Invece io faccio il ragionamento contrario.
Se non c’è fiducia sanitaria reciproca, non c’è alcuna ragione per avere rapporti sessuali.
Sostanzialmente se devo scopare con una della cui salute non mi fido, evito.
Per ora ho sempre o quasi avuto donne in sintonia col mio pensiero.
E non è questione di rapporto con il cazzo, ma proprio di completa unione e simbiosi con la persona.
Sulla gravidanza indesiderata non ho alcun timore, decido io se, quando e dove emettere spermatozoi.
La questione sanitaria...la stragrande maggioranza dei contagi MST avviene senza la minima consapevolezza dell'MST stessa.
Ossia semplicemente non ce ne si accorge nè di esserne portatori nè di passarla, salvo ad emersione della sintomatologia o anche con esami casuali (non rivolti alla ricerca specifica ma fatti per altre motivazioni).
Tenendo conto che la pratica di controllo di questo genere di malattie non è diffusa culturalmente, non è questione di fiducia per quanto riguarda la mia prospettiva.
Semplicemente come non ho il desiderio di esser informata se vai a farti la pulizia dei denti ogni 6 mesi (buona pratica) allo stesso modo non ho il desiderio di sapere se fai analisi costanti.
Questo per quanto riguarda le relazioni volanti, e per me volanti sono tutte quelle relazioni che non implicano una convivenza.
Dove (nella convivenza) la cura di ognun di sè è materiale condiviso nell'intimità della coppia. E anche oggetto di decisioni comuni, confronto e scambio.
Tanto quanto la scelta del contraccettivo, per dire.
SE non sono in una relazione di convivenza, per me vale l'ognun per sè.
E le cautele conseguenti.
Sono molto "bianco vs nero" in questo.
Ho consigliato e accompagnato amanti e uomini uscenti dal medico...era una buona azione. Un momento di generosità.
Con G., per esempio, fa parte dell'impegno dello stare in relazione.
Come lo era per i pochi ex con cui ho avuto quel genere di relazione.
Non ho spazio, nel mio sistema di riferimento per queste questioni, per la fiducia.
E non fondo praticamente nessuna mia decisione sulla fiducia nell'altro.
Neanche nella relazione con G, per esempio.
Dicevo per l'appunto, che non mi fido di lui. Mi fido delle mie valutazioni su di lui. E quelle valutazioni sono frutto di osservazione costante di fatti.
Poi.
Per me il preservativo è contraccezione.
E non c'è fiducia che tenga. Io non desidero figli. Non l'ho mai desiderato.
Se fossi rimasta gravida avrei abortito. Ma ho sempre preferito, visto lo stato del percorso di aborto, prevenire.
Sarebbe stata, e sarebbe una rottura di cazzo abortire. Consultorio, e sei convinta, e lo sai che e tutte le menate conseguenti.
Oltre al fatto che il numero dei medici obiettori è talmente alto che sarebbe anche una perdita economica oltre che di tempo il doversi spostare per trovare il medico che fa il suo lavoro come stato e non come chiesa. E qui mi fermo perchè è un argomento, quello dell'obiezione, che risolverei col lanciafiamme...che se vuoi fare obiezione, non fare il ginecologo e non rompere i coglioni.
La contraccezione è responsabilità di entrambi. Nè di lui (che controlla gli spermini) nè di me (che controllo i miei ormoni).
Gli ormonali non mi piacciono, e non mi fanno stare bene.
Stare male, non sentirmi "giusta" nel mio andamento quotidiano per farmi una scopata ma anche no!
Quanto all'unione...qui sono proprio atipica.
Per me il corpo è uno strumento.
Un portale.
Se non c'è connessione mentale puoi infilarmelo fino in gola che non scatta nessuna connessione.
Se c'è connessione mentale il rapporto penetrativo è una delle tante pratiche e neanche la principale in termini di vicinanza.
Per esempio la masturbazione condivisa, la trovo molto più intima del cazzo che entra in figa. Per dirla alla francese
