Questo è il giudizio politico (etica della responsabilità), che ha una sua rilevante importanza anche nei rapporti personali, naturalmente, e in particolare quando - come nel caso del tradimento - si verifichi, nell'ambito dei rapporti personali, una situazione di vera e propria inimicizia, latente (quando il tradimento non è scoperto) o conclamata (quando ti beccano).
Situazione di vera e propria inimicizia perchè, per quanto esista un terzo (il giudice che decreta la separazione, ma oggi l'adulterio non è più reato, il che in realtà complica il giudizio e la pacificazione), viene a cessare il presupposto della fiducia e della concordia tra le parti, e subentra invece il presupposto della sfiducia e della paura reciproca, che sono le condizioni normali della politica, specie della politica internazionale, che come noto è dominata dai rapporti di forza.
In questa situazione, il retto e prudente giudizio politico ha una grande importanza, perchè limita i danni della "guerra", suggerendo di evitare l'escalation alla guerra totale per le sue ricadute sulla "popolazione civile", cioè i figli, un asset che almeno in linea di principio sta a cuore a entrambi i contendenti: che però possono decidere di scatenare una guerra civile e di "conquistare menti e cuori" dei civili-figli guadagnandoli alla loro causa. Quando ciò accade, che Dio li aiuti.
L'etica dell'intenzione ("i retti principi" a cui si aderisce) fanno ridere il politico, che però ride meno se si ricorda che le società in generale, e le famiglie in particolare, si reggono anzitutto sulla adesione, il più possibile sincera, ai "retti principi", e che quando questa adesione manchi, è a rischio la coesione sociale, e dunque la solidità e resilienza sia delle famiglie, sia delle società nel loro complesso, sia degli individui, che non si causano da sè soli.
Insomma, sarebbe una bella cosa se convivessero entrambi gli atteggiamenti, l'adesione (se possibile sincera e meditata) ai "sani principi", e la capacità di giudicare e agire alla luce delle conseguenze, sia quando tutto va bene sia soprattutto quando va male.