Però la realtà che descrivi tu fa parte di.... toh, un 10% delle aziende italiane? Il 90% guarda bene alla timbratura del cartellino, ti impone un'altra ora se tardi 5 minuti in pausa pranzo, e perciò quello che trovi "deprecabile", da parte di un dipendente, diviene in parte una risposta "fisiologica " a certi comportamenti datoriali. È chiaro invece che se sono libera di pigliarmi due ore nel pomeriggio, o in pausa pranzo, davanti all'urgenza non mi starò a chiedere se faccio o meno "straordinari" non dovuti, o a far cascare la penna alle sei. Però quella che descrivi tu come situazione tipo NON corrisponde alla media delle situazioni che poi nel concreto si vanno a toccare. Posso portare la testimonianza di due ragazze che lavorano (nel terziario), dipendenti, laureate, giovani ma non troppo (sulla trentina). Per "dimostrare" (e credo anche perché trovavano naturale farlo, sentivano molto il senso della responsabilità) si portavano il computer aziendale persino in ferie al mare

. Non stiamo parlando di libere professioniste, eh, ma di normalissime dipendenti con un normalissimo stipendio di 1.200/1.300 euro al mese, che ad una certa avrebbero anche potuto dire "nelle mie ferie, caro lavoro, te saludi

", e non prestarsi ad essere sempre reperibili è disponibili anche in vacanza. Idem con gli orari, MA MAI in senso loro "favorevole" (vale a dire l'altra faccia della medaglia del sapersi è potersi organizzare). Ebbene: entrambe inizialmente assunte con contratto part time, mai definitivamente convertito in full time per anni

(giuro: non so come sia possibile

). Una delle due, non più "confermata" nelle otto ore (ha un bel mutuo da pagare, la rata resta uguale) e all'altra la stessa sorte toccherà da dicembre

.
Qui non credo che nessuno (a parte Etta, forse) metta in discussione il fatto che occorra essere "produttivi", che il datore non è Babbo Natale, che chi va al lavoro per dormire o cazzeggiare tutto il tempo non è un modello, e che nemmeno sia bello vivere decenni di lavoro aspettando di essere altrove, impermeabili a ogni stimolo e a ogni crescita. Però il senso di responsabilità, di cui parli, e quella libertà organizzativa finalizzata non a "far le 8 ore", ma a lavorare bene, va in senso bidirezionale, per poter funzionare

. Quelle due ragazze di cui ho parlato, cui è stato fatto divieto di consumare il pasto nella loro postazione, che per 2/3 anni si sono occupate dell'azienda con entusiasmo, ora l'orologio lo guardano bene

. E io non do' loro torto