Un'altra ragazza scomparsa

Brunetta

Utente di lunga data
Elena è una ragazza giovane, che in qualche modo, in conseguenza di questa drammatica vicenda, si è trovata in mano il potere dei media, altrimenti i politici certo non avrebbero interesse a cosa lei scrive nei social. Per centralità di attenzione giornalistica le viene data parola, ma la sua parola non è quella del dottore, di qualche illustre figuro, e si vede. È fuori dagli schemi del potere.
Tu hai un altra età, non puoi essere come lei.
Menomale che almeno le viene data voce.
Dice cose ragionevoli.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Menomale che almeno le viene data voce.
Dice cose ragionevoli.
Se la tragedia fosse successa a me (esempio perdere mia sorella in tale modo barbaro), non penso che avrei avuto la forza di andare in televisione a pontificare a reti praticamente unificate. Io in un momento di dolore come quello non vorrei nessuno fra le balle, men che meno giornalisti et similia.
 

Spettrale

Utente di lunga data
Siamo al solito teatrino politico/sociale..
Con l'ennesimo femminicidio sono diventati tutti psicologi..sociologi..ect ect..
tavole rotonde e tv che "sfruttano" l'argomento... con buona pace per le sofferenze dei famigliari
Beh allora mi aggiungo pure io.
Ma mi spiegate perché si dice ancora
"la donna mia"
Perché secondo me.. .parte tutto da qui..
l'ignoranza e la mancanza di rispetto verso il sesso femminile...nonché questa possessione ossessiva che ancora fa parte di questo sistema malato
Una donna per quanto fidanzata o sposata che sia...non è proprio di nessuno...
È LIBERA DI ESSERE DI SE STESSA

Dire è la mia fidanzata...cambia moltissimo...da " è la mia donna"
bisogna cominciare a cambiare il linguaggio patriarcale.

Questo è il mio punto di vista.

Spettry
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Se la tragedia fosse successa a me (esempio perdere mia sorella in tale modo barbaro), non penso che avrei avuto la forza di andare in televisione a pontificare a reti praticamente unificate. Io in un momento di dolore come quello non vorrei nessuno fra le balle, men che meno giornalisti et similia.
Anche il padre parla ed è molto composto.
Non bisogna mai esagerare con l’empatia fino a trovare strane certe reazioni. Siamo tutti diversi.
È morta l’anno scorso la madre e hanno già dovuto elaborare un lutto e probabilmente lo hanno fatto in modo proattivo.
Dopo un lutto c’è chi si chiude in casa, chi crea una fondazione per la raccolta di fondi per la ricerca, chi fa volontariato.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Siamo al solito teatrino politico/sociale..
Con l'ennesimo femminicidio sono diventati tutti psicologi..sociologi..ect ect..
tavole rotonde e tv che "sfruttano" l'argomento..
Beh allora mi aggiungo pure io.
Ma mi spiegate perché si dice ancora
"la donna mia"
Perché secondo me.. .parte tutto da qui..
l'ignoranza e la mancanza di rispetto verso il sesso femminile...nonché questa possessione ossessiva che ancora fa parte di questo sistema malato
Una donna per quanto fidanzata o sposata che sia...non è proprio di nessuno...
È LIBERA DI ESSERE DI SE STESSA

Dire è la mia fidanzata...cambia moltissimo...da " è la mia donna"
bisogna cominciare a cambiare il linguaggio patriarcale.

Questo è il mio punto di vista.

Spettry
Allora dobbiamo iniziare con un po' di cancel anche da noi... A partire da Dante, il quale scriveva "tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia..." e chi se ne sbatte se donna a quei tempi era quasi sinonimo di padrona
 

ivanl

Utente di lunga data
Se la tragedia fosse successa a me (esempio perdere mia sorella in tale modo barbaro), non penso che avrei avuto la forza di andare in televisione a pontificare a reti praticamente unificate. Io in un momento di dolore come quello non vorrei nessuno fra le balle, men che meno giornalisti et similia.
ne parlavamo ieri con il figlio...molta strumentalizzazione di una cosa che dovrebbe restare per quel che è
 

Brunetta

Utente di lunga data
Siamo al solito teatrino politico/sociale..
Con l'ennesimo femminicidio sono diventati tutti psicologi..sociologi..ect ect..
tavole rotonde e tv che "sfruttano" l'argomento..
Beh allora mi aggiungo pure io.
Ma mi spiegate perché si dice ancora
"la donna mia"
Perché secondo me.. .parte tutto da qui..
l'ignoranza e la mancanza di rispetto verso il sesso femminile...nonché questa possessione ossessiva che ancora fa parte di questo sistema malato
Una donna per quanto fidanzata o sposata che sia...non è proprio di nessuno...
È LIBERA DI ESSERE DI SE STESSA

Dire è la mia fidanzata...cambia moltissimo...da " è la mia donna"
bisogna cominciare a cambiare il linguaggio patriarcale.

