Ciao
@spleen, grazie
Penso anche io che il nucleo dovrebbe essere costituito da informazione, responsabilità e valutazione.
Ed è proprio per questo che mi rattrista, pur senza stupirmi, quello che leggo e osservo intorno a me.
Mi ha gelato il sangue, per dire, la conferenza tenuta da Locatelli, Rezza e Magrini.
Si respirava tensione, paura. Non per il vaccino Astrazeneca ma per le conseguenze di una comunicazione potenzialmente esplosiva.
Questo clima sì, mi spaventa. E molto.
Più del covid, più di questo o quel vaccino.
Quindi mi chiedo, per tornare al nucleo, se questo è ciò che si respira, io saprò valutare?
Saprò informarmi mantenendo intatta la mia capacità di discernimento?
Tocca barcamenarsi tra tanto pattume (vedi vari articoli che girano tra retorica pro e retorica contro) ma anche tra dubbi concreti e reali su cose oggettivamente non note. Non so se riesco a spiegarmi.
Riguardo al credere, penso (rifuggendo all'irresistibile impulso di scrivere "credo"

) sia una sorta di bisogno.
Ma devo dirti che, paradossalmente, trovo meno stridente uno che crede in Dio piuttosto che chi si illude di non credere solo perché crede in un feticcio (inteso proprio come oggetto materiale).
Per quanto retorico, come dici tu, è un fatto che ha degli impatti non trascurabili e nemmeno troppo OT a ben pensarci.