Chi mi puo aiutare?

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Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
I padri violenti con i figli, che li picchiano e che fanno loro del male, secondo me, andrebbero eliminati fisicamente.
Allora sarei orfano sia di madre che di padre. Non è la soluzione. La soluzione è toglierli i figli in modo che non possano raggiungerli se non in modo assolutamente controllato, fin quando non sono convinti loro stessi di aver sbagliato e voler riparare il danno.

Mia madre ha fatto questo passo dopo sette anni di silenzio assoluto, mio padre è ancora convinto di essere nella ragione, motivo per il quale lo considero un nemico che sfortunatamente ho dovuto conoscere.
 

Anais

Utente di lunga data
Allora sarei orfano sia di madre che di padre. Non è la soluzione. La soluzione è toglierli i figli in modo che non possano raggiungerli se non in modo assolutamente controllato, fin quando non sono convinti loro stessi di aver sbagliato e voler riparare il danno.

Mia madre ha fatto questo passo dopo sette anni di silenzio assoluto, mio padre è ancora convinto di essere nella ragione, motivo per il quale lo considero un nemico che sfortunatamente ho dovuto conoscere.
E quanti anni avevi quando tua madre ha cominciato il suo "silenzio"?
Mi spiace, è terribile.
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
E quanti anni avevi quando tua madre ha cominciato il suo "silenzio"?
Mi spiace, è terribile.
Non ti preoccupare, oggi sono solare e un po' cinico e mio passato è davvero "passato".

A 22 anni sono "fuggito" in Italia, dopo aver già fatto terapia per un bel po' di tempo (circa 4 anni), perché l'unica via per me percorribile era la separazione totale dalla "vecchia" vita. Per 7 anni, i miei non hanno saputo proprio nulla di me, e la mia vita è gradualmente migliorata. All fine dei 7 anni mia madre è venuta in Italia per fare pace.

C'era anche mio babbo, che però non ne ha voluto sapere. Dopo aver tentato tutto in quella occasione e un'altra volta circa 10 anni fa, sono convinto che non cambierà mai e vivo (bene) con questa sua decisione e scelta di vita. E' un buco nero nella mia vita a cui avvicinarsi significa morte certa. Per cui tengo le distanze.

In questo momento sto scrivendo mia biografia e ho già visto che molte delle cose vissute sono inenarrabili, soprattutto per la fase intermedia di terapia, dove ho dovuto smaltire (e dimenticare) tutte le violenze subite.

Da un lato vorrei scriverle, dall'altro sono contrario, perché fa un effetto devastante sul lettore. Cioè. Penso che sia un gran bene sapere cosa sia violenza familiare e il terrore in cui sono cresciuto, e quali siano stati gli effetti collaterali del "dopo", ma sono spaventato dalla crudezza del mio racconto. Ho scritto alcune cose (nemmeno le peggiori) e rileggendo mi sono detto, non posso raccontarle senza fare violenza ai lettori. Ora sono un po' fermo a cercare la ragione. Tendo a scrivere tutto, perché in fondo non è male sapere.
 

MK

Utente di lunga data
la famiglia non sempre puo aiutare.

le istituzioni le chiami una volta convinta che e l'unica uscita, perché una volta che prendi quella strada. e fatta. non ce ritorno, e non e detto che la tua vita sara' migliore.

denunciare in italia non serve a nulla. la maggior parte delle donne vittime di femminicidio avevano fatto più denunce. personalmente conosco donne che hanno denunciato e hanno avuto solo che lui non poteva avvicinarsi di un certo metraggio a loro. ma a che serve.

credo che ogni donna intelligente sappia trovare la strada giusta.

poi non sempre e meglio andare. certe volte crei una vita peggiore. mia madre e una di quelle che e scappata di casa con i figli. ieri mi ha chiamato per dirmi che mio padre sta facendo stalking a mia sorella. dopo 30 anni. mah. una vita da fuggasca, credeva di essere finalmente salva. non e un bel vivere così.
No non è un bel vivere. Ma bisogna avere fiducia e coraggio. E cercare aiuto.
 

MK

Utente di lunga data
Non ti preoccupare, oggi sono solare e un po' cinico e mio passato è davvero "passato".

