Non fermarsi davanti a niente.

nina

Utente di lunga data
Premetto che sono d'accordo con brunetta e anche a me il lavaggio facile di coscienza riesce male.
Chi tradisce con una persona impegnata ha una precisa ed indubbia corresponsabilità ,su questo non ci piove.
Poi posso fare tutti i giri del mondo per scaricarmi la coscienza ma rimango complice consapevole di un atto deprecabile.
Se penso che tanto con me o con un'altra lui lo farebbe ugualmente ,mi svaluto decisamente.
Inoltre non vorrei essere lo sfiato delle colonne dei cessi di nessuno.Il ruolo di relegata in un angolo per dare la precedenza alla compagna ufficiale da cui devo nascondermi non mi garba.Solo amanti liberi non in cerca di ripiego.
Per riallacciarsi al discorso dell'invidia mi torna in mente che L'amante di mio marito pare insistesse o meglio,cercasse di entrare in confidenza ed intimità da parecchio.Mesi o addirittura un paio di anni prima.
Quando le parlai,dopo la confessione, mi disse che non avrebbe mai permesso a lui di lasciarCI per lei ( secondo lei nel caso avrebbe lasciato la famiglia in blocco,figli compresi,non solo la moglie ....) ,che anzi,dovevamo salvare la nostra "fantastica" famiglia e risolvere i nostri problemi :unhappy:, perché avevamo ciò che lei avrebbe desiderato ma a 34 anni (all'epoca) non era ancora riuscita a costruire nulla.
Piu volte con lui sollevava il discorso e lo interrogava per sapere se lui avrebbe avuto il desiderio di fare un figlio con lui.
Al suo farle presente che per lui i tre che già aveva erano più che sufficienti,si indispettiva.
In sintesi,fantastica famiglia,ciò che desiderava ma non voleva/poteva realizzare ,"guardiana" della nostra unione ma prodiga nel tentare di distruggerla anche riprovandoci dopo la rottura.
Volere distruggere una cosa che vedi bella e che invidii.
Madonna santa, che merda O___O.
 

danny

Utente di lunga data
Ora mi manderai a fare in culo (sono già pronto) ma x quanto mi riguarda, c'è pure poco rispetto da parte di chi spettacolarizza e mette in piazza come merce momenti privati suoi di vita di famiglia e coppia, pur belli che siano, alla libera lettura di chi tira fuori 20 euro (o quel che costasse il libro)
Credo che la letteratura sia piena di esempi di questo tipo.
Anna Frank compresa, se vogliamo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Perché lui no e io sì?
Anche l'amante di mia moglie sapeva quanto ci tenevo a lei e a mia figlia.
Glielo avevo spiegato, a voce, quanto la loro relazione mettesse in gioco la mia famiglia.
Ovviamente lui ha fatto i suoi interessi e ha agito per prendere il posto mio e sposarsi quella che è mia moglie.
Non sto a chiedermi perché.
Lo giudico negativamente nella sua immaturita' (di amante in competizione col marito) e nel suo opportunismo ma accetto che possano esistere persone che valutano diversamente da me le relazioni tra le persone.
Lui voleva apparire quello che ci teneva.
Comunque chi ha detto che non sia stato irresponsabile?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Credo che la letteratura sia piena di esempi di questo tipo.
Anna Frank compresa, se vogliamo.
A sua insaputa.
Ma è ovvio che si racconta solo parte della propria vita e che esista una forma di tutela del proprio privato.
E forse racconta molto più di sé chi scrive romanzi perché attraverso i personaggi esplora l'animo proprio e altrui.

Questa discussione è stata davvero sorprendente.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il paragone non è nella merce ma nella responsabilità.
Un po' più chiaro. Anche se non condivisibile.

L'uomo o la donna che tradisce, e lo dico da traditrice, semplicemente decide per se stesso. Non è di nessuno. SE non di se stesso. Ed è uno dei motivi per cui si riesce a tradire semplicemente, a volte.

Dubito si possa tradire sentendosi di qualcun altro.

Ma.

Sentirsi di qualcun altro è una sensazione che non riguarda il poter essere paragonati a merce rubata.
Io da traditrice non mi sono mai sentita rubata a nessuno, e di conseguenza neanche smerciata.

