alla ricerca di un equilibrio

Foglia

utente viva e vegeta
Oh ma state usando la famosa empatia?
Questa donna ha subito due importanti interventi e lui si preoccupa che gli tira?
Ma altro che Federica :cattivik:
Non ho letto ancora tutta la discussione.

Comunque fino a qui la penso esattamente come te.
 

Blu75

Utente di lunga data
Personalmente di spunti di riflessione ne ho trovati (sicuramente non nei giudizi ad alzo zero che si possono accettare finchè restano nei limiti dell'educazione) e ringrazio davvero chi ha saputo sollevare delle domande che mi hanno fatto molto riflettere.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
:rotfl: ma no, Bruni.. non c'entra nulla la buona educazione..

C'entra il diverso registro comunicativo, e la diversa packing list dei bisogni individuali da esprimere in coppia, che quando diventa famiglia (figli) si scindono gioco forza

Ed è il terzo/a di coppia (il figlio/a) ma purtroppo non è un giochetto da usare e poi salutare con un "cinque" a fine giostra

E se il mio bisogno fosse di scoparti al lavandino mentre lavi i piatti, Perché mi girasse così, col figlio NELLA coppia probabilmente mi sentirei rispondere:

"Vieni vieni.. te che volevi scopare al lavandino... :carneval: , vieni che tuo figlio ha preso 5 a storia, che c'è da dargli una mano a studiare l'impero romano" :rotfl:

E varrebbe anche al contrario, eh?

Niente vittime, niente carnefici
Questo è non scindere la coppia dalla famiglia...una cosa che mi manda in bestia !
 

danny

Utente di lunga data
Questo è non scindere la coppia dalla famiglia...una cosa che mi manda in bestia !
Comprensibile.
Dal mio punto di vista sono tutti sintomi di qualcosa che non è vero che non si sa fare, ma che non si ha più interesse a fare.
Io, come credo un po' tutti, misuro l'interesse degli altri verso di me dai loro comportamenti (più che dalle parole) e in questo la scelta delle priorità ha un suo peso.
L'esempio di Skorpio è calzante.
Il sesso è sicuramente uno dei parametri più importanti in questa valutazione quando si tratta di coppia.
Non è tanto l'atto in sé, quanto il rifiuto dell'intimità e la negazione del problema a pesare.
Si può fare sesso una volta al mese per varie ragioni, ma queste devono essere esplicitate al partner, al quale si può richiedere comprensione per una scelta che influenza profondamente la vita di coppia, non l'accettazione supina e immotivata.
Allo stesso tempo, al partner si richiede di rinunciare alla componente sessuale quando essa sia impossibile da condividere per questioni di salute (anagraficamente caso molto più frequente), come si richiede la doverosa assistenza e comprensione in caso di malattia o di altri problemi.
Insomma, in una coppia ci si viene incontro, ci si spiega, ci si comprende, si dimostra sempre il proprio interesse nei confronti dell'altro, non ci si usa né ci si umilia.
Se è giusto e doveroso assistere chi è malato, lo è altrettanto in periodi di salute avere un'attività sessuale che sia soddisfacente per entrambi o, in mancanza, dare adeguate e comprensibili motivazioni che risultino accettabili, in maniera da non acuire distanze che col tempo possono diventare incolmabili.
Insomma, contrapporre il sesso col marito ai compiti col figlio non è sano per la coppia e di conseguenza neppure per la famiglia. Entrambe le due cose devono coesistere, anche perché non si oppongono.
 
Ultima modifica:

robson

voltaire
Comprensibile.
Dal mio punto di vista sono tutti sintomi di qualcosa che non è vero che non si sa fare, ma che non si ha più interesse a fare.
Io, come credo un po' tutti, misuro l'interesse degli altri verso di me dai loro comportamenti (più che dalle parole) e in questo la scelta delle priorità ha un suo peso.
L'esempio di Skorpio è calzante.
Il sesso è sicuramente uno dei parametri più importanti in questa valutazione quando si tratta di coppia.
Non è tanto l'atto in sé, quanto il rifiuto dell'intimità e la negazione del problema a pesare.
Si può fare sesso una volta al mese per varie ragioni, ma queste devono essere esplicitate al partner, al quale si può richiedere comprensione per una scelta che influenza profondamente la vita di coppia, non l'accettazione supina e immotivata.
Allo stesso tempo, al partner si richiede di rinunciare alla componente sessuale quando essa sia impossibile da condividere per questioni di salute (anagraficamente caso molto più frequente), come si richiede la doverosa assistenza e comprensione in caso di malattia o di altri problemi.
Insomma, in una coppia ci si viene incontro, ci si spiega, ci si comprende, si dimostra sempre il proprio interesse nei confronti dell'altro, non ci si usa né ci si umilia.
Se è giusto e doveroso assistere chi è malato, lo è altrettanto in periodi di salute avere un'attività sessuale che sia soddisfacente per entrambi o, in mancanza, dare adeguate e comprensibili motivazioni che risultino accettabili, in maniera da non acuire distanze che col tempo possono diventare incolmabili.
Insomma, contrapporre il sesso col marito ai compiti col figlio non è sano per la coppia e di conseguenza neppure per la famiglia. Entrambe le due cose devono coesistere, anche perché non si oppongono.
è che alle volte subentrano degli automatismi mentali che sono difficili da abbattere. un pò x volta alla fine non si vede + neanche la casa di fronte non il sole che tramonta. però si dà trppa imporatnza al parlare . io dico che quando si arriva a dover elemosinare il sesso la coppia è finita e basta.
 

danny

Utente di lunga data
è che alle volte subentrano degli automatismi mentali che sono difficili da abbattere. un pò x volta alla fine non si vede + neanche la casa di fronte non il sole che tramonta. però si dà trppa imporatnza al parlare . io dico che quando si arriva a dover elemosinare il sesso la coppia è finita e basta.
Se non ci sono ragioni accettabili per la negazione, sì.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Comprensibile.
Dal mio punto di vista sono tutti sintomi di qualcosa che non è vero che non si sa fare, ma che non si ha più interesse a fare.
Io, come credo un po' tutti, misuro l'interesse degli altri verso di me dai loro comportamenti (più che dalle parole) e in questo la scelta delle priorità ha un suo peso.
L'esempio di Skorpio è calzante.
Il sesso è sicuramente uno dei parametri più importanti in questa valutazione quando si tratta di coppia.
Non è tanto l'atto in sé, quanto il rifiuto dell'intimità e la negazione del problema a pesare.
Si può fare sesso una volta al mese per varie ragioni, ma queste devono essere esplicitate al partner, al quale si può richiedere comprensione per una scelta che influenza profondamente la vita di coppia, non l'accettazione supina e immotivata.
Allo stesso tempo, al partner si richiede di rinunciare alla componente sessuale quando essa sia impossibile da condividere per questioni di salute (anagraficamente caso molto più frequente), come si richiede la doverosa assistenza e comprensione in caso di malattia o di altri problemi.
Insomma, in una coppia ci si viene incontro, ci si spiega, ci si comprende, si dimostra sempre il proprio interesse nei confronti dell'altro, non ci si usa né ci si umilia.
Se è giusto e doveroso assistere chi è malato, lo è altrettanto in periodi di salute avere un'attività sessuale che sia soddisfacente per entrambi o, in mancanza, dare adeguate e comprensibili motivazioni che risultino accettabili, in maniera da non acuire distanze che col tempo possono diventare incolmabili.
Insomma, contrapporre il sesso col marito ai compiti col figlio non è sano per la coppia e di conseguenza neppure per la famiglia. Entrambe le due cose devono coesistere, anche perché non si oppongono.
io misuro l'interesse degli altri verso me dall'agito e non dalle parole ... le parole sono importanti se coincidono con le azioni se no e' fuffa
 

danny

Utente di lunga data
Tornando a questa storia e non considerando più il modo in cui è stata presentata nel primo post, che a me aveva fatto pensare a un tentativo di trovare un partner sessuale ma argomentando in generale.
Che cosa c'è di sbagliato in una fase della vita in cui una malattia è entrata nella coppia nello sperare di ritornare ad avere una vita anche sessuale nel momento in cui si ritornerà nuovamente sani?
Nulla.
Chi è malato esattamente come chi è sano ha la sola ambizione di vivere.
E nel vivere è compreso tutto ciò che alla vita dà valore. Sesso compreso. E non solo.
Leggete la storia di Zanda
https://running.gazzetta.it/news/20...rlero-ai-ragazzi-di-sport-41687?refresh_ce-cp
Questo per mostrare che anche chi è malato può mostrare di desiderare l'altro, come può sperare di tornare a vivere di nuovo come prima. Se non accade, il problema non è la malattia, ma il rapporto di coppia.
 