A 22 anni sono "fuggito" in Italia, dopo aver già fatto terapia per un bel po' di tempo (circa 4 anni), perché l'unica via per me percorribile era la separazione totale dalla "vecchia" vita. Per 7 anni, i miei non hanno saputo proprio nulla di me, e la mia vita è gradualmente migliorata. All fine dei 7 anni mia madre è venuta in Italia per fare pace.

C'era anche mio babbo, che però non ne ha voluto sapere. Dopo aver tentato tutto in quella occasione e un'altra volta circa 10 anni fa, sono convinto che non cambierà mai e vivo (bene) con questa sua decisione e scelta di vita. E' un buco nero nella mia vita a cui avvicinarsi significa morte certa. Per cui tengo le distanze.

In questo momento sto scrivendo mia biografia e ho già visto che molte delle cose vissute sono inenarrabili, soprattutto per la fase intermedia di terapia, dove ho dovuto smaltire (e dimenticare) tutte le violenze subite.

Da un lato vorrei scriverle, dall'altro sono contrario, perché fa un effetto devastante sul lettore. Cioè. Penso che sia un gran bene sapere cosa sia violenza familiare e il terrore in cui sono cresciuto, e quali siano stati gli effetti collaterali del "dopo", ma sono spaventato dalla crudezza del mio racconto. Ho scritto alcune cose (nemmeno le peggiori) e rileggendo mi sono detto, non posso raccontarle senza fare violenza ai lettori. Ora sono un po' fermo a cercare la ragione. Tendo a scrivere tutto, perché in fondo non è male sapere.
Credo molto nell'effetto terapeutico della scrittura. Prima del lettore c'è l'editore. A meno che tu non abbia intenzione di pubblicarlo in rete. Potresti aiutare chi ha avuto un vissuto simile a uscire dall'incubo. Gli effetti devastanti li fanno le rimozioni. Un abbraccio Quibby.
 

Nordica

... is here!
Non ti preoccupare, oggi sono solare e un po' cinico e mio passato è davvero "passato".

A 22 anni sono "fuggito" in Italia, dopo aver già fatto terapia per un bel po' di tempo (circa 4 anni), perché l'unica via per me percorribile era la separazione totale dalla "vecchia" vita. Per 7 anni, i miei non hanno saputo proprio nulla di me, e la mia vita è gradualmente migliorata. All fine dei 7 anni mia madre è venuta in Italia per fare pace.

C'era anche mio babbo, che però non ne ha voluto sapere. Dopo aver tentato tutto in quella occasione e un'altra volta circa 10 anni fa, sono convinto che non cambierà mai e vivo (bene) con questa sua decisione e scelta di vita. E' un buco nero nella mia vita a cui avvicinarsi significa morte certa. Per cui tengo le distanze.

In questo momento sto scrivendo mia biografia e ho già visto che molte delle cose vissute sono inenarrabili, soprattutto per la fase intermedia di terapia, dove ho dovuto smaltire (e dimenticare) tutte le violenze subite.

Da un lato vorrei scriverle, dall'altro sono contrario, perché fa un effetto devastante sul lettore. Cioè. Penso che sia un gran bene sapere cosa sia violenza familiare e il terrore in cui sono cresciuto, e quali siano stati gli effetti collaterali del "dopo", ma sono spaventato dalla crudezza del mio racconto. Ho scritto alcune cose (nemmeno le peggiori) e rileggendo mi sono detto, non posso raccontarle senza fare violenza ai lettori. Ora sono un po' fermo a cercare la ragione. Tendo a scrivere tutto, perché in fondo non è male sapere.
L'infanzia e un tesoro che ci portiamo dietro per tutta la vita! È non si dimentica! Credo che la mia scelta del uomo dominante e stato incosciente per sostituire la mia mancanza del padre! Anche se non ho tanta stima per mio padre! Mia madre in pratica e scappata via da mio padre per donare a noi una vita libera, ed io mi sono buttata una volta libera in mano ad uno simile a mio padre! Cmq fai bene a scrivere! Anche io lo sto facendo! Nel mio piccolo e quando rileggo dico: ma che ci sto a scrivere? Mi sembra di leggere la storia di qualcun altro! Probabilmente rinnegò il negativo che sto vivendo cercando di trovare la positività nella mia vita! Chiudo un occhio per non soffrire! Abbraccio anche da parte mia!
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non ti preoccupare, oggi sono solare e un po' cinico e mio passato è davvero "passato".