Probabilmente avendo vissuto sia il ruolo di traditrice che di amante ma non avendo mai vissuto quello di tradita, faccio molta fatica a capire cosa possa vedere una donna, o un uomo, che sente di aver avuto una "cosa" sua e di botto si ritrova a non averla più in mano. O se c'è, non è riconoscibile.
In particolare se si è giurato e spergiurato "no!!! io mai tradirò!!! non mi appartiene"

Significa, immagino, trovarsi davanti qualcuno che non solo non si sente più "proprio" ma anche un qualcuno che non appartiene al tempo vissuto insieme. Perchè chi giurava in un senso ha poi fatto esattamente il contrario.

Pensare di delegare in un qualche modo sull'esterno quel cambiamento, come se l'esterno lo potesse fermare, bloccare, rimandare al mittente...mah...lo trovo uno di quei compiti che sull'esterno non ci stanno.

Perchè quel cambiamento riguarda solo ed esclusivamente chi lo vive.

E chi lo vive non è merce rubata di cui assumersi o meno responsabilità.
Quel cambiamento è sotto la libera decisionalità di chi lo attraversa.

A me ste cose, in particolare ancora sugli uomini, che passano come poveri imbecilli che vengono irretiti dalla megera di turno senza neanche rendersene conto, poi si svegliano come con una botta in testa...mah..

DA traditrice, so che non sono botte in testa. Mancamenti. O farfalle.
E' decisionalità.

Se decido di mentire, mica è corresponsabile il mio amante. Io mento. Io lo decido. Lui non mente.
E non mi è complice, si prende i frutti (dal suo punto di vista) della mia decisione.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Un po' più chiaro. Anche se non condivisibile.

L'uomo o la donna che tradisce, e lo dico da traditrice, semplicemente decide per se stesso. Non è di nessuno. SE non di se stesso. Ed è uno dei motivi per cui si riesce a tradire semplicemente, a volte.

Dubito si possa tradire sentendosi di qualcun altro.

Ma.

Sentirsi di qualcun altro è una sensazione che non riguarda il poter essere paragonati a merce rubata.
Io da traditrice non mi sono mai sentita rubata a nessuno, e di conseguenza neanche smerciata.

Probabilmente avendo vissuto sia il ruolo di traditrice che di amante ma non avendo mai vissuto quello di tradita, faccio molta fatica a capire cosa possa vedere una donna, o un uomo, che sente di aver avuto una "cosa" sua e di botto si ritrova a non averla più in mano. O se c'è, non è riconoscibile.
In particolare se si è giurato e spergiurato "no!!! io mai tradirò!!! non mi appartiene"

Significa, immagino, trovarsi davanti qualcuno che non solo non si sente più "proprio" ma anche un qualcuno che non appartiene al tempo vissuto insieme. Perchè chi giurava in un senso ha poi fatto esattamente il contrario.

Pensare di delegare in un qualche modo sull'esterno quel cambiamento, come se l'esterno lo potesse fermare, bloccare, rimandare al mittente...mah...lo trovo uno di quei compiti che sull'esterno non ci stanno.

Perchè quel cambiamento riguarda solo ed esclusivamente chi lo vive.

E chi lo vive non è merce rubata di cui assumersi o meno responsabilità.
Quel cambiamento è sotto la libera decisionalità di chi lo attraversa.

A me ste cose, in particolare ancora sugli uomini, che passano come poveri imbecilli che vengono irretiti dalla megera di turno senza neanche rendersene conto, poi si svegliano come con una botta in testa...mah..

DA traditrice, so che non sono botte in testa. Mancamenti. O farfalle.
E' decisionalità.

Se decido di mentire, mica è corresponsabile il mio amante. Io mento. Io lo decido. Lui non mente.
E non mi è complice, si prende i frutti (dal suo punto di vista) della mia decisione.
E quoto anche questo
 

danny

Utente di lunga data
A sua insaputa.
Ma è ovvio che si racconta solo parte della propria vita e che esista una forma di tutela del proprio privato.
E forse racconta molto più di sé chi scrive romanzi perché attraverso i personaggi esplora l'animo proprio e altrui.