Ultima modifica:

Foglia

utente viva e vegeta
Sicuramente davanti a questioni di salute, come ho già detto, tutto impallidisce e il sesso scivola all'ultimo posto.

E io sicuramente non riesco a immaginare cosa passi nella testa di due persone che vivono questa esperienza.

Ma un matrimonio non è solo accudire l'altro fisicamente. In un matrimonio tra due persone giovani, quando si comprende che il peggio è passato, esiste anche una dimensione intima che va recuperata. Il corpo non vive senz'anima. E qui non parlo di dimensione soprannaturale. Parlo di emozioni, di complicità, di condivisione.

Passato il momento critico, ci sta anche che un marito innamorato desideri che tutto torni al più presto come prima.
Vi viene in mente che per lei potrebbe essere un gran bene recuperare un po' di leggerezza, ritrovare un po' di vita, riscoprirsi non solo corpo da accudire, ma donna da desiderare?

Poi certo che ho delle perplessità circa la facilità con cui lui è andato con altre. Ma questa è un'altra questione che riguarda la coscienza di lui.

Sicuramente posso dire che sentirsi incoraggiare dalla moglie può aver creato i presupposti per questo tipo di decisione. Non è un alibi ma è un'attenuante.

Non ho ancora letto per intero il topic, solo mi pare di aver capito che la malattia di lei non sia propriamente un'unghia incarnita. Che due interventi a distanza ravvicinata fanno supporre a un problema grave.
Poi c'è lui, che la trova una donna splendida, ma che al primo intervento l'ha tradita. E ora, in concomitanza con il secondo intervento, si domanda e si chiede (nella sostanza) se valga la pena aspettare una persona che attualmente ha bisogno di essere accompagnata in bagno.

Matrimonio non è solo soddisfare i bisogni di sesso.
La vicinanza, il calore, l'assistenza materiale e spirituale vanno ben più in là.
Questo per dire che se io fossi colpita da una brutta malattia non vorrei certo essere messa su un piedistallo per questo motivo, ma neppure vorrei avere a che fare con uno che sta lì ad aspettare la gallina in funzione del fatto che finalmente faccia l'uovo. Non so se mi spiego. Sto male e tu sei lì che mi osservi per capire non quando starò meglio, ma quando farò di nuovo sesso. E' un po' diverso eh.
Poi certo che si può stare a propria volta male per la mancanza di rapporti sessuali. Direi che però la tempistica ti tradisco in concomitanza del primo intervento, e soffro come un cane in concomitanza del secondo intervento, non mi fa pensare ad una grande vicinanza rispetto a quelli che possono essere i problemi di questa donna. Che magari diversamente non si sarebbe sentita di dirgli "capisco se mi tradisci". E' una cosa molto estrema, da dire. Ma magari ha scelto di dire quello, anziché forzarsi a dargliela. In certi frangenti, nei momenti difficili, la lontananza si percepisce meglio. A volte si esaspera anche. E in taluni casi alla malattia si somma pure la sensazione di essere un pezzo di carne per l'altro. Giusta o sbagliata che sia.

Direi che a ridosso di un intervento, sia proprio sbagliato il momento per chiedersi quale sia l'equilibrio giusto. Anche se ci sono pregressi.
 

danny

Utente di lunga data
Matrimonio non è solo soddisfare i bisogni di sesso.
La vicinanza, il calore, l'assistenza materiale e spirituale vanno ben più in là.
Questo per dire che se io fossi colpita da una brutta malattia non vorrei certo essere messa su un piedistallo per questo motivo, ma neppure vorrei avere a che fare con uno che sta lì ad aspettare la gallina in funzione del fatto che finalmente faccia l'uovo. Non so se mi spiego. Sto male e tu sei lì che mi osservi per capire non quando starò meglio, ma quando farò di nuovo sesso. E' un po' diverso eh.
Poi certo che si può stare a propria volta male per la mancanza di rapporti sessuali. Direi che però la tempistica ti tradisco in concomitanza del primo intervento, e soffro come un cane in concomitanza del secondo intervento, non mi fa pensare ad una grande vicinanza rispetto a quelli che possono essere i problemi di questa donna. Che magari diversamente non si sarebbe sentita di dirgli "capisco se mi tradisci". E' una cosa molto estrema, da dire. Ma magari ha scelto di dire quello, anziché forzarsi a dargliela. In certi frangenti, nei momenti difficili, la lontananza si percepisce meglio. A volte si esaspera anche. E in taluni casi alla malattia si somma pure la sensazione di essere un pezzo di carne per l'altro. Giusta o sbagliata che sia.

