Zoccola, troia, puttana e sciupa femmine e playboy

patroclo

Utente di lunga data
Ma gli esseri umani sono animali. Non vedo perché trovare l’animalità un aspetto altro dell’essere umano.
boh....non riesco a capire se siamo d'accordo e parliamo lingue diverse oppure siamo semplicemente su pianeti diversi
 

Brunetta

Utente di lunga data
🤷🏻‍♀️
 

danny

Utente di lunga data
C'è già stata una discussione simile, con lo stesso link al monologo... me lo ricordo solo io?!?!??
Io pure, pensavo infatti fosse una replica estiva.

Sì.
In sintesi, è noto che “il cazzo piace a tutte” (se etero) che significa che il sesso piace, che si fa per provare piacere e che così deve andare. Pensare di sentirsi trasgressiva o appartenente a una specie di donne porcone che godono, mi fa ridere. È come se mi dicessero “ah sei una che mangia! Golosona!” È vero che esistono le anoressiche, ma mangiare e provarne gusto è un atto naturale.
Mah, dipende.
Gli inglesi per esempio hanno sempre mangiato da schifo, perché storicamente non hanno mai attribuito al cibo il significato di "piacere", ma di utilità. Concetto che appartiene un po' a tanti popoli nordici.
Singolarmente esistono delle differenze enormi, per cui ci sono persone più attratte dal sesso e altre meno, persone con più pregiudizi e blocchi e altri che non ne hanno.
C'è chi si masturba una volta al giorno, chi non lo fa mai, per esempio.
Il termine zoccola negli anni ha ampliato il significato, come altri nella lingua italiana, come cazzone per esempio, che a seconda del contesto può avere un significato simpatico o dispregiativo. E' il contesto ad attribuire il significato corretto al termine.

Ma perché non credi che ho capito?
Ho capito benissimo.
Nel sesso si gioca.
Ma si gioca con ruoli e significati, si gioca in termini di potere e si varia il gioco.
Però io non mi trovo nei giochi di potere.
Questo è il tuo modo di vivere il sesso.
Per altri il gioco di potere può invece essere fondamentale.
Il sesso richiede affinità: per questo per alcune coppie funziona, per altre no.
Non basta ovviamente averlo più lungo o la quinta di seno per risultare desiderabili sessualmente, anzi.

Io il bisogno di considerarlo il mio puttano non ce l'ho. Capisco ciò che vuoi dire, ma capisco anche che sia abbastanza difficile riuscire a non portar fuori dal contesto del sesso "la puttana". Non siamo fatti a comparti stagni, facilissimo che dal gioco si possa passare a qualcosa che si insinua tra due a livelli più profondi. E allora pensare al "reciproco" non è che alla fine della fiera venga per così dire in soccorso.... Spero di essermi spiegata, son concetti in cui penso sia molto facile incartarsi....
Nel sesso ci si usa comunque per raggiungere il proprio piacere.
Giocoforza ci si mette a disposizione anche per essere usati.
Ma è un uso finalizzato a raggiungere un obiettivo altamente desiderabile.

Ma si continua a fare esempi "pubblici", qui si parla di dirty talking nell'intimità della coppia. Siamo tutti d'accordo che possono essere offese nel 99,99% dei casi in cui si usano...ma c'è questo 0.01% in cui si vivono in un territorio dove è consentito, la discussione è nata perchè per qualcuno non esiste e non deve esistere neanche questo 0.01%
Non credo che qualcuno si metta a discutere se in un gruppo di gay li sentisse chiamare tra loro "froci" o in un gruppo di afroamericani "negri"... e sono parole pesanti
Molti gay si chiamano tra loro froci.
Tra neri invece è un insulto la parola Coconut.
Ovvero essere nero e pensare da bianco.
Nero fuori e bianco dentro.

Appunto. E playboy o sciupa femmine altrettanto ammazzerebbero l'ormone. Forse ora è però più chiaro perché parlavo della ambivalenza di questa parola. Detto ciò, e lo ripeto, starei molto più a guardare se in quel momento eccita anche me. E ribadisco Anche, senza farmi troppe domande, all'interno di rapporti dove non è neanche minimamente il caso che me le ponga. Al momento, va bene così :)

Ma non mi è possibile negare il retaggio di una parola, o non capire perché ad alcune possa dare fastidio sempre, e a prescindere.
A te.
Giustamente, ogni persona cerca quello che le accende fantasie e non solo.
Ci sono donne che adorano l'uniforme, per dire.
Non metterei dei paletti, in generale.

