Relativamente a un fatto di cronaca appena avvenuto dalle mie parti:
Tarik Banour, membro dell’associazione Smis (Spazio Marocchino Italiano per la Solidarietà), parla di scontri tra marocchini ed egiziani, pronti alla tattica della “terra bruciata”.
E' una tattica per il controllo del territorio. Una parte di essa consiste nell'intimidire le persone che abitano nella città per far sì che abbiano paura ad uscire di casa, lasciando così le strade in mano così al controllo criminale "etnico".
Sempre lui: In Italia ci sono più di 500mila stranieri senza permesso: il dramma nasce da lì. Una massa enorme d’invisibili che non hanno diritto a nulla di regolare, né a un lavoro, né a una casa, né a una famiglia, né alla salute, né ai diritti civili e conseguentemente ai doveri che comporta l’essere cittadini. È un problema enorme, di cui devono farsi carico i parlamentari di tutti i partiti. Chi delinque non ha giustificazioni, ma le istituzioni devono adoperarsi per rimuovere le ragioni che spingono in quella direzione"
L'immigrazione ha un costo. Richiede investimenti. Che non ci sono. E' tutto fuori controllo e dove non esiste controllo nascono mafie, realtà parallele di gestione del territorio, che passano inevitabilmente attraverso l'aumento della violenza e di conseguenza dell'intimidazione.
Il problema italiano è che si pensa di sfruttare l'immigrazione solo per abbassare il costo della manodopera e i diritti civili dei lavoratori senza occuparci dei problemi che essa inevitabilmente comporta, compresa la disgregazione sociale che già sta avvenendo nelle periferie monoetniche.
Siamo su una polveriera.
Stiamo importando i problemi di un'area del mondo conflittuale e pensiamo di risolverli come farebbe uno struzzo.
Pensate che avere tra qualche anno uno, due milioni di immigrati NON REGOLARI uniti a una popolazione giovane di seconda e terza generazione priva di lavoro e distante culturalmente dagli italiani sia gestibile?
Noi italiani possiamo evitare di essere razzisti con un'operazione culturale e di rimozione degli stimoli naturali di difesa, ma non si può impedire a un marocchino, un egiziano, un senegalese, un nigeriano avulso dal nostro contesto di esserlo o diventarlo, anche nei nostri confronti.
"Italiani di merda" è una frase che mi dicono viene pronunciata troppo spesso ultimamente con accenti che non sono i nostri.
E l'ho sentita pure io.