Voi vi farete vaccinare ?

monamour

Utente di lunga data
Un'altra ancora..

si sarà suicidata ai primi malori...
 

Ulisse

Utente di lunga data
tora tora tora...
scusa, ma questi articoli li hai letti?
Nessuno di questi riporta la pericolosità del vaccino. In pratica parlano di:

1. Cina che forse ammette l'eventuale bassa copertura di un vaccino, il suo, rispetto ad altri.
2. Storia di peculato. Forse hai confuso peculato con inoculato.
3. Mancanza marchio CE.
4. Assegnazione dei vaccini

così rendi la vita facile ai pro-vax.
 

Ulisse

Utente di lunga data
ooops....

da un punto logico, da questo articolo possiamo affermare delle due:

1. In sicilia abbiamo un 80% di valenti e competenti medici virologi. E questa mi sembra una buona notizia vista la penuria di tali profili
oppure
2. In Sicilia abbiamo un 80% di persone spaventate, influenzabili e confuse dal bombardamento mediatico.
 

isabel

Utente di lunga data
da un punto logico, da questo articolo possiamo affermare delle due:

1. In sicilia abbiamo un 80% di valenti e competenti medici virologi. E questa mi sembra una buona notizia vista la penuria di tali profili
oppure
2. In Sicilia abbiamo un 80% di persone spaventate, influenzabili e confuse dal bombardamento mediatico.
Solo questo?
Personalmente, da un punto di vista logico, trovo stridente l'utilizzo del verbo "credere" associato al metodo scientifico e più in generale alla scienza, al netto della ricerca.

E ho idea che le chiacchiere politiche creino più danni che benefici, adattando un refrain molto in voga.
 

Ulisse

Utente di lunga data

isabel

Utente di lunga data
No, certo.
C'è di tutto e di più.
Ma lo scopo della mia replica nn era contestare i contenuti dell'articolo ma il suo utilizzo.
Sì, immaginavo :)
A me sembra soltanto "poco fruttuoso" che il dialogo su questi temi si giochi su provax vs novax.
E mi pareva che, volendo, anche in quell'articolo ci fossero spunti interessanti al di là del giudizio sulla competenza di chi sceglie o meno di vaccinarsi.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
io questa settimana mi vaccino con Psifzer , sono un po' avanti nell'età , so nato prima di voi
Vai tranquillo!!!
L ha fatto ieri il mio papà...
Zero effetti collaterali!!!!
Almeno noi siamo più tranquilli!!!!
Visto che la sua salute è la mia priorità!!!
 

monamour

Utente di lunga data
dati completamente sbagliati,e poi vaccinati e non rompere il cazzo,io non conosco nessuno morto di influenza...a proposito,quest'anno non c'è stata? miracoloooooooooooooooo

Vai tranquillo!!!
L ha fatto ieri il mio papà...
Zero effetti collaterali!!!!
Almeno noi siamo più tranquilli!!!!
Visto che la sua salute è la mia priorità!!!
aspettiamo

scusa, ma questi articoli li hai letti?
Nessuno di questi riporta la pericolosità del vaccino. In pratica parlano di:

1. Cina che forse ammette l'eventuale bassa copertura di un vaccino, il suo, rispetto ad altri.
2. Storia di peculato. Forse hai confuso peculato con inoculato.
3. Mancanza marchio CE.
4. Assegnazione dei vaccini

così rendi la vita facile ai pro-vax.
leggi tra le righe,sono in pieno casino,non sanno cosa fare....ottimo
 

Skorpio

Utente di lunga data
si sarà suicidata ai primi malori...
Ma ci sono dati interessanti che ovviamente non ci dicono

Tipo chi muore prima di vaccinarsi
Sembra che faccia effetto al solo pensarci

Ma a noi (poverini) ovviamente non ci dicono nulla..

Stringiamoci forte

 

spleen

utente ?
Solo questo?
Personalmente, da un punto di vista logico, trovo stridente l'utilizzo del verbo "credere" associato al metodo scientifico e più in generale alla scienza, al netto della ricerca.

E ho idea che le chiacchiere politiche creino più danni che benefici, adattando un refrain molto in voga.
Ciao, è un piacere rileggerti.
Il verbo credere secondo alcuni sembrava destinato alla sparizione insieme al corredo di superstizioni, religioni e via discorrendo.
Eppure vedo che ancora si crede.
Si crede nella scienza, in modo più o meno assoluto, si crede nel denaro attribuendogli la capacità di aprire ogni porta, si crede nel potere pensando che possa assicurare tutto, si crede nel piacere quale unica ragione di vita, o anestetico al dolore di vivere.
Perdona la retorica, ho come l'impressione che tutti credano in fondo in qualcosa, perchè connesso alla nostra fragile natura.
Credere sembra quasi il tentativo di mettere insieme un enorme puzzle che è la vita, che è la comprensione del mondo.
Il problema è che troppi si fermano quando hanno completato un angolino... :)
Il discorso dei vaccini dovrebbe essere una faccenda di informazione più che uno schierarsi in un angolino del puzzle piuttosto che in un altro.
Dovrebbe essere una faccenda, per come la vedo io, di valutazione e accettazione del rischio, (bassisssimo). Assumersi la responsabilità per se stessi, ancor prima che per gli altri, per la responsabilità collettiva che ne deriva.
Credo. 😁
 

