è abbastanza tipico. la nascita, la morte e la salute del nucleo familiare allargato la governano le donne, da sempre
Abbastanza, appunto. Direi pure, sempre meno.
Non è sempre così, adesso quelle donne "normali" cominciano a scarseggiare.
Per il semplice fatto che il senso della famiglia, l'orgoglio di essere la roccia sulla quale si poggia la costruzione delle relazioni familiari, il centro delle comunicazioni di parenti ed affini, il sicuro riferimento dei figli, sono tutti principi alquanto corrosi dall'esigenza di realizzazione personale, sia nella sfera lavorativa che sentimentale (e mettiamoci pure quella sessuale, che non guasta affatto).
Poi, va riconosciuto che le risorse caratteriali, fisiche nonché di tempo e disponibilità sono quelle che sono.
Per tutti, indipendentemente dal genere.
Se le impieghi per certe finalità, non ce n'è abbastanza per coprire tutte le altre.
Alla fine, è una questione di priorità, che ciascuno fissa per conto suo.
Ho visto donne moderne ed emancipate, nel Nord-Europa, reagire a quel tipo di disgrazie (che possono capitare a tutti) in modo pratico ed ego-referenziale, affidando al sistema di welfare il malato (anche per scarico di qualche residuo di coscienza) e pensando poi alle conseguenze per sé, a partire dai propri genitori figuriamoci quelli del partner, lo stesso dicasi per fratelli e sorelle.
La storia di una conoscente della mia compagna mi è rimasta impressa ...
Sposata con un marito manager, entrambi quarantenni, una figlia sui 6 anni. Lei stessa impegnata a fare carriera in una società di assicurazioni. Due ambiziosi, uniti dalla voglia di arrivare.
Al marito capita un "
burn-out" sul piano lavorativo (forse pure in famiglia subiva qualche stress di troppo) e crolla psichicamente. Viene ricoverato in clinica specializzata, la moglie lo va a trovare e si informa sulle condizioni e prospettive presso il personale medico, si accerta di quelle che sono le possibilità di recupero (pure ai fini lavorativi, ecc.).
Fa le sue valutazioni, vende la macchina sportiva del marito (incassando il prezzo, come destinato al benessere della figlia) e presenta richiesta di divorzio, accolta rapidamente.
Si disfa di lui, trattandolo come un pacco postale ...
Pensa alla figlia ed al suo personale benessere.
Per quello che servono, altri uomini si trovano senza grandi difficoltà.
Non sono casi isolati, proprio no.
Un caso estremo ? Forse, ma fa pensare.
Perché è un atteggiamento umano sempre più diffuso e non ci puoi fare niente.
Solo prenderne atto.
Per quello che mi riguarda, quando i miei genitori si sono avvicinati alla fine, sia io che mio fratello ci siamo trovati soli, ci siamo rimboccati le mani e ci siamo dati da fare. Dividendoci tra vite professionali e vicinanza ed assistenza a nostro padre e nostra madre, alternandoci. Fino alla fine di entrambi. Mia figlia è stata di grande aiuto, e un po' le cugine. Le nostre compagne, neanche a parlarne ... ci sono gli ospedali, le cliniche, gli specialisti. Basta qualche visita (negli orari consentiti), il cellulare per fare gli auguri ed atti di presenza.
Poi, la forma viene rispettata: presenti ai funerali, accanto ai rispettivi compagni.
Se uno non capisse che, poverette, non è tanto colpa loro quanto quella dell'educazione. dell'ambiente sociale e della scala delle priorità (e dunque dei valori) nei quali si sono formate, confesso che d'istinto prevarrebbe la voglia di assestare solo dei bei calci in c.....
O altrimenti, mantenere le relazioni - finché durano - ripagando con egual moneta.
Triste, ma bisogna vivere con realismo.
(...)
E' una grande donna, è equilibrata, sa usare la diplomazia in modo eccezionale.
Non so che cosa veda in me, a volte penso di non meritarla e il più delle volte la guardo dormire e mi struggo.
Ma la adoro e la faccio sentire amata e importante ogni giorno.
Ma so anche che lei è la pianta e io il simbionte, lei potrebbe vivere senza di me, io no.
Questa è la mia Kriptonite
Trattala con molta riconoscenza e cura, come dici di fare, dandole tutta la considerazione che merita.
E' una donna "normale" ma che, nei fatti, è eccezionale.
Alla fine, sei stato fortunato nella vita e lo hai capito bene, perché hai sperimentato ben altre sensibilità, nella tua esperienza (da quello che ho capito leggendo la tua storia).
I valori (veri) di ogni persona si scoprono nel tempo.