Prof accoltellata da studente: bocciato il 16enne, ma la famiglia fa ricorso

Brunetta

Utente di lunga data
4 giorni a dicembre le pretendeva, a scapito di altri genitori, i primi giorni di scuola sia lei che il marito li dovevano accompagnare , lei non si è mai persa una recita di fine anno , natale e via dicendo.
era molto lesta , aggiungi che aveva un secondo lavoro in nero (in casa) per cui le malattie dei bambini se le sobbarcava lei per andare avanti con gli impegni.
Non a caso , visto le lamentele dei colleghi, era intervenuto l'ufficio del personale
Però io sono molto stupita che (ancora adesso in cui sono evidenti i problemi del calo delle nascite) fare figli venga considerato un fatto personale e non sociale. Poi è ovvio che c’è chi se ne approfitta.
Ma qui pare che si chieda l’abolizione di diritti per punire casi singoli.
Purtroppo dopo la mistica della femminilità del dopoguerra, per mandare le donne a casa a far figli e liberare posti di lavoro, si è man mano sostituita la mistica del lavoro, secondo la quale tutto il resto debba essere secondario.

https://it.wikipedia.org/wiki/La_mistica_della_femminilità

https://www.ibs.it/oltre-neomanagement-verso-gestione-delle-ebook-fabio-cecchinato/e/9788868962920
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Anche per la cura della famiglia, tenendo conto che in particolare il settore scuola è in mano principalmente a personale femminile.

E che questo paese, con il welfare che si ritrova, se non avesse le donne a disposizione che si fanno carico di bambini ed anziani imploderebbe col botto.

E la questione cura anziani, tenendo conto delle prospettive, sarà sempre più una questione da un verso di guadagno (all'italiana, con strutture ridicole che fanno fondamentalmente raccolta anziani a prezzo ribassato ma che comunque per un reddito medio di oggi è insostenibile sul lungo periodo) e dall'altro di ulteriore carico.

Ma.

Se si guardano le singolarità è come guardare il dito e non la luna.

Questo è un paese che da decenni non sta progettando in modo serio sul welfare.
Si sta ultimando la privatizzazione della sanità.
Si è convenzionato praticamente tutto il settore servizi dandolo in mano al terzo settore che propone contratti completamente inadeguati al costo della vita. Questo fra le altre cose implica l'utilizzo di manovalanza a basso costo e con elevato turn over. E come conseguenza direttamente visibile la caduta in picco della qualità dei servizi, con le ricadute sulle famiglie.

Poi ci sono le conseguenze invisibili che saranno evidenti fra un cinque - dieci anni.

La scuola è de-progettualizzata da almeno un ventennio in una stima molto ottimista.
E' inadeguata come struttura e come sovrastrutture.

Di base questo è un paese che vede i vecchi come salvadanaio e i giovani come eredità dei vecchi, e non come investimento per il futuro.
Con questa cultura, il rating economico con cui il paese è valutato, ossia pari alla grecia, è piuttosto reale anche in una valutazione psico- socio-culturale.
Per questo contesto la diffusione della rivendicazione contro i diritti.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Di amore ne vedo ben poco anche nei matrimoni :D

Il punto è che per insegnare, per educare la vocazione è solo una parte e neanche la più importante.
Servono competenze tecniche.

Purtroppo questo è un paese che fa la ode all'ammore...e mette a tacere la tecnica.

Con la vocazione e senza tecnica, esce quello che vedi.
Ossia nessuna vocazione.
Senza una minima predisposizione non è facile applicare le tecniche con i bambini e i ragazzi che mettono alla prova.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
della competenza tecnica te ne fai di una sega se ti stanno sulle palle bambini e ragazzi e non sei capace di parlare con loro, coinvolgerli e trasmettergli le tue competenze
io ho avuto professori che erano professionisti bravissimi, ma gli stavano sul cazzo gli studenti (uno poi un gran maschilista quindi immaginati come potesse rapportarsi con una come me che zitta non ci stava), non sapevano spiegare e l'unica cosa che gli premeva era lo stipendio sicuro (te lo dicevano pure), e possibilmente il sabato libero
l'unico insegnante che ho avuto che aveva la vocazione, è bravissimo, è competente e amato da tutti i suoi alunni, sa instaurare un legame e sa veramente insegnare
e considerando che tra i 6 e i 19 anni avrò avuto, senza esagerare, una 30ina di insegnanti (forse anche di più, visto che una decina li ho avuti solo alle elementari), direi che la media di insegnanti bravi sia piuttosto bassa


