Quando vi sentite poco bene...

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Purtroppo chi è in là con l'età non capisce che, chi è più giovane, o meno maturo, è abituato a guadagnarsi la pagnotta.
Non a fare il minimo indispensabile.
Anzi, se trovi un ambiente che ti piace e ti stimola, dai proprio il massimo.

Spesso io devo aprire, se mandassi un messaggio dicendo che sto male, di certo il capo mi direbbe "stai a casa", ma siccome so bene che sarebbe un casino per lei, preferisco prendere una Tachipirina e andare. Al limite, come è successo, il tempo di organizzarsi con calma, e mi sostituisce in un paio d'ore.

È bello quando il lavoro diventa anche piacere e non solo "porto a casa i soldi".

Nessuno mi sfrutta, sono io che amo il mio lavoro e l'ambiente in cui sono.
Perfetto. Quoto ogni riga anche se sono in là con l'età anche io :(
 

Brunetta

Utente di lunga data
No è responsabilità verso il proprio lavoro e verso chi paga lo stipendio
Non mi sono mai sentita sfruttata nemmeno quando ho lavorato sabato e domenica o ora che faccio straordinari non pagati dovuti al mio livello
Lo so.
È quello che ho detto.
 

Nicky

Utente di lunga data
Da me sono per primi i responsabili che vengono anche con raffreddore e febbre.
È una piccola realtà.
Ma ci si viene incontro l'un l'altro.
Anche io tendo a uscire o lavorare anche da malata, ma è una cosa sbagliata, è che non so fermarmi mai del tutto perché sono ansiosa. Ma appunto io sono da sola, non ho sostituti.
Allo stesso tempo mi indispettisco, però, quando mi trovo davanti la gente davanti con raffreddore o febbre (regolarmente sui mezzi pubblici), perché poi regolarmente mi ammalo anche io. E allora mi chiedo se non si possa proprio evitare, se sia sempre così necessario esserci ovunque.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Anche io tendo a uscire o lavorare anche da malata, ma è una cosa sbagliata, è che non so fermarmi mai del tutto perché sono ansiosa. Ma appunto io sono da sola, non ho sostituti.
Allo stesso tempo mi indispettisco, però, quando mi trovo davanti la gente davanti con raffreddore o febbre (regolarmente sui mezzi pubblici), perché poi regolarmente mi ammalo anche io. E allora mi chiedo se non si possa proprio evitare, se sia sempre così necessario esserci ovunque.
Anche perché un paio di giorni per avere cura di sé, evitano danni più gravi.
 

Nicky

Utente di lunga data
Io sono una che se sta male si è sempre alzata.
Però ragazzi non funziona. La salute è una cosa importante e se stai male devi fermarti così che il corpo possa recuperare. Si sta male la metà cosi
Ma poi non ci siamo solo noi a stare male. Io ho ridotto tantissimo il lavoro perché devo occuparmi di mia mamma. So benissimo cosa mi attende e, sinceramente, penso che esistano delle priorità, penso che anche nell'avere senso di responsabilità ci voglia la lucidità di capire dove è più necessaria la nostra presenza.
 

