Siete favorevoli o contrari

spleen

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Sorvolo infine sulla correlazione fra mondo del lavoro e percorso di studi.
La distanza che corre fra formazione scolastica e mondo lavorativo è abissale.
Gli insegnanti non sono aggiornati in una percentuale altissima di casi.

E quello che dovrebbe essere un investimento (la carriera universitaria) per il mondo lavorativo anche grazie a questo scollamento si sta rivelando soprattutto un debito. Anche formativo.
 

Ulisse

Utente di lunga data
Favorevole.

Ho vissuto sulla mia pelle i primi anni universitari con aule sovraffollate e compattate come scatole di sardine.
Bisognava andare a prendere il posto due ore prima della lezione tutto a svantaggio dello studio perché nn solo erano ore perse (difficile andare oltre il leggiucchiare in un ambiente così caotico) ma impattavano a livello fisico costringendomi a prendere il treno all'alba.
Si seguiva male, già il solo respiro di tutti creava un fastidioso rumore di fondo.
Per parlare con il prof ti mettevi in coda come nei saldi di Zara e ti concedeva meno tempo lui che un luminare della medicina fermato per i corridoi della clinica.
10 minuti a ricevimento mi costavano ore e stress per riuscire ad essere il più possibile sintetico ed efficace in modo da ottimizzare i minuti a mia disposizione.
Non parliamo poi di certe sessioni di analisi matematica dove causa l'enorme numero di partecipanti, l'unico metodo per sfoltire era di propinare uno scritto ancora più complicato del solito.
Ogni 100 candidati, arrivavano in media m no di 5 all'orale.
Dal terzo anno in poi, le aule magicamente sono diventata da 200 ed oltre persone a poche decine.

E nn ritengo nemmeno giusto aumentare aule e prof per quella fetta di studenti che lasceranno in pochi anni. Uno spreco di risorse inutile.
Tanto vale selezionare prima a tutto vantaggio di chi è meritevole.

Ammetto che si penalizzerebbero quei casi di persone geniali ma nn preparate a sufficienza per superare lo sbarramento dei test di ammissione.
Questo si risolverebbe preparando al meglio i test. Più indirizzati verso la determinazione delle potenzialità del candidato che della cultura.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo anche se si è separati.
.ci dovrebbero essere cmq delle entrate...il padre deve contribuire alle tasse universitarie...
Ma mi sa che tale voce non è indicata nella isee (o magari mi sbaglio.......)
Dipende dall'accordo.
Io avrei dovuto fare una richiesta specifica che non ho fatto
 

Brunetta

Utente di lunga data
Favorevole.

Ho vissuto sulla mia pelle i primi anni universitari con aule sovraffollate e compattate come scatole di sardine.
Bisognava andare a prendere il posto due ore prima della lezione tutto a svantaggio dello studio perché nn solo erano ore perse (difficile andare oltre il leggiucchiare in un ambiente così caotico) ma impattavano a livello fisico costringendomi a prendere il treno all'alba.
Si seguiva male, già il solo respiro di tutti creava un fastidioso rumore di fondo.
Per parlare con il prof ti mettevi in coda come nei saldi di Zara e ti concedeva meno tempo lui che un luminare della medicina fermato per i corridoi della clinica.
10 minuti a ricevimento mi costavano ore e stress per riuscire ad essere il più possibile sintetico ed efficace in modo da ottimizzare i minuti a mia disposizione.
Non parliamo poi di certe sessioni di analisi matematica dove causa l'enorme numero di partecipanti, l'unico metodo per sfoltire era di propinare uno scritto ancora più complicato del solito.
Ogni 100 candidati, arrivavano in media m no di 5 all'orale.
Dal terzo anno in poi, le aule magicamente sono diventata da 200 ed oltre persone a poche decine.

E nn ritengo nemmeno giusto aumentare aule e prof per quella fetta di studenti che lasceranno in pochi anni. Uno spreco di risorse inutile.
Tanto vale selezionare prima a tutto vantaggio di chi è meritevole.