Oh santo cielo Benedetto!
Ma è difficile da capire che per altre persone il sesso non è roba da maiali? E non si tratta di essere freddi o angelici, ma di considerare umano il sesso e senza nulla di sporco o morboso.
E' quello che ti si sta dicendo.
Il sesso e tutto ciò che ruota intorno è una questione individuale.
E anche di punti di vista maschili e femminili molto variegati.

Va bene, ma la cosa più interessante non l'avete detta.
Usate il dirty talking facendo sesso?
Vi è mai stato chiesto?
Allestite o recitate in coppia situazioni eccitanti, al limite della scabrosità o del sordido, per eccitarvi?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Va bene, ma la cosa più interessante non l'avete detta.
Usate il dirty talking facendo sesso?
Vi è mai stato chiesto?
Allestite o recitate in coppia situazioni eccitanti, al limite della scabrosità o del sordido, per eccitarvi?
Si
Si
No
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
No, percepisco queste cose in modo molto diverso :)
Anzitutto "io troia, tu uno che va con una troia" è svalutativo se si fa diventare quel che è retaggio di ciò che pensa la società di un qualcosa di pienamente condiviso all'interno della coppia. Se lo si svincola dallo spettro sociale, ce ne si fa in qualche misura "beffa", non lo trovo affatto svalutativo all'interno di una relazione di coppia. O almeno, non necessariamente svalutativo (e questo dipende appunto dal livello in cui una coppia riesce a mettersi in discussione CONOSCENDO i condizionamenti esterni, ma scegliendo di collocarli in una certa dimensione nel proprio microcosmo.

Mi ha colpita la parte che ho evidenziato in rosso, perché anche quella non la condivido. L'altro fa sempre come vuole :), e i condizionamenti che gli puoi dare tu sono sempre condizionamenti che fanno star meglio lui. Sicché PER TE non esisterà più, ma lui comunque continuerà ad esistere, e farà quel che vorrà magari senz'altro con altri condizionamenti (sei più condizionata tu da lui a negarne l'esistenza contro l'evidenza dei fatti, vale a dire che esiste a prescindere da te, a ben vedere. E' più un faccia come vuole senza me , che di fatto non mette in discussione la sopravvivenza di entrambi). Nel cuckoldismo avviene proprio che due si facciano beffa di un certo tabù, di un certo condizionamento sociale normalmente introiettato nella coppia. Se così non è (e serve come cessione di potere, o riequilibrio di potere) è perché comunque va in qualche misura ad intaccare un disequilibrio.... perde, per così dire, la valenza di gioco (che è poi il dire ad una "sei una troia!" durante il rapporto, e ne acquista un altro che è possibile collocare solo con la consapevolezza dei disequilibri in quella coppia.
Per come la vedo io.
Quanto alla accettazione di ruoli imposti dalla società, credo che ne sia sufficiente la consapevolezza, poi quel che sono per me e davanti a un altro lo vorrei vedere slegato, almeno in certi ambiti e certi contesti, da ciò che è il contesto sociale, Il che, tradotto :), per me vuol dire che mi posso comportare da troia, fare la troia, in un dato momento e in un dato contesto. Ma non piace caricarmi un fardello culturale di cui sono consapevole senza che (e credo che sia raro riuscirci) abbia davanti uno con cui realmente io possa farmene beffa. All'interno della relazione. Son troia? Ok. Tu che vai con una troia cosa sei? Di lì che se anziché la svalutazione nasce un impulso a dire "mi piaci per come sei", la valenza negativa che è stata portata dalla società alla parola perde il potenziale svalutativo all'interno della coppia. Ma non lo so. Non ho intenzione di addentrarmi in questi che non son giochi :)

Per il momento ho consapevolezza che l'altro non lo conoscerò mai abbastanza per mettere la mano sul fuoco su ciò che pensa, e che tutto sommato i granchi eventualmente prendibili in certe relazioni son tutto grasso che cola in termini di esperienza ;)
Ho letto attentamente, e se mi colloco nella prospettiva che proponi, non posso che concordare con quel che scrivi.

La prospettiva in cui ho collocato quel che ho scritto è però altra.

Ossia, parto dal fatto che socialmente il troia etc etc ha i suoi effetti.
Ok, dato di realtà.

Mi sposto dalla società e entro nel potere individuale rispetto a quel che la società propone.

