Qua nessuno intenta processi, si ragiona sull'opportunità dei comportamenti, sulla sensibilità individuale.
Se la sequenza fosse stata: Cena-colloquio per mollarla-scopata, nessuno avrebbe niente da ridire. A me risulta invece: scopata-cena-piantata.
Ai miei tempi si sarebbe detto -figura da morto di figa.
E' più chiaro così?
È una valutazione che comporta un giudizio positivo o negativo. È attività normale, giudicare non è solo andare di fronte ad un giudice, ma essere capaci di scelte motivate, ragionate.
Tutti i giorni si esprimono giudizi di opportunità, di forma, di sostanza, ecc.
Diverso, e molto più difficile, è condannare.
Spesso si confondono, giudicare e condannare, quando si afferma di non voler giudicare.
E comunque, nota a margine, in paraticamente tutte le relazioni definite impropriamente "scopamici" che conosco, da una parte o dall'altra una qualche aspettativa in proposito si è sempre fatta. Scopare non è una attività scevra di conseguenze, mai.
L'ho sempre pensato.
Poi, l'ho anche verificato in concreto. Avendone puntuale riscontro.
Aggiungo che, a meno di una chiara e preventiva identificazione dei ruoli (come avviene nella prostituzione, tanto per fare un esempio), nella gran parte degli umani fare sesso comporta comunque un coinvolgimento emotivo, più marcato nel genere femminile rispetto a quello maschile (a spanne).
E quindi ho sempre ritenuto assai poco sostenibile la tesi che un tradimento basato solo sul sesso sia più scusabile o meno rilevante di un tradimento basato su un innamoramento. Rispetto di più quest'ultimo, anzi.
Però, in tutta la mia vita ho incontrato moltissime persone che affermavano il contrario, alcune per sincero convincimento altre per semplice paraculagine.
Sono arrivato alla conclusione che forse pochi riescono davvero a pensare in termini così egoistici (puntando sistematicamente alla soddisfazione del proprio piacere) da cancellare ogni rispetto emotivo nei confronti dell'altro partner con il quale fanno sesso. Anche se tanti si sperticano nell'affermare al partner ufficiale che non considerano il partner alternativo come una cosa, invero lo trattano come tale: lo usano e (ovviamente) lo gettano via quando lo ritengono opportuno.
Ora, trovarmi accanto una persona che sia capace di una tale dissociazione fisica e morale, francamente mi metterebbe fortemente a disagio: avrei la sensazione di trovarmi di fronte una persona a-morale, punto. Perché la morale non tollera intermittenza, secondo me.
Non crederei mai che dica la verità sostenendo che sia così selettiva da amare me, tradendomi, e non provare nulla per gli altri partners solo di sesso (amanti).
Non la riterrei affidabile per qualsiasi progetto di vita che mi coinvolga o coinvolga persone a me care.
Ma, ripeto, è e rimane una mia personale convinzione.
Liberi di pensarla diversamente.