Premessa: non capisco bene come si quota.
Sulla prima affermazione: nì, è troppo semplicistico pensare ad un sistema di contenimento da parte dell'ambiente. Ovvero, l'ambiente - in astratto - non è "intelligente". Piuttosto: ci sono molte specie capaci di autoregolarsi in funzione delle risorse disponibili, ad esempio limitando le nascite. Mi risulta che in passato anche alcuni gruppi umani abbiano maturato questo comportamento, ma è da considerarsi un'eccezione. Di fronte ad eventi ambientali improvvisi e avversi le società umane che si trovassero in una fase di accelerazione demografica sono quasi sempre collassate.
Un'ottima lettura sull'argomento, adatta a grandi e piccini, è "Armi, acciaio e malattie" di J. Diamond.
Sulla seconda: confermo, è storia. La peste lascia in eredità ai superstiti i beni e le risorse dei trapassati. Quasi sempre, dagli episodi del XIV secolo in poi, dopo un evento epidemico di vasta portata si assiste ad una rinascita economica. Discorso un po' diverso per quanto riguarda carestie/siccità ed altre simili amenità (a non reggere, in quel caso, erano spesso intere comunità).
Io ho fatto un po' fatica a capire i multiquote e mi sbaglio spesso quando invece che fare 2modifica" faccio "rispondi" senza accorgermene.
L'automatismo
Me ne avevi forse già parlato di quel libro. Mi sa che lo prenderò.
Vero. E' una semplificazione, fra l'altro di derivazione antropocentrica.
Quello che immagino, piuttosto intuitivamente, è che il nostro sistema naturale abbia dei meccanismi di regolazione interni.
Penso al modello di Lovelock per esempio. E agli studi della Margulis.
Pensa che "nausicaa nella valle del vento" prende spunto da questo tipo di impostazione.
E sulla base di quelle regolazioni tutto il sistema, quindi inclusi i viventi, si muove ed evolve.
E' necessariamente semplicistico comprendere un funzionamento come quello naturale.
Fra l'altro essendo noi parte, abbiamo una visione relativa alla nostra visione. Siamo dentro.
quindi la nostra comprensione è in divenire.
Chissà come mai non si è in grado di autoregolarsi dal punto di vista della riproduzione.
Sarebbe una questione interessante e di attualità.
che è vero che da questa parte del globo la ricchezza ha cambiato la percezione del figliare e ha reso i figli scrigni dorati degli adulti, che ovviamente dovendo occuparsi ad un tal livello della prole non possono permettersi più di 1/2 figli al massimo.
Ma in altri luoghi del globo la crescita è in costante accelerazione.
E in definitiva la popolazione mondiale supera i 7 miliardi di individui.
Non dico che siamo a livello degli insetti, perchè non è così.
Ma un carico così alto di individui, con una tensione al consumo di risorse come è in atto è inevitabilmente distruttiva di tutta una serie di equilibri.
La Capua, rispetto a questa pandemia, ha più volte fatto riferimento alla vicinanza fra gli ecosistemi e la popolazione umana in espansione.
E ci sono diversi studi a riguardo, sull'impatto della vita umana al livello a cui è arrivata e il consumo di risorse.
Se non è questo giro, il punto di rottura è comunque inevitabile.
La temperatura si sta innalzando, i flussi migratori dovuti alla desertificazione sono inevitabili e lo saranno sempre di più.
con tutto ciò che questo comporterà per una bestia come il sapiens che non è esattamente una bestia pacifica quando si tratta di risorse e appropriazione del territorio.
già. E' storia.
La spagnola mi impressiona perchè pochi anni dopo ci fu la seconda guerra mondiale.
E poi la "rinascita" economica.
Non so. Pare quasi che mano a mano il sapiens si tecnologicizza e si abitua ai confort più è aggressivo.