Nel mio piccolo stiam facendo cose grandiose Minerva. Entusiasmanti.

Nel mio piccolo siam riusciti a riattivare progetti tutelando partite iva.
Potrei farti un lungo elenco di cose che silenziosamente nel piccolo stanno funzionando.
MA non fa testo.
E' consolante. Per una come me che ha bisogno di fare concretamente.
Che ha bisogno di occuparsi delle cose. Di trovarci dentro una seppur momentanea quadra.
Emotivamente mi rinfranca.
Non solo per l'impatto emotivo del fare, anche per i risultati concreti.
Questo è il sollievo.
La gente resta deludente.
Aggrappata strenuamente alle condizioni che han portato a questa situazione.
Non leggo a livello generale riflessioni che discutano il percorso che ha portato qui.
E non leggo il desiderio di ridiscutere quelle condizioni. Anzi...
Non parlo del covid.
Che è un detonatore.
Parlo dello stile di vita occidentale. Del nostro stile di vita.
Parlo della distribuzione delle risorse e dello sfruttamento delle risorse.
Dall'alto non mi aspetto nulla da decenni.
Anzi, sono piuttosto sospettosa visto che anche in questo momento ci stan trattando come carne da macello a cui dare la crocchetta ogni tanto per tener buoni.
Uno dei motivi per cui studio è proprio che non mi fido e se proprio devo prenderlo a culo, almeno decido la posizione.
Mi delude che la gente resti buona a farsi dare la crocchetta e a fare il seduto.
Che si metta a 90 ma lamentandosi...eh beh.
Poi tiro dritta e ci trovo il positivo come dici.
Se non ce lo trovassi, non potrei ridere e giocare come faccio.
E continuo a fare, a studiare, a informarmi.
A render la mia vita sostenibile innanzitutto per me.
E poi per chi sta con me.
In tutto questo Minerva, per quanto mi riguarda, la delusione più grande è che la conoscenza acquisita venga equiparata all'opinione dettata dall'emotività e si faccia il giochetto dell'offesa invece che confrontarsi con la propria non conoscenza.
E' triste leggere in giro messaggi che non hanno neppure una grammatica che pretenderebbero di equipararsi in una discussione su un argomento specifico che richiede conoscenza, studio, preparazione. E' triste e grottesco.
Che si sposti la questione in un ordine morale di superiorità o inferiorità della persona senza riuscire a rimanere all'informazione.
Proiettando sull'altro i propri dubbi sulla propria intelligenza e trasformandoli in offese ricevute.
Non mi riferisco solo al forum eh, è un giochetto diffuso questo, lo ritrovo in parecchi ambiti.
Masochistico fra l'altro, ma tant'è.
E, se un tempo mi faceva una certa tenerezza, da persone adulte mi aspetto la capacità di dire "minchia, non so un cazzo di questa cosa. Spetta che mi informo".
Se non lo sanno fare...non è che ad un adulto gliela insegni sta cosa eh. Non la sa fare punto e basta. Pagherà le conseguenze.
(peccato ricadano anche sul resto della società però).
Se parlo di economia, uso questo ambito perchè sono limitata e qualunque discorso a riguardo con me richiede all'interlocutore la pazienza di spiegarmi le cose come ad una bambina di 2 anni, io mi metto nella posizione della bambina di 2 anni perchè so che non so un cazzo.
Perchè so che le mie sono opinioni basate solo sulla mia percezione del mondo, sulla mia esperienza personale, ma non sostenute da competenze di analisi e da informazione e formazione attendibile. Lo so.
Non è che mi metto a battere i piedini in terra e ad offendermi perchè l'altro, esponendomi le sue conoscenze, mi fa percepire la mia ignoranza.
Non è che siccome l'altro ne sa più di me è uno stronzo perchè io sono ignorante. La mia ignoranza è una mia responsabilità. E non ci chiedo sopra lo sconto emotività e comprensione.
Sono riuscita a spiegare il nucleo della delusione?
In queste condizioni...se devo essere sincera, mi spiace davvero molto per i ragazzi.
Ieri ero fuori per fare commissioni...i bambinetti erano a giro con le loro belle mascherine, alcuni li conosco e mi han fermata per raccontarmi come va. Mi ha raccontato della scoperta della mascherina, del gioco, delle curiosità.
Mi han chiesto quanto tempo ci vorrà ancora. Mi hanno bombardata di domande. Tenendo la loro bella distanza.
Una che parla a gesti mi ha fatto il segno dell'abbraccio. Mi ha commosso. Le ho spiegato che lo prendevo e lo avrei tenuto con me al sicuro il suo abbraccio. Che la abbracciavo anche io stretta ma da lontano. Le ho chiesto di chiudere gli occhi e andare a cercarlo quell'abbraccio e di averne cura pure lei. Sorrideva.
Han capito bene questi la situazione.
Erano preoccupati.
Alcuni erano preoccupati per i genitori che escono per lavorare.
Li ho invitati a parlare con la mamma e con il papà. A chiedere.
Sono bambini per la puttana.
E se devo esser sincera mi sembrano ben più consapevoli di parecchi adulti.
Mi dispiace parecchio per loro. Veramente tanto.
Che mondo di merda che si trovano in eredità.
Questa è la delusione emotiva.
Poi torno alla pragmatica e mi occupo di quel che posso al meglio di me studiando e discutendo e rompendo i coglioni e discutendo ancora.
E' l'eredità che posso lasciare io.
Ma mi chiedo se gli adulti si chiedano cosa stanno consegnando ai loro figli e ai figli dei loro figli.