Un'altra ragazza scomparsa

Marjanna

Utente di lunga data
Sono scemi.
Subiscono pressioni tremendi per “tenere la scena“ e improvvisano.
Il punto è che noi, il pubblico, restiamo sintonizzati, sperando di avere notizie, che in realtà non ci sono e non possono esserci, se non continuando a chiedere particolari sconvolgenti.
Io non do colpe a noi, al pubblico, che segue notizie che scuotono emotivamente, ma i servizi rispondono a questo seguito.
Insomma. Come tu dici le notizie sono terminate.
Penso che il coinvolgimento emotivo sia stato più legato al contesto familiare presentato (più familiari della ragazza hanno parlato alla stampa, quando ancora le ricerche erano in corso), un contesto dove molti genitori in qualche modo hanno potuto riconoscersi, a fronte di una ragazza semplice, rispetto alle immagini di altre giovani che a volte vedo commentare anche da te. Questo dramma è sorto in un contesto normale, comune, per questo ha avuto forte seguito. Forse ai tempi di mia nonna, qualcuno avrebbe pregato.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Sperando di non scatenare una bagarre, chiedo.
Nella tua esperienza di uomo, durante la crescita quale è stata l’interazione tra ragazzi per comprendere come funzionano le relazioni? Certo è importante la famiglia, ma il gruppo dei pari durante la crescita è importante.
(...)
E tra ragazzini come parlavate tra voi?
Le parole delle “canzoni“ trap sono una novità o hanno solo reso noto ciò che da sempre si dice tra ragazzi e si legge sin dalle medie su i muri degli spogliatoi?
L'educazione alle relazioni sentimentali ed alla sessualità è stata elaborata in grandissima parte nell'ambito della cerchia dei coetanei. Da 15 anni in poi, continue frequentazioni di feste da ballo, per lo più in case private o nelle c.d. cantine (locali seminterrati organizzati da altri ragazzi come piccole discoteche). Frequenti controlli genitoriali, rispetto ad oggi. Le uscite in coppia solo nel pomeriggio, prima o dopo i compiti a casa al liceo. Il massimo del petting al cinema.
Insomma, tutta un'altra epoca.

Nessuna educazione sessuale a livello scolastico, un po' di anatomia durante le lezioni di scienze. Invece, grande scambio di informazioni tra amici, spesso di terza, quarta mano. Nel frattempo, ci si "metteva insieme" con coetanee nell'ambito di comitive che si formavano.
Al liceo avevo 4 amici compagni di classe con i quali si organizzava tutto, dai giri in moto (che erano rigorosamente "truccate" da noi), alle partite di calcio al parco, agli incontri al biliardo ed almeno una festa a settimana da frequentare. Tutti rigorosamente fidanzati con compagne di classe o di liceo. Pomeriggi del sabato trascorsi nelle case lasciate libere dai genitori che andavano fuori per i fine settimana e le "trasgressioni" di allora erano attività che oggi sono i preliminari dei moderni quattordicenni. Sempre con il timore di un rientro a sorpresa dei genitori.
Roba da giurassico. Certamente, ma è stata un'epoca favolosa.

Il rispetto delle ragazze era naturale e scontato per ignoranza di ambo i generi. Niente sesso completo con le fidanzate fino alla maggiore età e, poi, con mille precauzioni.
Per sintetizzare, un apprendimento della sessualità molto graduale e connesso strettamente alla relazione sentimentale di coppia.