Ammetto che si penalizzerebbero quei casi di persone geniali ma nn preparate a sufficienza per superare lo sbarramento dei test di ammissione.
Questo si risolverebbe preparando al meglio i test. Più indirizzati verso la determinazione delle potenzialità del candidato che della cultura.
Non ti viene il dubbio che la mancanza di spazi e di docenti fosse la causa voluta della decimazione degli studenti.
Decimazione che rende orgogliosi i superstiti e li convince di essere meritevoli.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Ribadisco che, per esperienza personale, al Politecnico per mio figlio ho sempre pagato solo la prima rata/quota di iscrizione. La seconda che è proporzionale all'isee era pari a 0. E io di gabole non ne ho fatte e portavo tutto ciò che concorre a stabilire il reddito.
E il Politecnico non è la Statale. Non so la Bocconi.
Di gabole ne ho viste tante, tra cui figlia a carico totale della madre separata e il padre che guadagna una paccata di soldi.
Però l'ISEE dava la gratuita. E così ce ne sono molti, fa niente che poi il papà compra ai figli l'attico, però nel periodo scolastico erano tutti poveri.
Per non parlare di chi occupa posti ed è fuori corso da una vita.
Diciamo che andrebbe anche premiato l'impegno e non solo agevolare chi ha basso reddito
 
Ultima modifica:

perplesso

Administrator
Staff Forum
Favorevole.

Ho vissuto sulla mia pelle i primi anni universitari con aule sovraffollate e compattate come scatole di sardine.
Bisognava andare a prendere il posto due ore prima della lezione tutto a svantaggio dello studio perché nn solo erano ore perse (difficile andare oltre il leggiucchiare in un ambiente così caotico) ma impattavano a livello fisico costringendomi a prendere il treno all'alba.
Si seguiva male, già il solo respiro di tutti creava un fastidioso rumore di fondo.
Per parlare con il prof ti mettevi in coda come nei saldi di Zara e ti concedeva meno tempo lui che un luminare della medicina fermato per i corridoi della clinica.
10 minuti a ricevimento mi costavano ore e stress per riuscire ad essere il più possibile sintetico ed efficace in modo da ottimizzare i minuti a mia disposizione.
Non parliamo poi di certe sessioni di analisi matematica dove causa l'enorme numero di partecipanti, l'unico metodo per sfoltire era di propinare uno scritto ancora più complicato del solito.
Ogni 100 candidati, arrivavano in media m no di 5 all'orale.
Dal terzo anno in poi, le aule magicamente sono diventata da 200 ed oltre persone a poche decine.

E nn ritengo nemmeno giusto aumentare aule e prof per quella fetta di studenti che lasceranno in pochi anni. Uno spreco di risorse inutile.
Tanto vale selezionare prima a tutto vantaggio di chi è meritevole.

