Danny ed il ponte della Ghisolfa

danny

Utente di lunga data
A parte che sulle case popolari ci sarebbe da dire, anche sugli italiani, perché ho seguito il tema da vicino e ci sono degli abusi indecenti. In ogni caso l'assegnazione viene data a chi lavora, non ai clandestini senza documenti. E lavorano perché c'è necessità di quella forza lavoratrice.
Pensa a tutte le rsa, senza gli stranieri.
Le assegnazioni sì, ma in gran parte quelle che vedo io sono occupazioni.
Ovvero subentri o subaffitti di case assegnati ad altri.
Da me cantine e solaio erano già 30 anni fa pieni di nordafricani.
L'abusivismo è normale da decenni.
 

danny

Utente di lunga data
Chi sta parlando di clandestini senza documenti? Io sto parlando di beneficiari netti, ovvero gente che lavora con una busta da qualche tempo e usufruisce di """"servizi"""" (parolone in itaglia) per N persone a carico, contrapposti a contribuenti netti
A cui aggiungi i clandestini.
Il mio vicino di casa marocchino del pianterreno si occupava proprio di fornire le identità false e di assegnare i letti negli spazi disponibili.
 

Nicky

Utente di lunga data
Le assegnazioni sì, ma in gran parte quelle che vedo io sono occupazioni.
Ovvero subentri o subaffitti di case assegnati ad altri.
Da me cantine e solaio erano già 30 anni fa pieni di nordafricani.
L'abusivismo è normale da decenni.
Stiamo parlando di assegnazioni, non di abusivismo.
La repressione dell'abusivismo è un compito precipuo delle autorità, si può certamente lamentare l'inefficienza del sistema repressivo, ma è un tema diverso.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
A cui aggiungi i clandestini.
Il mio vicino di casa marocchino del pianterreno si occupava proprio di fornire le identità false e di assegnare i letti negli spazi disponibili.
Questo è reale ma sconfina nell'illegalità. Vorrei capire come può reggere un sistema dove le entrate da contribuenti netti sono sempre in calo (vuoi per evasione, ma anche e temo soprattutto per situazione economica di merda) mentre i beneficiari netti sono continuamente in aumento (per gli stessi motivi)
 

danny

Utente di lunga data
Stiamo parlando di assegnazioni, non di abusivismo.
La repressione dell'abusivismo è un compito precipuo delle autorità, si può certamente lamentare l'inefficienza del sistema repressivo, ma è un tema diverso.
Il fatto è che quando ci abiti non cambia la tua vita se la casa è assegnata regolarmente o se il tuo vicino è abusivo, quel vicino hai e te lo tieni.
Io ricordo diversi tentativi di sgombero e i centri sociali che apparivano ogni volta per fare casino.
Ma gli abusivi sono sempre rimasti.
Il mio era il quartiere di Ramy.
 

danny

Utente di lunga data
Questo è reale ma sconfina nell'illegalità. Vorrei capire come può reggere un sistema dove le entrate da contribuenti netti sono sempre in calo (vuoi per evasione, ma anche e temo soprattutto per situazione economica di merda) mentre i beneficiari netti sono continuamente in aumento (per gli stessi motivi)
Tagli.
Non puoi fare altro.
 

Nicky

Utente di lunga data
Il fatto è che quando ci abiti non cambia la tua vita se la casa è assegnata regolarmente o se il tuo vicino è abusivo, quel vicino hai e te lo tieni.
Io ricordo diversi tentativi di sgombero e i centri sociali che apparivano ogni volta per fare casino.
Ma gli abusivi sono sempre rimasti.
Il mio era il quartiere di Ramy.
Ho capito, ma non si può spostare sempre il tema.
Stiamo discutendo su una cosa diversa, sul fatto che nelle assegnazioni regolari, secondo alcuni, le persone straniere sono avvantaggiati e questo vantaggio danneggia le famiglie italiane bisognose. E' così? Io non lo credo, perché questo vuol dire dimenticare che esiste un terreno produttivo normale, in cui la presenza di lavoratori stranieri è necessaria. E non lo dico io, lo dicono i datori di lavoro.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Tagli.
Non puoi fare altro.
Sicuramente le risorse disponibili non aumentano, e quelle che ci sono vanno divise fra più beneficiari. Puoi aumentare il numeratore (ad esempio con una "ripresona" economica, o anche una seria lotta all'evasione, che però poi produrrebbe una stagnazione repentina, vista la pressione fiscale da primo mondo con efficienza dei servizi da quarto mondo) o diminuire il denominatore. Aumentare il denominatore in una situazione in cui il numeratore è in calo, non mi pare una strategia vincente
 

