Siete favorevoli o contrari

Ulisse

Utente di lunga data
Guarda… seriamente… il numero chiuso serve solo ad avere una percentuale minore, a livello europeo, di ragazzi che abbandonano l’università
quindi è dimostrato che ci sono grosse percentuali di studenti che si iscrivono e non completano.
Filtrare in ingresso non è quindi sbagliato
 

Brunetta

Utente di lunga data
quindi è dimostrato che ci sono grosse percentuali di studenti che si iscrivono e non completano.
Filtrare in ingresso non è quindi sbagliato
La selezione in ingresso è molto difficile.
Ad esempio fino a prima degli anni sessanta, vi era l'esame di ammissione alla scuola media. Chi non lo passava andava alla scuola commerciale. Chi per ragioni economiche sapeva di non poter frequentare nemmeno quella, andava a lavorare. Questo benché le elementari prevedessero un esame alla fine della seconda e uno alla fine della quinta. In classi di 40 o più alunni, con doppi turni, anche dopo l'istituzione della Scuola Media Unica, le bocciature e gli abbandoni altissimi.
Chiunque può cercare su Raiplay le inchieste sul lavoro minorile negli anni settanta. E con minorile si intende bambini di 7/11 anni che facevano manovalanza da benzinai, bar, officine, panettieri. Le bambine guardavano i fratelli o iniziavano a fare le sarte. Bambini mandati allo sbaraglio in un mondo adulto dove l'abuso di prendersi almeno sberle era la prassi.
Cosa c'entra con l'università?
C'entra che quei bambini sono i nonni di chi oggi dovrebbe o vorrebbe fare l'università.
Quei bambini hanno cresciuto figli che hanno fatto la scuola media magari con i doppi turni.
Ora capite il senso dei test di ammissione e cosa selezionano?
È facile prendere in giro chi si è iscritto a scienze delle merendine, ma negli anni ottanta era presentato come il futuro per lavorare in TV e nella pubblicità. Le facoltà sconsigliate erano molte e tra queste medicina.
Forse si potrebbe imparare dalla esperienza a capire cosa è la propaganda, almeno se si ha studiato un po' comunicazione.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
quindi è dimostrato che ci sono grosse percentuali di studenti che si iscrivono e non completano.
Filtrare in ingresso non è quindi sbagliato
E chi se ne frega? Se vogliono smettere che smettano, lo stato deve servire il popolo non inchiappettarlo a ripetizione con scuse di merda come il numero di abbandono scolastico
Che spesso chi smette di studiare non lo fa perché non ha voglia o non ci arriva
Ma perché non ha soldi o è scomodo per frequentare, non hanno tutti l’università sotto casa
 

ologramma

Utente di lunga data
La selezione in ingresso è molto difficile.
Ad esempio fino a prima degli anni sessanta, vi era l'esame di ammissione alla scuola media. Chi non lo passava andava alla scuola commerciale. Chi per ragioni economiche sapeva di non poter frequentare nemmeno quella, andava a lavorare. Questo benché le elementari prevedessero un esame alla fine della seconda e uno alla fine della quinta. In classi di 40 o più alunni, con doppi turni, anche dopo l'istituzione della Scuola Media Unica, le bocciature e gli abbandoni altissimi.
Chiunque può cercare su Raiplay le inchieste sul lavoro minorile negli anni settanta. E con minorile si intende bambini di 7/11 anni che facevano manovalanza da benzinai, bar, officine, panettieri. Le bambine guardavano i fratelli o iniziavano a fare le sarte. Bambini mandati allo sbaraglio in un mondo adulto dove l'abuso di prendersi almeno sberle era la prassi.
Cosa c'entra con l'università?
C'entra che quei bambini sono i nonni di chi oggi dovrebbe o vorrebbe fare l'università.
Quei bambini hanno cresciuto figli che hanno fatto la scuola media magari con i doppi turni.
Ora capite il senso dei test di ammissione e cosa selezionano?
È facile prendere in giro chi si è iscritto a scienze delle merendine, ma negli anni ottanta era presentato come il futuro per lavorare in TV e nella pubblicità. Le facoltà sconsigliate erano molte e tra queste medicina.
Forse si potrebbe imparare dalla esperienza a capire cosa è la propaganda, almeno se si ha studiato un po' comunicazione.
meglio che te lo scrivo , brava nel ricordare cosa si faceva nella nostra gioventù
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
quindi è dimostrato che ci sono grosse percentuali di studenti che si iscrivono e non completano.
Filtrare in ingresso non è quindi sbagliato
il delta tra iscritti e laureati ci sarà sempre. per mille ed un motivo. filtrare in ingresso è ininfluente
 