Ammetto che si penalizzerebbero quei casi di persone geniali ma nn preparate a sufficienza per superare lo sbarramento dei test di ammissione.
Questo si risolverebbe preparando al meglio i test. Più indirizzati verso la determinazione delle potenzialità del candidato che della cultura.
non hai mai fatto una lezione di istituzioni di diritto romano nei primi 3 mesi di corso. altro che 200 e passa
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Di gabole ne ho viste tante, tra cui figlia a carico totale della madre separata e il padre che guadagna una paccata di soldi.
Però l'ISEE dava la gratuita. E così ce ne sono molti, fa niente che poi il papà compra ai figli l'attico, però nel periodo scolastico erano tutti poveri.
Per non parlare di chi occupa posti ed è fuori corso da una vita.
Diciamo che andrebbe anche premiato l'impegno e non solo agevolare chi ha basso reddito
Le borse di studio non esistono più?
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Le borse di studio non esistono più?
Si certo ma hanno standard altissimi...
Ne parlavo con mia figlia che l anno prossimo andrà al Poli...e le ho proprio detto...tata.ma una borsettina di studio...non riesci ad ottenerla?
Mi ha risposto che cercherà un lavoretto...quello si...ma la borsa di studio dubita veramente di prenderla...
Adesso sta facendo ripetizioni e fino a metà ottobre sarà un una società sportiva a lavorare in segreteria...lei è fin troppo brava...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Di gabole ne ho viste tante, tra cui figlia a carico totale della madre separata e il padre che guadagna una paccata di soldi.
Però l'ISEE dava la gratuita. E così ce ne sono molti, fa niente che poi il papà compra ai figli l'attico, però nel periodo scolastico erano tutti poveri.
Per non parlare di chi occupa posti ed è fuori corso da una vita.
Diciamo che andrebbe anche premiato l'impegno e non solo agevolare chi ha basso reddito
Certo che è premiato l'impegno. La riduzione c'è finché si resta in corso.
Il punto era che l'università era stata definita cara, ho spiegato che così non è. Non è che se qualcuno imbroglia (poi che imbroglio è una separazione? ) allora non è più vero che che ha un basso reddito paga poco o niente.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Certo che è premiato l'impegno. La riduzione c'è finché si resta in corso.
Il punto era che l'università era stata definita cara, ho spiegato che così non è. Non è che se qualcuno imbroglia (poi che imbroglio è una separazione? ) allora non è più vero che che ha un basso reddito paga poco o niente.
Ci sono coppie che fanno finte separazioni per avere vantaggi, fiscali e vari aiuti tra cui rette scolastiche.
Viene preso in considerazione il reddito del solo coniuge che li ha a carico. Ti dico una coppia benestante, lei insegnante, finta separazione i due figli sono arrivati a terminare università con borse di studio rette patì a zero.
Il marito imprenditore edile che aveva reddito altissimo.
Comunque una coppia di impiegati con uno stipendio dignitoso e sapendo gestire i risparmi, arriva a pagare 4000 euro di retta. Detto questo se ci si comporta correttamente la prendi in quel posto.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Certo che è premiato l'impegno. La riduzione c'è finché si resta in corso.
Il punto era che l'università era stata definita cara, ho spiegato che così non è. Non è che se qualcuno imbroglia (poi che imbroglio è una separazione? ) allora non è più vero che che ha un basso reddito paga poco o niente.
Ci sono coppie che fingono di separarsi per avere agevolazioni economiche
 

Ulisse

Utente di lunga data
Non ti viene il dubbio che la mancanza di spazi e di docenti fosse la causa voluta della decimazione degli studenti.
possibile, credo poco probabile e comunque per me un criterio di selezione deve esserci che però non sia questo nel caso.
e come qualsiasi selezione, come dicono quelli studiati, the sooner the better.
Questo anche a vantaggio di chi dovesse essere non idoneo ad entrare evitandogli di scoprirlo con anni di ritardo con corsi seguiti e studi fatti solo per forza d'inerzia.

Decimazione che rende orgogliosi i superstiti e li convince di essere meritevoli.
Sicuramente in qualcuno si sarà creata questa errata considerazione.
Ma limitatamente a quello che ho visto io, erano molti più esausti e frustrati che orgogliosi.

non hai mai fatto una lezione di istituzioni di diritto romano nei primi 3 mesi di corso. altro che 200 e passa
Non metto in dubbio che ci sono facoltà come legge dove si superano tranquillamente le 200 anime.
ma non è questo il punto.
Non ne faccio una questione di numeri assoluti ma bensì relativi.
Nel mio caso, le aule erano ad occhio e croce idonee per molto meno della metà di quelli che realmente entravano.
Come entrare in 6/7 in un auto
una cosa è una fiat 126 ed un'altra cosa è un Hammer H3

Ricordo persone sedute sui fan coil a pavimento vicino al muro con l'effetto d'estate di farci morire noi dal caldo mentre loro si ritrovavano con i culi ghiacciati...finchè ad uno ad uno poi non si sono rotti tutti visto l'utilizzo come sediolini.

Nei mesi freddi c'era il gradiente termico fra i 35° in aula ed i 10° fuori ed avevi il problema di come gestire, spesso posto sotto al culo, il giaccone.

Io non ho mai seguito un corso di diritto e quindi non posso sapere quanto e come serve prendere appunti o basta più ascoltare che scrivere ma ti posso assicurare che corsi come Analisi I o Fisica I ti costringono a stare per tutta la lezione con un occhio verso la lavagna ed un altro sul foglio a prendere note o passaggi importanti.
In quelle panche stavi gomito a gomito e bastava un mancino o uno che scrivesse a gomito largo ed eri fottuto.