Questa discussione è stata davvero sorprendente.
Sì. Mi riferivo al padre. Che ha messo in piazza la vita della figlia.
La letteratura è anche questo.
È soprattutto questo.
 
Ultima modifica:

nina

Utente di lunga data
Un po' più chiaro. Anche se non condivisibile.

L'uomo o la donna che tradisce, e lo dico da traditrice, semplicemente decide per se stesso. Non è di nessuno. SE non di se stesso. Ed è uno dei motivi per cui si riesce a tradire semplicemente, a volte.

Dubito si possa tradire sentendosi di qualcun altro.


Ma.

Sentirsi di qualcun altro è una sensazione che non riguarda il poter essere paragonati a merce rubata.
Io da traditrice non mi sono mai sentita rubata a nessuno, e di conseguenza neanche smerciata.

Probabilmente avendo vissuto sia il ruolo di traditrice che di amante ma non avendo mai vissuto quello di tradita, faccio molta fatica a capire cosa possa vedere una donna, o un uomo, che sente di aver avuto una "cosa" sua e di botto si ritrova a non averla più in mano. O se c'è, non è riconoscibile.
In particolare se si è giurato e spergiurato "no!!! io mai tradirò!!! non mi appartiene"

Significa, immagino, trovarsi davanti qualcuno che non solo non si sente più "proprio" ma anche un qualcuno che non appartiene al tempo vissuto insieme. Perchè chi giurava in un senso ha poi fatto esattamente il contrario.

Pensare di delegare in un qualche modo sull'esterno quel cambiamento, come se l'esterno lo potesse fermare, bloccare, rimandare al mittente...mah...lo trovo uno di quei compiti che sull'esterno non ci stanno.

Perchè quel cambiamento riguarda solo ed esclusivamente chi lo vive.

E chi lo vive non è merce rubata di cui assumersi o meno responsabilità.
Quel cambiamento è sotto la libera decisionalità di chi lo attraversa.

A me ste cose, in particolare ancora sugli uomini, che passano come poveri imbecilli che vengono irretiti dalla megera di turno senza neanche rendersene conto, poi si svegliano come con una botta in testa...mah..

DA traditrice, so che non sono botte in testa. Mancamenti. O farfalle.
E' decisionalità.

Se decido di mentire, mica è corresponsabile il mio amante. Io mento. Io lo decido. Lui non mente.
E non mi è complice, si prende i frutti (dal suo punto di vista) della mia decisione.
Ti devo quotare.
 

nina

Utente di lunga data
( [MENTION=5159]ipazia[/MENTION] anche perché, a sentirsi "rubati", non ci sarebbe tradimento, o ci sarebbe comunque percezione della cazzata e il ritorno indietro, perché ti sei sottratto a qualcosa di importante. Però anche lì, sei TU ad esserti sottratto, nessuno è andato lì ad agitarti una pistola sotto al naso dicendoti "dai, rompi la monotonia col tradimento!". Fermo restando che secondo me tradire, non volermene, qualunque sia la ragione, spesso comprensibile a livello umano, è proprio da stronzi. Io comprendo perché sono stata tradita, ma non mi sento meno trattata di merda per questo. Anzi.)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Un po' più chiaro. Anche se non condivisibile.

L'uomo o la donna che tradisce, e lo dico da traditrice, semplicemente decide per se stesso. Non è di nessuno. SE non di se stesso. Ed è uno dei motivi per cui si riesce a tradire semplicemente, a volte.

Dubito si possa tradire sentendosi di qualcun altro.

Ma.

Sentirsi di qualcun altro è una sensazione che non riguarda il poter essere paragonati a merce rubata.
Io da traditrice non mi sono mai sentita rubata a nessuno, e di conseguenza neanche smerciata.

Probabilmente avendo vissuto sia il ruolo di traditrice che di amante ma non avendo mai vissuto quello di tradita, faccio molta fatica a capire cosa possa vedere una donna, o un uomo, che sente di aver avuto una "cosa" sua e di botto si ritrova a non averla più in mano. O se c'è, non è riconoscibile.
In particolare se si è giurato e spergiurato "no!!! io mai tradirò!!! non mi appartiene"

Significa, immagino, trovarsi davanti qualcuno che non solo non si sente più "proprio" ma anche un qualcuno che non appartiene al tempo vissuto insieme. Perchè chi giurava in un senso ha poi fatto esattamente il contrario.