e beata lei
è stata veramente fortunata...glielo dico sempre...pretendono molto ma vedo degli insegnanti che non si risparmiano nel loro lavoro...spesso mandano per mail altro materiale da aggiungere a quello che hanno sui libri...gliel'ho visto fare anche il sabato pomeriggio o la domenica mattina con mia figlia che li malediceva perché aveva troppo da studiare 😂 😂 😂
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Però io sono molto stupita che (ancora adesso in cui sono evidenti i problemi del calo delle nascite) fare figli venga considerato un fatto personale e non sociale. Poi è ovvio che c’è chi se ne approfitta.
Ma qui pare che si chieda l’abolizione di diritti per punire casi singolo.
Purtroppo dopo la mistica della femminilità del dopoguerra, per mandare le donne a casa a far figli e liberare posti di lavoro, si è man mano sostituita la mistica del lavoro, secondo la quale tutto il resto debba essere secondario.

https://it.wikipedia.org/wiki/La_mistica_della_femminilità

https://www.ibs.it/oltre-neomanagement-verso-gestione-delle-ebook-fabio-cecchinato/e/9788868962920
credo che la donna/mamma debba avere dei diritti, eccome. Ma è il caso di creare situazioni idonee senza danneggiare nessuno.
Parli di casi isolati, nel mondo dell'istruzione non sono così isolati.
E nel privato neanche , se pensi che ancora oggi molte aziende sono restie ad assumere ragazze che potrebbero avere figli e dare problemi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
intanto maternità anticipata, poi primi mesi a casa (6/9) non sio il trattamento nella scuola. Poi piccoli rientri con malattia bimbo. Poi altra maternità anticipata e altro giro. Poi nella scuola vacanze varie , alla fine basta gestire bene le tempistiche.

Nel privato l'altra era sempre a casa in malattia tra lei e i figli, oltre le maternità
Ma non credi che la maternità vada tutelata?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Lo davo per scontato. Dò per scontato che se fai (generico) un lavoro di quel tipo (e per quanto mi riguarda, di ogni tipo) si debba essere in linea con le competenze necessarie.
Quanto ad amare il proprio lavoro ho usato una espressione generica. Avrei preferito "tenere al proprio lavoro" ma avrei potuto essere frainteso. Poi so che la parola amore a te sta sul cazzo, ma non importa.
Sul secondo neretto non sono d'accordo, pagare qualcuno significa attribuire valore a ciò che fa. Il tempo delle scimmie per come la penso io dovrebbe essere finito già da un pezzo, per una questione di responsabilità personale, cosa a cui io credo molto (come ben sai).
No, non è la parola che mi sta sul cazzo.

E' che in questo contesto non ha senso, come non ha senso il tenerci al proprio lavoro.

E lo dico a ragion veduta. Questa argomentazione, l'amore per l'utenza, è usata per costruire impalcature e ricatti morali che tengono persone con bisogni personali a svolgere ruoli per cui non sono preparati e per cui non hanno competenze (amo i bambini, faccio la maestra dell'asilo, amo i disabili faccio l'educatrice coi disabili, piuttosto che con gli psichiatrici etc etc) sottopagandoli e sostenendo un sistema che si basa sulla manovalanza a basso costo per mantenere in attivo i bilanci.
Oltre che sostenendo un sistema di appalti al minor offerente e un bel giro di soldini che entrano e escono per chi invece coi soldi sa fare le magicate.