andrea53

Utente di lunga data
Ciao, è un piacere rileggerti.
Il verbo credere secondo alcuni sembrava destinato alla sparizione insieme al corredo di superstizioni, religioni e via discorrendo.
Eppure vedo che ancora si crede.
Si crede nella scienza, in modo più o meno assoluto, si crede nel denaro attribuendogli la capacità di aprire ogni porta, si crede nel potere pensando che possa assicurare tutto, si crede nel piacere quale unica ragione di vita, o anestetico al dolore di vivere.
Perdona la retorica, ho come l'impressione che tutti credano in fondo in qualcosa, perchè connesso alla nostra fragile natura.
Credere sembra quasi il tentativo di mettere insieme un enorme puzzle che è la vita, che è la comprensione del mondo.
Il problema è che troppi si fermano quando hanno completato un angolino... :)
Il discorso dei vaccini dovrebbe essere una faccenda di informazione più che uno schierarsi in un angolino del puzzle piuttosto che in un altro.
Dovrebbe essere una faccenda, per come la vedo io, di valutazione e accettazione del rischio, (bassisssimo). Assumersi la responsabilità per se stessi, ancor prima che per gli altri, per la responsabilità collettiva che ne deriva.
Credo. 😁
La responsabilità che abbiamo tutti noi nei confronti dei più fragili, di coloro che sono più esposti alle conseguenze del contagio, di quei portatori di patologie gravi che non possono vaccinarsi. Una platea di persone nei confronti delle quali noi “sani” non possiamo esimerci dall’assunzione di un rischio (eventuale e infinitesimale), che non vale nulla in confronto al loro. Se questo non è un dovere, ditemelo voi.
 

monamour

Utente di lunga data
La responsabilità che abbiamo tutti noi nei confronti dei più fragili, di coloro che sono più esposti alle conseguenze del contagio, di quei portatori di patologie gravi che non possono vaccinarsi. Una platea di persone nei confronti delle quali noi “sani” non possiamo esimerci dall’assunzione di un rischio (eventuale e infinitesimale), che non vale nulla in confronto al loro. Se questo non è un dovere, ditemelo voi.
se sono sano non sono un pericolo,casomai il contrario....
 

Ulisse

Utente di lunga data
se sono sano non sono un pericolo,casomai il contrario....
E chi ti assicura che sei sana?
Ci sono gli asintomatici, i sintomatici che ancora nn mostrano niente...
Nn è che agli untori spunta un bollino rosso in fronte così da essere individuati.
 

isabel

Utente di lunga data
Ciao, è un piacere rileggerti.
Il verbo credere secondo alcuni sembrava destinato alla sparizione insieme al corredo di superstizioni, religioni e via discorrendo.
Eppure vedo che ancora si crede.
Si crede nella scienza, in modo più o meno assoluto, si crede nel denaro attribuendogli la capacità di aprire ogni porta, si crede nel potere pensando che possa assicurare tutto, si crede nel piacere quale unica ragione di vita, o anestetico al dolore di vivere.
Perdona la retorica, ho come l'impressione che tutti credano in fondo in qualcosa, perchè connesso alla nostra fragile natura.
Credere sembra quasi il tentativo di mettere insieme un enorme puzzle che è la vita, che è la comprensione del mondo.
Il problema è che troppi si fermano quando hanno completato un angolino... :)
Il discorso dei vaccini dovrebbe essere una faccenda di informazione più che uno schierarsi in un angolino del puzzle piuttosto che in un altro.
Dovrebbe essere una faccenda, per come la vedo io, di valutazione e accettazione del rischio, (bassisssimo). Assumersi la responsabilità per se stessi, ancor prima che per gli altri, per la responsabilità collettiva che ne deriva.
Credo. 😁
Ciao @spleen, grazie :)

Penso anche io che il nucleo dovrebbe essere costituito da informazione, responsabilità e valutazione.
Ed è proprio per questo che mi rattrista, pur senza stupirmi, quello che leggo e osservo intorno a me.
Mi ha gelato il sangue, per dire, la conferenza tenuta da Locatelli, Rezza e Magrini.
Si respirava tensione, paura. Non per il vaccino Astrazeneca ma per le conseguenze di una comunicazione potenzialmente esplosiva.
Questo clima sì, mi spaventa. E molto.
Più del covid, più di questo o quel vaccino.
Quindi mi chiedo, per tornare al nucleo, se questo è ciò che si respira, io saprò valutare?
Saprò informarmi mantenendo intatta la mia capacità di discernimento?
Tocca barcamenarsi tra tanto pattume (vedi vari articoli che girano tra retorica pro e retorica contro) ma anche tra dubbi concreti e reali su cose oggettivamente non note. Non so se riesco a spiegarmi.

