Il plurale è in estinzione?

Brunetta

Utente di lunga data
C'è una cosa che fai spesso, per cercare di mettere in difficoltà l'interlocutore, sposti la conversazione non sul tema del confronto ma sul personale "ti da così fastidio sentir parlare di errori grammaticali".
Forse dovresti indagare tu perchè hai questo fastidio negli errori grammaticali, troppo rigida?

Comunque leggendo la mia risposta è chiaro che non ti definisco sciatta, o con il nasone (anche perchè boh che ne posso sapere), comunque se vuoi, appena ti incontro sarò di una sincerità brutale, considerato che tu la elogi così tanto, anche se io non la condivido.
Forse perché sono stata pagata per correggere gli errori?
Non c’è molto da indagare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi sembra l’esempio sbagliato
Un conto è correggere una parola, cosa che faccio anche io
Un conto sono errori grammaticali che possono derivare da mille motivazioni
Non è la stessa cosa? 😮
 

hammer

Utente di lunga data
il mio ex storico aveva la terza media, quando l'ho conosciuto mancava poco alla mia laurea. Non ho mai valutato nè stimato una persona in base al titolo di studio, però non bisogna neanche cadere nell'estremo opposto, per il quale "io ho studiato alla scuola della vita", "la mia scuola è stata la strada", "l'esperienza fa più della grammatica". Intanto, è da capire QUALE STRADA, QUALE ESPERIENZA. QUALE VITA. Non è che se tiri la corda dal lato opposto al tuo, per partito preso, sei nel giusto.
Esatto. Il titolo di studio, specialmente ai nostri giorni non è garanzia di cultura acquisita e spesso nemmeno di capacità specifiche.
(Vedi il nostro Ministro della cultura).
Puoi anche non avere un titolo di studio e fare in modo (studiando, imparando, leggendo e informandoti) che nessuno se ne accorga.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Esatto. Il titolo di studio, specialmente ai nostri giorni non è garanzia di cultura acquisita e spesso nemmeno di capacità specifiche.
(Vedi il nostro Ministro della cultura).
Puoi anche non avere un titolo di studio e fare in modo (studiando, imparando, leggendo e informandoti) che nessuno se ne accorga.
Col ministro sono abbastanza incazzata, ma non per il titolo di studio...
Io in realtà stavo sottolineando come anche chi non ha studiato riesca ad essere snob. Non è un titolo di merito, di per sè, non aver studiato e aver fatto esperienza di vita, quando poi ti metti su un piedistallo.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Le maestrine stanno su anche a me ma se, come dice @Lostris, un'amica continua a dire pissicologo , le faccio notare l'errore. Magari con grande ironia, però glielo dico.
Io amo imparare cose nuove, che non so.
un tempo ti avrei risposto che è un problema generazionale. i miei genitori non erano in grado di articolare alcuni suoni, come psi o la X. ma oggi avrebbero 91 e 86 anni

oggi direi che siano tipiche di situazioni di abbandono scolastico
 

hammer

Utente di lunga data
Col ministro sono abbastanza incazzata, ma non per il titolo di studio...
Io in realtà stavo sottolineando come anche chi non ha studiato riesca ad essere snob. Non è un titolo di merito, di per sè, non aver studiato e aver fatto esperienza di vita, quando poi ti metti su un piedistallo.
Questo è sicuro. Fortunatamente non ho conosciuto tipi simili, ma posso benissimo immaginarli.
 

Lostris

Utente Ludica
Le modalità in cui lo fai e la modalità in cui viene recepito possono essere diverse, e io infatti sostengo che non bisognerebbe farlo notare e basta, la modalità "maestrina" secondo me è sempre un po' fastidiosa a meno che non sia reciproca o comunque complementare su aspetti diversi.
Minchia! Tutto quello che fai può essere frainteso nella vita, allora non interagire più con nessuno su niente, che ti devo dire.
Niente critiche, solo complimenti cit.

ho detto che faccio notare qualcosa e basta? No.
Come del resto non ho detto nemmeno che mi metto a fare l’Alberto Manzi della situazione.
La modalità maestrina l’hai dedotta tu, non so da cosa, forse non riesci a immaginare un modo di far notare errori che non sia umiliante o sgradevole, ma decisamente non è necessariamente così, forse hai avuto brutte esperienze.
 

