Ho letto attentamente, e se mi colloco nella prospettiva che proponi, non posso che concordare con quel che scrivi.
La prospettiva in cui ho collocato quel che ho scritto è però altra.
Ossia, parto dal fatto che socialmente il troia etc etc ha i suoi effetti.
Ok, dato di realtà.
Mi sposto dalla società e entro nel potere individuale rispetto a quel che la società propone.
Ed in questo senso ho usato il termine svalutativo.
E' svalutativo non per il
significato sociale del contenuto dello scambio (
se io troia,
allora tu vai con troia) ma proprio per la
struttura della comunicazione.
Quel SE IO...ALLORA TU è di per sè una dinamica di potere implicita.
Un legaccio relazionale.
Incatena le azioni di uno a quelle dell'altro come se fossero assolutamente inscindibili. E questo va a ridurre non solo lo spazio di azione, ma anche il desiderio. Il desiderio muore nei legacci, semplicemente.
Se si esce dal meccanismo del debito, credito di quel SE IO...ALLORA TU e si entra invece nel meccanismo dello scambio, diventa un
IO SONO, DESIDERO, OFFRO, MANGIO (quel che vuoi, vale con qualunque azione, anche decidere dove andare in vacanza) TU che ne PENSI? COME TI COLLOCHI?
La società entra come storia individuale, ma non come controllore interno.
Ovviamente serve che entrambi siano in linea.
Che è poi il motivo per cui dicevo che si può scopare con chiunque senza troppe differenze.
Ma essere in esclusiva in termini di percorso di sessualità è un'altra cosa.
Che non è legata al mi piace il cazzo, oppure mi piace la figa, o prenderlo in culo, o farmi pisciare addosso, o stare in ginocchio sui ceci o quel che si vuole.
Ma è invece legata alla condivisione dell'IO SONO (con quel che comporta in termini di desiderare, offrire) in reciprocità dialettica.
Che è poi la base per la costruzione di compromessi proattivi e non di vessazione (SE IO oggi vengo al mare, ALLORA TU domani vieni in montagna...scontrini di debito e credito, potere implicito e negato, etc etc).
Intendevo adolescenziale proprio il FARSI BEFFA.
HO 40 e rotti anni, una mia posizione in me stessa e nel mondo, non vedo proprio vantaggio alcuno nel fare azioni mirate a farmi beffa di una entità che fondamentalmente manco sa che esisto.

E trovo inutilmente stancante relazionarmi con chi ancora è radicato nel pensiero magico del farsi beffa di usi e costumi.
Io mi relaziono con chi nutre e coltiva i suoi propri costumi nella prospettiva del benessere e della non vessazione.
Cedere il potere E' fare quel che si vuole.
IO desidero cedere il potere che ho su me stessa e lo cedo a chi ritengo sia degno di averne cura.
Non c'è vessazione.
Mi sembra che interpreti la cessione consensuale e desiderata come un abuso.
O come un qualcosa che si FA per l'altro (invece che che come qualcosa che si OFFRE all'altro) mettendo se stessi in posizione secondaria.
(fra l'altro, se mi metto in posizione secondaria, non sto neppure cedendo. SE sono in posizione secondaria, quello ho da offrire, non potere di posizione primaria).
E concordo con te che abusi di questo tipo ce ne siano parecchi.
Come anche gira parecchia compiacenza (faccio per fare piacere all'altro...salvo poi segnarmelo per tempi futuri...con quel che ho fatto per te!!!argh!!!)
Ma non c'è abuso dove c'è consensualità fra adulti capaci di intendere e di volere e consapevoli di se stessi.
Questo ovviamente presuppone un percorso individuale prima che di coppia.
Che è comunque una linea parecchio rischiosa...una fune tirata fra disfunzionalità e funzionalità, cascare è roba da poco.
Se le personalità coinvolte non sono solide, ne esce un gran casino.
Ma questo vale in qualunque ambito.
Il discorso della beffa, che rimetti anche qui. Vale quel che dicevo sopra.
Certo che se la tua prospettiva è che le proprie azioni discendano da dicotomia accetto/rifiuto - mi beffo della società, tutto quello che ho scritto non ha il minimo significato.
Sappi però che la prospettiva che porti è parecchio riduttiva. 
Non perchè sia riduttiva in sè, ma perchè usandola come traduttore unico fa perdere altre visioni.
E' come voler usare il traduttore da inglese a italiano per tradurre russo italiano.
Non funziona. Semplicemente.
E non perchè un traduttore è quello giusto e l'altro no...semplicemente si usa uno strumento che non funziona per svolgere quella funzione.
Ed è ovvio che in questo modo quella funzione possa sembrare distorta, disfunzionale, impossibile.
Ma non è la funzione. E' lo strumento.
Questo ovviamente vale per ogni prospettiva. Ecco perchè trovo interessanti quelle diverse dalla mia.
Amplio la mia prospettiva.
Poi ovviamente io sono io.