Questo è il mio punto di vista.

Spettry
Certamente il linguaggio corrisponde a un pensiero.
Spesso ci sono pensieri inaccettabili.
Ma io non condivido che questi delitti (compiuti da giovani o da adulti non vedo differenze) derivino da un senso di possesso, semmai da una fragilità psichica che non consente di accettare l’abbandono e il rifiuto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Allora dobbiamo iniziare con un po' di cancel anche da noi... A partire da Dante, il quale scriveva "tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia..." e chi se ne sbatte se donna a quei tempi era quasi sinonimo di padrona
Infatti Dante intendeva altro.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Anche il padre parla ed è molto composto.
Non bisogna mai esagerare con l’empatia fino a trovare strane certe reazioni. Siamo tutti diversi.
È morta l’anno scorso la madre e hanno già dovuto elaborare un lutto e probabilmente lo hanno fatto in modo proattivo.
Dopo un lutto c’è chi si chiude in casa, chi crea una fondazione per la raccolta di fondi per la ricerca, chi fa volontariato.
Infatti mentre sentivo lei sparare le sue invettive, che per me sono una generalizzazione bella e buona, pensavo a suo padre e mi chiedevo se anche lui dovesse sentirsi in colpa, visto che per lei tutti i maschi dovrebbero farlo
 

Brunetta

Utente di lunga data
Infatti mentre sentivo lei sparare le sue invettive, che per me sono una generalizzazione bella e buona, pensavo a suo padre e mi chiedevo se anche lui dovesse sentirsi in colpa, visto che per lei tutti i maschi dovrebbero farlo
Se vuoi provo a spiegare.
Ieri ho letto interventi di uomini su fb che non capivano questa cosa, ma pure donne eh.
Io ho già scritto un post in cui ho invitato a riflettere sulla classificazione delle donne in base alla loro disponibilità sessuale.
Lo hai letto?
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Se vuoi provo a spiegare.
Ieri ho letto interventi di uomini su fb che non capivano questa cosa, ma pure donne eh.
Io ho già scritto un post in cui ho invitato a riflettere sulla classificazione delle donne in base alla loro disponibilità sessuale.
Lo hai letto?
Non ancora, quindi secondo te dire che TUTTI gli uomini sono così e cosà non è una generalizzazione?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non ancora, quindi secondo te dire che TUTTI gli uomini sono così e cosà non è una generalizzazione?
Io dico, da una vita più lunga e da una riflessione femminista più matura, cose diverse, non dico le cose in modo da poter essere fraintesa, cerco di evitare espressioni che possano apparire una richiesta di assunzione generale di responsabilità sui delitti. Ho acquisito una modalità che credo più efficace, ma ugualmente incontro rifiuto spesso una resistenza a voler riconoscere le responsabilità culturali. Se vuoi mi esprimo. Se vuoi capire. Non se vuoi materiale utile a una difesa a fronte di nessuna accusa.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Se la tragedia fosse successa a me (esempio perdere mia sorella in tale modo barbaro), non penso che avrei avuto la forza di andare in televisione a pontificare a reti praticamente unificate. Io in un momento di dolore come quello non vorrei nessuno fra le balle, men che meno giornalisti et similia.
Neppure io. Però guarda che le reazioni ad una perdita sono soggettive.

