Siete favorevoli o contrari

Pincopallino

Utente di lunga data
Contrario.
È discriminatorio.
Lo studio dovrebbe essere accessibile a tutti.
Non solo a quelli che hanno avuto la fortuna di fare scuole serie e pertinenti.
La selezione dovrebbe farla il percorso di studi.
A miei tempi ad ingegneria non c'era nessuna selezione all'ingresso.... era sufficiente il primo anno a scremare.

Poi dico .... ma a medicina che abbiamo rutti gli ospedali sotto organico .....
E lo dici a me lo dici…..e pure a professioni sanitarie che include infermieristica, fisioterapia e tanto altro, tutto chiuso.
Numeri imbarazzanti.
Certo che scappa la poesia così.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Qui chi scappa sono i nostri ragazzi che se ne vanno all'estero
Solo che all’estero non è che ti stendono i tappeti quando arrivi, quindi non tutti riescono comunque a realizzarsi, ma in ogni caso stanno meglio che qui.
C’è sempre da farsi questa domanda:

perché un lauerato in economia alla Cattolica/Bocconi oggi preferisce fare il cameriere a Londra, a Sofia, a Varsavia, a Praga?
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Anche io sono fortemente contraria al numero chiuso...
La selezione avviene in modo naturale durante il percorso di studio...
Almeno ad ingegneria puoi fare il test d ingresso durante il quarto anno delle superiori...
Ci sono maggiori possibilità di entrare!
 
Ultima modifica:

Aloisia

Utente di lunga data
Qui chi scappa sono i nostri ragazzi che se ne vanno all'estero
Mia figlia più grande s'è laureata a dicembre, poi ha fatto 6 mesi come au pair in Germania, ha sondato il terreno, è tornata a giugno in Italia e ora riparte per fare la magistrale in Germania. Ed io la sostengo in questa scelta.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Anche io sono fortemente al numero chiuso...
La selezione avviene in modo naturale durante il percorso di studio...
Almeno ad ingegneria puoi fare il test d ingresso durante il quarto anno delle superiori...
Ci sono maggiori possibilità di entrare!
Fortemente cosa? Mica si capisce.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Opps ...saltata parola...
Vizio di non rileggere...
Cmq contraria
 

Nono

Utente di lunga data
Mia figlia più grande s'è laureata a dicembre, poi ha fatto 6 mesi come au pair in Germania, ha sondato il terreno, è tornata a giugno in Italia e ora riparte per fare la magistrale in Germania. Ed io la sostengo in questa scelta.
E fa benissimo
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Mia figlia più grande s'è laureata a dicembre, poi ha fatto 6 mesi come au pair in Germania, ha sondato il terreno, è tornata a giugno in Italia e ora riparte per fare la magistrale in Germania. Ed io la sostengo in questa scelta.
condoglianze
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Contraria.
Chi economicamente può va in altri stati e si iscrive a certe facoltà , perché qui non è riuscito ad entrare..
E pagano fior di soldi essendo non residenti.
Ovvio che pagare molti docenti per coprire il numero di iscritti è una bella spesa. In più da noi spessissimo con varie gabole ci sono famiglie che hanno rette irrisorie.
Siamo sempre al solito discorso va riorganizzato anche il sistema universitario.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Contraria.
Chi economicamente può va in altri stati e si iscrive a certe facoltà , perché qui non è riuscito ad entrare..
E pagano fior di soldi essendo non residenti.
Ovvio che pagare molti docenti per coprire il numero di iscritti è una bella spesa. In più da noi spessissimo con varie gabole ci sono famiglie che hanno rette irrisorie.
Siamo sempre al solito discorso va riorganizzato anche il sistema universitario.
Ribadisco che, per esperienza personale, al Politecnico per mio figlio ho sempre pagato solo la prima rata/quota di iscrizione. La seconda che è proporzionale all'isee era pari a 0. E io di gabole non ne ho fatte e portavo tutto ciò che concorre a stabilire il reddito.
E il Politecnico non è la Statale. Non so la Bocconi.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Ribadisco che, per esperienza personale, al Politecnico per mio figlio ho sempre pagato solo la prima rata/quota di iscrizione. La seconda che è proporzionale all'isee era pari a 0. E io di gabole non ne ho fatte e portavo tutto ciò che concorre a stabilire il reddito.
E il Politecnico non è la Statale. Non so la Bocconi.
Certo ma se si lavora in due l isee sale...
E il Poli ormai non è più così economico...😬😬😬
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo ma se si lavora in due l isee sale...
E il Poli ormai non è più così economico...😬😬😬
L'isee sale, ma ci sono più soldi. Mia figlia già lavorava e aveva un suo conto corrente che è stato presentato.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
L'isee sale, ma ci sono più soldi. Mia figlia già lavorava e aveva un suo conto corrente che è stato presentato.
Certo anche se si è separati.
.ci dovrebbero essere cmq delle entrate...il padre deve contribuire alle tasse universitarie...
Ma mi sa che tale voce non è indicata nella isee (o magari mi sbaglio.......)
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Ok!
ti riferisci alla situazione come è.
E non al "numero chiuso" come principio.
Corretto?
Sono contrario al principio del numero chiuso, perché come detto da altri la selezione deve essere naturale, già viviamo in un paese ove la meritocrazia è considerata una bestemmia, che almeno si abbia tutti il diritto di studiare.
Cosi come è qui, mi fa ancora più schifo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Sono contrario al principio del numero chiuso, perché come detto da altri la selezione deve essere naturale, già viviamo in un paese ove la meritocrazia è considerata una bestemmia, che almeno si abbia tutti il diritto di studiare.
Cosi come è qui, mi fa ancora più schifo.
In linea teorica sono d'accordo con te. Riguardo la selezione naturale.

