Cosa cerchiamo dall'amore?

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Ingenuo

Utente di lunga data
Il successo per me è appagamento
è la soddisfazione per avere raggiunto un obiettivo
la felicità può essere gratuita
credo
Infatti la felicità è soggettiva il successo è oggettivo.
Nell'esempio della casalinga col pavimento pulito parlerei di felicità e non si successo
 

Beman30

Utente di lunga data
non ho moltissimo da dirti poiché credo che partiamo da punti di vista molto diversi.
ti trovo una persona che si fa delle pippe allucinanti :D
vedi, io non credo che ci si possa permettere di essere onesti raramente, per me non è così.
almeno io mi comporto in modo onesto più o meno in ogni situazione, diciamo più che posso, e non mi interessa molto il giudizio altrui, che mi sembra invece avere un forte peso per te.
non credo, poi, di poter dire "gli altri sono così e colà" o di giudicare le loro vite sentimentali, le loro scelte e via così, un po' perché non mi interessa, un po' perché come dicevo anche prima penso che ogni percorso sia individuale e quindi unico.
non paragono la mia vita alla loro, tanto meno per definire me stessa (mi pare invece che tu faccia un po' così).
per esempio, probabilmente a te risulterebbe molto noiosa:D.
l'inferno sono gli altri, come diceva qualcuno. una frase su cui c'è molto da ragionare.
Ti ringrazio sinceramente per l'onestà!!
sul fatto che mi faccio un fracco di pippe... Non posso che concordare!!
sull'onestà, rileggi il mio primo post, pensi davvero che potrei descrivermi così nella normalità o con i colleghi o con i miei soci?! Ma anche con gli amici stessi sarebbe difficile, potrei farlo al massimo con una persona fidatissima. Non per paura di esser giudicato, ma dubito fortemente potrei poi continuare a vivere senza essere visto in maniera diversa per ogni mia azione. Del giudizio degli altri mi importa davvero poco...
e in questo perdonami, ma dubito anche tu possa essere così sincera come dici di essere.
Per un periodo girava la storia di quel tizio che scriveva onestamente tutto quello che pensava su FB, non è finita bene (credo che la storia fosse un fake, ma dubito l'epilogo sarebbe stato diverso fosse stata vera)
Non credo di giudicare gli altri, ma penso effettivamente di paragonarmi.
sul fatto che ti giudicherei noiosa... Non saprei! Ma non credo! nel senso che anche io penso che ognuno debba vivere la propria vita, ma quando vedo qualcuno a me vicino che si lamenta per una situazione tento di aiutarlo, soprattutto perchè il più delle volte la soluzione è a portata di mano solo che richiede coraggio e onestà con se stessi, si dovrebbe smettere di stare comodi e prendere il toro per le corna, perchè spesso la vita ti presenta il conto se te lo presenta presto hai il tempo di rimediare, ma se è troppo tardi...
 

disincantata

Utente di lunga data
Infatti la felicità è soggettiva il successo è oggettivo.
Nell'esempio della casalinga col pavimento pulito parlerei di felicità e non si successo

UN PAVIMENTO o una casa pulita puo' darti soddisfazione non felicita'. Magari!

La felicta' e' fatta di attimi e sensazioni indescrivibili e mai uguali. Durasse tanto non li apprezzeremmo così intensamente.

Altra cosa e'' stare bene, vivere bene, fare cose che piacciono, sempre belle soddisfazioni ma acquistabili, LA FELICITA' non e' in vendita.
 
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Dalida

Utente di lunga data
Ti ringrazio sinceramente per l'onestà!!
sul fatto che mi faccio un fracco di pippe... Non posso che concordare!!
sull'onestà, rileggi il mio primo post, pensi davvero che potrei descrivermi così nella normalità o con i colleghi o con i miei soci?! Ma anche con gli amici stessi sarebbe difficile, potrei farlo al massimo con una persona fidatissima. Non per paura di esser giudicato, ma dubito fortemente potrei poi continuare a vivere senza essere visto in maniera diversa per ogni mia azione. Del giudizio degli altri mi importa davvero poco...
e in questo perdonami, ma dubito anche tu possa essere così sincera come dici di essere.
Per un periodo girava la storia di quel tizio che scriveva onestamente tutto quello che pensava su FB, non è finita bene (credo che la storia fosse un fake, ma dubito l'epilogo sarebbe stato diverso fosse stata vera)
Non credo di giudicare gli altri, ma penso effettivamente di paragonarmi.
sul fatto che ti giudicherei noiosa... Non saprei! Ma non credo! nel senso che anche io penso che ognuno debba vivere la propria vita, ma quando vedo qualcuno a me vicino che si lamenta per una situazione tento di aiutarlo, soprattutto perchè il più delle volte la soluzione è a portata di mano solo che richiede coraggio e onestà con se stessi, si dovrebbe smettere di stare comodi e prendere il toro per le corna, perchè spesso la vita ti presenta il conto se te lo presenta presto hai il tempo di rimediare, ma se è troppo tardi...
secondo me, l'onestà non è dire tutto ciò che si pensa indistintamente a chiunque, nemmeno condividere ogni dettaglio di sé con il mondo, tipo su fb.
voglio dire, perché dovresti parlare delle tue relazioni con i colleghi?
non condivido molto la parte sulla soluzione a portata di mano, il toro per le corna ecc. mi sembrano solo slogan pubblicitari un po' vuoti. poi ovviamente non so se ti riferisci a qualche cosa in particolare.
 