Per tanti di questi motivi ritengo che una bella selezione all'inizio non può che far bene a chi viene escluso come a chi invece risulta idoneo.

Ed in tutto questo non ho citato gli studenti di professione
quella nutrita fetta di iscritti, molti benestanti, che vedevano l'università come parcheggio in attesa dell'ispirazione.
Gran parte di questi, per scarsa preparazione e/o impegno, finirebbero tranquillamente sotto la mannaia dei test di ingresso

e questo lo dico con la consapevolezza che un test di ingresso avrebbe potuto tranqullamente segare anche me.
E non è che sarebbe stata tutta sta gran perdita per la società eh...
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
scusa @Ulisse quindi secondo te il problema non è strutturale? non dovrebbero aumentare le lezioni, i professori e le aulee, ma diminuire gli studenti?
 

Ulisse

Utente di lunga data
scusa @Ulisse quindi secondo te il problema non è strutturale? non dovrebbero aumentare le lezioni, i professori e le aulee, ma diminuire gli studenti?
no, per niente.
Non sto dicendo questo.

La struttura va dimensionata ma non al lordo.
Senza test di ingresso ti trovi, per esempio, 500 iscritti di cui 200, sempre per esempio, scaldano solo la sedia.

Ha senso impegnare risorse per calibrare una facoltà per questi 500 studenti ?
O meglio sfoltire subito e concentrarsi sui 300 rimasti
A parità di investimento questo si rifletterebbe (almeno in teoria) in un aumento della qualità.

I fondi per la scuola, come per tante altre cose, sono spesso stanziati di anno in anno con tendenza al ribasso.
A maggior ragione, va creata efficienza nel loro utilizzo.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
no, per niente.
Non sto dicendo questo.

La struttura va dimensionata ma non al lordo.
Senza test di ingresso ti trovi, per esempio, 500 iscritti di cui 200, sempre per esempio, scaldano solo la sedia.

Ha senso impegnare risorse per calibrare una facoltà per questi 500 studenti ?
O meglio sfoltire subito e concentrarsi sui 300 rimasti
A parità di investimento questo si rifletterebbe (almeno in teoria) in un aumento della qualità.

I fondi per la scuola, come per tante altre cose, sono spesso stanziati di anno in anno con tendenza al ribasso.
A maggior ragione, va creata efficienza nel loro utilizzo.
ma il test di ingresso su che criterio lo fai? perchè tu hai fatto ingegneria e ti sei fatto il culo con la matematica, ma uno che arriva, ad esempio, dal liceo classico, di matematica appena diplomato sa una sega, però poi può essere bravissimo, imparare meglio di altri, laurearsi anche prima
un mio amico, con basi buone di matematica (10 in pagella e tanta attitudine), c'ha messo 10 anni a laurearsi in ingegneria, però magari al test sarebbe passato ma avrebbe lo stesso "sfruttato il sistema"
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
ma il test di ingresso su che criterio lo fai? perchè tu hai fatto ingegneria e ti sei fatto il culo con la matematica, ma uno che arriva, ad esempio, dal liceo classico, di matematica appena diplomato sa una sega, però poi può essere bravissimo, imparare meglio di altri, laurearsi anche prima
un mio amico, con basi buone di matematica (10 in pagella e tanta attitudine), c'ha messo 10 anni a laurearsi in ingegneria, però magari al test sarebbe passato ma avrebbe lo stesso "sfruttato il sistema"
Il test di ingresso di ingegneria lo passi benissimo a fine 4* superiore...
Non ho chiesto a mia figlia esattamente cosa ci fosse ma lei ha trovato un po' di tutto...
Ovviamente se sei in un liceo scientifico e ...hai sempre studiato...
 

danny

Utente di lunga data
La cosa bella dei test d'ingresso di Medicina è che puoi abitare a Milano, passare il test, e trovare posto a Catania.
Diciamo che crea un bel giro di studenti fuori sede.
L'altra cosa bella è che provi il test per varie facoltà, anche quelle di cui non ti frega più di tanto, così sceglierà il caso quello che andrai a fare nella vita.
Volevi magari fare ingegneria e poi ti trovi a fare veterinaria.
 
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