Direi che a ridosso di un intervento, sia proprio sbagliato il momento per chiedersi quale sia l'equilibrio giusto. Anche se ci sono pregressi.
Quoto.
 

Blu75

Utente di lunga data
Ho più volte detto che non in concomitanza dell'intervento, ma tempo dopo. E non si sta col cronometro in mano.

Non mi pare che si stia parlando di settimane, ma di parecchio tempo e il mio sfogo è stato per cercare di capire, quando sarà il momento come approcciare il problema nel modo giusto.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Non ho ancora letto per intero il topic, solo mi pare di aver capito che la malattia di lei non sia propriamente un'unghia incarnita. Che due interventi a distanza ravvicinata fanno supporre a un problema grave.
Poi c'è lui, che la trova una donna splendida, ma che al primo intervento l'ha tradita. E ora, in concomitanza con il secondo intervento, si domanda e si chiede (nella sostanza) se valga la pena aspettare una persona che attualmente ha bisogno di essere accompagnata in bagno.

Matrimonio non è solo soddisfare i bisogni di sesso.
La vicinanza, il calore, l'assistenza materiale e spirituale vanno ben più in là.
Questo per dire che se io fossi colpita da una brutta malattia non vorrei certo essere messa su un piedistallo per questo motivo, ma neppure vorrei avere a che fare con uno che sta lì ad aspettare la gallina in funzione del fatto che finalmente faccia l'uovo. Non so se mi spiego. Sto male e tu sei lì che mi osservi per capire non quando starò meglio, ma quando farò di nuovo sesso. E' un po' diverso eh.
Poi certo che si può stare a propria volta male per la mancanza di rapporti sessuali. Direi che però la tempistica ti tradisco in concomitanza del primo intervento, e soffro come un cane in concomitanza del secondo intervento, non mi fa pensare ad una grande vicinanza rispetto a quelli che possono essere i problemi di questa donna. Che magari diversamente non si sarebbe sentita di dirgli "capisco se mi tradisci". E' una cosa molto estrema, da dire. Ma magari ha scelto di dire quello, anziché forzarsi a dargliela. In certi frangenti, nei momenti difficili, la lontananza si percepisce meglio. A volte si esaspera anche. E in taluni casi alla malattia si somma pure la sensazione di essere un pezzo di carne per l'altro. Giusta o sbagliata che sia.

Direi che a ridosso di un intervento, sia proprio sbagliato il momento per chiedersi quale sia l'equilibrio giusto. Anche se ci sono pregressi.
anche tu ti fossilizzi sulla malattia. che secondo me invece non c'entra con il discorso che sta facendo lui
 

Mat78

Utente di lunga data
Ho più volte detto che non in concomitanza dell'intervento, ma tempo dopo. E non si sta col cronometro in mano.

Non mi pare che si stia parlando di settimane, ma di parecchio tempo e il mio sfogo è stato per cercare di capire, quando sarà il momento come approcciare il problema nel modo giusto.
Lascia stare. Ormai per alcuni sei una bestiva che pensa solo al sesso (sopratutto per alcune femministe qui dentro). Non riuscirai mai a fargli cambire idea nemmeno se lo spieghi altre 1000 volte. Si sono focalizzati sulla malattia quando hai detto 1000 volte che il problema è nato prima e dopo.
 

danny

Utente di lunga data
anche tu ti fossilizzi sulla malattia. che secondo me invece non c'entra con il discorso che sta facendo lui
Uhm... no. Secondo me Cielo ha centrato il punto.
La malattia è l'evento che ha mostrato una parte di lui che lei non ha accettato, e di conseguenza lei si è staccata da lui.
In sintesi.
Se la coppia fosse stata "sana" la malattia li avrebbe solo resi più vicini.
 

Skorpio

Utente di lunga data
come approcciare il problema nel modo giusto.
Il "PROBLEMA" è che (come ti ha segnalato lei) pare che si tratti di un "problema" solo tuo, in quanto lei è felice e appagata così come è

È questo il "PROBLEMA" (secondo me)
 

Foglia

utente viva e vegeta
anche tu ti fossilizzi sulla malattia. che secondo me invece non c'entra con il discorso che sta facendo lui
Lui non è qui per parlare della malattia di lei.
Eppure nella sua storia non ha potuto evitare di darne atto.
Non credo di essermi fossilizzata.
 
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