Beman30

Utente di lunga data
secondo me, l'onestà non è dire tutto ciò che si pensa indistintamente a chiunque, nemmeno condividere ogni dettaglio di sé con il mondo, tipo su fb.
voglio dire, perché dovresti parlare delle tue relazioni con i colleghi?
non condivido molto la parte sulla soluzione a portata di mano, il toro per le corna ecc. mi sembrano solo slogan pubblicitari un po' vuoti. poi ovviamente non so se ti riferisci a qualche cosa in particolare.
Si, l'esempio di FB è estremo.
la soluzione è a portata di mano nel senso che quando cominci a lavorare ad un obiettivo che sia di difficile raggiungiemnto o meno, il solo cominciare ti pone in una situazione attiva e da lì comincia la risoluzione, magari quel traguardo non lo raggiungerai mai, ma non conta, hai preso il toro per le corna, la vita ha smesso di scivolarti addosso e hai cominciato ad esserne protagonista. Quando questo atteggiamento diventa una seconda natura pervade tutte le sfere della vita.
 

Ecate

Utente di lunga data
Infatti la felicità è soggettiva il successo è oggettivo.
Nell'esempio della casalinga col pavimento pulito parlerei di felicità e non si successo
Non sono d'accordo
la pubblicità tende a venderti il successo che l'acquirente è portato a credere di poter comperare con il prodotto.
quindi ti vende il successo come casalinga: il pavimento è pulito, hai avuto tempo per truccarti e non sei stanca, tanto che fai pure la piroetta. Se tentasse di vendere un'immagine di felicità le acquirenti si sentirebbero sminuite.
"Ero triste e scontenta del mio pavimento
ma ora che ho trovato Splendor la mia vita è cambiata
il pavimento pulito mi rende così felice che vedo la mia vita con occhi nuovi!"
vedrai quante lo comprano lo Splendor!
:D
 

Ecate

Utente di lunga data
La vendita della felicità

La vendita del pacchetto "prodotto+felicità" è ipotizzabile dai pubblicitari solo quando si tratta di vendere prodotti destinati a risolvere problemi che nell'immaginario collettivo sono giustificata causa di infelicità
(obesità, dentiere ballerine, incontinenza, sordità)
su ciò che percepiamo come "buon motivo" per essere infelice ci sarebbe da riflettere
Mi scuso per l'OT ;)
 

JON

Utente di lunga data
La vendita del pacchetto "prodotto+felicità" è ipotizzabile dai pubblicitari solo quando si tratta di vendere prodotti destinati a risolvere problemi che nell'immaginario collettivo sono giustificata causa di infelicità
(obesità, dentiere ballerine, incontinenza, sordità)
su ciò che percepiamo come "buon motivo" per essere infelice ci sarebbe da riflettere
Mi scuso per l'OT ;)
Ma infatti, generalmente, certi messaggi fanno presa su persone in una determinata condizione. Le casistiche saranno diverse, ma il denominatore comune è rappresentato da menti deboli o quanto meno da casi di "necessità". Direi che la presa su queste situazioni non è poi tanto difficile da ottenere. Non ho la benchè minima idea di quel mestiere ma penso che le tecniche siano molto affinate ed estese ad un pubblico anche più smaliziato.

Però concordo, di base conta l'idea di felicità, per cui c'è gente che a vedere, ad esempio, la presentazione di un'auto associata ad un particolare status, non subisce la benchè minima influenza.
 

Beman30

Utente di lunga data
La vendita del pacchetto "prodotto+felicità" è ipotizzabile dai pubblicitari solo quando si tratta di vendere prodotti destinati a risolvere problemi che nell'immaginario collettivo sono giustificata causa di infelicità
(obesità, dentiere ballerine, incontinenza, sordità)
su ciò che percepiamo come "buon motivo" per essere infelice ci sarebbe da riflettere
Mi scuso per l'OT ;)
Nessun OT, vorrei partecipare perchè un paio di cose interessanti le avrei da dire! Ma oggi giornata di fuoco... Vediamo oggi pome!
 

