Ma se sei stata insegnante saprai che in genere gli errori derivano dalla lingua che si usa, se si è giovani dalla "prima lingua". Dialetti inclusi.
Lo scambio anche culturale, ma non solo, aiuta ad approfondire un linguaggio. Anche tu hai imparato forme di linguaggio diverse da quelle che usavi da bambina.
Gran parte degli adulti di oggi sono nati in tempi in cui lo studio veniva sollecitato come via di accesso ad una qualità di vita migliore. Migliori risorse economiche, migliore qualità di vita nel lavoro svolto. Noi siamo figli di quel contesto, quando ancora si contavano le percentuali degli analfabeti. Eppure crescendo penso tutti abbiamo potuto conoscere qualcuno, che aveva saperi e abilità, pur senza avere una scolarizzazione elevata. Erano saperi che si tramandavano in forma verbale, o attraverso mestieri che si imparavano nel campo.
Solo che tendenzialmente molti rimanevano "chiusi" in un contesto limitato, anche geografico.
Adesso le cose sono cambiate. Qui si possono fare chiacchere da vecchi, tra vecchi.
Certo che lo so.
So anche che la lingua cambia.
Per questo ho chiesto se il plurale è in estinzione.
Ho anche supposto possibili influenze dialettali.
Ricordo uno show di Gianni Morandi in cui la Cortellesi che faceva la battuta sulle “mano” grandi, al singolare.
Ma poiché lo sento a Milano, dove i romani sono pochissimi, mi sono chiesta il perché di una forma che mi irrita.
Non so perché mi immaginate a sgridare vecchietti e vecchiette che parlano in dialetto.
So benissimo che un italiano corretto non indica il valore delle persone e che ci sono mille cose che non so fare per le quali ho bisogno di competenze di artigiani che non è necessario che parlino un italiano correttissimo. Ormai spesso sono anche stranieri.
Se voi non provate nessun fastidio comunque parlino le persone, mi fa piacere per voi.
Non proverete il fastidio che provo io.
Per fortuna esiste la scuola e, se funziona, già dalle elementari si esce sapendo parlare e scrivere correttamente.