Una mano addormentata

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Sbriciolata

Escluso
cosa vuoi che uccida ....tempo fa ho scritto a congiunzione con l'acca:eek:
secondo me queste cose mi succedono perchè non scrivo più a penna. E' una tragedia...
 

Ecate

Utente di lunga data
Pensa che, quando parlo, talvolta uso una parola di uso non comunissimo e.. so esattamente quando sa il significato e quando no. Non sbaglio praticamente mai.
Non è disprezzo, è così e basta. Prendere o lasciare.
Lei è una bravissima moglie e un'ottima madre.
Siete entrambi di madrelingua italiana?
 

lolapal

Utente reloaded
Un po' di psicologia spicciola: mi ricordo che sei figlio unico e che i tuoi hanno divorziato. Ecco, potrebbe essere una cosa tipo "perché sono nato se neanche sono riuscito a tenere insieme i miei genitori?" Lo so che è estremamente banale, però potrebbe essere la base su cui si fonda questa tua "ambizione cosmica" di dover essere al mondo per uno scopo elevato.

Guarda la bellezza che hai intorno: hai un figlio, conterà qualcosa? Non è meraviglioso? Hai costruito una famiglia, conterà qualcosa? Non è meraviglioso? Hai lavorato con onestà, conterà qualcosa? Non è meraviglioso? Hai rispetto per gli altri, conterà qualcosa? Non è meraviglioso? Devo continuare?

Nessuno lo sa perché è al mondo. Esistiamo, facciamo del nostro meglio, lasciamo quello che possiamo, anche solo il ricordo di un nostro sorriso. Se il tuo malesse è dovuto al fatto che non starai nei libri di storia, avresti dovuto avere un'ambizione concreta, tipo voler trovare la cura per il cancro, e non cosmica, generica.

Magari, se guardi bene dentro di te, c'è qualcosa che vorresti fare, qualcosa che ti permetterebbe di stare al mondo con un po' di pace, ma per farlo, per guardare così a fondo dentro di te, devi farti aiutare, perché, per quanto analitico tu possa essere, non riuscirai mai ad ammettere che questo qualcosa c'è e non riuscirai mai ad accettare che cosa è.

Non è mai troppo tardi per lavoraci su... te lo dice una che è già nonna a livello concettuale... ;)

:smile:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Hai centrato un punto interessantissimo.
Non ne ho, non ho fondamenta.
Ho visto la mia famiglia disintegrarsi, a quell'età papà-mamma è tutta la tua vita. Il tuo mondo. Ho visto quel mondo dissolversi come sabbia tra le dita. Da lì ho imparato che nulla è permanente. Non esistono fondamenta. Ne concrete ne concettuali.
Anche le mie certezze non sono mai tali. Sono continuamente sotto esame. Sono abituato a questionare tutto.
Non ho nessuna fondamenta.

E si, per mio figlio.. mi son chiesto anch'io, come insegnare a mio figlio a trovare la sua strada se io per primo non ho mai trovato la mia?
Non lo so. Come insegnargli a vivere se io per primo non so farlo?

No, in terapia non sono mai stato. Sono stato da una psicologa dopo il divorzio dei miei, per qualche mese. Non mi pare abbia cavato un ragno dal buco.
Non riesco io a trovare nulla dentro di me. Nulla di concreto e stabile almeno. Non so se un estraneo, per quanto preparato, lo possa fare...
Non vuoi correre il rischio di riuscire dove i tuoi sono falliti?

