Danny ed il ponte della Ghisolfa

Brunetta

Utente di lunga data
Sai che credo che non piacerebbe a molti avere nel proprio condominio le persone di cui parliamo?
Al di là delle dichiarazioni, troppe persone apprezzano i Musulmani solo se non abitano con loro.
Non credo che sarebbe una soluzione popolare.
Meglio continuare a polarizzare il discorso lasciando che il problema resti nei ghetti.
Nel mio condominio… sembra la corte dei miracoli.
Ci sono diverse etnie e anche una nana.
Non batte ciglio nessuno.
Certo se gli stranieri trovassero compaesani, magari organizzerebbero grigliate?
Se si pretende di avere il consenso su tutto… si finisce come adesso, differenziarsi solo in base alla differenza di bonus, che vanno a favore di questa o quella lobby.
 

danny

Utente di lunga data
È stato adottato in una situazione di emergenza con flussi dal sud e est di Italia massicci, che aveva creato baraccopoli e coree. Altro che la diffidenza attuale contro gli stranieri!
Era stato necessario investire in edilizia popolare per accontentare le industrie. Ma anche l’edilizia privata si differenziava per offrire alloggi a popolazione già residente e popolazione nuova.
E il disgusto, per i terroni che facevano tanti figli, c’era e non era leggero. Anche perché arrivava anche una forma di delinquenza e di sfruttamento delle donne, prima limitatissima.
Forse bisognerebbe anche studiare la storia recente.
Si parla di piano casa a caso, Fanfani aveva fatto di meglio.
Era un'Italia con prospettive economiche diverse.
Come ho già detto, il nord si è trasformato e arricchito congiuntamente a quella immigrazione e anche gli stessi immigrati, ora parte integrante della popolazione, hanno visto una crescita notevole delle loro possibilità economiche.
L'attuale immigrazione è invece di sostituzione, non di crescita.
Non si costruiscono case per i poracci perché ci sono già i quartieri che si sono svuotati dei vecchi, non si fanno case popolari perché non ce n'è realmente bisogno, non c'è un'emergenza casa come allora, il mercato è pieno di stanze e posti letti in affitto e a tanti basta quello, basta pagare il meno possibile per avere rimesse da mandare in patria alla famiglia ed eventualmente costruire una casa bella nel paese d'origine o assicurare una buona vita a chi resta là. Il porto di Genova è pieno d'estate di auto cariche all'inverosimile, è tutta merce che viene portata in nordafrica, l'idea per cui molti vengono qui è quella di fare stare meglio chi sta là.
L'attrattiva per chi resta è il welfare, lo sfruttano giustamente, usando tutto ciò che è disponibile per vivere al meglio, e un lavoro che al tasso di cambio consente buone rimesse.
Però se si parte con l'idea di tornare, sempre più restano a lungo e sentono la necessità di formare comunità entro cui conservare la loro cultura e la lingua e mantenere i figli legati alle culture di origine in maniera da poter consentire spostamenti o il ritorno in patria di tutta la famiglia.
L'immigrazione di questo tipo non può prevedere l'integrazione, perché non nasce per essere stabile, difatti le donne non imparano nemmeno la lingua, non solo non ne hanno necessità ma non devono interferire con le decisioni del capofamiglia.
Quelli che chiamiamo noi ghetti in realtà sono comunità.
Questo perché noi pretendiamo che loro diventino come noi col tempo, ma non capiamo che non lo vogliono.
Giustamente, a mio parere, perché non sono partiti con l'idea di diventare come noi.
 

Martina Bianchi

Utente di lunga data
Io, personalmente, ho avuto problemi nel mio condominio.
Ma non erano mussulmani ma dell'est.
Hanno comprato, pagato per un po' il mutuo e il riscaldamento, poi basta, tanto che abbiamo dovuto fare il riscaldamento autonomo, loro hanno continuato con la stufa a legna con scarico a parete.
Ci sono rimasti tre anni, poi la banca li ha cacciati.
Mentre la famiglia mussulmana del piano di sotto, anche lei proprietaria, si è comportata bene.
Però capisco che la mia esperienza non conta nulla.
Nel mio condominio una persona ha smesso di pagare le rate da 5 anni. Per sua sfortuna ha iniziato ad essere in ritardo con i pagamenti del mutuo per gli ultimi 11 mila euro e la banca ha iniziato la sua causa, a cui si è accodato anche l'amministratore. così che lei è stata costretta a fare un piano di recupero, o come si chiama. Se avesse avuto problemi solo con il condominio penso ci sarebbero voluti secoli per fare qualcosa (o così afferma l'amministratore)
 

