La mia idea della situazione è questa:
Nella vita le cose cambiano e bisogna adeguarsi in modo da non subirle. Quelli che subiscono le situazioni spesso si nascondono dietro posizioni di principio che non hanno nessun collegamento con la vita che vivono.
Rispondo a te, svincolandomi dalla discussione.
I principi per alcuni sono delle maschere, per altri sono delle convinzioni profonde che portano avanti o tentano di farlo.
Avere dei principi non è un ostacolo, ma un aiuto per comprendere la strada che ci fa stare meglio con noi stessi.
Perché il problema non è il rapporto con gli altri, con quello che possono pensare di noi, ma solo nostro.
Io starei male al pensiero di fare soffrire o rischiare di far soffrire qualcuno che amo.
Ma anche qualcuno che non amo. Qualcuno che non conosco.
Mi immedesimo nella sofferenza altrui.
Quando affermo che non andrei mai con una donna sposata, io penso alla mia sofferenza, a quello che ho vissuto, alla mia disperazione come marito, come padre, quando ho scoperto che mia moglie mi tradiva, e ritengo che non vorrei mai sentirmi responsabile di un simile dolore in un'altra persona.
Non ho il cinismo di chi non vuole vedere nient'altro che le responsabilità, le quali giustamente ricadono soprattutto sulla persona che tradisce il coniuge e si tira fuori dalla questione.
Non ce la faccio. Mi farebbe stare male l'idea di ingannare chiunque, figuriamoci un amico, o una persona che amo o a cui voglio bene.
E' capitato, perché nessuno di noi è perfetto e io pure ho sbagliato, quindi so cosa si può provare.
Certo che le situazioni cambiano, non c'è nulla di più ovvio che affermarlo, ma è prendendone atto e reagendo senza scendere a compromessi con la propria coscienza che se ne esce.
Ma questo è il mio concetto di amore, e do per certo che altri ne abbiano un'idea diversa.