Insegnare, come educare è una questione di tecnica e metodo. Studio costante. Rete. Confronto.
Non di improvvisazione. Non di sentire. Soprattutto se improvvisazione e sentire non sono educati e formati.
Anche la tanto decantata empatia, se non allenata ed educata e formata è un bel problema in questo genere di lavori.

Il lavoro è uno strumento. Innanzitutto.
Individuale e sociale.

Quello che è evidente in ambito sociale è la disgregazione della comunicazione fra individuale e sociale.
Ed è altrettanto evidente come la progettualità di sistema sia decaduta, sparendo e finendo in capo al singolo che ovviamente non può progettare un sistema ampio come il sociale ma progetta il proprio sistema individuale.

E i progetti individuali divengono non-sense in una buco di assenza di progettualità di sistema.

La scuola, come istituzione, sta parando il colpo con la forma, praticamente ormai vuota di sostanza. Reggerà forse ancora per un decennio o due.

Ecco perchè ho sottolineato la questione amore che nei lavori sociali è una bella copertina, che non può essere utilizzata in altri lavori.
Nel sociale si parla di bambini, anziani, disabili, psichiatrici, tossici...senza la struttura dell'amore o del tenerci all'ideale, bisognerebbe iniziare a parlare seriamente di competenze.

Ma diciamo che non è un discorso che piace.
A livello istituzionale.

Mi spiego?

Quanto al tempo delle scimmie...eh...la mia sensazione è che il tempo delle scimmie venga pagato e profumatamente. Ma pur di non dire che è tempo di scimmie ci si inventano un miliardo di coperture per dare un senso ad un fare che è non fare in termini di risultati. E qui si aprirebbe la questione di una valutazione seria.

E' un po' il solito discorso ipocrita per cui facciamo finta che vada tutto bene, copriamo i buchi e tiriamo avanti facendo finta di cambiar tutto senza cambiare niente.

A me piacerebbe un po' di onesta intellettuale in più.
E penso che sarebbe economicamente più vantaggioso pagare anche per starsene a casa a non fare danni (e lo dico perchè senza soldi oggi non si vive...) pagando meglio chi SA e SA FARE.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
è stata veramente fortunata...glielo dico sempre...pretendono molto ma vedo degli insegnanti che non si risparmiano nel loro lavoro...spesso mandano per mail altro materiale da aggiungere a quello che hanno sui libri...gliel'ho visto fare anche il sabato pomeriggio o la domenica mattina con mia figlia che li malediceva perché aveva troppo da studiare 😂 😂 😂
a me che il professore sia esigente va bene, così come va bene che non sia di manica larga
però se pretendi devi anche dare, io avevo un prof che non spiegava mai, ci dava pagine da studiare e interrogava sempre

Ma non credi che la maternità vada tutelata?
le leggi attuali mettono solo in difficoltà le aziende
che spesso si trovano costrette a non assumere donne
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Ma non credi che la maternità vada tutelata?
certo, per questo dovrebbero essere creati dei contratti che la favoriscano.
Anni fa un'azienda italiana aveva negli uffici invece di una impiegata sola, 2 part time. Una delle due con figli maggiorenni e l'altra con figli piccoli o senza.
Peccato che aveva un costo eccessivo, ma il datore di lavoro era convinto
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Senza una minima predisposizione non è facile applicare le tecniche con i bambini e i ragazzi che mettono alla prova.
SE la predisposizione non è educata e formata e anche supervisionata diviene il contenitore della soddisfazione di bisogni individuali non riconosciuti.

La scuola, per dire, sta in piedi sul lavoro di gente che per bisogno di riconoscimento personale super lavora senza esser pagato, in nome della predisposizione e della passione, coprendo chi non lavora.
Apparentemente sistema virtuoso.