Riguardo al credere, penso (rifuggendo all'irresistibile impulso di scrivere "credo" :D) sia una sorta di bisogno.
Ma devo dirti che, paradossalmente, trovo meno stridente uno che crede in Dio piuttosto che chi si illude di non credere solo perché crede in un feticcio (inteso proprio come oggetto materiale).
Per quanto retorico, come dici tu, è un fatto che ha degli impatti non trascurabili e nemmeno troppo OT a ben pensarci.
 

spleen

utente ?
La responsabilità che abbiamo tutti noi nei confronti dei più fragili, di coloro che sono più esposti alle conseguenze del contagio, di quei portatori di patologie gravi che non possono vaccinarsi. Una platea di persone nei confronti delle quali noi “sani” non possiamo esimerci dall’assunzione di un rischio (eventuale e infinitesimale), che non vale nulla in confronto al loro. Se questo non è un dovere, ditemelo voi.
Si.
Del resto, quando ad esempio sono partito per il servizio di leva mica mi sono posto il problema se i 3 siringoni da cavallo che mi fecero fossero una prenotazione all' obitorio... ( E con uno di quelli zoppicai per una settimana intera....).
Io però dicevo ( a completare ) anche un'altra cosa: Dico che scegliere di vaccinarsi è una scelta che si fa anche per se stessi e comporta una assunzione di responsabilità anche verso noi, perchè non prescinde dal fatto che si debbano fare delle valutazioni sul mondo e su come gira.
E secondo me tanta gente è davvero confusa, non gli fai cambiare idea.
Quello che a me è risultato da subito abbastanza chiaro è che con il virus ci avrò in qualche modo a che fare.
-O perchè mi ammalerò rischiando un caso su 30 di morirne.
-O perchè una parte del suo RNA verrà iniettato in me per produrre anticorpi attraverso la proteina spike.
Ma non mi sembra che questa cosa sia chiara a tutti....
Ecco
 
Ultima modifica:

spleen

utente ?
Ciao @spleen, grazie :)

Penso anche io che il nucleo dovrebbe essere costituito da informazione, responsabilità e valutazione.
Ed è proprio per questo che mi rattrista, pur senza stupirmi, quello che leggo e osservo intorno a me.
Mi ha gelato il sangue, per dire, la conferenza tenuta da Locatelli, Rezza e Magrini.
Si respirava tensione, paura. Non per il vaccino Astrazeneca ma per le conseguenze di una comunicazione potenzialmente esplosiva.
Questo clima sì, mi spaventa. E molto.
Più del covid, più di questo o quel vaccino.
Quindi mi chiedo, per tornare al nucleo, se questo è ciò che si respira, io saprò valutare?
Saprò informarmi mantenendo intatta la mia capacità di discernimento?
Tocca barcamenarsi tra tanto pattume (vedi vari articoli che girano tra retorica pro e retorica contro) ma anche tra dubbi concreti e reali su cose oggettivamente non note. Non so se riesco a spiegarmi.

Riguardo al credere, penso (rifuggendo all'irresistibile impulso di scrivere "credo" :D) sia una sorta di bisogno.
Ma devo dirti che, paradossalmente, trovo meno stridente uno che crede in Dio piuttosto che chi si illude di non credere solo perché crede in un feticcio (inteso proprio come oggetto materiale).
Per quanto retorico, come dici tu, è un fatto che ha degli impatti non trascurabili e nemmeno troppo OT a ben pensarci.
Si, la questione del feticcio che risolve tutto è abbastanza attuale.
Ma riflettevo in questi giorni sul fatto che la cifra saliente che guida le nostre azioni non sia nè la fiducia nè la razionalità.
Bensì la paura.
Del virus, del vaccino, del contagio, degli altri, della mancanza di reddito, della mancanza di consenso, della mancanza della nostra vita di prima etc.
E trovo a volte surreale in questa discussione che si debba discutere di chi ha la paura più grande o più sensata.

Con questo non intendo dire che una mia opinione non me la sia fatta, il peso delle cose sulla bilancia, per me è abbastanza chiaro.
 
Ultima modifica:

isabel

Utente di lunga data
Si, la questione del feticcio che risolve tutto è abbastanza comune.
Ma riflettevo in questi giorni sul fatto che la cifra saliente che guida le nostre azioni non siano nè la fiducia nè la razionalità.
Bensì la paura.
Del virus, del vaccino, del contagio, degli altri, della mancanza di reddito, della mancanza di consenso, della mancanza della nostra vita di prima etc.
E trovo a volte surreale in questa discussione che si debba discutere di chi ha la paura più grande o più sensata.

Con questo non intendo dire che una mia opinione non me la sia fatta.
La paura di qualcosa. E la paura d'aver paura. :)
Tutti avremo e abbiamo a che fare col virus e tutti, in qualche modo, dovremo far due chiacchiere con la paura e poi assumerci le nostre responsabilità, verso noi stessi in primis, almeno secondo me.
 
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