Qui trapelano idee sulle relazioni. Si parla di profumiere e gatte morte, quelle non disponibili sessualmente, di milf, preferibilmente disponibili. Si parla di disponibilità incondizionata delle mogli, pena il tradimento, giustificato. Si parla di pratiche sessuali e di vari tipi di penetrazioni obbligatorie per soddisfare il partner.
Senti, io sono stato lineare e non così sofisticato.
All'università, le vacanze estive le passavamo in comitiva al campeggio, ogni coppia nella sua tenda, anche se ufficialmente i maschi dormivano separati dalle femmine. I genitori (specie delle femmine) chiudevano un occhio e mezzo e le apparenze erano rispettate. Ci conoscevamo tutti ed anche i genitori. Non esistevano i cellulari.
A 24 anni compiuti mi sono laureato e già lavoravo da un anno. Poi sono partito per il servizio di leva e, nell'ultimo mese di servizio militare, mi sono sposato. Quando sono rientrato a Roma per la prima licenza, la mia fidanzata (laureatasi qualche mese prima di me) mi informò che era stata assunta da una società. Mi parlò di un appartamento affittato, lasciatole dal padre, e mi disse di andare a parlare insieme a lei con gli affittuari. Cosa che facemmo nel giro di un mese. Io ero scettico, sicuro che non avrebbero mai lasciato libero l'appartamento. Invece, tre mesi dopo avevamo le chiavi di quella che sarebbe diventata la nostra casa. Mi disse che potevamo sposarci. Ed io dissi di sì, assolutamente felice ed innamorato. La maturità sessuale è venuta a cavallo del matrimonio in modo graduale e tranquillo.
E degli uomini? Prevalentemente gli uomini stessi parlano di dimensioni e di erezione come prove di mascolinità e le donne confermano che non si può “perdere tempo“ con chi non funziona.
(...)
Le parole delle “canzoni“ trap sono una novità o hanno solo reso noto ciò che da sempre si dice tra ragazzi e si legge sin dalle medie su i muri degli spogliatoi?
È questa la visione della sessualità e delle relazioni?
Credo di aver risposto già.
Certo, i discorsi da spogliatoio (o del biliardo) tra maschi erano quelli di sempre. Comprese le battute sulle dimensioni, ma non abbiamo mai eseguito misurazioni. Avevamo in mente delle relazioni monogamiche consolidate. 4 su 5 ci siamo sposati le ragazze del liceo, ci conoscevamo tutti.
Comunque, non ci facevamo tanti problemi come ora e ci siamo divertiti.
Dio (che ci ha trattato con benevolenza), Patria (perché abbiamo fatto tutti il militare senza fiatare) e Famiglia (tutti sposati, con alterne vicende, corna comprese, ma solo io mi sono separato).

Mi sa che vi ho deluso ... ma è andata così.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Sono scemi.
Subiscono pressioni tremendi per “tenere la scena“ e improvvisano.
Il punto è che noi, il pubblico, restiamo sintonizzati, sperando di avere notizie, che in realtà non ci sono e non possono esserci, se non continuando a chiedere particolari sconvolgenti.
Io non do colpe a noi, al pubblico, che segue notizie che scuotono emotivamente, ma i servizi rispondono a questo seguito.
Condivido pienamente l'indignazione.
Devo dire che ieri sera ho chiuso la TV, disgustato dall'insistenza degli inviati dei vari canali che andavano morbosamente a fare domande (le stesse) davanti al cancello della famiglia della ragazza uccisa, che non avevano senso a parenti ed avvocati, su una storia tremenda di amore criminale, seguita passo passo (praticamente, in diretta) in tutti i telegiornali da una settimana.

Era il caso di lasciare quei poveri genitori e familiari in pace, ad elaborare il loro dolore con una compostezza incredibile, venata da sana ingenuità. Quella è stata una lezione di dignità impartita al pubblico morboso ed a una pletora di pseudo-giornalisti ed esperti.

Ho assistito, invece, una spettacolarizzazione mediatica irrispettosa della disgrazia e del dolore, una mancanza totale di pietas e di compostezza. Alla fine, interviste senza senso sul marciapiede davanti l'abitazione della vittima ed in studio, dove hanno preso la parola evidenti narcisisti che avevano solo la preoccupazione di apparire per dire banalità (dallo zio della ragazza alla Bernardini de Pace) pur di esserci.
Persino la Schlein su Rai3 dalla Maggioni, che nel parlare del caso di femminicidio ha avuto il cattivo gusto di fare un comizio, per illustrare il programma di partito (salario minimo compreso) che non c'entrava niente con l'argomento trattato.

Una rassegna formidabile di comportamenti fuori luogo, emblema delle miserie umane e di una diffusa morbosità.
(n)(n)(n)(n)(n)(n)(n)(n)(n)(n)(n)
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Io chiedevo PRIMA.
Prima ascolterri tutti i suoi segnali di eventuale squilibrio interfacciandomi anche con gli amici di sempre per capire se ci può essere bisogno di un aiuto esterno. Certo è che è maggiorenne e solo lui può decidere se farsi aiutare o meno. Ma tu sai bene che ti fai aiutare se pensi di avere bisogno di aiuto.
Quando iniziai a frequentare Alcolisti Anonimi per il mio famigliare, lo feci perché capii che da solo non ce l’avrei fatta, mi mancavano elementi e strumenti.
Ma se non sai di avere un problema magari non fai nemmeno nulla per cercare di risolverlo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Prima ascolterri tutti i suoi segnali di eventuale squilibrio interfacciandomi anche con gli amici di sempre per capire se ci può essere bisogno di un aiuto esterno. Certo è che è maggiorenne e solo lui può decidere se farsi aiutare o meno. Ma tu sai bene che ti fai aiutare se pensi di avere bisogno di aiuto.
Quando iniziai a frequentare Alcolisti Anonimi per il mio famigliare, lo feci perché capii che da solo non ce l’avrei fatta, mi mancavano elementi e strumenti.
Ma se non sai di avere un problema magari non fai nemmeno nulla per cercare di risolverlo.
Infatti va così, presumo.
Penso ai genitori di Benno. Tutta la famiglia aveva chiaro che quel figlio non era venuto bene. Ne avevano paura. Era stato spinto alla cura e ricoverato in Germania. Però non pensavano che li avrebbe ammazzati davvero.
 