In pratica diviene un bel modo per non far emergere i problemi.
E sottopagare chi è davvero formato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
credo che la donna/mamma debba avere dei diritti, eccome. Ma è il caso di creare situazioni idonee senza danneggiare nessuno.
Parli di casi isolati, nel mondo dell'istruzione non sono così isolati.
E nel privato neanche , se pensi che ancora oggi molte aziende sono restie ad assumere ragazze che potrebbero avere figli e dare problemi.
Appunto!
E gli orari sono tali da rendere impossibile avere una relazione con i figli piccoli.
Certamente chi può contare su nonne e nonni è agevolato, anche solo per coprire l’orario che non è garantito dai nidi. Ma se comunque i genitori tornano quando i figli già dormono, la relazione genitoriale è difficile.
E i genitori vivono queste scelte con sensi di colpa che si trasformano poi in iperprotezione. Iperprotezione che genera ansia e spesso incapacità di porre limiti. È un disastro da ogni punto di vista.
Ma poi, come diceva @ParmaLetale , chi resta al lavoro si fa in quattro, odia gli assenti, e non vede che è il sistema che non funziona. E ci accapigliamo per la gpa (schifezza eh) e non per rendere umana la genitorialità.
 

Brunetta

Utente di lunga data
certo, per questo dovrebbero essere creati dei contratti che la favoriscano.
Anni fa un'azienda italiana aveva negli uffici invece di una impiegata sola, 2 part time. Una delle due con figli maggiorenni e l'altra con figli piccoli o senza.
Peccato che aveva un costo eccessivo, ma il datore di lavoro era convinto
Eccessivo? Se lo faceva, poteva farlo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
a me che il professore sia esigente va bene, così come va bene che non sia di manica larga
però se pretendi devi anche dare, io avevo un prof che non spiegava mai, ci dava pagine da studiare e interrogava sempre


le leggi attuali mettono solo in difficoltà le aziende
che spesso si trovano costrette a non assumere donne
Prima l’azienda sopra ogni cosa!
God Save The azienda
 

Brunetta

Utente di lunga data
SE la predisposizione non è educata e formata e anche supervisionata diviene il contenitore della soddisfazione di bisogni individuali non riconosciuti.

La scuola, per dire, sta in piedi sul lavoro di gente che per bisogno di riconoscimento personale super lavora senza esser pagato, in nome della predisposizione e della passione, coprendo chi non lavora.
Apparentemente sistema virtuoso.

In pratica diviene un bel modo per non far emergere i problemi.
E sottopagare chi è davvero formato.
Su questo super d’accordo.
Anche per formarsi ci vuole una motivazione.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
della competenza tecnica te ne fai di una sega se ti stanno sulle palle bambini e ragazzi e non sei capace di parlare con loro, coinvolgerli e trasmettergli le tue competenze
io ho avuto professori che erano professionisti bravissimi, ma gli stavano sul cazzo gli studenti (uno poi un gran maschilista quindi immaginati come potesse rapportarsi con una come me che zitta non ci stava), non sapevano spiegare e l'unica cosa che gli premeva era lo stipendio sicuro (te lo dicevano pure), e possibilmente il sabato libero
l'unico insegnante che ho avuto che aveva la vocazione, è bravissimo, è competente e amato da tutti i suoi alunni, sa instaurare un legame e sa veramente insegnare
e considerando che tra i 6 e i 19 anni avrò avuto, senza esagerare, una 30ina di insegnanti (forse anche di più, visto che una decina li ho avuti solo alle elementari), direi che la media di insegnanti bravi sia piuttosto bassa


e beata lei
Quando parlo di tecnica parlo di un sistema complesso di in e out.

L'empatia è una tecnica, per esempio.
Non è una roba spontanea perchè qualcuno è più buono dell'altro e allora è più empatico.

L'utilizzo spontaneistico dell'empatia finisce a divenire espressione di chi sente empatia e non strumento di comunicazione con l'utente (presente i prof che ce l'hanno con qualcuno e con latri no, ecco! è un esempio di empatia spontanea e inutile e dannosa in un contesto in cui l'obiettivo è la relazione finalizzata all'apprendimento).


