A dirti il vero il pene mi ha sempre fatto molto ridere.
Per un sacco di motivi. Dall'imbarazzo al disprezzo.
Ultimamente mi mette un sacco di allegria. Mi è simpatico. E oltre che ridere mi fa anche sogghignare a volte. Specialmente quando si manifesta quando meno ce lo si aspetta.
Non so tantissimo del desiderio autentico, a dirti il vero. Mi sto solo formando l'idea che non sia una chimera.
Ma pensandolo chimera credo di essere stata molto condizionata anche dalla pappa mediatica. A dire il vero.
Sicuro credo che le radici del desiderio stiano molto in profondità. E che storicamente siano state costruite deviazioni. Da quelle radici. Che riguardano la consapevolezza del proprio essere. E quindi anche spazi di libertà individuali.
Non a caso uno dei campi dove massimamente i poteri, storicamente, hanno agito è esattamente la sfera sessuale.
Stabilendo protocolli di azione. E di tolleranza e intolleranza delle azioni ritenute accettabili o meno per definire il valore.
Sicuramente il desiderio, fuori dai protocolli e preso nella sua imprevedibilità e inconoscibilità, è rivoluzionario. E probabilmente anche deviante, sì, rispetto alle indicazioni date. Dal potere.
Credo eh...
Sto riflettendo come sarebbe se scrivessi le stesse cose sulla vagina, da uomo.
Vediamo un po'...
" A dirti il vero la vagina mi ha sempre fatto molto ridere.
Per un sacco di motivi. Dall'imbarazzo al disprezzo.
Ultimamente mi mette un sacco di allegria. Mi è simpatica. E oltre che ridere mi fa anche sogghignare a volte. Specialmente quando si bagna quando meno ce lo si aspetta."
Lo immaginavo: non funziona. E' un pensiero grottesco e anche un po' inutile.
C'è un'abissale distanza tra i ragionamenti a cui può arrivare una donna nell'animo e l'assoluto e necessario materialismo di un uomo.
Io vorrei poter comandare il mio pene, liberarlo dai condizionamenti del desiderio e delle emozioni, sfruttarlo, soggiogarlo, dirigerlo o semplicemente farlo ragionare.
Ridimensionarlo. (e qui scatta la risata compulsiva dei maschi più fobici).
Invece, purtroppo, si fa sempre i cazzi suoi.
E questa sua indipendenza è il tarlo che contorce l'animo maschile fin da quando scopre di avere un pene.
E che ci impedisce di arrivare a razionalizzare come fai tu, Ipazia.
Non c'è niente di peggio per un uomo dell'attività investigativa e speculativa sul proprio pene da parte di una donna.
Che risulta come un tentativo di controllo esterno a qualcosa che neppure dall'interno si riesce a comandare.