Viaggi: sorprese e delusioni

Brunetta

Utente di lunga data
Certo, però, non parlerei di "snaturamento culturale". La cultura non ha nulla di naturale e, quindi, evolve. In modi che ci piacciono o in modi che non ci piacciono.
Se le persone smettono di ballare la taranta o sentire il fado, è perché preferiscono netflix o instagram, i film di Hollywood o i drama coreani, e producono una cultura comune, che si riflette nei posti che abitano. Lo facciamo noi, i portoghesi, i nigeriani.
Ma, in tutto questo, qualcosa di originale e di significativo c'è.
Dillo a Pasolini.
Ci ho messo decenni a capire cosa intendeva.
 

Nicky

Utente di lunga data
Dillo a Pasolini.
Ci ho messo decenni a capire cosa intendeva.
Ti confesserò che non l'ho mai letto!
Più che altro, ogni tanto ho viaggiato in paesi non ricchi e mi è capitato di sentire persone lamentarsi non come Danny per la noia e l'omologazione, che capisco, ma perché le persone non facevano attività tradizionali. E dentro di me ho pensato, ma neanche tu le fai, non vivi certo come i tuoi nonni.
 

danny

Utente di lunga data
Ti confesserò che non l'ho mai letto!
Più che altro, ogni tanto ho viaggiato in paesi non ricchi e mi è capitato di sentire persone lamentarsi non come Danny per la noia e l'omologazione, che capisco, ma perché le persone non facevano attività tradizionali. E dentro di me ho pensato, ma neanche tu le fai, non vivi certo come i tuoi nonni.
Nelle periferie di alcune città del Portogallo sembra di essere nell'Africa nera: ovvio che non ci siano attività tradizionali portoghesi.
Le tradizioni sono portate avanti in un mondo che non subisce contaminazioni esterne.
La più grande contaminazione moderna europea è stata l'influenza della cultura statunitense, che si percepisce ovunque (ma la trovi anche nelle Filippine o in Nigeria, dove i nomi dei neonati spesso sono americani).
Tante immagini del Portogallo moderno che ho visitato mi ricordavano gli USA, come tante architetture storiche mi ricordavano i paesi colonizzati dal Portogallo, ma non di meno nel passato ottocentesco trovi tracce dell'influenza dell'Europa Continentale (Ferdinando II era nato a Vienna).
Il caffè e la musica in Grecia invece hanno subito l'influenza, come il cibo, della dominazione turca.
Le identità si basano sulla storia locale, che in questa fase storica post bellica sembra sempre più dominata dagli USA e più recentemente dalle multinazionali: è accaduto in passato, ma la velocità e la capacità di contatti odierni accelerano processi che un tempo necessitavano di decenni, a volte di secoli o più semplicemente di guerre e dominazioni.
E' così che abbiamo perso la musica folk rendendo popolare tutti i generi musicali nato negli USA, guidiamo SUV coreani e auto elettriche americane e nel prossimo futuro cinesi, guardiamo film di multinazionali e compriamo oggetti di una sola multinazionale, prodotti in gran parte in un unico paese e probabilmente tra qualche decennio mangeremo tutti allo stesso modo.
Ciò che sorprende è l'estrema velocità con cui ciò accade e la diffusione sempre più capillare.
Questo è nella storia dell'umanità un fatto inedito.
A livello turistico rende tutto meno interessante, da un certo punto di vista, ma chi se ne frega del turismo, anche se ha aumentato i costi delle abitazioni e non solo ovunque sia approdato.
I problemi sono a livello locale: per esempio in Portogallo l'omologazione ha influito anche sui costi della vita, mantenendo stranamente bassi gli stipendi. Quindi vivere oggi in Portogallo costa come vivere a Milano, ma gli stipendi sono la metà.
E ovviamente questo uscendo dai circuiti turistici banalizzati si vede, eccome. E' un problema diffuso, che ovviamente si accompagna alla morte delle comunità che portavano avanti le tradizioni culturali che a noi turisti piacciono tanto.Ponte_Vasco_da_Gama-1000x548.jpg
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ti confesserò che non l'ho mai letto!
Più che altro, ogni tanto ho viaggiato in paesi non ricchi e mi è capitato di sentire persone lamentarsi non come Danny per la noia e l'omologazione, che capisco, ma perché le persone non facevano attività tradizionali. E dentro di me ho pensato, ma neanche tu le fai, non vivi certo come i tuoi nonni.
Quelli posavano.
È una definizione che non si usa più, forse perché tutti o quasi posano. Si intende interpretare una parte che si considera interessante, un tempo era il cercare di fare la cittadina. La Bellucci è stata simpatica solo quando ha interpretato se stessa paesana con il suo dialetto.
Quando invece controlla la pronuncia e parla sottovoce è divertente in altro modo.
Fa parte del posare anche dire che non si trova lo spirito genuino del luogo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ti confesserò che non l'ho mai letto!
Più che altro, ogni tanto ho viaggiato in paesi non ricchi e mi è capitato di sentire persone lamentarsi non come Danny per la noia e l'omologazione, che capisco, ma perché le persone non facevano attività tradizionali. E dentro di me ho pensato, ma neanche tu le fai, non vivi certo come i tuoi nonni.
 