Brunetta

Utente di lunga data
L'educazione alle relazioni sentimentali ed alla sessualità è stata elaborata in grandissima parte nell'ambito della cerchia dei coetanei. Da 15 anni in poi, continue frequentazioni di feste da ballo, per lo più in case private o nelle c.d. cantine (locali seminterrati organizzati da altri ragazzi come piccole discoteche). Frequenti controlli genitoriali, rispetto ad oggi. Le uscite in coppia solo nel pomeriggio, prima o dopo i compiti a casa al liceo. Il massimo del petting al cinema.
Insomma, tutta un'altra epoca.

Nessuna educazione sessuale a livello scolastico, un po' di anatomia durante le lezioni di scienze. Invece, grande scambio di informazioni tra amici, spesso di terza, quarta mano. Nel frattempo, ci si "metteva insieme" con coetanee nell'ambito di comitive che si formavano.
Al liceo avevo 4 amici compagni di classe con i quali si organizzava tutto, dai giri in moto (che erano rigorosamente "truccate" da noi), alle partite di calcio al parco, agli incontri al biliardo ed almeno una festa a settimana da frequentare. Tutti rigorosamente fidanzati con compagne di classe o di liceo. Pomeriggi del sabato trascorsi nelle case lasciate libere dai genitori che andavano fuori per i fine settimana e le "trasgressioni" di allora erano attività che oggi sono i preliminari dei moderni quattordicenni. Sempre con il timore di un rientro a sorpresa dei genitori.
Roba da giurassico. Certamente, ma è stata un'epoca favolosa.

Il rispetto delle ragazze era naturale e scontato per ignoranza di ambo i generi. Niente sesso completo con le fidanzate fino alla maggiore età e, poi, con mille precauzioni.
Per sintetizzare, un apprendimento della sessualità molto graduale e connesso strettamente alla relazione sentimentale di coppia.


Senti, io sono stato lineare e non così sofisticato.
All'università, le vacanze estive le passavamo in comitiva al campeggio, ogni coppia nella sua tenda, anche se ufficialmente i maschi dormivano separati dalle femmine. I genitori (specie delle femmine) chiudevano un occhio e mezzo e le apparenze erano rispettate. Ci conoscevamo tutti ed anche i genitori. Non esistevano i cellulari.
A 24 anni compiuti mi sono laureato e già lavoravo da un anno. Poi sono partito per il servizio di leva e, nell'ultimo mese di servizio militare, mi sono sposato. Quando sono rientrato a Roma per la prima licenza, la mia fidanzata (laureatasi qualche mese prima di me) mi informò che era stata assunta da una società. Mi parlò di un appartamento affittato, lasciatole dal padre, e mi disse di andare a parlare insieme a lei con gli affittuari. Cosa che facemmo nel giro di un mese. Io ero scettico, sicuro che non avrebbero mai lasciato libero l'appartamento. Invece, tre mesi dopo avevamo le chiavi di quella che sarebbe diventata la nostra casa. Mi disse che potevamo sposarci. Ed io dissi di sì, assolutamente felice ed innamorato. La maturità sessuale è venuta a cavallo del matrimonio in modo graduale e tranquillo.

Credo di aver risposto già.
Certo, i discorsi da spogliatoio (o del biliardo) tra maschi erano quelli di sempre. Comprese le battute sulle dimensioni, ma non abbiamo mai eseguito misurazioni. Avevamo in mente delle relazioni monogamiche consolidate. 4 su 5 ci siamo sposati le ragazze del liceo, ci conoscevamo tutti.
Comunque, non ci facevamo tanti problemi come ora e ci siamo divertiti.
Dio (che ci ha trattato con benevolenza), Patria (perché abbiamo fatto tutti il militare senza fiatare) e Famiglia (tutti sposati, con alterne vicende, corna comprese, ma solo io mi sono separato).