Lostris

Utente Ludica
Rispetto per te che hai scelto, a suo tempo, di stare con una persona fregandotene del suo titolo di studio o di come si esprimeva.
Ma che significa??!
Sembra la pacca sulla spalla a chi fa opere di bene.
:rolleyes:
 

Marjanna

Utente di lunga data
Forse perché sono stata pagata per correggere gli errori?
Non c’è molto da indagare.
Ma se sei stata insegnante saprai che in genere gli errori derivano dalla lingua che si usa, se si è giovani dalla "prima lingua". Dialetti inclusi.
Lo scambio anche culturale, ma non solo, aiuta ad approfondire un linguaggio. Anche tu hai imparato forme di linguaggio diverse da quelle che usavi da bambina.
Gran parte degli adulti di oggi sono nati in tempi in cui lo studio veniva sollecitato come via di accesso ad una qualità di vita migliore. Migliori risorse economiche, migliore qualità di vita nel lavoro svolto. Noi siamo figli di quel contesto, quando ancora si contavano le percentuali degli analfabeti. Eppure crescendo penso tutti abbiamo potuto conoscere qualcuno, che aveva saperi e abilità, pur senza avere una scolarizzazione elevata. Erano saperi che si tramandavano in forma verbale, o attraverso mestieri che si imparavano nel campo.
Solo che tendenzialmente molti rimanevano "chiusi" in un contesto limitato, anche geografico.

Adesso le cose sono cambiate. Qui si possono fare chiacchere da vecchi, tra vecchi.
 

iosolo

Utente di lunga data
Minchia! Tutto quello che fai può essere frainteso nella vita, allora non interagire più con nessuno su niente, che ti devo dire.
Niente critiche, solo complimenti cit.

ho detto che faccio notare qualcosa e basta? No.
Come del resto non ho detto nemmeno che mi metto a fare l’Alberto Manzi della situazione.
La modalità maestrina l’hai dedotta tu, non so da cosa, forse non riesci a immaginare un modo di far notare errori che non sia umiliante o sgradevole, ma decisamente non è necessariamente così, forse hai avuto brutte esperienze.
Se tu sei certa delle tue modalità, io non conoscendoti, non posso nemmeno contraddirti.
Probabilmente le modalità in cui hai scritto il primo post e cioè: "Io invece non ce la faccio proprio. Mi accorgo di non riuscire ad interagire normalmente e mi da proprio fastidio l’ignoranza grammaticale di base."
Mi sembrava una modalità abbastanza forte e mi hanno indotto in errore, sembrava che ritenessi l'errore grammaticale quasi un offesa e un vero e proprio fastidio che pregiudicava il tuo interagire normale, non sembrava pertanto solo, la volontà di far notare amorevolmente qualcosa a una amica, per aiutarla a correggersi.
Però ripeto a volte le modalità di come si dicono le cose e come vengono recepite sono diverse e probabilmente io avrò inteso male.
Aggiungo che nessuno immagina di avere modalità "maestrina" quando corregge gli errori degli altri, ma spesso invece è proprio così.
 

hammer

Utente di lunga data
??
Non credo che tu abbia capito il punto.
Ho capito perfettamente. Nel mio normalissimo mondo difficilmente trovi una donna in coppia con un "lui" che abbia soltanto la quinta elementare.
Ritengo che le donne, anche inconsciamente, operino una selezione per "filtri" uno dei quali è il livello culturale dell'uomo che vanno a scegliere.
Nell'ambito sociale (cene, eventi, ecc.) a nessuna donna piace vivere con l'angoscia che il proprio uomo apra bocca...
Per questo motivo rispetto la scelta di Nocciola (a suo tempo) che, sempre nel mio normalissimo mondo, non è affatto scontata e che a parti invertite condivido.
 

Lostris

Utente Ludica
Se tu sei certa delle tue modalità, io non conoscendoti, non posso nemmeno contraddirti.
Probabilmente le modalità in cui hai scritto il primo post e cioè: "Io invece non ce la faccio proprio. Mi accorgo di non riuscire ad interagire normalmente e mi da proprio fastidio l’ignoranza grammaticale di base."
Mi sembrava una modalità abbastanza forte e mi hanno indotto in errore, sembrava che ritenessi l'errore grammaticale quasi un offesa e un vero e proprio fastidio che pregiudicava il tuo interagire normale, non sembrava pertanto solo, la volontà di far notare amorevolmente qualcosa a una amica, per aiutarla a correggersi.
Però ripeto a volte le modalità di come si dicono le cose e come vengono recepite sono diverse e probabilmente io avrò inteso male.
Aggiungo che nessuno immagina di avere modalità "maestrina" quando corregge gli errori degli altri, ma spesso invece è proprio così.
In effetti mi sanguinano gli occhi quando vedo certe cose, non ci posso fare niente :ROFLMAO:
Se faccio notare è solo perché tengo all'altro - e non per un mio fastidio che in tutti gli altri casi mi tengo tranquillamente e sopravvivo benissimo.