danny

Utente di lunga data
Questa è la conseguenza del cambiamento, il secondo passo…
…il terzo non so. 😉🙄😈
Non lo sanno manco i giovani.
Io da ragazzo dovevo scegliere almeno un settore e un mestiere che doveva durare 35 anni (oggi 47, ma allora non lo sapevo).
Loro...
Vuoi diventare meccanico?
E' da pazzi, se probabilmente tra 15 anni non venderanno più auto a carburante. Ma chi può dire oggi come andrà?
Uno dei tanti mestieri destinati a sparire rapidamente, con l'innovazione.
Si paragona questo periodo a quello dell'era industriale, dimenticando che fino alla seconda Guerra Mondiale, secoli dopo, l'Italia come il resto del mondo erano ancora prevalentemente contadini, mantenendo per gran parte della popolazione mondiale uno stile di vita quasi identico alle generazioni precedenti secoli dopo la rivoluzione industriale. L'accelerazione è avvenuta dopo, ribaltando negli ultimi decenni le proporzioni.
Oggi anche l'agricoltura dipende dalla tecnologia...
Se una guerra non arresta tutto questo processo, probabilmente le multinazionali eroderanno nel giro di qualche decennio la proprietà privata.
Ciò cancellerà definitivamente il ceto medio, aumentando le differenze sociali.
Verrremo ricordati tra 50 anni come quelli dell'età dell'oro, del benessere e dell'uguaglianza.
O forse questo periodo verrà cancellato dalla storia.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Non lo sanno manco i giovani.
Io dovevo scegliere almeno un settore che doveva durare 35 anni (oggi 47, ma allora non lo sapevo).
Loro...
Vuoi diventare meccanico?
E' da pazzi, se probabilmente tra 15 anni non venderanno più auto a carburante. Ma chi può dire oggi come andrà?
Uno dei tanti mestieri destinati a sparire rapidamente, con l'innovazione.
Si paragona questo periodo a quello dell'era industriale, dimenticando che fino alla seconda Guerra Mondiale, secoli dopo, l'Italia come il resto del mondo erano ancora prevalentemente contadini, mantenendo per gran parte della popolazione mondiale uno stile di vita quasi identico alle generazioni precedenti secoli dopo la rivoluzione industriale.
Oggi anche l'agricoltura dipende dalla tecnologia...
Se una guerra non arresta tutto questo processo, probabilmente le multinazionali eroderanno nel giro di qualche decennio la proprietà privata.
Ciò cancellerà il ceto medio, aumentando le differenze sociali.
Verrremo ricordati tra 50 anni come quelli dell'età dell'oro, del benessere e dell'uguaglianza.
O forse questo periodo verrà cancellato dalla storia.
Comunismo dall’alto 😂

Io auspico
IMG_0198.jpeg
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Non lo sanno manco i giovani.
Io dovevo scegliere almeno un settore che doveva durare 35 anni (oggi 47, ma allora non lo sapevo).
Loro...
Vuoi diventare meccanico?
E' da pazzi, se probabilmente tra 15 anni non venderanno più auto a carburante. Ma chi può dire oggi come andrà?
Uno dei tanti mestieri destinati a sparire rapidamente, con l'innovazione.
Si paragona questo periodo a quello dell'era industriale, dimenticando che fino alla seconda Guerra Mondiale, secoli dopo, l'Italia come il resto del mondo erano ancora prevalentemente contadini, mantenendo per gran parte della popolazione mondiale uno stile di vita quasi identico alle generazioni precedenti secoli dopo la rivoluzione industriale.
Oggi anche l'agricoltura dipende dalla tecnologia...
Se una guerra non arresta tutto questo processo, probabilmente le multinazionali eroderanno nel giro di qualche decennio la proprietà privata.
Ciò cancellerà il ceto medio, aumentando le differenze sociali.
Verrremo ricordati tra 50 anni come quelli dell'età dell'oro, del benessere e dell'uguaglianza.
O forse questo periodo verrà cancellato dalla storia.
Credo che i meccanici serviranno sempre, fare meccanico non significa mettere mani solo sul motore a combustibione
 