Peccato che non avvenga.

Esperienza personale: ho conseguito una seconda laurea una decina di anni fa, campo umanistico.
una cosa ridicola.
Esami ridicoli, manco studiavo praticamente ed ero sempre al massimo dei voti.
Non sono un genio. La proporzione era la preparazione di un esame in due giorni con la media degli studenti che necessitava di almeno tre settimane (e solo studiando...io ero studente lavoratrice e a tempo pieno. Quindi studiavo di notte e nelle pause)
Le cose che ho sentito intorno a me, dagli altri studenti, mi lasciavano basita.
I criteri di valutazione vergognosi.
Per non parlare dell'aggiornamento dei contenuti proposti. Indietro di almeno dieci anni rispetto al mondo. E più di trenta rispetto al mondo anglosassone.

Ma roba proprio minimale.
Per non parlare della modalità di valutazione che nelle università è legata a determinati criteri di riconoscimento dell'università stessa.
Tradotto e male in soldoni è: non oltre tot bocciature per rimanere all'interno di un determinato range.

Per non parlare di tutte le menate riguardo dsa, disabilità varie...che pur essendo buone il linea di principio sono diventate un campo di commercio sia per le cliniche che forniscono le certificazioni sia per gli studenti.

Sorvolo infine sulla correlazione fra mondo del lavoro e percorso di studi.
La distanza che corre fra formazione scolastica e mondo lavorativo è abissale.
Gli insegnanti non sono aggiornati in una percentuale altissima di casi.

E quello che dovrebbe essere un investimento (la carriera universitaria) per il mondo lavorativo anche grazie a questo scollamento si sta rivelando soprattutto un debito. Anche formativo.

L'altro sorvolo è fra la disponibilità nel mondo del lavoro degli spazi per determinate figure e la programmazione del numero di laureati necessari annualmente in quegli spazi.

Se poi vogliamo entrare negli spazi dedicati alla ricerca...qui si apre un altro mondo ancora.

Chiedevo se la tua domanda fosse rivolta allo stato dell'arte o al principio perchè sarebbero due risposte diverse per quanto mi riguarda.

Fra l'altro...non penso sia possibile discutere in modo sensato di una cosa come questa bypassando la formazione precedente.
che è a ribasso. In modo netto.

Ho letto mail di studenti universitari che grammatica levati.
Per non parlare del registro adeguato da utilizzare a seconda dell'interlocutore.
 
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