Certo, sono d'accordo con te, in linea teorica. Ma in linea pratica se un soggetto nota che la tendenza ad un comportamento, intendo qualsiasi non solo il tradimento, è riconducibile ad un evento/i subito/i e che per quanto razionalmente ne sia consapevole a livello inconscio questa ricollocazione non la riesce (ancora) a fare, allora come la mettiamo?
Che deve fare questo Cristo, associare i propri comportamenti ad un'altra verità solo perché altrimenti sovrappone due dimensioni che di fatto sono lontane e distinte? Dentro di lui probabilmente non sono ancora scisse invece..
E se per spirito di banalità vogliamo etichettare il tutto come una scusa o una perculata come hanno fatto sopra ok... ma non è così, non sempre, ci sono molte persone prede di se stesse e dei propri demoni, schiavizzate da dinamiche personali sulle quali hanno poco controllo, come i tossici, entrano in un circolo vizioso in cui credono che riempiranno un vuoto e finiscono nell'eterno ritorno dell'uguale.
Commettendo azioni di merda? magari si, sicuramente.. ma ritengo che possano anche essere compresi, oltre che sfregiati.. e se un partner si trova in qualche modo "vittima" di qualche meccanismo del genere.. allora non so, non è un atto d'amore anche provare a comprendere? Perché, in teoria, un partner magari tradito fino al giorno prima affermava di amare la persona che aveva, e tutto questo amore va d'improvviso a farsi benedire?
La mette sul tavolo.
Con chiarezza.
E lo dico davvero a ragion veduta.
La comprensione di cui parli, è una interazione. Un movimento fermo e determinato. E' inclusione. Reciproca.
Si fa insieme. O non si fa.
L'altro può comprendere solo ed esclusivamente se io glielo permetto.
Se manca questo passaggio, altro non è che una scusa.
Esattamente la pera che si fanno i tossici per continuare a tornare al conosciuto.
Non citarmi Cristo...che per liberarmi dalla sindrome di gesù ci ho faticato non poco
Un tradito...subisce una vessazione. Oggettivamente.
E sì...l'amore può andare a farsi benedire da un momento all'altro.
Qui c'era una utente che usava dire "perdere lo sguardo amorevole".
Quando quello sguardo è perso...è perso.
E non è un processo da nulla andare a ricostruirlo.
Specialmente se dall'altra parte non si propone comprensione ma si propone di capire.
Sto riuscendo a spiegarmi?
Uscire dai vissuti non si può. Sono echi che restano dentro. Te lo firmo col sangue.
Ma cambiare l'orecchio con cui li si ascolta...è veramente questione di attimi.
Il punto è quanta paura c'è e quanto immobilizza non la paura ma la paura di aver paura.
Questo è il percorso che può durare anni...decidere di affrontare la paura della paura.
E questa è esclusivamente responsabilità dell'individuo.
EDIT: c'è una cosa che non piace a nessuno nè sentirsi dire nè dire...e io la dico. Non tutti hanno gli strumenti di riflessione che li rendono abili a fare quel percorso...e allora, onestamente, come al tossico dico serenamente che sta facendo il parassita a questi io mi sento serenamente di dire lo stesso. Anche quando quegli stessi sono io.
Il parassitismo non è un male.
E' male scambiare un parassita per un produttore però.
E lo è soprattutto per il parassita...chè gli si chiede di esser altro da ciò che è. Gli si chiede di snaturarsi in nome di un'ideale.