Mi sa che vi ho deluso ... ma è andata così.
Io non ho chiesto la tua vita, come non ho chiesto quella di nessuno.
Chiedevo una riflessione su come si parla di sesso, in fase di formazione e anche da adulti.
 

Carola

Utente di lunga data
Io penso che adesso gran clamore tutti impegnati artisti politici interviste
Tempo 10 gg ci si dimentica tutto e avanti la prossima

non mi piace pensarla così
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Io non ho chiesto la tua vita, come non ho chiesto quella di nessuno.
Chiedevo una riflessione su come si parla di sesso, in fase di formazione e anche da adulti.
Da giovani era un mondo nuovo da esplorare e ci vuole tempo per esplorare. Nel frattempo si cresce insieme e si costruisce la casa. Capita il terremoto e te la butta giù.

Di questi tempi quel mondo è stato ampiamente mappato, pure lottizzato e da giovani ci si accapiglia per mettere le bandierine sui lotti migliori. Ma non si riesce a costruire case stabili, perché qualcuno alle spalle te le demolisce.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Da giovani era un mondo nuovo da esplorare e ci vuole tempo per esplorare. Nel frattempo si cresce insieme e si costruisce la casa. Capita il terremoto e te la butta giù.

Di questi tempi quel mondo è stato ampiamente mappato, pure lottizzato e da giovani ci si accapiglia per mettere le bandierine sui lotti migliori. Ma non si riesce a costruire case stabili, perché qualcuno alle spalle te le demolisce.
Bella l’immagine.
Ma chi demolisce e perché?
 

Spettrale

Utente di lunga data
Io penso che adesso gran clamore tutti impegnati artisti politici interviste
Tempo 10 gg ci si dimentica tutto e avanti la prossima

non mi piace pensarla così
Già...
 

Alphonse02

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
”Dicono che l’uomo che uccide la donna è sistemico e patriarcale, ma non c’è nulla di meno sistemico di un tizio che in maniera del tutto irrazionale uccide una tizia colpevole di non volerlo più, e poi si dà alla fuga mentre il patriarcato si attrezza per metterlo in galera. Quel patriarcato vetusto e abominevole che si ostina ad attenersi al codice penale invece che all’educazione sentimentale.”
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ho chiesto se gli uomini (e anche le donne) riconoscono che nella loro formazione di genere è entrata quella complicità tra pari che fa distinguere tra 1) quelle che te la danno (troiette, cagne, facili, popolari ecc a seconda del tempo e dei termini in uso nel contesto) molto apprezzate perché soddisfano le tue pulsioni 2) le stronze/troie che la danno, ma non a te 3) le gattemorte/profumiere che hanno il piacere del flirt, ma poi in fin dei conti non te la danno 3) quelle che ti fanno sentire che la danno solo a te e quindi potresti perfino sposarle 4) quelle che…
@Alphonse02 ha gentilmente risposto raccontando il suo percorso sentimentale in cui il sesso veniva fatto alla fine di un fidanzamento in cui ci si metteva alla prova. Ma ha delineato un mondo in cui nessuno faceva le distinzioni di cui sopra.
 

Spettrale

Utente di lunga data
Tuttavia non hai risposto.
Era solo per sapere come gestivi tu certe situazioni.
Se non vuoi rispondere ok.
Nessuno può gestire certe situazioni bruttissime...solo chi le ha passate..
da ambo le parti...e leggittimato a parlare.
Come dice Bukowski :" la disperazione la conoscono solo i disperati"
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Nessuno può gestire certe situazioni bruttissime...solo chi le ha passate..
da ambo le parti...e leggittimato a parlare.
Come dice Bukowski :" la disperazione la conoscono solo i disperati"
Un po’ come dire che un medico non potrebbe mai curare il cancro se non l’ha avuto. Giusto?
 

Spettrale

Utente di lunga data
Un po’ come dire che un medico non potrebbe mai curare il cancro se non l’ha avuto. Giusto?
Non è la stessa cosa...
e lo sai benissimo...

gestire uno stato d'animo non è mai uguale per tutti.
Spero che hai capito.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Nessuno può gestire certe situazioni bruttissime...solo chi le ha passate..
da ambo le parti...e leggittimato a parlare.
Come dice Bukowski :" la disperazione la conoscono solo i disperati"
Certo. Però non è che chi non ha figli non capisce. La sensibilità non viene dalle gonadi.
Ci sono plurigenitori con la sensibilità e la comprensione di un geranio secco.
 
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