danny

Utente di lunga data
Ho capito, ma non si può spostare sempre il tema.
Stiamo discutendo su una cosa diversa, sul fatto che nelle assegnazioni regolari, secondo alcuni, le persone straniere sono avvantaggiati e questo vantaggio danneggia le famiglie italiane bisognose. E' così? Io non lo credo, perché questo vuol dire dimenticare che esiste un terreno produttivo normale, in cui la presenza di lavoratori stranieri è necessaria. E non lo dico io, lo dicono i datori di lavoro.
Il criterio del numero dei figli è determinante.
Percentualmente avvantaggia le famiglie musulmane perché sono gli unici immigrati ad avere ancora la propensione alle famiglie numerose e ad essere monoreddito.
Però in un'altra provincia ho una conoscenza ucraina che vive da sola in una casa popolare. Dipende dalla disponibilità di appartamenti.
Evidentemente non sono sufficienti per portare anche altre persone in certi quartieri di Milano.
Suppongo, eh, perché non sempre in passato l'Aler è stata... sul pezzo.
Quando abitavo io il principale assegnatario era la mafia. Era lei che faceva le liste.
Ricordo benissimo il subentro alla morte di mia nonna.
Fummo rispettati per varie ragioni, ma so a chi fu destinata la casa e chi scelse.
 

Nicky

Utente di lunga data
Sicuramente le risorse disponibili non aumentano, e quelle che ci sono vanno divise fra più beneficiari. Puoi aumentare il numeratore (ad esempio con una "ripresona" economica, o anche una seria lotta all'evasione, che però poi produrrebbe una stagnazione repentina, vista la pressione fiscale da primo mondo con efficienza dei servizi da quarto mondo) o diminuire il denominatore. Aumentare il denominatore in una situazione in cui il numeratore è in calo, non mi pare una strategia vincente
Se vuoi ridurre il denominatore, devi ridurre anche l'esigenza di avere sul territorio persone straniere.
A me a volte sembra incomprensibile che non vi accorgiate che se non ci fossero tutti gli stranieri che cambiano pannoloni o preparano i panini nei bar, buona parte delle attività andrebbero in difficoltà. Quindi la diminuzione del denominatore è tutt'altro che semplice.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Se vuoi ridurre il denominatore, devi ridurre anche l'esigenza di avere sul territorio persone straniere.
A me a volte sembra incomprensibile che non vi accorgiate che se non ci fossero tutti gli stranieri che cambiano pannoloni o preparano i panini nei bar, buona parte delle attività andrebbero in difficoltà. Quindi la diminuzione del denominatore è tutt'altro che semplice.
Io mi limito a fare una valutazione meramente contabile.
 

hammer

Utente di lunga data
Ho capito, ma non si può spostare sempre il tema.
Stiamo discutendo su una cosa diversa, sul fatto che nelle assegnazioni regolari, secondo alcuni, le persone straniere sono avvantaggiati e questo vantaggio danneggia le famiglie italiane bisognose. E' così? Io non lo credo, perché questo vuol dire dimenticare che esiste un terreno produttivo normale, in cui la presenza di lavoratori stranieri è necessaria. E non lo dico io, lo dicono i datori di lavoro.
Hai perfettamente ragione. Ed è per questo che i flussi migratori devono essere regolamentati.
Il problema è farlo comprendere agli imbecilli di ultima istanza che predicano una accoglienza senza limiti e senza controlli.
 