Ulisse

Utente di lunga data
E chi se ne frega? Se vogliono smettere che smettano, lo stato deve servire il popolo non inchiappettarlo a ripetizione con scuse di merda come il numero di abbandono scolastico
Che spesso chi smette di studiare non lo fa perché non ha voglia o non ci arriva
Ma perché non ha soldi o è scomodo per frequentare, non hanno tutti l’università sotto casa
lo stato serve il popolo non è sinonimo di spreco.
Poichè sono soldi delle tasse mie e tue credo che se venissero usati con maggiore efficienza sarebbe ancora meglio.

Se tua figlia si dovesse iscrive all'università ma senza dare esami e prendendola alla stregua di un parcheggio tu continueresti a pagarle le tasse o le faresti un bel discorso sulla eventualità di lasciare e non far spendere alla famiglia soldi inutilmente ?

il delta tra iscritti e laureati ci sarà sempre. per mille ed un motivo. filtrare in ingresso è ininfluente
ma è ovvio che lo sbarramento non annullerebbe il delta.
Ma una riduzione è molto probabile
Proprio perchè ci sono tanti motivi che determinano quel delta, non ci vedo niente di male ad introdurre azioni mitigratici verso uno di questi.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
lo stato serve il popolo non è sinonimo di spreco.
Poichè sono soldi delle tasse mie e tue credo che se venissero usati con maggiore efficienza sarebbe ancora meglio.

Se tua figlia si dovesse iscrive all'università ma senza dare esami e prendendola alla stregua di un parcheggio tu continueresti a pagarle le tasse o le faresti un bel discorso sulla eventualità di lasciare e non far spendere alla famiglia soldi inutilmente ?


ma è ovvio che lo sbarramento non annullerebbe il delta.
Ma una riduzione è molto probabile
Proprio perchè ci sono tanti motivi che determinano quel delta, non ci vedo niente di male ad introdurre azioni mitigratici verso uno di questi.
ti risulta che abbia inciso sulla percentuali dei laureati a Medicina?
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
lo stato serve il popolo non è sinonimo di spreco.
Poichè sono soldi delle tasse mie e tue credo che se venissero usati con maggiore efficienza sarebbe ancora meglio.

Se tua figlia si dovesse iscrive all'università ma senza dare esami e prendendola alla stregua di un parcheggio tu continueresti a pagarle le tasse o le faresti un bel discorso sulla eventualità di lasciare e non far spendere alla famiglia soldi inutilmente ?


ma è ovvio che lo sbarramento non annullerebbe il delta.
Ma una riduzione è molto probabile
Proprio perchè ci sono tanti motivi che determinano quel delta, non ci vedo niente di male ad introdurre azioni mitigratici verso uno di questi.
Ma ha senso organizzare lauree inutili? Non è spreco quello? A me scoccia di più vedere gente laureata in scienze umanistiche per la comunicazione (che prima o poi capirò a cosa serve), che vedere ampliare la possibilità di frequentare indirizzi che abbiano un senso alle persone che lo vogliono fare, non è che temi regalano qualcosa eh, le lauree te le paghi care
Se mia figlia non da esami certo che non la mantengo a bivaccare, ma non c’entra un cazzo
 

Ulisse

Utente di lunga data
Ma ha senso organizzare lauree inutili? Non è spreco quello? A me scoccia di più vedere gente laureata in scienze umanistiche per la comunicazione (che prima o poi capirò a cosa serve), che vedere ampliare la possibilità di frequentare indirizzi che abbiano un senso alle persone che lo vogliono fare, non è che temi regalano qualcosa eh, le lauree te le paghi care
Se mia figlia non da esami certo che non la mantengo a bivaccare, ma non c’entra un cazzo
uno studio, che ammetrii anche di nn capirne lo scopo, sia inutile lo dici tu e nn so con quale parametri lovvaluti a questo punto.