In particolare nel sociale, la predisposizione, la passione, l'amore se non educati e formati fanno danni.

Capisco che da fuori e senza la competenze necessarie non sia visibile. E nemmeno comprensibile.

MA il grande amore per i bambini, che trasforma un lavoro tecnico in una vocazione tipo suore laiche ha portato a dove siamo oggi.

Dove addirittura si afferma che gli insegnanti sono "genitori" putativi. SEnza affermarlo ovviamente. Che come mammà nessuno mai!

Un formatore, come un educatore, come un insegnante, come uno terapeuta, come un medico etc etc se non ha padronanza e costante attenzione alla gestione delle proprie necessità emotive sovrappone i piani, se il suo lavoro diviene personale non sta lavorando ma sta seguendo dei suoi bisogni di riconoscimento.
E il danno meno visibile ma più impattante a lungo termine è che usa gli utenti come contenitori dei suoi bisogni individuali (sono bravo, sono buono, faccio bene, poverini, mia sorella poverina non era stata aiutata, io non ero stato aiutato, etc etc).
Anzi, ti dico di più, per paradosso, l'usare come contenitore l'utenza rende indietro all'utenza la soddisfazione di un suo bisogno di riconoscimento.
In un circolo vizioso che si autoalimenta.
E questo lo si vede poi nelle situazioni dove sono presenti fragilità che avrebbero invece bisogno non di coccoline, per dirla male, ma di competenze serie e onestà intellettuale.

E lo ribadisco. DA fuori e senza competenze specifiche questo aspetto non è visibile.
Ma da dentro, anche solo con semplicissime e saltuarie consulenze a supervisione è evidentissimo. Che invece di confrontarsi sulle necessità dell'utenza si finisce a gestire le sbandate emotive degli operatori.
Che sono da gestire. Ma non si fa. E l'obiettivo delle supervisione e delle formazioni è di altro genere.
Che ci stanno. Ma se non sono riconosciuti portano a dove siamo arrivati.

Direi che la tua esperienza personale conta per te. :)

Il mio è un discorso di sistema e non si lega alle esperienze personali.
Che sono interessanti ma sono personali e non rappresentative di altro se non della persona che le ha vissute.
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Su questo super d’accordo.
Anche per formarsi ci vuole una motivazione.
Esattamente.

E non solo motivazione. Ma anche energia e predisposizione allo studio costante.

Il sociale è una di quelle professioni che implica la costante necessità di formazione.
Ed è uno dei sistemi dove meno avviene.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Prima l’azienda sopra ogni cosa!
God Save The azienda
l'azienda ti paga
se non vivi di rendita e non sei statale, le aziende servono
che poi le aziende servono anche allo stato, se nessuno lavora nessuno paga le tasse
Quando parlo di tecnica parlo di un sistema complesso di in e out.

L'empatia è una tecnica, per esempio.
Non è una roba spontanea perchè qualcuno è più buono dell'altro e allora è più empatico.

L'utilizzo spontaneistico dell'empatia finisce a divenire espressione di chi sente empatia e non strumento di comunicazione con l'utente (presente i prof che ce l'hanno con qualcuno e con latri no, ecco! è un esempio di empatia spontanea e inutile e dannosa in un contesto in cui l'obiettivo è la relazione finalizzata all'apprendimento).


In particolare nel sociale, la predisposizione, la passione, l'amore se non educati e formati fanno danni.

Capisco che da fuori e senza la competenze necessarie non sia visibile. E nemmeno comprensibile.

MA il grande amore per i bambini, che trasforma un lavoro tecnico in una vocazione tipo suore laiche ha portato a dove siamo oggi.

Dove addirittura si afferma che gli insegnanti sono "genitori" putativi. SEnza affermarlo ovviamente. Che come mammà nessuno mai!