Brunetta

Utente di lunga data

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
In seguito alle campagne di stampa contro i dipendenti pubblici (adesso non ci sono più problemi? Possibile che l’opinione pubblica sia così manipolabile? Sì, possibile) è stato introdotto il computo delle assenze di cinque anni in cinque anni. Dopo un certo numero vi è il licenziamento, anche se si ha un cancro.
Così mi arrivò la segnalazione che in cinque anni avevo fatto cinque giorni. Mi vanto con una collega e lei ne aveva fatti tre. Lei ha avuto i tre figli tutti ammalati gravemente, due cardiopatici e il terzo tumore.
Naturalmente però si fa finta di niente per tutte le ore in più.
Ma il mio è un lavoro particolare e ho fatto ore in più per i bambini, non certo per il ministero.
Che però nel privato è sempre esistito e con condizioni ben peggiori (dipende dal contratto ma solitamente è conteggiato su 2 anni).
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
L'importante è sentirsi indispensabili, con buona pace del datore di lavoro che risparmia
Io non mi sento indispensabile ma responsabili ed è un tantino diverso
Arrivo da una famiglia di operai che non sanno cosa sia la malattia (nel senso che ne hanno fatta pochissima) e mi hanno insegnato la responsabilità verso il lavoro e i colleghi
Concetto che ho trasmesso ai miei figli e che hanno ben recepito, fortunatamente
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Una volta andavo al lavoro anche quando stavo male, ma dopo aver constato più volte che l'unico interesse del datore di lavoro è la resa con riconoscimento (tanto promesso) pari a zero o poco maggiore a zero tendo a prendermi giorni che siano di malattia o non, con meno sensi di colpa, mi sono rotto i coglioni ☺
 

ivanl

Utente di lunga data
Io non mi sento indispensabile ma responsabili ed è un tantino diverso
Arrivo da una famiglia di operai che non sanno cosa sia la malattia (nel senso che ne hanno fatta pochissima) e mi hanno insegnato la responsabilità verso il lavoro e i colleghi
Concetto che ho trasmesso ai miei figli e che hanno ben recepito, fortunatamente
Ognuno se la racconta come vuole per sentirsi meglio;)
 

Nicky

Utente di lunga data
Io non mi sento indispensabile ma responsabili ed è un tantino diverso
Arrivo da una famiglia di operai che non sanno cosa sia la malattia (nel senso che ne hanno fatta pochissima) e mi hanno insegnato la responsabilità verso il lavoro e i colleghi
Concetto che ho trasmesso ai miei figli e che hanno ben recepito, fortunatamente
Se vai a lavorare malata per senso di responsabilità, vuol dire che sei in una situazione lavorativa in cui non ci sono condizioni di lavoro adeguate, perché lavori in una struttura in cui non c'è una pianificazione tale da consentire brevi rinvii delle attività e/o figure di back up che possano sostituirti.
Se ne prende atto e si fa, ma tenendo conto che si lavora in un posto in cui non c'è un'adeguata organizzazione.
 

hammer

Utente di lunga data
Se vai a lavorare malata per senso di responsabilità, vuol dire che sei in una situazione lavorativa in cui non ci sono condizioni di lavoro adeguate, perché lavori in una struttura in cui non c'è una pianificazione tale da consentire brevi rinvii delle attività e/o figure di back up che possano sostituirti.
Se ne prende atto e si fa, ma tenendo conto che si lavora in un posto in cui non c'è un'adeguata organizzazione.
Se ricopri un ruolo apicale è difficile che qualcuno possa sostituirti.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Se vai a lavorare malata per senso di responsabilità, vuol dire che sei in una situazione lavorativa in cui non ci sono condizioni di lavoro adeguate, perché lavori in una struttura in cui non c'è una pianificazione tale da consentire brevi rinvii delle attività e/o figure di back up che possano sostituirti.
Se ne prende atto e si fa, ma tenendo conto che si lavora in un posto in cui non c'è un'adeguata organizzazione.
E nel mentre si mandano via curricula a manetta....
 

ToyGirl

Utente di lunga data
Se vai a lavorare malata per senso di responsabilità, vuol dire che sei in una situazione lavorativa in cui non ci sono condizioni di lavoro adeguate, perché lavori in una struttura in cui non c'è una pianificazione tale da consentire brevi rinvii delle attività e/o figure di back up che possano sostituirti.
Se ne prende atto e si fa, ma tenendo conto che si lavora in un posto in cui non c'è un'adeguata organizzazione.
Ma al di là di tutto, si può accettare che c'è gente che non riesce a stare con le mani in mano? 😅 E non vuole essere aiutata, a meno che non sia proprio necessario?

Io non riesco a stare ferma... mi sento male moralmente.
 
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