La tua. La mia no.
Che ci fossero pubblicità sicuro. Ed è ovvio che adesso se creano un meme per fb, ci mettono oggetti. Lo fanno anche con i nati degli anni 50 o 60.
Ne potremmo fare anche noi, fondamentalmente si tratta di cercare immagini.
Se hai visto il film Stand by Me tratto dal libro di Stephen King, o se hai letto direttamente il libro, da un tracciato di come erano le amicizie.
Io non ricordo tristezza per non aver potuto possedere giochi, mi ricordo un giorno di giugno, io e A. seduti sul muretto tutti mogi perchè S. partiva per il mare.
Non si sta parlando di noi come individui e delle nostre esperienze personali.
La trasformazione della famiglia al modello con figlio unico, la cancellazione degli spazi di gioco, la ridefinizione degli spazi urbani che ha trascurato quelli usufruibili dai bambini in libertà, l cambiamento del modello di gioco stesso sono tangibili, il tutto in contemporanea alla crescita delle TV private, la diffusione dei videogiochi, dei computer e successivamente dei social.
Specie nelle grandi città è stata una trasformazione già in agenda nella mia generazione.
Certo, nei piccoli paesini e in provincia è sopravvissuto più a lungo il vecchio modello di comunità, ma paradossalmente ora in molti paesini non si trovano nemmeno più bambini a sufficienza.
Non è una valutazione contestabile perché frutto di opinione.
Quello che sto dicendo è che in maniera secondo me errata tutti abbiamo pensato di delegare
solo ai genitori la responsabilità di trasmettere un modello basato su regole (attraverso un pensiero generalmente basato sull'autorità come principio regolatore), mentre secondo me ciò che è venuto a mancare in questi decenni recenti è proprio il processo di definizione delle regole tra pari, ovvero tra bambini.
E' molto diverso contribuire alla definizione di regole tra pari rispetto al doverle subire e basta per ossequio a un'autorità.
Nel primo c'è il riconoscimento delle regole e la comprensione della necessità di esse in una società di individui, nel secondo prevale la necessità e l'obbligo, che può prevedere più diffusamente il desiderio di trasgredirle.