Brunetta

Utente di lunga data
No, impossibile.
Non hai più un nuovo ceto sociale compatto e in grado di dirigere la storia, ma soprattutto non hai facilmente teste da tagliare.
Prima che ciò avvenga, è più probabile uno sconvolgimento bellico che annichilisca il processo.
Chissà…
Pensa alla faccia di Ceausescu. Non solo non lo aveva previsto, ma lo credeva impossibile.
IMG_0199.jpeg
 

danny

Utente di lunga data
Credo che i meccanici serviranno sempre, fare meccanico non significa mettere mani solo sul motore a combustibione
Ma avranno competenze molto diverse: dovranno avere una preparazione da laureati con relativi aggiornamenti in merito al progredire della tecnologia e al contempo capacità manuali da meccanici.
Due caratteristiche non proprio semplici da trovare, per cui ci saranno meno officine rispetto ad oggi e sempre più tecnologiche.
Probabilmente la auto di domani saranno di conseguenza sempre meno riparabili.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma avranno competenze molto diverse: dovranno avere una preparazione da laureati con relativi aggiornamenti in merito al progredire della tecnologia e al contempo capacità manuali da meccanici.
Due caratteristiche non proprio semplici da trovare, per cui ci saranno meno officine rispetto ad oggi e sempre più tecnologiche.
Probabilmente la auto di domani saranno di conseguenza sempre meno riparabili.
Nessun film di fantascienza ha previsto con precisione le attuali tecnologie.
Figuriamoci noi.
 

Delfi1999

Utente di lunga data
Se una guerra non arresta tutto questo processo, probabilmente le multinazionali eroderanno nel giro di qualche decennio la proprietà privata.
Senza probabilmente. Basta vedere i provvedimenti presi dall'unione europea per quella che chiamano "transizione ecologica" in materia di edilizia.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il problema sarebbe anche trovare un qualcosa di simile a un Ceausescu contro cui fare la rivoluzione oggi.
Chi combattiamo? Trump? Biden? Putin? La Meloni? La von der Leyen?
Basta cominciare 😂
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Ma avranno competenze molto diverse: dovranno avere una preparazione da laureati con relativi aggiornamenti in merito al progredire della tecnologia e al contempo capacità manuali da meccanici.
Due caratteristiche non proprio semplici da trovare, per cui ci saranno meno officine rispetto ad oggi e sempre più tecnologiche.
Probabilmente la auto di domani saranno di conseguenza sempre meno riparabili.
Le competenze saranno diverse e bisognerà specializzarsi, ma d'altronde lo si fa già oggi.
La diagnosi sulla mia auto (ha poco piu di 10 anni) viene fatta attraverso un semplice cavo collegato ad un tablet che, attraverso varie spie e codici, redige un "referto" sullo stato dell'automobile. Credo che non serve una laurea in ingegneria aerospaziale ma un adeguata specializzazione si
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
Le competenze saranno diverse e bisognerà specializzarsi, ma d'altronde lo si fa già oggi.
La diagnosi sulla mia auto (ha poco piu di 10 anni) viene fatta attraverso un semplice cavo collegato ad un tablet che, attraverso varie spie e codici, redige un "referto" sullo stato dell'automobile. Credo che non serve una laurea in ingegneria aerospaziale ma un adeguata specializzazione si
Questo da anni, ormai.
Difatti se gli porti l'auto che funziona ma che si spegne ogni tanto come accadde con una Citroen e una Ford mie, non capiscono un cazzo, impazziscono e dicono che va tutto bene e ti danno quasi del millantatore, finché non ti incazzi.
Nel mio caso era una centralina e per la Ford in uno spinotto.
Funzionavano random, ma per trovare il guasto c'è voluto intuito, pazienza ed esperienza, non il tester.
Con un'auto elettrica, boh! Prendi e butti via quel che non funziona, che ripari?
Quindi sarà tutta roba affidata in toto alle case, per una questione di costi, sicurezza e competenza.
 
Top