chissà quanto sia fattibile

white74

Utente di lunga data
Oh, d'altra parte mio padre e mia madre che hanno quasi 80 anni e non sono mai saliti nemmeno su un motorino potrebbero tranquillamente comprarsi una Yamaha R1 Race e andare in giro legalmente dove cazzo vogliono solo perchè hanno preso la patente B prima del 1986
Paragone comunque sbagliato. Non puoi mettere a confronto oggetti e fenomeni culturali.
la mia “auto” era una metafora.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
“(…) Bene filtri e parental control ma un divieto non promuove una maggiore consapevolezza, non è parte di una pedagogia digitale. Tutt’altro. Va nella direzione opposta.

I governi democratici, in ogni caso, dovrebbero essere più severi con i gestori dei social network e più decisi nel combattere le interferenze delle autocrazie. Meno dipendenti dal fascino del potere (e della ricchezza) di personaggi discutibili seppur ammirati come innovatori. I social dovrebbero essere più responsabili di ciò che diffondono, come i media tradizionali. Una forma di protezione, soprattutto degli utenti più giovani, potrebbe essere il divieto dell’anonimato che un tempo era un modo di proteggere la libertà di pensiero. Oggi spesso è solo la vile scorciatoia del falso e dell’illecito. “
 

Brunetta

Utente di lunga data
Comunque esistono dispositivi di controllo parentale per selezionare i siti.
Non vedo perché bloccare, che so, il sito della scuola, per non consentire la visione dei porno.
Ma anche, oltre all’ipotesi di protezione dei titolari delle piattaforme, quali potrebbero essere le motivazioni di un blocco o limite che i genitori non sanno mettere.
Benché riconosca la diffusa incapacità genitoriale.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
C’è chi non ce la fa anche in molte altre cose ma non le vieti. Si potrebbe immaginare anche un’educazione ai social attraverso la scuola. Frequenza obbligatoria per i ragazzi.
La scuola ha un numero di ore limitato.
Tutti dicono 1 ora alla settimana per x, 3 ore al mese per Y e così via.
Non vedo perché trovi normale che la scuola possa fare una formazione al posto della famiglia e non trovi accettabile che ci siano altri limiti.
 

white74

Utente di lunga data
La scuola ha un numero di ore limitato.
Tutti dicono 1 ora alla settimana per x, 3 ore al mese per Y e così via.
Non vedo perché trovi normale che la scuola possa fare una formazione al posto della famiglia e non trovi accettabile che ci siano altri limiti.
Per me sarebbe auspicabile, si. Così come è stata introdotta l’educazione sessuale, così come non si fa più economia domestica. Perché è attuale. Non vedo come una formazione da portare avanti INSIEME alla famiglia possa essere accostata ad un limite.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Detto tra noi, tra qualche anno lo Smartphone lo userete anche per tirare l'acqua del cesso.
Tutti i prodotti tecnologici gireranno solo su App.
Anche l'ultima lavatrice che abbiamo comprato funziona con il Wifi e le App.
Le auto si avvieranno allo stesso modo.
Le carte d'identità e tutti i documenti saranno solo on line.
Pagherete solo con lo Smartphone.
Già ora i biglietti del treno li ho su App e il parcheggio lo pago con la App di Telepass.
Le ricette mediche sono su App.
Caricare monopattini, bici, auto solo con App.
Sarete obbligati a portarlo sempre con voi per tutti i servizi.
I ragazzi dovranno usarlo e probabilmente saranno geolocalizzabili obbligatoriamente per questioni di sicurezza e gestione presenze negli spazi scolastici e da remoto e immediatamente fuori fino ai 16 anni.

Bill Gates che aveva detto quella famosa frase sui pc in ogni casa negli anni 90, adesso dice che tutti avremo il nostro assistente AI (o IA), ed in effetti basta usare per poco tempo ChatGPT per capire che è abbastanza realistico.

Leggendo l’articolo di Gates però mi si è aperta una finestra nella memoria. Probabilmente perchè lo avevo vissuto come qualcosa di innovativo: il telecomando.
Il primo telecomando per la televisione.
Prima ti dovevi alzare per cambiare canale. E sai, mica ci avevo più pensato al telecomando... insomma che ti dovevi alzare.

Ci dimenticheremo.

Non credo però questo possa entrare nelle scuole, o almeno immagino verrà vietato come erano vietate le calcolatrici.
E il nuovo assistente si occuperà lui dei figli, vedrai, verrà accettato per questo... nel tempo. Sarà visto come un vantaggio.

E sai @danny... il nuovo potere sarà entrare dentro i cervelli attraverso questo. La nuova propaganda, pubblicità. Che ne pensi...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per me sarebbe auspicabile, si. Così come è stata introdotta l’educazione sessuale, così come non si fa più economia domestica. Perché è attuale. Non vedo come una formazione da portare avanti INSIEME alla famiglia possa essere accostata ad un limite.
Io non sono contraria in linea di principio. Ho solo evidenziato un limite concreto nel numero di ore.
 

danny

Utente di lunga data

Bill Gates che aveva detto quella famosa frase sui pc in ogni casa negli anni 90, adesso dice che tutti avremo il nostro assistente AI (o IA), ed in effetti basta usare per poco tempo ChatGPT per capire che è abbastanza realistico.

