Brunetta
Utente di lunga data
Questo è ripetuto da molti, da molto.Perdonami...quando parlo di parti, parlo di parti del sè.
C'è un libretto interessante e simpatico a riguardo...questo
Quel grassetto...parla di te, non di lui.
Di quello che tu sentivi di dare.
Ma tu, io, nessuno, può dare all'altro ciò che è interno...semmai è l'altro che concede visione, condivisione di quel che lui/lei stess* è in grado di vedere e quindi mostrare.
Che quel che non si vede, non si mostra...c'è, ma non c'è.
Non lo so mistral, sei riuscita a organizzare tutto...in un quadro che sembra coerente...ma continua a stridermi qualcosa. Nella posizione che dai a tuo marito in tutta questa storia.
E anche nella funzione/posizione che ha avuto la sua Extra.
Poi è una sensazione mia...e non te la so neanche descrivere bene.
E' come se guardando l'intero sembrasse tutto in ordine, ma la sensazione che invece rimanda è disordine.
Non so se riesco a spiegare la sensazione.
Di fondo è molto semplicistica.
E, nel casino che racconti del vissuto di tuo marito, mi sa che la complessità e non la semplicità, la contraddizione e non la linearità, la fanno da padroni.
Ma non voglio intromettermi oltre.
Voi sapete. Meglio di chiunque altro.
Appena capirò cosa mi stride...te lo scrivo.
Se posso permettermi...e te lo dico da traditrice. Quando un amante passa così tanto il limite, non è semplicemente fuso di testa. Ci è arrivato già oltre quel limite. E chi l'ha concesso è chi è in relazione. Tuo marito in questo caso.
Lei è arrivata a te, molto prima di contattarti direttamente.
Io sposterei lo sguardo dalla follia di lei (che se fosse davvero folle non si sarebbe fermata) a tuo marito.
E non per accusare o che altro.
MA secondo me non serve neanche a te, o almeno a me non servirebbe, dipingere il mio uomo come colui che, siccome aveva bisogni confusi e una storia problematica, è caduto ingenuamente nella rete di una strega cattiva che l'ha circuito e tentato fino a farlo cadere. Mi sembra la costruzione di un'epica, anche questa.
A quella rete, alla costruzione, ha compartecipato pure lui. E dubito soltanto come passivo osservatore.
Solo che poi, quando ha visto i nodi, è venuto da te. A piangere e cercare rifugio (come dici che era d'altro canto abituato a fare). Anzichè affrontare. Da come la racconti.
E io su questo un occhio ce lo butterei.
Poi, mi ripeto, Voi sapete. Meglio di chiunque altro.
Anche se il mio psyco, mi ripeteva spesso, e a ragione, che un auto non si spinge standoci seduti dentro.
Quando ho scoperto il tradimento mi sono molto incazzata perché la tizia mi aveva voluto conoscere con un espediente.
Lei resta una poveretta, ma mi sono incazzata come una iena con lui.
È anche una cosa che dice molto di lui.