Non è la cultura il punto centrale ma influisce. Gli inglesi come amici sono fantastici, in coppia difendono anche l individualismo, i loro spazi, non lo fanno manco con cattiveria. Se è una bravo papà lo saprà lei, qua il punto è relazionale. Se ama ancora o no questa persona, se è solo fastidio il suo modo di fare o non lo vede recuperabile perché ha perso stima, fiducia, presenza (come donna, non come padre dei figli). Ovvio che le sue fragilità influiscono tanto nelle sue reazioni ma nello stato in cui sta deve lavorare sul dopo mantenendo la calma ora. Io non le ho detto di lasciarlo perché si, la burocrazia con i figli tra due paesi è complessa ma se le cose un domani non dovessero funzionare deve elaborare ad oggi una soluzione. E intanto mantenere la calma e fare un lavoro su sé stessa per sé stessa, per il figlio che porta e quello che ha. Pensarsi sola. Perché lui alla sua parte sola ci pensa. Non ci può contare almeno non come vuole lei, ma invece di sfuriare (cosa sacrosanta ma non le porta né ascolto reciproco né beneficio) ne prendesse atto e si cercasse un aiuto li intanto mettendo in conto tutto quello che sta passando per essere pronta nel caso in cui lui qui non ci volesse stare o non ci fosse l evoluzione che spera. Non è nemmeno facile lo spostarsi un po' a casa per fargli aprire gli occhi, lavora fino alla fine, c è Axel, è incinta e dovrebbe viaggiare avanti e indietro. C'è da riflettere. Su quello che si prova ed elaborare un eventuale soluzione, sperando che le cose comunque vadano meglio ma parlerà il tempo.