A 22 anni sono "fuggito" in Italia, dopo aver già fatto terapia per un bel po' di tempo (circa 4 anni), perché l'unica via per me percorribile era la separazione totale dalla "vecchia" vita. Per 7 anni, i miei non hanno saputo proprio nulla di me, e la mia vita è gradualmente migliorata. All fine dei 7 anni mia madre è venuta in Italia per fare pace.

C'era anche mio babbo, che però non ne ha voluto sapere. Dopo aver tentato tutto in quella occasione e un'altra volta circa 10 anni fa, sono convinto che non cambierà mai e vivo (bene) con questa sua decisione e scelta di vita. E' un buco nero nella mia vita a cui avvicinarsi significa morte certa. Per cui tengo le distanze.

In questo momento sto scrivendo mia biografia e ho già visto che molte delle cose vissute sono inenarrabili, soprattutto per la fase intermedia di terapia, dove ho dovuto smaltire (e dimenticare) tutte le violenze subite.

Da un lato vorrei scriverle, dall'altro sono contrario, perché fa un effetto devastante sul lettore. Cioè. Penso che sia un gran bene sapere cosa sia violenza familiare e il terrore in cui sono cresciuto, e quali siano stati gli effetti collaterali del "dopo", ma sono spaventato dalla crudezza del mio racconto. Ho scritto alcune cose (nemmeno le peggiori) e rileggendo mi sono detto, non posso raccontarle senza fare violenza ai lettori. Ora sono un po' fermo a cercare la ragione. Tendo a scrivere tutto, perché in fondo non è male sapere.
Mi dispiace.
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
Credo molto nell'effetto terapeutico della scrittura. Prima del lettore c'è l'editore. A meno che tu non abbia intenzione di pubblicarlo in rete. Potresti aiutare chi ha avuto un vissuto simile a uscire dall'incubo. Gli effetti devastanti li fanno le rimozioni. Un abbraccio Quibby.
Pubblicherò in autonomia, perché oggi, se non tiri fuori soldi, nessuno pubblicherà un bel nulla. E poi pretende la percentuale che invece mi serve.

Anch'io credo nel potenziale terapeutico di a questo racconto. Ma in ogni modo non sarà facile smorzare la presa senza venir meno ai contenuti. Ci sono situazioni che sono al limite della follia. Situazioni quasi sfuggiti di mano, che però hanno contribuito alla guarizione di una mente profondamente distrutta. Penso che si dovrà mettere ad alcune parti il divieto di lettura ai minori di 18 anni.

Quando rileggo, salta subito all'occhio il nocciolo della questione, che nel suo percorso raggiunge in crescendo un limite che ritengo estremamente violento, per poi sfogarsi fino al completo relax e alla persona che sono oggi.

Il danno procurato è stato solo mio, ma il pensiero folle è molto coinvolgente e penso, anche alla luce dei miei studi fatti di recente, potenzialmente pericoloso per chi ha vissuto una situazione di vita simile. Sotto i fari del thriller invece sarebbe ottimo, coinvolgente, sconvolgente e autentico. Pensieri cristallini e fatti palpabili. Educativi per chi pensa di poter odiare i propri figli. Istruttivi per chi deve aiutare persone come me.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Dai i brividi.
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
L'infanzia e un tesoro che ci portiamo dietro per tutta la vita! È non si dimentica! Credo che la mia scelta del uomo dominante e stato incosciente per sostituire la mia mancanza del padre! Anche se non ho tanta stima per mio padre! Mia madre in pratica e scappata via da mio padre per donare a noi una vita libera, ed io mi sono buttata una volta libera in mano ad uno simile a mio padre! Cmq fai bene a scrivere! Anche io lo sto facendo! Nel mio piccolo e quando rileggo dico: ma che ci sto a scrivere? Mi sembra di leggere la storia di qualcun altro! Probabilmente rinnegò il negativo che sto vivendo cercando di trovare la positività nella mia vita! Chiudo un occhio per non soffrire! Abbraccio anche da parte mia!
Quando scrivo, salgono in me tutti i sentimenti, prevalentemente distruttivi, ma quando leggo, vedo la vita di uno sconosciuto. La vita di allora mi è ora totalmente estranea. Ho imparato alcune tecniche per dimenticare realmente il passato. Cioè sono in grado di descrivere la mia vita come se fosse vissuta dall'esterno. Ma quanto scrivo sento ancora il bollore, la rabbia, la disperazione, gli urli dentro di me, che mi hanno fatto esplodere.