danny

Utente di lunga data
Le principali due preoccupazioni di chi affitta non sono le tasse, correggibili con un aumento dell'affitto per avere il netto desiderato. Sono la paura di non ricevere pagamenti regolari e il mancato sfratto in caso di insolvenza. Finchè non risolvi questo si continuerà a non affittare a sconosciuti.
Esattamente.
E il fatto che anche in caso di insolvenza tu continui a pagare le tasse.
Noi abbiamo perso circa 20.000 euro per questo.
Con egiziani.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io, personalmente, ho avuto problemi nel mio condominio.
Ma non erano mussulmani ma dell'est.
Hanno comprato, pagato per un po' il mutuo e il riscaldamento, poi basta, tanto che abbiamo dovuto fare il riscaldamento autonomo, loro hanno continuato con la stufa a legna con scarico a parete.
Ci sono rimasti tre anni, poi la banca li ha cacciati.
Mentre la famiglia mussulmana del piano di sotto, anche lei proprietaria, si è comportata bene.
Però capisco che la mia esperienza non conta nulla.
Conta come aneddotica.
La famiglia di ladri e puttane da me (non sono insulti, era il loro lavoro) non hanno pagato per almeno un decennio. Finché l’appartamento è stato venduto per rifondere il condominio.
 

danny

Utente di lunga data
Da Google:
Nel 2025, l'Italia conta
circa 7 milioni di alloggi sfitti, pari al 30% del totale, ma si registra anche una carenza di abitazioni e un boom della domanda di affitti, che spinge i prezzi. La sfida è la gestione di un patrimonio immobiliare bloccato e l'aumento della mobilità abitativa, con un crescente numero di contratti transitori e una domanda che supera l'offerta, soprattutto nelle grandi città

Visto che usualmente chiedi proposte, ho detto la mia: rendere estremamente conveniente per un privato concedere a prezzo calmierato il proprio immobile, magari sfitto e in disuso (mi pare non manchino alloggi siffatti), detassando completamente e assicurando l'immobile contro i rischi di insolvenza e rotture varie. Non trattare uno che ha un appartamento per cui ha sputato sangue per comprarlo, come un capitalista sfruttatore da punire e da esproriare del proprio diritto di proprietà se digraziatamente affitta alla persona sbagliata.
Sì.
Dovrebbe esserci un contratto di solidarietà in cui i Comuni garantiscano il pagamento della pigione in caso di insolvenza.
Non si fa perché nessuno pagherebbe senza un'adeguata possibilità di sfrattare gli insolventi.
 

hammer

Utente di lunga data
Le principali due preoccupazioni di chi affitta non sono le tasse, correggibili con un aumento dell'affitto per avere il netto desiderato. Sono la paura di non ricevere pagamenti regolari e il mancato sfratto in caso di insolvenza. Finchè non risolvi questo si continuerà a non affittare a sconosciuti.
Credo che i governi temano forti tensioni sociali nel caso di sfratti "immediati" in caso di morosità.
Non si spiega altrimenti il non riuscire a risolvere questa situazione.
 

danny

Utente di lunga data
Conta come aneddotica.
La famiglia di ladri e puttane da me (non sono insulti, era il loro lavoro) non hanno pagato per almeno un decennio. Finché l’appartamento è stato venduto per rifondere il condominio.
Se avevano un mutuo, il primo creditore resta la banca, che in tanti casi si becca tutto e al condominio resta niente.
Se studi come fate fai come un mio vicino che per dieci anni di casa nuova ha alla fine pagato nemmeno 10.000 euro...
Il resto... Noi.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Le principali due preoccupazioni di chi affitta non sono le tasse, correggibili con un aumento dell'affitto per avere il netto desiderato. Sono la paura di non ricevere pagamenti regolari e il mancato sfratto in caso di insolvenza. Finchè non risolvi questo si continuerà a non affittare a sconosciuti.
Infatti non basta detassare, occorre come minimo un'assicurazione sul credito immediatamente esigibile, tipo fideiussione in caso di rate non pagate. Lo stato fa già da assicuratore infortunistico con l'INAIL, facesse anche per questi crediti socialmente rilevanti.
 