Aggiungo che mi è capitato solo una volta di dirlo ad un'amica e non ci sono stati drammi.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Ho capito perfettamente. Nel mio normalissimo mondo difficilmente trovi una donna in coppia con un "lui" che abbia soltanto la quinta elementare.
Ritengo che le donne, anche inconsciamente, operino una selezione per "filtri" uno dei quali è il livello culturale dell'uomo che vanno a scegliere.
Nell'ambito sociale (cene, eventi, ecc.) a nessuna donna piace vivere con l'angoscia che il proprio uomo apra bocca...
Per questo motivo rispetto la scelta di Nocciola (a suo tempo) che, sempre nel mio normalissimo mondo, non è affatto scontata e che a parti invertite condivido.
Quanto a quello che ho evidenziato, nessuna angoscia. Al mio ex storico terza media, di cui ho già parlato, la bocca bisognava chiuderla, semmai. :ROFLMAO: Quello che mi preoccupava era la maleducazione, l'ignoranza nel modo di comportarsi, gli atteggiamenti prevaricatori. Che purtroppo possedeva, in abbondanza. Perché quello che gli era mancato, del non andare a scuola, era più il non stare in mezzo agli altri, non interagire e non avere altri punti di vista con cui confrontarsi. Le regole grammaticali che non aveva mai imparato, tra l'altro, si insegnano fin dalle elementari, e alle medie si consolidano, quindi avrebbe dovuto sapere eccome i congiuntivi. Spezzo una lancia (e non UN'ARANCIA come dicono quelli che sanno parlare :ROFLMAO:) a favore di @Brunetta. Ho capito cosa intende dire, almeno credo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma se sei stata insegnante saprai che in genere gli errori derivano dalla lingua che si usa, se si è giovani dalla "prima lingua". Dialetti inclusi.
Lo scambio anche culturale, ma non solo, aiuta ad approfondire un linguaggio. Anche tu hai imparato forme di linguaggio diverse da quelle che usavi da bambina.
Gran parte degli adulti di oggi sono nati in tempi in cui lo studio veniva sollecitato come via di accesso ad una qualità di vita migliore. Migliori risorse economiche, migliore qualità di vita nel lavoro svolto. Noi siamo figli di quel contesto, quando ancora si contavano le percentuali degli analfabeti. Eppure crescendo penso tutti abbiamo potuto conoscere qualcuno, che aveva saperi e abilità, pur senza avere una scolarizzazione elevata. Erano saperi che si tramandavano in forma verbale, o attraverso mestieri che si imparavano nel campo.
Solo che tendenzialmente molti rimanevano "chiusi" in un contesto limitato, anche geografico.

Adesso le cose sono cambiate. Qui si possono fare chiacchere da vecchi, tra vecchi.
Certo che lo so.
So anche che la lingua cambia.
Per questo ho chiesto se il plurale è in estinzione.
Ho anche supposto possibili influenze dialettali.
Ricordo uno show di Gianni Morandi in cui la Cortellesi che faceva la battuta sulle “mano” grandi, al singolare.
Ma poiché lo sento a Milano, dove i romani sono pochissimi, mi sono chiesta il perché di una forma che mi irrita.
Non so perché mi immaginate a sgridare vecchietti e vecchiette che parlano in dialetto.
So benissimo che un italiano corretto non indica il valore delle persone e che ci sono mille cose che non so fare per le quali ho bisogno di competenze di artigiani che non è necessario che parlino un italiano correttissimo. Ormai spesso sono anche stranieri.
Se voi non provate nessun fastidio comunque parlino le persone, mi fa piacere per voi.
Non proverete il fastidio che provo io.
Per fortuna esiste la scuola e, se funziona, già dalle elementari si esce sapendo parlare e scrivere correttamente.
 
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