Credo che i
"due traditori" - quando sono consapevoli del tradimento in atto - debbano assumersi l'onere di una responsabilità equamente divisa, quindi si deve parlare necessariamente di
50 e 50.
L'amante che sfascia da fuori la famiglia non può e non deve sentirsi alleggerita da una responsabilità minore perchè, nella sua consapevolezza e nel suo
egoismo, non può ignorare il male che sta scaricando.
Non può dire che la situazione fosse avviata da un malessere familiare che ha condotto a trovare vie di fuga.
L'amante
terzo pensa solo al piacere che proverà nel proprio
narcisismo.
Il marito che scappa con l'amante è altrettanto responsabile del danno che sta provocando col suo farsi bello -
sempre narcisismo, è chiaro - in una dannosa via che elimina ogni
"responsabilità familiare".
Quando ci si sposa si assumono impegni importantissimi per la vita della propria compagna e non è giusto dimenticare la promessa fatta - in chiesa o meno -, perchè esiste una via più facile per vivere in questa società di leggi e regole:
basta non sposarsi per non infrangere
regole civili, ma soprattutto
morali.
Mi chiedo che senso abbiano le scelte di uno sposato/a che liberamente vive le sue scelte sessuali.
Anche perchè questo è il nucleo di questo sito sul tradimento: si tradisce per
seguire gli istinti che la società del benessere evidenzia, senza riflettere che ogni minima nostra azione avrà un
effetto anche molto lontano da noi...
http://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_farfalla