Pensare di delegare in un qualche modo sull'esterno quel cambiamento, come se l'esterno lo potesse fermare, bloccare, rimandare al mittente...mah...lo trovo uno di quei compiti che sull'esterno non ci stanno.

Perchè quel cambiamento riguarda solo ed esclusivamente chi lo vive.

E chi lo vive non è merce rubata di cui assumersi o meno responsabilità.
Quel cambiamento è sotto la libera decisionalità di chi lo attraversa.

A me ste cose, in particolare ancora sugli uomini, che passano come poveri imbecilli che vengono irretiti dalla megera di turno senza neanche rendersene conto, poi si svegliano come con una botta in testa...mah..

DA traditrice, so che non sono botte in testa. Mancamenti. O farfalle.
E' decisionalità.

Se decido di mentire, mica è corresponsabile il mio amante. Io mento. Io lo decido. Lui non mente.
E non mi è complice, si prende i frutti (dal suo punto di vista) della mia decisione.
Che scoperta che è una decisione e nessuno viene violentato, ipnotizzato o drogato. Io non tolgo un grammo alla responsabilità di chi tradisce. Già perché la scelta è responsabilità.
Ma chi è amante ha la stessa possibilità di scelta e di conseguenza responsabilità non solo rispetto a sé, ma anche rispetto a tutti coloro che sono poi toccati dalla scelta.
Mi sembra talmente evidente, come lo è per ogni scelta, che non capisco come possiamo discuterne da due giorni.
Tu continui a rispondermi altro e, come spesso succede nelle discussioni, un po' ti seguo anche se andiamo a parlare d'altro, ma sempre di altro si parla.
Aggiungo che proprio perché nella maggior parte delle volte non si tratta di amore e spesso neppure di ammore, è evidente che il/la prescelto/a potrebbe essere sostituito per mille ragioni, non vedo perché tra queste ragioni non dovrebbe entrare la presenza di una famiglia.

Nel caso specifico la famiglia non è un aspetto secondario, ma è la ragione per cui è conosciuto lui, quindi non può essere considerato un aspetto non considerato.
 

danny

Utente di lunga data
Vi racconto un episodio.
Sono in aereo per andare in vacanza all'estero con moglie e figlia. Mentre loro dormono noto una bella signora sui 50 anni. C'è un gioco di sguardi. L'aereo atterra e ci rechiamo tutti al villaggio.
Questa signora in pratica me la sono trovata ovunque per tutta la vacanza. È arrivata a sedersi di fianco a me a sinistra mentre a destra c'era mia moglie nel teatro semivuoto, a guardare la targhetta della mia valigia per beccarsi l'indirizzo, a seguirmi in ogni dove.
Ma io ero sempre con mia moglie e non c'è stata mai occasione di essere soli.
È stato... imbarazzante, in un certo qual modo. Al terzo giorno ovviamente se ne era accorta anche mia moglie, che ne era infastidita. Non sono uno scrittore figo, però in quell'occasione rimasi stupito dal comportamento di questa donna, per me inspiegabile. Io non ero solo. Non ero un single in cerca. È pur vero che nei villaggi le coppie fanno molta vita da soli per cui anche noi potevamo avere spazi in cui vivere una storia ma...
Situazioni meno complicate no?
Uhm... mi sa che il bello è anche questo... forse.
(Comunque una così... meglio tenersela lontana. È pericolosa... )
 
Ultima modifica:

nina

Utente di lunga data
Che scoperta che è una decisione e nessuno viene violentato, ipnotizzato o drogato. Io non tolgo un grammo alla responsabilità di chi tradisce. Già perché la scelta è responsabilità.
Ma chi è amante ha la stessa possibilità di scelta e di conseguenza responsabilità non solo rispetto a sé, ma anche rispetto a tutti coloro che sono poi toccati dalla scelta.
Mi sembra talmente evidente, come lo è per ogni scelta, che non capisco come possiamo discuterne da due giorni.
Tu continui a rispondermi altro e, come spesso succede nelle discussioni, un po' ti seguo anche se andiamo a parlare d'altro, ma sempre di altro si parla.
Aggiungo che proprio perché nella maggior parte delle volte non si tratta di amore e spesso neppure di ammore, è evidente che il/la prescelto/a potrebbe essere sostituito per mille ragioni, non vedo perché tra queste ragioni non dovrebbe entrare la presenza di una famiglia.