Già, per ora sono fermo alle pippe, mentali e non.. :)
Per la soluzione.. Sapessi almeno da che parte guardare.. È questo quello che intendevo quando dicevo che è frustrante. È come avere un rompicapo irrisolvibile. Mi sembra di essere un deficiente incapace di risolverlo. Non so neanche da dove partire. E nel frattempo sarebbe bello se non facessi danni alle vite altrui...
Essere inconsapevoli. Avere quelle certezze incrollabili.. Fa vivere sereni.. credo..
Purtroppo credo che neppure la consapevolezza si possa scegliere.
Credo che la mia domanda "scema" qui sopra possa farti vedere che chiunque (anche una Lorelei o una Brunetta qualsiasi :mexican:) possono dirti cose che ti fanno vedere la situazione da un punto di vista diverso, pensa a come potrebbe aiutarti a trovare una vera consapevolezza un terapeuta.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Minchia. Scusa. E che pensavi di dover combinare di così eclatante da dover essere annoverato tra le persone che hanno aiutato l'umanità? Cos'hai fatto, come ti sei preparato, cosa hai sacrificato per questo?
Come alla maggior parte di noi mortali, non ti è dato di sapere a cosa sia servita la tua esistenza. Magari un giorno tuo figlio farà frenare una macchina che se non avesse frenato avrebbe investito la persona che inventerà la cura per il cancro... che ne sai? Non fosse stato per te... ma molto probabilmente non lo saprai mai. Magari la tua esistenza sarà servita solo a generare ricordi in chi ti ha conosciuto. Se vuoi dare uno scopo alla tua vita esci e trovatelo, vai a fare volontariato, fatti un'orto, adotta a distanza, scrivi un libro, comincia uno sport... ce ne sono a pacchi di cose da fare.
Tranne stare lì ad autocommiserarti, ovviamente.
l'autocommiserazione ci illude di non potere e ci impelaga come le sabbie mobili... è una tentazione fortissima, a volte, quella di stare lì a cullarci nel vorrei ma non posso. Quando la tronchiamo però, rinasciamo.
Grazie.

Peccato non ti posso ornare di un diadema di smeraldo, crisopazio e zaffiri.
Io aggiungo gli altri colori.

Però io credo che non sia un problema solo di Feather di non saper trovare un senso alla vita. E' un problema culturale contemporaneo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Un po' di psicologia spicciola: mi ricordo che sei figlio unico e che i tuoi hanno divorziato. Ecco, potrebbe essere una cosa tipo "perché sono nato se neanche sono riuscito a tenere insieme i miei genitori?" Lo so che è estremamente banale, però potrebbe essere la base su cui si fonda questa tua "ambizione cosmica" di dover essere al mondo per uno scopo elevato.

Guarda la bellezza che hai intorno: hai un figlio, conterà qualcosa? Non è meraviglioso? Hai costruito una famiglia, conterà qualcosa? Non è meraviglioso? Hai lavorato con onestà, conterà qualcosa? Non è meraviglioso? Hai rispetto per gli altri, conterà qualcosa? Non è meraviglioso? Devo continuare?

Nessuno lo sa perché è al mondo. Esistiamo, facciamo del nostro meglio, lasciamo quello che possiamo, anche solo il ricordo di un nostro sorriso. Se il tuo malesse è dovuto al fatto che non starai nei libri di storia, avresti dovuto avere un'ambizione concreta, tipo voler trovare la cura per il cancro, e non cosmica, generica.

Magari, se guardi bene dentro di te, c'è qualcosa che vorresti fare, qualcosa che ti permetterebbe di stare al mondo con un po' di pace, ma per farlo, per guardare così a fondo dentro di te, devi farti aiutare, perché, per quanto analitico tu possa essere, non riuscirai mai ad ammettere che questo qualcosa c'è e non riuscirai mai ad accettare che cosa è.

Non è mai troppo tardi per lavoraci su... te lo dice una che è già nonna a livello concettuale... ;)

:smile:
Ricordiamoci però che se l'amante avesse accettato di stare con lui avrebbe trovato il senso della vita nell'essere capito e amato, non aspira al Nobel :rolleyes:
 