Mentre scrivo sto comunque facendo un'ulteriore visita e verifica alla mia vita. Nonostante sia stato una vita veramente devastata, ho ritrovato alcuni ricordi addirittura belli. Ricordi di amicizie e complicità.

Credevo che ero da bambino abbastanza squallido proprio per via delle esperienze cattive. Ma in realtà avevo un ottimo senso di giustizia e lo vivevo in tutto nonostante eventuali conseguenze negative. E questo fattore in particolare mi fa pensare che tutto sommato non sarebbe male scrivere tutto, perché dona speranza.

Sto anche pensando di pubblicare una parte qui nel blog. In fondo è solo una storia che io ho conosciuto :)
 
Quando scrivo, salgono in me tutti i sentimenti, prevalentemente distruttivi, ma quando leggo, vedo la vita di uno sconosciuto. La vita di allora mi è ora totalmente estranea. Ho imparato alcune tecniche per dimenticare realmente il passato. Cioè sono in grado di descrivere la mia vita come se fosse vissuta dall'esterno. Ma quanto scrivo sento ancora il bollore, la rabbia, la disperazione, gli urli dentro di me, che mi hanno fatto esplodere.

Mentre scrivo sto comunque facendo un'ulteriore visita e verifica alla mia vita. Nonostante sia stato una vita veramente devastata, ho ritrovato alcuni ricordi addirittura belli. Ricordi di amicizie e complicità.

Credevo che ero da bambino abbastanza squallido proprio per via delle esperienze cattive. Ma in realtà avevo un ottimo senso di giustizia e lo vivevo in tutto nonostante eventuali conseguenze negative. E questo fattore in particolare mi fa pensare che tutto sommato non sarebbe male scrivere tutto, perché dona speranza.

Sto anche pensando di pubblicare una parte qui nel blog. In fondo è solo una storia che io ho conosciuto :)
credo che per quanto si possa cercare di estraniarsi da un passato doloroso sia impossibile dimenticarlo.
a quel punto molto meglio tirarlo fuori completamente nero su bianco catarticamente
 

Nordica

... is here!
Quando scrivo, salgono in me tutti i sentimenti, prevalentemente distruttivi, ma quando leggo, vedo la vita di uno sconosciuto. La vita di allora mi è ora totalmente estranea. Ho imparato alcune tecniche per dimenticare realmente il passato. Cioè sono in grado di descrivere la mia vita come se fosse vissuta dall'esterno. Ma quanto scrivo sento ancora il bollore, la rabbia, la disperazione, gli urli dentro di me, che mi hanno fatto esplodere.

Mentre scrivo sto comunque facendo un'ulteriore visita e verifica alla mia vita. Nonostante sia stato una vita veramente devastata, ho ritrovato alcuni ricordi addirittura belli. Ricordi di amicizie e complicità.

Credevo che ero da bambino abbastanza squallido proprio per via delle esperienze cattive. Ma in realtà avevo un ottimo senso di giustizia e lo vivevo in tutto nonostante eventuali conseguenze negative. E questo fattore in particolare mi fa pensare che tutto sommato non sarebbe male scrivere tutto, perché dona speranza.