Leggendo l’articolo di Gates però mi si è aperta una finestra nella memoria. Probabilmente perchè lo avevo vissuto come qualcosa di innovativo: il telecomando.
Il primo telecomando per la televisione.
Prima ti dovevi alzare per cambiare canale. E sai, mica ci avevo più pensato al telecomando... insomma che ti dovevi alzare.

Ci dimenticheremo.

Non credo però questo possa entrare nelle scuole, o almeno immagino verrà vietato come erano vietate le calcolatrici.
E il nuovo assistente si occuperà lui dei figli, vedrai, verrà accettato per questo... nel tempo. Sarà visto come un vantaggio.

E sai @danny... il nuovo potere sarà entrare dentro i cervelli attraverso questo. La nuova propaganda, pubblicità. Che ne pensi...
Io penso che in un futuro non avremo bisogno di esperienze reali per vivere.
Non avremo bisogno di esseri umani per amare o conversare.
Non avremo nemmeno bisogno di avere ricordi.
Ogni volta potremmo creare ciò che vogliamo seguendo le emozioni.
Vivere un amore con una donna o un uomo bellissimi e affini al nostro spirito e soprattutto scelti da noi.
Rimanere giovani per sempre in una dimensione digitale.
Il futuro sarà il regno dell'io centrale rispetto al tutto, con il tutto però che è a sua volta dipendente dall'io.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Io penso che in un futuro non avremo bisogno di esperienze reali per vivere.
Non avremo bisogno di esseri umani per amare o conversare.
Non avremo nemmeno bisogno di avere ricordi.
Ogni volta potremmo creare ciò che vogliamo seguendo le emozioni.
Vivere un amore con una donna o un uomo bellissimi e affini al nostro spirito e soprattutto scelti da noi.
Rimanere giovani per sempre in una dimensione digitale.
Il futuro sarà il regno dell'io centrale rispetto al tutto, con il tutto però che è a sua volta dipendente dall'io.
Se sarà come dici saranno comunque reali.


Questo è inserito nella descrizione del video, lo copio perchè da qui non si vede:

Rachel, "replicante" che crede di essere "umana", scopre traumaticamente che tutti i suoi ricordi, la madre, il fratello, il ragno... sono solo "innesti" nella sua memoria artificiale. Con questa memoria ricorda un passato che non è mai esistito. Rachel possiede delle foto di quando era bambina e dei suoi genitori. Eppure è "nata" già adulta. Quando comincia a nutrire qualche dubbio circa le sue origini, subisce un trauma psicologico perché perde la sicurezza della sua identità profonda, ovvero perde la sicurezza nella propria presunta umanità. Il desiderio di umanità dei replicanti, anche in altre parti del film, come nel famoso finale, viene rivendicato proprio attraverso la memoria. E' la memoria che, bergsonianamente, determina lo specifico umano, il risultato di una compenetrazione tra tutti i ricordi passati e il presente a formare la continuità della coscienza.
 
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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino

Bill Gates che aveva detto quella famosa frase sui pc in ogni casa negli anni 90, adesso dice che tutti avremo il nostro assistente AI (o IA), ed in effetti basta usare per poco tempo ChatGPT per capire che è abbastanza realistico.

Leggendo l’articolo di Gates però mi si è aperta una finestra nella memoria. Probabilmente perchè lo avevo vissuto come qualcosa di innovativo: il telecomando.
Il primo telecomando per la televisione.
Prima ti dovevi alzare per cambiare canale. E sai, mica ci avevo più pensato al telecomando... insomma che ti dovevi alzare.

Ci dimenticheremo.

Non credo però questo possa entrare nelle scuole, o almeno immagino verrà vietato come erano vietate le calcolatrici.
E il nuovo assistente si occuperà lui dei figli, vedrai, verrà accettato per questo... nel tempo. Sarà visto come un vantaggio.

E sai @danny... il nuovo potere sarà entrare dentro i cervelli attraverso questo. La nuova propaganda, pubblicità. Che ne pensi...
 

white74

Utente di lunga data
Io penso che in un futuro non avremo bisogno di esperienze reali per vivere.
Non avremo bisogno di esseri umani per amare o conversare.
Non avremo nemmeno bisogno di avere ricordi.
Ogni volta potremmo creare ciò che vogliamo seguendo le emozioni.
Vivere un amore con una donna o un uomo bellissimi e affini al nostro spirito e soprattutto scelti da noi.
Rimanere giovani per sempre in una dimensione digitale.
Il futuro sarà il regno dell'io centrale rispetto al tutto, con il tutto però che è a sua volta dipendente dall'io.
Se anche fosse, a quell’epoca riposerò in pace. Amen.
 
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