Esattamente
Ma poi quello che mi fa specie… mia sorella era una di quelle che ci teneva al fisico, nel 2000 era 57kg con una quarta di seno, stava da dio… poi ha iniziato a mangiare e si è completamente sfatta
Qualche anno fa aveva ripreso dieta e palestra quando si era maciullata la caviglia, poi col Covid ha smesso tutto e ha riperso tutto il cacio vinto
Il problema è che rovina il figlio, si sono mangiati un vasetto di crema alla nocciola della novi in mezza giornata con le crêpes
Ci riprovo. Poi smetto.
Il rapporto con il cibo inizia alla nascita con l’allattamento. Lì si crea una identificazione cibo-amore o amore-cibo.
Poi lo svezzamento rivela l’impulso famelico o no. Non ho idea se derivi da avere o no soddisfatto nella fase di allattamento i bisogni di nutrizione e accudimento.
Non conta avere la stessa genetica e la stessa madre.
Voglio esemplificare se un bambino ha difficoltà o bisogno di mangiare per crescere, chiederà il latte molto di frequente, c’è il rischio che venga preso in braccio solo per mangiare, ma c’è anche il rischio che la madre sia stanca e anche in quei momenti sia solo erogatrice di latte (credo che al seno o da biberon non sia decisivo) insofferente. Tutto è intuibile e non attribuisce colpe, ma descrive dei fatti.
Ci sono stati esperimenti con le scimmie e osservazione dei bambini negli orfanotrofi.
Il risultato è che il cibo finisce per rappresentare l’amore e, di conseguenza, mangiare e dare da mangiare viene identificato come amore, cosa evidente nelle famiglie intere sovrappeso. Non si tratta di golosità perché un cucchiaino di nutella è buono come un vasetto. Al di là dei gusti, basterebbe un cucchiaino.
Penso che molti abbiano esperienza dalla chat dei genitori come il cibo, la temperatura e la qualità siano un argomento... caldo.
Questo comporta la “permalosità” delle persone grasse a cui non si può nemmeno accennare a mangiare meno. Questo perché è percepito come una affermazione di indegne di amore. Questo perché le cose sono intrecciate. Culturalmente sono rappresentate come persone gradevoli, degne di amore quelle magre, perfino da bambini. L’associazione magro-amabile è presente sin dall’asilo. Ma se il cibo è un surrogato dell’amore, tutto non fa che congiurare per fare sentire disprezzati, pigri, senza capacità di autocontrollo, e pure viziosi in modo disgustoso.
L’effetto è consolarsi con il cibo.
Forse ho già raccontato di una famiglia di obesi che soggiornava nella casa a fianco della mia. Vedendomi magra, la madre aveva iniziato spontaneamente una conversazione in cui aveva raccontato che era stata anche ricoverata in ospedale per risolvere, ma non erano riusciti a farla dimagrire nemmeno lì. Mistero! Poi un giorno che non ero rimasta in spiaggia tutto il giorno, come facevo sempre, e vidi madre e figlio mangiare panna montata a cucchiaiate da una enorme insalatiera. Amen.
Sono casi difficili da affrontare e dimostrare disapprovazione o disprezzo o anche incoraggiamento per l’attività fisica il più delle volte non funziona.
Consapevole di ciò io offrivo ai figli come leccornie sublimi pomodori perini e frutta.