Più che altro è così!
Certo che chi tradisce ritiene di farlo nel giusto,salvo i seriali condizionati da tempeste ormonali (che anche quella è una bella giustificazione eh! La natura vuole....).
Una persona "normale" (visto che stiamo parlando di categorie e, di statistica quindi,altrimenti si dovrebbe prendere in considerazione ciascun caso con la propria soggettività,motivazioni,contesto,sensibilità ecc. ),normalmente appunto, quando arriva a tradire significa che ha subito una frustrazione inaccettabile e,quindi,nella propria considerazione ritiene di trovarsi nel giusto cercando attenzioni altrove.
Mia moglie,nell'immediatezza della scoperta mi disse: "ti ho amato e voluto bene...."; e questa implicitamente ha costituito sia l'ammissione del fatto in se,che la giustificazione e l'autoassoluzione per lei, in modo lapidario per me. Dopo, niente scuse ne "pentimenti" e, questo le rende il merito di non giustificarsi ipocritamente con me,con lacrime di coccodrillo che mi avrebbero nauseato infinitamente più della sua durezza e coerenza; ancorché vi fossero delle possibilità di recupero del nostro rapporto.Quindi ritengo che il pentimento possa essere anche genuino,ma in rari casi e paradossalmente quando vi sia stato coinvolgimento sentimentale ma, non tanto nei confronti del tradito, ma per la situazione in se, per il non essersi fermati prima,per essersi innamorati (soprattutto se ricambiati!), per essere tornati all'ovile per i figli, mutui, convenienze varie, per ultimo forse,"un" sentimento (che ha poco in comune con la passione) che residua per il partner tradito.....Triste ma la vedo così!