Non c'entra un cazzo?
Non credo proprio.
Ti opporresti perché colpirebbe direttamente la tua di tasca ed allora si che guarderesti lo spreco.
Ma anche altri sprechi, nelle università come nella sanità ti impattano nella tasca nella forma di pressione fiscale.

ti risulta che abbia inciso sulla percentuali dei laureati a Medicina?
Se nn cambia la percentuale, cambia l'investimento che nn deve coprire un tot studenti ma una parte.
Quindi si arriverebbe allo stesso risultato a costo inferiore.

giusto il primo articolo trovato in rete conferma proprio un impatto positivo sull'abbandono in quelle anumero chiuso:

"Il dato più interessante è che solo i corsi di studi con test ed ammissioni a numero chiuso registrano il numero di rinuncia agli studi minori in assoluto (le commissioni di analisi ritengono sia per il fatto che il test di ammissione motivi maggiormente lo studente). In questo senso, infatti, si registra nelle facoltà di medicina un abbandono limitato al 6%."

Ciò è confermato anche dal Ministro dell’Università – Messa – che ha dichiarato: «Guardando i dati delle diverse aree disciplinari, è significativa la bassa percentuale di abbandono in scienze mediche tra primo e secondo anno, corsi per accedere ai quali i giovani si preparano intensamente e spesso a lungo."

fonte:
 
Ultima modifica:

omicron

Pigra, irritante e non praticante
è proprio perché lo stato si è messo a fare conti di “guadagno” che si va a merda, non si pensa più al servizio ma a quanto costa e a quanto si guadagna
Ma lo scopo dello stato non è il profitto
 

Brunetta

Utente di lunga data
è proprio perché lo stato si è messo a fare conti di “guadagno” che si va a merda, non si pensa più al servizio ma a quanto costa e a quanto si guadagna
Ma lo scopo dello stato non è il profitto
In linea di principio sì.
Ma lo scopo non è nemmeno buttare i soldi.
Sempre si fa una valutazione costi e benefici.
Il punto è che, anche in piena buona fede, si può sbagliare, anche per visioni politiche differenti.
Anche se siamo in una campagna elettorale imbarazzante, sappiamo che non è questione di brutti e cattivi di colori diversi, ma di fiducia nelle "regole del mercato" o di tentativo di pianificare.
Paradossalmente chi chiede che non vi sia nessun tipo di sbarramento è, forse inconsapevolmente, per il libero mercato e ha fiducia nelle risorse del singolo e di chi "ha voglia di lavorare".
Invece una pianificazione dà maggiore risorse a chi studia e poi lavora.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
In linea di principio sì.
Ma lo scopo non è nemmeno buttare i soldi.
Sempre si fa una valutazione costi e benefici.
Il punto è che, anche in piena buona fede, si può sbagliare, anche per visioni politiche differenti.
Anche se siamo in una campagna elettorale imbarazzante, sappiamo che non è questione di brutti e cattivi di colori diversi, ma di fiducia nelle "regole del mercato" o di tentativo di pianificare.
Paradossalmente chi chiede che non vi sia nessun tipo di sbarramento è, forse inconsapevolmente, per il libero mercato e ha fiducia nelle risorse del singolo e di chi "ha voglia di lavorare".
Invece una pianificazione dà maggiore risorse a chi studia e poi lavora.
Noi siamo i nostri soldi allo stato perché loro pensino ai servizi che ci servono
Invece chi dovrebbe essere “a servizio del cittadino” non fa quello che deve fare
E si vede in qualsiasi campo
L’Italia ha un disavanzo primario positivo eppure i servizi fanno schifo da tutte le parti
E quei soldi dove vanno? Cosa ci fanno?
Visto che poi i servizi ce li paghiamo mica ce li regalano
Io per mandare mia figlia a scuola devo portare acqua bicchieri e scottex, altri carta igienica, raccogliamo soldi per la cancelleria
E sono spese in più rispetto alle tasse che ho già pagato
Intanto Le scuole cadono a pezzi
E Non ci sono insegnanti
Stessa cosa se si pensa al trasporto pubblico o alle forze dell’ordine
La sanità poi non ne parliamo
Eppure noi paghiamo e i soldi ci sono Anche se ti dicono il contrario e tagliano
Favorendo l’iniziativa privata
Che devo ripagare 😡
 

