E allora di che ti do ragione al 100%. Se le emozioni non devono entrare nel quadro, a quel punto dovrei sempre e solo fare quello che è più comodo e facile. Quello che da il ritorno pratico migliore.
Se fossi un uomo freddo e senza emozioni farei proprio così. Invece sono molto passionale. A dispetto della mia timidezza vivo passioni molto saltuariamente ma estremamente intense.
Un giorno vi racconterò di cosa ho fatto pur di mettere in piedi la famiglia che ho. Ti anticipo che ho fatto letteralmente in diavolo a quattro ed ero pronto a buttare tutto quello che avevo pur di arrivarci, c'è mancato un soffio..
Se avessi seguito la razionalità ora non sarei qui. Starei facendo una vita molto peggiore, sia lavorativamente che economicamente. E tutte le lezioni che ho imparato in questi anni non ci sarebbero state. Sarei rimasto un ragazzo.
Sono proprio le emozioni e le brutte esperienze a far crescere.
Ecco. Il tuo matrimonio come il mio e come credo tutti i matrimoni è nato da un susseguirsi di emozioni positive che ci hanno convinto di stare facendo la scelta migliore per la nostra vita.
Poi, il numero delle separazioni mi convince che non tutte queste scelte avevano delle basi sufficientemente solide che le potessero sostenere a lungo. Difatti anche tu sei arrivato ora ad avere dei forti dubbi su tua moglie, per il quale hai in passato dici di avere fatto il diavolo a quattro. Questo dimostra che le emozioni hanno una scadenza, ed è il termine entro cui entra in gioco la realtà, e ci sbatti il naso contro.
Farsi dominare esclusivamente dalle emozioni ci porta talvolta a delle scelte sbagliate. O a situazioni di stallo come la tua. Io credo che occorra riprendere il controllo di se stessi, quando serve, per valutare correttamente quello che è più opportuno fare, per se stessi e anche per gli altri (qui entra in gioco la responsabilità).
Intendo dire.... se hai fatto il diavolo a quattro per questa donna... ci sarà da qualche parte qualche fiammella da riaccendere per farti stare meglio con lei, ora, o è una cosa che ritieni impossibile?
In seconda istanza: la vita è di base imperfetta. Di brutte esperienze ne ho avute, e mi hanno aiutato a crescere, come dici tu. Alcune non le immagini neanche, e le tralascio, ma posso dirti che erano brutte veramente.
Ciò che non toglie che è sempre meglio a un certo punto della vita non averle più queste esperienze, e concentrarsi su quelle belle.
Sei un po' a tratti come mia moglie... un'anima in pena, come si definisce lei.
Hai una cosa, ma non ti soddisfa a pieno e ne desideri un'altra... però poi non la cerchi più e rimani fermo al punto di partenza.
Quando comprò la sua auto, due anni fa... scelse il modello, il colore, gli accessori... la macchina arrivò e per alcuni giorni era tutta una lamentela....e le alette parasole che col tetto panoramico erano troppo sottili, e il motore che aveva pochi cavalli, e qui e là...
Ogni volta le dicevo: "Vendila, e compratene un'altra... che problema c'è? Ti piacciono le sportive? Fatti una sportivina, anche usata, una Scirocco, una Mito, quello che vuoi".
"Eh, ma questa comunque è comoda, è nuova, poi mi ci sono abituata, è bella... non ha senso..."
"E allora, di che ti lamenti?"
Essere soddisfatti del bicchiere mezzo pieno che comunque si ha è già un passo verso quella che molti pretendono chiamare la felicità. Ostinarsi a guardare il bicchiere mezzo vuoto è un modo per alimentare l'ansia di vivere.
Che ci impedisce di godere di quello che abbiamo. E ci fa soffrire.