Ed in questo senso ho usato il termine svalutativo.
E' svalutativo non per il significato sociale del contenuto dello scambio (se io troia, allora tu vai con troia) ma proprio per la struttura della comunicazione.

Quel SE IO...ALLORA TU è di per sè una dinamica di potere implicita.
Un legaccio relazionale.
Incatena le azioni di uno a quelle dell'altro come se fossero assolutamente inscindibili. E questo va a ridurre non solo lo spazio di azione, ma anche il desiderio. Il desiderio muore nei legacci, semplicemente.

Se si esce dal meccanismo del debito, credito di quel SE IO...ALLORA TU e si entra invece nel meccanismo dello scambio, diventa un
IO SONO, DESIDERO, OFFRO, MANGIO (quel che vuoi, vale con qualunque azione, anche decidere dove andare in vacanza) TU che ne PENSI? COME TI COLLOCHI?

La società entra come storia individuale, ma non come controllore interno.

Ovviamente serve che entrambi siano in linea.

Che è poi il motivo per cui dicevo che si può scopare con chiunque senza troppe differenze.
Ma essere in esclusiva in termini di percorso di sessualità è un'altra cosa.
Che non è legata al mi piace il cazzo, oppure mi piace la figa, o prenderlo in culo, o farmi pisciare addosso, o stare in ginocchio sui ceci o quel che si vuole.
Ma è invece legata alla condivisione dell'IO SONO (con quel che comporta in termini di desiderare, offrire) in reciprocità dialettica.

Che è poi la base per la costruzione di compromessi proattivi e non di vessazione (SE IO oggi vengo al mare, ALLORA TU domani vieni in montagna...scontrini di debito e credito, potere implicito e negato, etc etc).

Intendevo adolescenziale proprio il FARSI BEFFA.
HO 40 e rotti anni, una mia posizione in me stessa e nel mondo, non vedo proprio vantaggio alcuno nel fare azioni mirate a farmi beffa di una entità che fondamentalmente manco sa che esisto. :)
E trovo inutilmente stancante relazionarmi con chi ancora è radicato nel pensiero magico del farsi beffa di usi e costumi.

Io mi relaziono con chi nutre e coltiva i suoi propri costumi nella prospettiva del benessere e della non vessazione.

Cedere il potere E' fare quel che si vuole.
IO desidero cedere il potere che ho su me stessa e lo cedo a chi ritengo sia degno di averne cura.

Non c'è vessazione.

Mi sembra che interpreti la cessione consensuale e desiderata come un abuso.
O come un qualcosa che si FA per l'altro (invece che che come qualcosa che si OFFRE all'altro) mettendo se stessi in posizione secondaria.
(fra l'altro, se mi metto in posizione secondaria, non sto neppure cedendo. SE sono in posizione secondaria, quello ho da offrire, non potere di posizione primaria).

E concordo con te che abusi di questo tipo ce ne siano parecchi.
Come anche gira parecchia compiacenza (faccio per fare piacere all'altro...salvo poi segnarmelo per tempi futuri...con quel che ho fatto per te!!!argh!!!)

Ma non c'è abuso dove c'è consensualità fra adulti capaci di intendere e di volere e consapevoli di se stessi.
Questo ovviamente presuppone un percorso individuale prima che di coppia.
Che è comunque una linea parecchio rischiosa...una fune tirata fra disfunzionalità e funzionalità, cascare è roba da poco.

Se le personalità coinvolte non sono solide, ne esce un gran casino.
Ma questo vale in qualunque ambito.

Il discorso della beffa, che rimetti anche qui. Vale quel che dicevo sopra.

Certo che se la tua prospettiva è che le proprie azioni discendano da dicotomia accetto/rifiuto - mi beffo della società, tutto quello che ho scritto non ha il minimo significato.

Sappi però che la prospettiva che porti è parecchio riduttiva. :)
Non perchè sia riduttiva in sè, ma perchè usandola come traduttore unico fa perdere altre visioni.
E' come voler usare il traduttore da inglese a italiano per tradurre russo italiano.
Non funziona. Semplicemente.

E non perchè un traduttore è quello giusto e l'altro no...semplicemente si usa uno strumento che non funziona per svolgere quella funzione.
Ed è ovvio che in questo modo quella funzione possa sembrare distorta, disfunzionale, impossibile.

Ma non è la funzione. E' lo strumento.