Brunetta

Utente di lunga data
Noi siamo i nostri soldi allo stato perché loro pensino ai servizi che ci servono
Invece chi dovrebbe essere “a servizio del cittadino” non fa quello che deve fare
E si vede in qualsiasi campo
L’Italia ha un disavanzo primario positivo eppure i servizi fanno schifo da tutte le parti
E quei soldi dove vanno? Cosa ci fanno?
Visto che poi i servizi ce li paghiamo mica ce li regalano
Io per mandare mia figlia a scuola devo portare acqua bicchieri e scottex, altri carta igienica, raccogliamo soldi per la cancelleria
E sono spese in più rispetto alle tasse che ho già pagato
Intanto Le scuole cadono a pezzi
E Non ci sono insegnanti
Stessa cosa se si pensa al trasporto pubblico o alle forze dell’ordine
La sanità poi non ne parliamo
Eppure noi paghiamo e i soldi ci sono Anche se ti dicono il contrario e tagliano
Favorendo l’iniziativa privata
Che devo ripagare 😡
No.
Noi diamo i soldi allo Stato per il suo funzionamento, non per avere servizi. Altrimenti ci rivolgeremo a strutture private che, sappiamo bene per esperienze del passato e del presente in altri paesi, non possono essere per tutti.
Lo Stato ha un proprio costo che aumenta più gli si chiede di fornire servizi e di controllare che tutto funzioni bene.
Le cose che ti vengono richieste a scuola non fanno parte del servizio, sono oggetti che rendono più confortevole la permanenza. Potrebbero chiedere che ognuno si porti il suo bicchiere e tovagliolo, ma sarebbe poco igienico. Oppure potrebbe essere fornito con relativi sprechi di ciò che viene considerato di tutti e di nessuno. Ma lo Stato asfalta anche le stradina in Calabria o in Val Seriana e ti soccorre se stai male.
Lo fa male? Chiediamo che lo faccia meglio.
Ma non aspettiamoci che sia un fornitore di servizi.
Una delle funzioni delle tasse è la redistribuzione.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Favorevole.

Ho vissuto sulla mia pelle i primi anni universitari con aule sovraffollate e compattate come scatole di sardine.
Bisognava andare a prendere il posto due ore prima della lezione tutto a svantaggio dello studio perché nn solo erano ore perse (difficile andare oltre il leggiucchiare in un ambiente così caotico) ma impattavano a livello fisico costringendomi a prendere il treno all'alba.
Si seguiva male, già il solo respiro di tutti creava un fastidioso rumore di fondo.
Per parlare con il prof ti mettevi in coda come nei saldi di Zara e ti concedeva meno tempo lui che un luminare della medicina fermato per i corridoi della clinica.
10 minuti a ricevimento mi costavano ore e stress per riuscire ad essere il più possibile sintetico ed efficace in modo da ottimizzare i minuti a mia disposizione.
Non parliamo poi di certe sessioni di analisi matematica dove causa l'enorme numero di partecipanti, l'unico metodo per sfoltire era di propinare uno scritto ancora più complicato del solito.
Ogni 100 candidati, arrivavano in media m no di 5 all'orale.
Dal terzo anno in poi, le aule magicamente sono diventata da 200 ed oltre persone a poche decine.

E nn ritengo nemmeno giusto aumentare aule e prof per quella fetta di studenti che lasceranno in pochi anni. Uno spreco di risorse inutile.
Tanto vale selezionare prima a tutto vantaggio di chi è meritevole.

Ammetto che si penalizzerebbero quei casi di persone geniali ma nn preparate a sufficienza per superare lo sbarramento dei test di ammissione.
Questo si risolverebbe preparando al meglio i test. Più indirizzati verso la determinazione delle potenzialità del candidato che della cultura.
Favorevolissima, e quoto il tuo discorso.

Ma tanto si sa che le rette universitarie fan comodo 🤷‍♀️, e se poi il mondo del lavoro non è per nulla funzionale al numero di laureati tanto peggio per loro! 😊

A tacere le capre per cui la grammatica questa sconosciuta :), ma pure qui dovremmo andare a fondo di una riforma scolastica che non si vuole fare. Siamo gli unici "ciucci" (e mi ci metto anch'io) che non hanno, ad esempio, capito l'importanza di sapere l'inglese come l'italiano. Non che latino&greco siano inutili, eh, ma se un po' di quelle ore venissero impiegate per essere all'altezza della conoscenza linguistica di altri paesi, magari magari un domani, se il lavoro non lo si trova in Italia, chi va all'estero da laureato non si deve accontentare di fare il barman per imparare la lingua 😎
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
uno studio, che ammetrii anche di nn capirne lo scopo, sia inutile lo dici tu e nn so con quale parametri lovvaluti a questo punto.