Nel caso specifico la famiglia non è un aspetto secondario, ma è la ragione per cui è conosciuto lui, quindi non può essere considerato un aspetto non considerato.
E tu c'hai ragione, ma il vero problema secondo me è che se il traditore è arrivato a tradire, lo fa perché della responsabilità se ne sbatte. Poi ripeto, in questo caso specifico secondo me il focus è che le autrici di queste avances sono un po' cervelli di gallina, un po' patologiche a prescindere.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Vi racconto un episodio.
Sono in aereo per andare in vacanza all'estero con moglie e figlia. Mentre loro dormono noto una bella signora sui 50 anni. C'è un gioco di sguardi. L'aereo atterra e ci rechiamo tutti al villaggio.
Questa signora in pratica me la sono trovata ovunque per tutta la vacanza. È arrivata a sedersi di fianco a me a sinistra mentre a destra c'era mia moglie nel teatro semivuoto, a guardare la targhetta della mia valigia per beccarsi l'indirizzo, a seguirmi in ogni dove.
Ma io ero sempre con mia moglie e non c'è stata mai occasione di essere soli.
È stato... imbarazzante, in un certo qual modo. Al terzo giorno ovviamente se ne era accorta anche mia moglie, che ne era infastidita. Non sono uno scrittore figo, però in quell'occasione rimasi stupito dal comportamento di questa donna, per me inspiegabile. Io non ero solo. Non ero un single in cerca. È pur vero che nei villaggi le coppie fanno molta vita da soli per cui anche noi potevamo avere spazi in cui vivere una storia ma...
Situazioni meno complicate no?
Uhm... mi sa che il bello è anche questo... forse.
Infatti.
Oltre al fatto che sei estremamente figo ;)
 

Brunetta

Utente di lunga data
E tu c'hai ragione, ma il vero problema secondo me è che se il traditore è arrivato a tradire, lo fa perché della responsabilità se ne sbatte. Poi ripeto, in questo caso specifico secondo me il focus è che le autrici di queste avances sono un po' cervelli di gallina, un po' patologiche a prescindere.
Questo è scontato.
 

danny

Utente di lunga data
Altra storia. Sempre del mio periodo di crisi.
Esco con una. Si, lei mi piace.
Si arriva a parlare di mutande etc etc
Ma... due figli... il marito lo conosco...
Ok.
Limitiamoci alla piacevole conversazione.
Nessuno ci obbliga ad avere storie con tutte le donne che ci piacciono.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Altra storia. Sempre del mio periodo di crisi.
Esco con una. Si, lei mi piace.
Si arriva a parlare di mutande etc etc
Ma... due figli... il marito lo conosco...
Ok.
Limitiamoci alla piacevole conversazione.
Nessuno ci obbliga ad avere storie con tutte le donne che ci piacciono.
Poi non è che il più delle volte piacciano così tanto.
 

nina

Utente di lunga data
Altra storia. Sempre del mio periodo di crisi.
Esco con una. Si, lei mi piace.
Si arriva a parlare di mutande etc etc
Ma... due figli... il marito lo conosco...
Ok.
Limitiamoci alla piacevole conversazione.
Nessuno ci obbliga ad avere storie con tutte le donne che ci piacciono.
Però vedi, con tutto il periodo di crisi, ti sei comportato da galantuomo e non da animale. Quindi trattenersi si può. Ma solo se uno ci tiene, ecco.
 

danny

Utente di lunga data
Poi non è che il più delle volte piacciano così tanto.
Però vedi, con tutto il periodo di crisi, ti sei comportato da galantuomo e non da animale. Quindi trattenersi si può. Ma solo se uno ci tiene, ecco.
Secondo me si può se si vuole resistere a qualsiasi tentazione.
Soprattutto nella fase iniziale.
Dopo magari è più complicato, perché il legame che si crea può essere molto forte.
È implicito quindi nel tradimento la volontà di commetterlo e nell'essere amanti l'indifferenza alle conseguenze sugli altri.
 
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