Questo ovviamente vale per ogni prospettiva. Ecco perchè trovo interessanti quelle diverse dalla mia.
Amplio la mia prospettiva.
Poi ovviamente io sono io. :)
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Va bene, ma la cosa più interessante non l'avete detta.
Usate il dirty talking facendo sesso?
Vi è mai stato chiesto?
Allestite o recitate in coppia situazioni eccitanti, al limite della scabrosità o del sordido, per eccitarvi?
Noi usiamo il dirty talking costantemente, nel rispetto di luoghi e persone ovviamente.

Ma personalmente non riesco proprio a percepirlo come dirty. Anzi.
Lo percepisco come un qualcosa di molto "puro" e "innocente".

Quando G. mi dice, scrive "ciao, zoccola.." io percepisco un profondo affetto da parte sua. Che va oltre l'amore.
Percepisco il suo donarmi una volta di più i suoi immaginari e le sue fantasie e al contempo accogliere le mie.

Quel che è eccitante è la carezza leggera che sfiora dentro. Niente di esplosivo.
E' pace. Riposo. Casa.
Una scossa appena percepibile che resta lì e mi attraversa e riattraversa.

Fra l'altro, mi basta un suo sguardo per percepire quel "ciao zoccola".
Ecco...questo sì che è profondamente eccitante. Nei termini della scossa che dicevo, che scende ancora più sotto e mi pervade.
Anche se siamo al supermercato e stiamo comprando la carta igienica.

Io non vedo nessuna pratica CONSENSUALE sordida.
Dallo scopare alla missionaria allo scat, masturbazione di ogni tipo compresa.

Cosa intendi per scabroso o sordido??
(a parte l'abuso).
 
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danny

Utente di lunga data
Pausa musicale. Il loro nome è un acronimo. Erano note negli anni 70/80. Collaborarono con Giuni Russo.
 
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Pincopallino

Utente di lunga data
vorrei dirvi una cosa ma non vorrei venire lapidato sulla pubblica piazza.
oggi pomeriggio mentre le procuravo un orgasmo mi ha chiesto se e’ La mia troia.
pensando a questo post ed a tutte le fisime mentali che vi fate ho preferito soprassedere ed occupare la bocca in altro modo, con la troietta.
e’ un lavoro sporco, ma qualcuno lo deve pur fare. 😜
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Nel caso qui qualcuno abbia una amplesso con qualche signora o signorina del forum deve stare ben attento alle parole che usa durante l’amplesso stesso, si rischia di finire In un pippone filosofico da far scappare anche gli uccelli più ostinati. Dio santo quante seghe mentali inutili.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ho letto attentamente, e se mi colloco nella prospettiva che proponi, non posso che concordare con quel che scrivi.

La prospettiva in cui ho collocato quel che ho scritto è però altra.

Ossia, parto dal fatto che socialmente il troia etc etc ha i suoi effetti.
Ok, dato di realtà.

Mi sposto dalla società e entro nel potere individuale rispetto a quel che la società propone.

Ed in questo senso ho usato il termine svalutativo.
E' svalutativo non per il significato sociale del contenuto dello scambio (se io troia, allora tu vai con troia) ma proprio per la struttura della comunicazione.

Quel SE IO...ALLORA TU è di per sè una dinamica di potere implicita.
Un legaccio relazionale.
Incatena le azioni di uno a quelle dell'altro come se fossero assolutamente inscindibili. E questo va a ridurre non solo lo spazio di azione, ma anche il desiderio. Il desiderio muore nei legacci, semplicemente.

Se si esce dal meccanismo del debito, credito di quel SE IO...ALLORA TU e si entra invece nel meccanismo dello scambio, diventa un
IO SONO, DESIDERO, OFFRO, MANGIO (quel che vuoi, vale con qualunque azione, anche decidere dove andare in vacanza) TU che ne PENSI? COME TI COLLOCHI?

La società entra come storia individuale, ma non come controllore interno.

Ovviamente serve che entrambi siano in linea.

Che è poi il motivo per cui dicevo che si può scopare con chiunque senza troppe differenze.
Ma essere in esclusiva in termini di percorso di sessualità è un'altra cosa.
Che non è legata al mi piace il cazzo, oppure mi piace la figa, o prenderlo in culo, o farmi pisciare addosso, o stare in ginocchio sui ceci o quel che si vuole.
Ma è invece legata alla condivisione dell'IO SONO (con quel che comporta in termini di desiderare, offrire) in reciprocità dialettica.

Che è poi la base per la costruzione di compromessi proattivi e non di vessazione (SE IO oggi vengo al mare, ALLORA TU domani vieni in montagna...scontrini di debito e credito, potere implicito e negato, etc etc).

