserazion dicendo mi è passato sopra un treno.

Ma non dicono mai che loro facevano i fachiri sui binari
.
:)

Il destino non è uguale per tutti. C'è chi nasce fachiro e da fachiro vive (e muore).
Io credo che sia più importante vivere secondo la propria natura, e realizzare il proprio progetto, per fallimentare che appaia agli altri che ne hanno di diversi, che fingersi altro da ciò che si è.
 
Ultima modifica:

feather

Utente tardo
Boh, se ti senti una rotella in un ingranaggio (nel quale ti sei messo da solo, ok, ma per avere almeno un posto riconoscibile cui assegnarti) e se ti percepisci come invisibile al di là del ruolo che ricopri nel funzionamento dell'ingranaggio, penso che possa venirti anche un'esigenza disperata di essere visto e riconosciuto, altrimenti ti senti come se non esistessi.
Al momento la sua esigenza primaria è questa: essere visto. Non penso che si possa dire che non abbia interesse a vedere l'altro. Probabilmente gli interesserebbe vedere un altro che lo veda, ma come Feather, non come rotella. Penso, eh.
Qui secondo me hai centrato il punto. E espresso bene.
Solo che non ho mai trovato la persona che abbia la voglia di farlo.
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Qui secondo me hai centrato il punto. E espresso bene.
Solo che non ho mai trovato la persona che abbia la voglia di farlo.
Piacente si, interessante no.

E quanto hai sgomitato per farti notare?
Se è vero il secondo neretto, come minimo non ti sarai impegnato per un cazzo, convinto che avresti ottenuto solo conferme del tuo essere scialbo e con poco sugo.

EDIT
Per rimanere in metafora, vorresti le patate al forno ma senti di non meritarle e ti ripeti che sei destinato ad accontentarti degli spinaci.
 
Ultima modifica:

Ecate

Utente di lunga data
Piacente si, interessante no.
Uhm mi sembra una amara constatazione della tua situazione ora... Alle donne che ti sono state vicine sei piaciuto ma non sono state in grado di vederti. Ma tu le vedi?
Il gesto di prenderti la mano, di notte, era fuori dal pubblico, fuori da qualsiasi stereotipo recitato. Forse un attimo di verità di tua moglie. Per questo ti ha sconvolto? Perché vedi, nell'estetica del gesto, siamo lontani dalle icone che molto comprensibilmente ti hanno nauseato. Siamo lontani dalla famigliola della pubblicità.
 
Uhm mi sembra una amara constatazione della tua situazione ora... Alle donne che ti sono state vicine sei piaciuto ma non sono state in grado di vederti. Ma tu le vedi?
Il gesto di prenderti la mano, di notte, era fuori dal pubblico, fuori da qualsiasi stereotipo recitato. Forse un attimo di verità di tua moglie. Per questo ti ha sconvolto? Perché vedi, nell'estetica del gesto, siamo lontani dalle icone che molto comprensibilmente ti hanno nauseato. Siamo lontani dalla famigliola della pubblicità.
Ne convengo
e come insegna Popper in congetture e confutazioni
noi siamo molto traviati dalla nostra esperienza
e crediamo di conoscere.

In realtà non sappiamo come sono in realtà le cose e soprattutto le persone.

Crediamo di capire le intenzionalità di un gesto ma non sempre ci riusciamo no?
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top