Un formatore, come un educatore, come un insegnante, come uno terapeuta, come un medico etc etc se non ha padronanza e costante attenzione alla gestione delle proprie necessità emotive sovrappone i piani, se il suo lavoro diviene personale non sta lavorando ma sta seguendo dei suoi bisogni di riconoscimento.
E il danno meno visibile ma più impattante a lungo termine è che usa gli utenti come contenitori dei suoi bisogni individuali (sono bravo, sono buono, faccio bene, poverini, mia sorella poverina non era stata aiutata, io non ero stato aiutato, etc etc).
Anzi, ti dico di più, per paradosso, l'usare come contenitore l'utenza rende indietro all'utenza la soddisfazione di un suo bisogno di riconoscimento.
In un circolo vizioso che si autoalimenta.
E questo lo si vede poi nelle situazioni dove sono presenti fragilità che avrebbero invece bisogno non di coccoline, per dirla male, ma di competenze serie e onestà intellettuale.

E lo ribadisco. DA fuori e senza competenze specifiche questo aspetto non è visibile.
Ma da dentro, anche solo con semplicissime e saltuarie consulenze a supervisione è evidentissimo. Che invece di confrontarsi sulle necessità dell'utenza si finisce a gestire le sbandate emotive degli operatori.
Che sono da gestire. Ma non si fa. E l'obiettivo delle supervisione e delle formazioni è di altro genere.
Che ci stanno. Ma se non sono riconosciuti portano a dove siamo arrivati.

Direi che la tua esperienza personale conta per te. :)

Il mio è un discorso di sistema e non si lega alle esperienze personali.
Che sono interessanti ma sono personali e non rappresentative di altro se non della persona che le ha vissute.
io parlo di quello che ho vissuto e che ho visto vivere agli altri, non saremo tantissimi, per carità
però io ho visto tanti incompetenti, ma tanti... mia sorella aveva una prof di biologia che non sapeva rispondere a mezza domanda che le veniva fatta
o un prof di greco che praticamente spiegava a sé stesso
questo da studentessa
da madre e da lavoratrice vedo menefreghismo ed impreparazione
il sistema è fatto male e sono consapevole che non lo cambio certo io, però mi sta sulle palle sentire insegnati che alla fine del primo giorno di scuola dicono "oh bene, un giorno in meno alla fine dell'anno"
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
l'azienda ti paga
se non vivi di rendita e non sei statale, le aziende servono
che poi le aziende servono anche allo stato, se nessuno lavora nessuno paga le tasse

io parlo di quello che ho vissuto e che ho visto vivere agli altri, non saremo tantissimi, per carità
però io ho visto tanti incompetenti, ma tanti... mia sorella aveva una prof di biologia che non sapeva rispondere a mezza domanda che le veniva fatta
o un prof di greco che praticamente spiegava a sé stesso
questo da studentessa
da madre e da lavoratrice vedo menefreghismo ed impreparazione
il sistema è fatto male e sono consapevole che non lo cambio certo io, però mi sta sulle palle sentire insegnati che alla fine del primo giorno di scuola dicono "oh bene, un giorno in meno alla fine dell'anno"
Ora ho un appuntamento.
Poi con calma rispondo.

Dal punto di vista personale, condivido i tuoi stessi fastidi. :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Esattamente.

E non solo motivazione. Ma anche energia e predisposizione allo studio costante.

Il sociale è una di quelle professioni che implica la costante necessità di formazione.
Ed è uno dei sistemi dove meno avviene.
L’idea del rapporto para-genitoriale viene dalla non conoscenza della professionalità richiesta, ma anche dalla percezione da minori. L’insegnante brava e preparata viene percepita come mamma, anche se di mamma non aveva nulla, per fortuna.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
L’idea del rapporto para-genitoriale viene dalla non conoscenza della professionalità richiesta, ma anche dalla percezione da minori. L’insegnante brava e preparata viene percepita come mamma, anche se di mamma non aveva nulla, per fortuna.
mai considerato come "mamma" nessuna delle insegnanti che ho avuto io, maestre e professoresse :rolleyes: qualcuna era decisamente pazza, altre non si sono mai comportate in modo materno
 
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