danny

Utente di lunga data
Credo che i governi temano forti tensioni sociali nel caso di sfratti "immediati" in caso di morosità.
Non si spiega altrimenti il non riuscire a risolvere questa situazione.
Ovviamente.
Ci sono già.
I centri sociali a ogni sgombero degli abusivi erano lì a fare casino.
Così tutti restavano lì, tranquilli.
Poi basta un minore, un disabile e tutto viene rallentato, intervengono i servizi sociali, occorre trovare una sistemazione e buonanotte.
 

danny

Utente di lunga data
Ma questa case sfitte sono di proprietà del privato o di istituzioni pubbliche? No perché sai…se è casa mia decido io a chi darla in affitto.
Il mio collega ad esempio, con il totale appoggio dell‘agenzia Che lo supporta da in affitto il suo appartamento in Viale Monza solo a chi dice lui.
Ed io lo capisco benissimo.
Pure noi.
Nessuno vuole farsi fregare i soldi e pure così, stando attenti, non ci guadagniamo un cazzo.
 

Barebow

Utente di lunga data
Se avevano un mutuo, il primo creditore resta la banca, che in tanti casi si becca tutto e al condominio resta niente.
Se studi come fate fai come un mio vicino che per dieci anni di casa nuova ha alla fine pagato nemmeno 10.000 euro...
Il resto... Noi.
Si infatti non abbiamo visto un soldo.
 

Nicky

Utente di lunga data
Infatti non basta detassare, occorre come minimo un'assicurazione sul credito immediatamente esigibile, tipo fideiussione in caso di rate non pagate. Lo stato fa già da assicuratore infortunistico con l'INAIL, facesse anche per questi crediti socialmente rilevanti.
Ci sono già soluzioni del genere, con il coinvolgimento degli enti locali e dell'associazionismo. Questo oltre ai bonus comunali e regionali per chi è in difficoltà abitativa.
 

danny

Utente di lunga data
Al di là dei calcoli politici, il concetto è quello che ho scritto sopra.
La comunità islamica è...una comunità.
I quartieri ghetto sono solo una nostra interpretazione, per loro risultano il miglior modo per mantenere i legami e la propria cultura e conservarla anche nella discendenza.
E secondo me è giusto per loro, fa i loro interessi. Nel momento in cui diventano una parte consistente e giovane della popolazione, perché dovrebbero adeguarsi a noi?
Resteranno un corpo a parte nel territorio e ovviamente appena potranno anche da noi giustamente cercheranno una rappresentanza politica.
Non mi sembra incoerente, ogni persona cerca il meglio per sé.
Nel frattempo noi invecchiamo e ci facciamo da parte.
 
Ultima modifica:

Nicky

Utente di lunga data
Nel mio condominio una persona ha smesso di pagare le rate da 5 anni. Per sua sfortuna ha iniziato ad essere in ritardo con i pagamenti del mutuo per gli ultimi 11 mila euro e la banca ha iniziato la sua causa, a cui si è accodato anche l'amministratore. così che lei è stata costretta a fare un piano di recupero, o come si chiama. Se avesse avuto problemi solo con il condominio penso ci sarebbero voluti secoli per fare qualcosa (o così afferma l'amministratore)
Ci vogliono secoli anche per la banca e non rientrano di tutto.
Il fatto è che la vita a rischio rischio non esiste. Vivendo in comunità con altri, è inevitabile essere esposti a rischi, tra cui i rischi di insolvenza dei soggetti a cui si è legati.
Pensare che esistano modi per arrivare all'azzeramento dei rischi vuol dire solo non essere neppure in grado di percepirli davvero.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
sta cosa che ci sia ancora qualcuno che pensa di poter assimilare i musulmani, mi fa sorridere. è evidente che non ci avete mai parlato o non avete mai capito il senso dei loro ragionamenti
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Non mi annoieresti, per nulla.
Ma io raramente mi lamento di quel che fanno gli altri, appunto perché non ho nessuna voglia che poi qualcuno si metta a discutere della mia moralità o attitudine al rispetto delle regole, che è tutt'altro che strenua o inflessibile.
Invece mi tocca sempre "subire" (si fa per dire, io ascolto tutti) ore di lamentele altrui su quel che fanno gli altri, da gente che poi fa uguale e puoi capire che dopo un po' ci si stranisce.
Le subisci a pagamento, spero.
 
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