Qui alcuni hanno trovato difensive e inadeguate le parole dei genitori di Filippo. Una mia amica mi ha detto che lei avrebbe cambiato avvocato, cercandone un altro e non lasciando quello d’ufficio. Questo in nome del "rimaniamo comunque i genitori".
Ognuno fa i propri pensieri 🤷‍♀️
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io dico, da una vita più lunga e da una riflessione femminista più matura, cose diverse, non dico le cose in modo da poter essere fraintesa, cerco di evitare espressioni che possano apparire una richiesta di assunzione generale di responsabilità sui delitti. Ho acquisito una modalità che credo più efficace, ma ugualmente incontro rifiuto spesso una resistenza a voler riconoscere le responsabilità culturali. Se vuoi mi esprimo. Se vuoi capire. Non se vuoi materiale utile a una difesa a fronte di nessuna accusa.
Più che altro io non sento di dovermi difendere da accuse per l'appunto inesistenti, diciamo che non provo senso di colpa per non provare alcun senso di colpa come pare dovrei secondo i ragionamenti che ho sentito, abbastanza chiari in merito e poco fraintendibili, essendo io da sempre per mia natura ostile a questi comportamenti che possono sembrare banali (controllare un telefono, essere possessivi, fare catcalling), ma che possono essere l'anticamera di tragedie come questa. Anzi no, una volta mi è scappato controllato un telefono, e quell'unica volta per me è stato l'inizio di una fine.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Più che altro io non sento di dovermi difendere da accuse per l'appunto inesistenti, diciamo che non provo senso di colpa per non provare alcun senso di colpa come pare dovrei secondo i ragionamenti che ho sentito, abbastanza chiari in merito e poco fraintendibili, essendo io da sempre per mia natura ostile a questi comportamenti che possono sembrare banali (controllare un telefono, essere possessivi, fare catcalling), ma che possono essere l'anticamera di tragedie come questa. Anzi no, una volta mi è scappato controllato un telefono, e quell'unica volta per me è stato l'inizio di una fine.
Il telefono l’ho controllato anch’io, quando ho avuto sospetti, poi rivelatesi fondati, come tutti i traditi e tradite.
E anche il comportamento ossessivo di verificare le spunte su fb e poi se ci sono stati altri collegamenti è diffuso anche tra donne che poi non ammazzano nessuno, come pure tra uomini che poi se ne fanno una ragione.
Ma la responsabilità culturale è un’altra cosa. Ti chiedo ancora una volta se vuoi che ti spieghi (comunque qualcosa che potresti studiare, come io mi compro libri e leggo se voglio capire come è andata una guerra o come si viveva nel medioevo ecc. Se non mi interessa no.) perché se vuoi cerco di spiegare, se vuoi testi, te li cerco.
Se invece, ribadisco, vuoi solo trovare una parola a cui attaccarti, no.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Il telefono l’ho controllato anch’io, quando ho avuto sospetti, poi rivelatesi fondati, come tutti i traditi e tradite.
E anche il comportamento ossessivo di verificare le spunte su fb e poi se ci sono stati altri collegamenti è diffuso anche tra donne che poi non ammazzano nessuno, come pure tra uomini che poi se ne fanno una ragione.
Ma la responsabilità culturale è un’altra cosa. Ti chiedo ancora una volta se vuoi che ti spieghi (comunque qualcosa che potresti studiare, come io mi compro libri e leggo se voglio capire come è andata una guerra o come si viveva nel medioevo ecc. Se non mi interessa no.) perché se vuoi cerco di spiegare, se vuoi testi, te li cerco.
Se invece, ribadisco, vuoi solo trovare una parola a cui attaccarti, no.
Ma io non contesto la responsabilità "culturale", basta guardare paesi più invasati del nostro dove è "normale" che una madre si metta d'accordo con padre e parenti per far cadere in trappola la figlia ragazzina per accopparla e seppellirla perchè non allineata ai dettami religiosi: più evidente di così. Da noi è più sfumata e meno evidente che in certe situazioni limite, ma non per questo assente. Tuttavia resto della mia idea che io non provo senso di colpa e non vedo perchè dovrei: sono ostile a tale cultura, non mi appartiene, se posso la contrasto pure invece di diffonderla e di esserne complice o colluso, e non ne ho mai "beneficiato" come sostiene la tizia in questione, quindi non mi si rompa il cazzo con sensi di colpa che dovrei provare.
 
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ivanl

Utente di lunga data
Ma io non contesto la responsabilità "culturale", basta guardare paesi più invasati del nostro dove è "normale" che una madre si metta d'accordo con padre e parenti per far cadere in trappola la figlia ragazzina per accopparla e seppellirla perchè non allineata ai dettami religiosi: più evidente di così. Da noi è più sfumata e meno evidente che in certe situazioni limite, ma non per questo assente. Tuttavia resto della mia idea che io non provo senso di colpa e non vedo perchè dovrei: sono ostile a tale cultura, non mi appartiene, se posso la contrasto pure invece di diffonderla e di esserne complice o colluso, e non ne ho mai "beneficiato" come sostiene la tizia in questione, quindi non mi si rompa il cazzo con sensi di colpa che dovrei provare.
in altri termini è quello che mi diceva mio figlio ieri
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma io non contesto la responsabilità "culturale", basta guardare paesi più invasati del nostro dove è "normale" che una madre si metta d'accordo con padre e parenti per far cadere in trappola la figlia ragazzina per accopparla e seppellirla perchè non allineata ai dettami religiosi: più evidente di così. Da noi è più sfumata e meno evidente che in certe situazioni limite, ma non per questo assente. Tuttavia resto della mia idea che io non provo senso di colpa e non vedo perchè dovrei: sono ostile a tale cultura, non mi appartiene, se posso la contrasto pure invece di diffonderla e di esserne complice o colluso, e non ne ho mai "beneficiato" come sostiene la tizia in questione, quindi non mi si rompa il cazzo con sensi di colpa che dovrei provare.
Tutto bene. A parte la conclusione.
Perché se attacchi, sentendoti offeso per una cultura che dici di combattere, qualcosa stride.
 

Brunetta

Utente di lunga data
in altri termini è quello che mi diceva mio figlio ieri
Tuo figlio è un ragazzo e può avere reazioni non meditate.
Gli adulti dovrebbero avere il ruolo di fare meditare.
 
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