Sto anche pensando di pubblicare una parte qui nel blog. In fondo è solo una storia che io ho conosciuto :)
fammi sapere se pubblichi. spesso uno pensa di essere unico ad avere avuto un infanzia burrascosa. quando ero ragazzina non raccontavo mai nulla perché quando raccontavo di me, credevano che inventavo. quanti amici mi hanno detto che pensavano che racontasse frottole e poi hanno capito e visto che era vero. e quanto avrei dato per poter essere comeloro con una famiglia 'normale' alle spalle.
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
fammi sapere se pubblichi. spesso uno pensa di essere unico ad avere avuto un infanzia burrascosa. quando ero ragazzina non raccontavo mai nulla perché quando raccontavo di me, credevano che inventavo. quanti amici mi hanno detto che pensavano che racontasse frottole e poi hanno capito e visto che era vero. e quanto avrei dato per poter essere comeloro con una famiglia 'normale' alle spalle.
http://www.tradimento.net/entries/1548-Stalla

In ordine sparso ci metto le bozze. Poi da qualche parte metterò anche le versioni definitive.
 

Costante

Nuovo utente
:( se li porti via per sottrarli al coniuge, intendevo, non in gita.

Neanche all'estero li puoi portare senza il consenso del coniuge, teoricamente.


Ma se vuoi andare via dal tetto coniugale(da noi si chiama proprio così) e portarti dietro i figli, chiedi prima ad un avvocato cosa puoi fare...
 

viola di mare

utente adolescente
:( se li porti via per sottrarli al coniuge, intendevo, non in gita.

Neanche all'estero li puoi portare senza il consenso del coniuge, teoricamente.


Ma se vuoi andare via dal tetto coniugale(da noi si chiama proprio così) e portarti dietro i figli, chiedi prima ad un avvocato cosa puoi fare...

la mia esperienza: ho scoperto il tradimento ho preso mio figlio e sono tornata dai miei perchè la convivenza era diventata intollerabile, nessun carabiniere, nessun assistente sociale... dopo circa 4 mesi mi sono rivolta ad un avvocato e ho manifestato l'intenzione di separarmi, abbiamo fatto una bozza di separazione che regolamentava le visite e gli alimenti e l'abbiamo portata in tribunale dopo due mesi quando ci siamo separati...

non credo di essere stata più fortunata, ho molte amiche purtroppo separate che hanno fatto come me...stessa trafila... non credo che tu possa essere costretta a vivere con lui, i figli mica glieli sottrai, lui potrà vederli come e quando vuole... poi le regolamenterete e un'ultima cosa e di questo ne sono certa in italia non esiste più l'abbandono del tetto coniugale... con le nuove leggi sul diritto di famiglia questo è scomparso... comunque ci sono milllemila siti legali dove puoi trovare tutte le risposte che vuoi...
 

MK

Utente di lunga data
Pubblicherò in autonomia, perché oggi, se non tiri fuori soldi, nessuno pubblicherà un bel nulla. E poi pretende la percentuale che invece mi serve.

Anch'io credo nel potenziale terapeutico di a questo racconto. Ma in ogni modo non sarà facile smorzare la presa senza venir meno ai contenuti. Ci sono situazioni che sono al limite della follia. Situazioni quasi sfuggiti di mano, che però hanno contribuito alla guarizione di una mente profondamente distrutta. Penso che si dovrà mettere ad alcune parti il divieto di lettura ai minori di 18 anni.

Quando rileggo, salta subito all'occhio il nocciolo della questione, che nel suo percorso raggiunge in crescendo un limite che ritengo estremamente violento, per poi sfogarsi fino al completo relax e alla persona che sono oggi.

Il danno procurato è stato solo mio, ma il pensiero folle è molto coinvolgente e penso, anche alla luce dei miei studi fatti di recente, potenzialmente pericoloso per chi ha vissuto una situazione di vita simile. Sotto i fari del thriller invece sarebbe ottimo, coinvolgente, sconvolgente e autentico. Pensieri cristallini e fatti palpabili. Educativi per chi pensa di poter odiare i propri figli. Istruttivi per chi deve aiutare persone come me.
Fammi sapere dove come e quando pubblicherai in autonomia. Leggerò volentieri. I diciotto anni li ho passati da un pezzo :) . Potresti scrivere in terza persona, forse aiuterebbe al distacco. L'idea del thriller mi piace.

OPPPPPS ho letto dopo che avevi scritto nel blog. Vado a leggere.
 
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