danny

Utente di lunga data
Sicuramente le risorse disponibili non aumentano, e quelle che ci sono vanno divise fra più beneficiari. Puoi aumentare il numeratore (ad esempio con una "ripresona" economica, o anche una seria lotta all'evasione, che però poi produrrebbe una stagnazione repentina, vista la pressione fiscale da primo mondo con efficienza dei servizi da quarto mondo) o diminuire il denominatore. Aumentare il denominatore in una situazione in cui il numeratore è in calo, non mi pare una strategia vincente
Senza immigrati e con la natalità attuale non avremmo nemmeno i corrieri per la consegna dei pacchi o i muratori per costruire case.
E soprattutto sarebbero servizi molto costosi e inaccessibili ai più.
In una società di vecchi impoveriti e giovani laureati serviva e servirà sempre di più manodopera a basso costo per i servizi.
Il problema semmai è gestire comunque l'ordine pubblico e garantire dignità a tutti, stranieri compresi.
Conservando i diritti acquisiti.
 

danny

Utente di lunga data
Hai perfettamente ragione. Ed è per questo che i flussi migratori devono essere regolamentati.
Il problema è farlo comprendere agli imbecilli di ultima istanza che predicano una accoglienza senza limiti e senza controlli.
Sono regolamentati.
Ci sono anche file interminabili per ottenere i permessi di soggiorno.
D'altronde anche per noi occorrono mesi per il passaporto e giorni per la CI.
Abbiamo una qualità dei servizi pubblici inadeguata.
Gli stranieri fanno emergere tutta la nostra incapacità di gestione.
 

Nicky

Utente di lunga data
Hai perfettamente ragione. Ed è per questo che i flussi migratori devono essere regolamentati.
Il problema è farlo comprendere agli imbecilli di ultima istanza che predicano una accoglienza senza limiti e senza controlli.
Sono regolamentati, non so se bene o male, non sono in grado di esprimere un parere perché non conosco abbastanza la situazione.
Il problema è che c'è una pressione molto forte, anche a causa del fatto che ogni tre per due in qualche paese c'è una guerra o un disastro, e gli afflussi sono massivi, non diluiti nel tempo.
Se inserisci masse di persone in un territorio, ne verrà sconvolto. Ma non vedo molte possibilità di una facile soluzione.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Senza immigrati e con la natalità attuale non avremmo nemmeno i corrieri per la consegna dei pacchi o i muratori per costruire case.
E soprattutto sarebbero servizi molto costosi e inaccessibili ai più.
In una società di vecchi impoveriti e giovani laureati serviva e servirà sempre di più manodopera a basso costo per i servizi.
Il problema semmai è gestire comunque l'ordine pubblico e garantire dignità a tutti, stranieri compresi.
Conservando i diritti acquisiti.
Certamente c'è il problema demografico, e l'ordine pubblico da gestire, ma se il sistema non regge contabilmente vai sempre e comunque poco lontano
 

hammer

Utente di lunga data
Sono regolamentati.
Ci sono anche file interminabili per ottenere i permessi di soggiorno.
D'altronde anche per noi occorrono mesi per il passaporto e giorni per la CI.
Abbiamo una qualità dei servizi pubblici inadeguata.
Gli stranieri fanno emergere tutta la nostra incapacità di gestione.
E nonostante tutto questo c'è chi vorrebbe aprire le frontiere.
 

danny

Utente di lunga data
Che vi sia un problema è indubbio.
Gli italiani disertano i quartieri degli stranieri e i quartieri degli stranieri sono spesso degradati, allo sbando.
Ma degli stranieri abbiamo bisogno perché la nostra società è invecchiata e impoverita e quindi necessita di manodopera per i servizi e i lavori di fatica a bassissimo costo, e in più non è in grado per l'indisponibilità di risorse sufficienti, di gestire il degrado ove si forma, di contrastare la microcriminalità e di integrare dando pari dignità gli stranieri e i discendenti di seconda e terza generazione.
Ovviamente questo ha le conseguenze che già una parte della popolazione sta vivendo.
La fortuna è che solo una parte di essa viene coinvolta e ha avuto un peggioramento della vita, la restante vive ancora come prima, usufruendo invece dei vantaggi della manodopera a basso costo e mantenendo una buona qualità di vita.
Non vi è omogeneità nemmeno in questo e ciò spiega la polarizzazione in generale sull'argomento e la nascita dei ghetti.
 
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