lolapal

Utente reloaded
Ricordiamoci però che se l'amante avesse accettato di stare con lui avrebbe trovato il senso della vita nell'essere capito e amato, non aspira al Nobel :rolleyes:
Ma io non l'ho letta così. Mi sembra che anche per lei non ha risparmiato certe critiche... e comunque, è lui che è convinto che lui non si sente realizzato perché non ha La Compagna accanto... io credo che le cose siano un tantino diverse, nella realtà... naturalmente, è un mio pensiero, eh? Non la metto come verità assoluta. :smile:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma io non l'ho letta così. Mi sembra che anche per lei non ha risparmiato certe critiche... e comunque, è lui che è convinto che lui non si sente realizzato perché non ha La Compagna accanto... io credo che le cose siano un tantino diverse, nella realtà... naturalmente, è un mio pensiero, eh? Non la metto come verità assoluta. :smile:
Appunto. L'amante non ha mollato il marito per lui, se no il senso della vita l'avrebbe trovato (almeno momentaneamente ma questa è un'altra storia) :cool:.
 

feather

Utente tardo
Non vuoi correre il rischio di riuscire dove i tuoi sono falliti?
Non hanno fallito. Almeno dal mio punto di vista.
Mia mamma si è trovata di fianco un estraneo. Credo che alla fine abbia vissuto qualcosa non molto dissimile da quello che sto vivendo io.
Non è stato un "fallimento", più una presa di coscienza direi. Almeno per lei. Per mio padre invece è stata una bastonata nei denti. Credo che ancora oggi non abbia ben capito come e perché.
Io rimpiango solo il fatto di non essermi fermato in tempo.
 

feather

Utente tardo
...sono in italiano o nella sua lingua madre?
Perché se sono parole italiane è un conto, se sono nella sua lingua è un altro.
No no, i termini sono in inglese. Lei di italiano non parla una parola.
La cosa drammatica è che lei ha fatto le scuole in inglese, dovrebbe insegnarlo lei a me, invece ho un vocabolario più ampio del suo. :-((
 

Ecate

Utente di lunga data
Ohi ohi

No no, i termini sono in inglese. Lei di italiano non parla una parola.
La cosa drammatica è che lei ha fatto le scuole in inglese, dovrebbe insegnarlo lei a me, invece ho un vocabolario più ampio del suo. :-((
Ahia.
Come ti trovi li? Ti senti facente parte del tessuto sociale? O la cosa non ti interessa perché le tue convenzioni sociali sono altre? O le convenzioni non ti interessano proprio? Non hai parlato di questi aspetti ma mi sembrano importanti non tanto per te ma per determinare la tua estraneità alle persone che fanno parte del tuo mondo (non il bimbo, mai lo penserei e mai mi permetterei di dire una cosa così )
 

Nausicaa

sfdcef
Ahia.
Come ti trovi li? Ti senti facente parte del tessuto sociale? O la cosa non ti interessa perché le tue convenzioni sociali sono altre? O le convenzioni non ti interessano proprio? Non hai parlato di questi aspetti ma mi sembrano importanti non tanto per te ma per determinare la tua estraneità alle persone che fanno parte del tuo mondo (non il bimbo, mai lo penserei e mai mi permetterei di dire una cosa così )

Elemento importante, in effetti.
 

lolapal

Utente reloaded
Appunto. L'amante non ha mollato il marito per lui, se no il senso della vita l'avrebbe trovato (almeno momentaneamente ma questa è un'altra storia) :cool:.
Però anche questo ci sta con quello che dicevo io prima, con il non essere stato così importante quando sono nato: qualcuno che sceglie me, che rinuncia a tutto per me, perché io sono più importante di tutto e tutti. Se non lo fa, io non valgo la pena...
Sempre IMO! :)
 

MK

Utente di lunga data
Infatti sono le domande che mi sto facendo anch'io.
Ora lei ha mollato tutto ed è sparita. Ma se anche, ora, tornasse.. Mi farei esattamente queste domande.
Non credo che, per quanto ne sia ancora innamorato, mi fiderei più.
Io sono sempre stato per lei un aspetto secondario e sacrificabile della sua vita. Io voglio essere la priorità della mia compagna, non un accessorio sacrificabile. E non sono stato questa priorità per lei. Non lo ero in passato e non potrò quindi esserlo in futuro.
E lei è la tua priorità per te? O lo è stata? Ammetto che fatico a comprendere questi discorsi. Ma è un limite mio.
 
Stato
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