Non è questione di essere l’unico pensiero ma proprio di pensare che una cosa “superflua” venga sicuramente dopo di loro. E un nuovo convivente lo ritengo superfluo e probabilmente questo inciderebbe nella mia decisione.Non considero i figli povere creature fragili da tutelare a qualsiasi costo da qualsiasi cosa gli possa causare uno stress, una fatica o un “dispiacere”.
Quindi se mai un giorno mi verrà voglia di condividere parte del mio tempo e del mio spazio con qualcuno si adegueranno per quanto durerà, nella misura in cui io deciderò, come è giusto che facciano.
E ci mancherebbe pure.
Non stiamo parlando di mandarli in miniera o costringerli nel sottoscala o metterli alla mercé di un orco malvagio.
Sarà che io e mia sorella, da figlie, abbiamo vissuto in alcuni periodi qualche partners di nostra madre e (incredibile!) siamo sopravvissute.
Non sto parlando di avventure di una notte ma ovviamente di relazioni stabili - per quanto siano durate.
E non è che non fossi mai infastidita dall”intruso”, ma erano fregnacce e se mia madre le avesse assecondate non avrebbe fatto certo il mio bene.
I figli sono il primo pensiero, ma non l’unico. E trovo che questo concetto e i modi in cui un genitore decide di esplicarlo siano una grande lezione educativa.
nessuno a parlato di trauma ma semplicemente di capire cosa per loro sua meglio. Se percepissi che starebbe meglio senza un altro uomo in casa non considero nemmeno un sacrificio rinunciarci. Nel senso che proprio nemmeno mi porrei la domanda. Se un uomo in casa cambiasse le loro abitudini per una scelta che è solo mia non lo riterrei corretto nei loro confronti. Non li metterei neanche davanti a una decisione per “paura” che decidessero per quello che pensano mi renda più felice mette di da parte quello che sentono.
Ribadisco probabilmente sono influenzata da non capire quel tipo di bisogno