Non c'entra un cazzo?
Non credo proprio.
Ti opporresti perché colpirebbe direttamente la tua di tasca ed allora si che guarderesti lo spreco.
Ma anche altri sprechi, nelle università come nella sanità ti impattano nella tasca nella forma di pressione fiscale.


Se nn cambia la percentuale, cambia l'investimento che nn deve coprire un tot studenti ma una parte.
Quindi si arriverebbe allo stesso risultato a costo inferiore.

giusto il primo articolo trovato in rete conferma proprio un impatto positivo sull'abbandono in quelle anumero chiuso:

"Il dato più interessante è che solo i corsi di studi con test ed ammissioni a numero chiuso registrano il numero di rinuncia agli studi minori in assoluto (le commissioni di analisi ritengono sia per il fatto che il test di ammissione motivi maggiormente lo studente). In questo senso, infatti, si registra nelle facoltà di medicina un abbandono limitato al 6%."

Ciò è confermato anche dal Ministro dell’Università – Messa – che ha dichiarato: «Guardando i dati delle diverse aree disciplinari, è significativa la bassa percentuale di abbandono in scienze mediche tra primo e secondo anno, corsi per accedere ai quali i giovani si preparano intensamente e spesso a lungo."

fonte:
se la media di abbandono è in generale il 12, una riduzione al 6 non vale lo sforzo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Favorevolissima, e quoto il tuo discorso.

Ma tanto si sa che le rette universitarie fan comodo 🤷‍♀️, e se poi il mondo del lavoro non è per nulla funzionale al numero di laureati tanto peggio per loro! 😊

A tacere le capre per cui la grammatica questa sconosciuta :), ma pure qui dovremmo andare a fondo di una riforma scolastica che non si vuole fare. Siamo gli unici "ciucci" (e mi ci metto anch'io) che non hanno, ad esempio, capito l'importanza di sapere l'inglese come l'italiano. Non che latino&greco siano inutili, eh, ma se un po' di quelle ore venissero impiegate per essere all'altezza della conoscenza linguistica di altri paesi, magari magari un domani, se il lavoro non lo si trova in Italia, chi va all'estero da laureato non si deve accontentare di fare il barman per imparare la lingua 😎
Taciamo anche l'obbligo scolastico prolungato al primo biennio della secondaria di secondo grado...popolato da gente che non ci vuole essere, che manco compra i libri e passa il tempo a fare casino.

Non solo perdendo tempo fa, ma soprattutto facendone anche perdere.

In questo paese non si è neanche all'inizio delle competenze europee stabile a Lisbona nel 2020, fra cui seconda lingua parlata come lingua madre, piuttosto che l'utilizzo delle tecnologie.

SE poi si tiene conto del fatto che questa tipologia di welfare non potrà durare in eterno, non parliamo di educazione finanziaria...siamo il fanalino di coda anche da questo punto di vista. Con una incapacità diffusa di stendersi un piano assicurativo finanziario in grado di proteggere e costruire una base previdenziale e di investimento correlato alle diverse fasi di vita.

Se questo lo si correla alle tipologie di contratto che non prevedono tipologie di assistenza, per esempio sanitaria o che richiedono la pianificazione di un proprio piano previdenziale integrativo...
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
se sono richieste europee, sono sicuramente stupide ed inutili quando non dannose, quindi non rispettarle è un dovere
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
se sono richieste europee, sono sicuramente stupide ed inutili quando non dannose, quindi non rispettarle è un dovere
Ma tu sai in cosa consistono o è un dogma a cui ti inchini a priori?


(e già il fatto che utilizzi il termine "richieste" mi dice che no, non sai).
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma certo!
Siamo gli unici europei che all'estero per lavoro non sanno parlare inglese, ma direi che va tutto bene così 😜
Ma noi dobbiamo rimanere in italia.
Belli fermi e immobili.

Siamo itagliani....per la minchia!!!!
 
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