Intendevo adolescenziale proprio il FARSI BEFFA.
HO 40 e rotti anni, una mia posizione in me stessa e nel mondo, non vedo proprio vantaggio alcuno nel fare azioni mirate a farmi beffa di una entità che fondamentalmente manco sa che esisto. :)
E trovo inutilmente stancante relazionarmi con chi ancora è radicato nel pensiero magico del farsi beffa di usi e costumi.

Io mi relaziono con chi nutre e coltiva i suoi propri costumi nella prospettiva del benessere e della non vessazione.

Cedere il potere E' fare quel che si vuole.
IO desidero cedere il potere che ho su me stessa e lo cedo a chi ritengo sia degno di averne cura.

Non c'è vessazione.

Mi sembra che interpreti la cessione consensuale e desiderata come un abuso.
O come un qualcosa che si FA per l'altro (invece che che come qualcosa che si OFFRE all'altro) mettendo se stessi in posizione secondaria.
(fra l'altro, se mi metto in posizione secondaria, non sto neppure cedendo. SE sono in posizione secondaria, quello ho da offrire, non potere di posizione primaria).

E concordo con te che abusi di questo tipo ce ne siano parecchi.
Come anche gira parecchia compiacenza (faccio per fare piacere all'altro...salvo poi segnarmelo per tempi futuri...con quel che ho fatto per te!!!argh!!!)

Ma non c'è abuso dove c'è consensualità fra adulti capaci di intendere e di volere e consapevoli di se stessi.
Questo ovviamente presuppone un percorso individuale prima che di coppia.
Che è comunque una linea parecchio rischiosa...una fune tirata fra disfunzionalità e funzionalità, cascare è roba da poco.

Se le personalità coinvolte non sono solide, ne esce un gran casino.
Ma questo vale in qualunque ambito.

Il discorso della beffa, che rimetti anche qui. Vale quel che dicevo sopra.

Certo che se la tua prospettiva è che le proprie azioni discendano da dicotomia accetto/rifiuto - mi beffo della società, tutto quello che ho scritto non ha il minimo significato.

Sappi però che la prospettiva che porti è parecchio riduttiva. :)
Non perchè sia riduttiva in sè, ma perchè usandola come traduttore unico fa perdere altre visioni.
E' come voler usare il traduttore da inglese a italiano per tradurre russo italiano.
Non funziona. Semplicemente.

E non perchè un traduttore è quello giusto e l'altro no...semplicemente si usa uno strumento che non funziona per svolgere quella funzione.
Ed è ovvio che in questo modo quella funzione possa sembrare distorta, disfunzionale, impossibile.

Ma non è la funzione. E' lo strumento.

Questo ovviamente vale per ogni prospettiva. Ecco perchè trovo interessanti quelle diverse dalla mia.
Amplio la mia prospettiva.
Poi ovviamente io sono io. :)
Ho riflettuto un pò sulle tue parole. E sì, effettivamente porto una prospettiva riduttiva.
Premesso che non è ancora capitato, sono più portata (per quello che voglio ADESSO, e nel contesto di questa relazione, ORA) a ridurre una certa prospettiva. Il rischio è (e lo so) che ovviamente il non detto possa, prima o poi, implodere in me nella relazione, ma ne sono consapevole e credo di aver valutato anche in base al tipo, di relazione. Così certamente ridimensionando la prospettiva.
Che altrimenti vedo quella parola spesa, quel "troia", se lo devo inserire nella mia storia personale, come una danza piuttosto macabra con la violenza. A questo rimanderebbe la mia storia personale del "sei una troia", e questo evocherebbe quella parola nella prospettiva che dici tu. In franchezza? E' una parte di me che, ora come ora, non desidero porgli davanti :), preferisco sì.... forse in parte anche fuggire a quella realtà (alla mia realtà), in quel contesto. Forse un pò superficialmente, mi interessa altro e portare altro. Vuoi perché lo conosco poco, vuoi perché.... non ho voglia di portargli quello. Non ora, e non in una forma che sia più del vago, non so se mi spiego :) E probabilmente da qui deriva anche il fatto di non averti capita, inizialmente. Ho un pò il "rifiuto" di questa parte di me che danza con la violenza, la disistima e altre robette che stanno in me, ma soprattutto con la violenza. Ti ringrazio per la chiarezza e per avermi consentito questa (forse un pò amara, ma comunque utile) riflessione :)
 
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