Diletta

Utente di lunga data
il primo punto: è quello che tentavo di spiegare prima, se per certe civiltà fare orgie era normale perchè non può esserlo anche ora? Forse non siamo ne monogami ne possessivi ed è legato alla tua seconda considerazione...
per te l'amore era tutt'altra cosa... Se da bambini non ci avessero infarcito la testa di film, storie, principi e principesse, amore romantico che sboccia, pretty woman e così via, ma ci avessero mostrato film e storie nei quali avere partner diversi è normale, che so se topolino e minni facessero scambio di coppia con paperina e paperino ed i tuoi genitori lo avessero fatto abitualmente avremmo tutt'altra concezione di amore... (Credo io...)
esistono film che parlano di soggetti che fanno i playboy, ma l'epilogo è sempre lo stesso ad un certo punto o si innamorano (e siamo da capo) o restano da soli tristi ed infelici.
E allora chi decide di vivere in "libertà" (come stai facendo tu) e capisce nelle viscere che l'amore è altra cosa tenta di cambiare, ma si scontra con tutti gli insegnamenti ed i condizionamenti che l'hanno plasmato fino all'altro ieri.
Anche io ho capito che l'amore è altro, ma anche io nonostante il mio carattere e le mie ossessioni nel tentare di migliorarmi alla fine mi scontro con i condizionamenti...

1° neretto:
non sono sicura che questo sia completamente "normale"...è normale per una fetta di persone, ma non è un'esigenza di tutti (non credo, a meno che sia un desiderio interiore represso).

2° neretto:
non so cosa hai capito della mia "libertà", ma se è quello a cui alludi tu sei fuori strada.
Io sono una monogama convinta, convintissima.
 

Beman30

Utente di lunga data
1° neretto:
non sono sicura che questo sia completamente "normale"...è normale per una fetta di persone, ma non è un'esigenza di tutti (non credo, a meno che sia un desiderio interiore represso).

2° neretto:
non so cosa hai capito della mia "libertà", ma se è quello a cui alludi tu sei fuori strada.
Io sono una monogama convinta, convintissima.
Ho fatto confusione con i quote!!
nel punto 1 intendo dire che i condizionamenti della società, film, tv, fumetti, storie per bambini ecc... Condizionano inevitabilmente il modo di vivere l'amore... E questo si rifà anche al discorso che stanno facendo riguardo la felicità ed i condizionamenti delle pubblicità, purtroppo per ora non riesco ad approfondire, lo farò appena possibile.

punto 2: non ho dubbi che tu possa essere monogama e sei certamente in buona compagnia... L'importante è riuscire ad essere monogami in "libertà" ovvero senza essere influenzati dai condizionamenti di cui parlavamo al punto 1, ma anche senza i condizionamenti che ognuno di noi si impone (paura di restare soli per fare un esempio)
credo che l'essere umano se non fosse condizionato avrebbe fasi sia di mono che poligamia, legate all'età e alla prole...
salvo alcune eccezzioni che viverebbero solo in monogamia o poligamia per tutta la vita.
 
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Diletta

Utente di lunga data
Ho fatto confusione con i quote!!
nel punto 1 intendo dire che i condizionamenti della società, film, tv, fumetti, storie per bambini ecc... Condizionano inevitabilmente il modo di vivere l'amore... E questo si rifà anche al discorso che stanno facendo riguardo la felicità ed i condizionamenti delle pubblicità, purtroppo per ora non riesco ad approfondire, lo farò appena possibile.

punto 2: non ho dubbi che tu possa essere monogama e sei certamente in buona compagnia... L'importante è riuscire ad essere monogami in "libertà" ovvero senza essere influenzati dai condizionamenti di cui parlavamo al punto 1, ma anche senza i condizionamenti che ognuno di noi si impone (paura di restare soli per fare un esempio)
credo che l'essere umano se non fosse condizionato avrebbe fasi sia di mono che poligamia, legate all'età e alla prole...
salvo alcune eccezzioni che viverebbero solo in monogamia o poligamia per tutta la vita.

Sì, condivido, soprattutto il concetto sulle fasi.
Io, per esempio, ribadisco il mio essere monogama, ma so anche che sono stata parecchio condizionata dall'ambiente in cui ho vissuto, quindi, alla fine è difficile sapere ciò che siamo veramente...
 

Beman30

Utente di lunga data
Volevo tornare al discorso felicità/successo ecc...
Dai vostri discorsi mi sembra di aver capito che i pubblicitari assecondano i bisogni della massa, ovvero mostrano un determinato prodotto sapendo che le persone compreranno quel prodotto per sentirsi felici.
invece è l'opposto, i manipolatori (quelli veri), i cosidetti "spin-doctor", manipolano in modo tale da MODIFICARE i bisogni della massa, in pratica fanno in modo che la massa compri quel prodotto anche se gli non serve ad una cippa.
il precursore fu un certo Bernays, "grazie" a lui le sigarette sono diventate un prodotto di largo consumo sfruttando il femminismo, anzi secondo alcuni autori il femminismo ebbe un'impennata anche grazie a lui (concordo con quegli autori). Modificò la colazione americana che al tempo era solo toast e caffè con bacon, uova ecc...
Se volete qualche esempio moderno (non imputabile a Barneys, ma sfruttano gli stessi principi) abbiamo la campagna: got milk?, mucca pazza, aviaria, l'elenco è moooolto lungo, ma solo il tempo ci dirà quali erano manipoalzioni (bugie vere e proprie) e quali realtà...
su questi argomenti a mio parere affascinanti ho letto davvero tanto (una delle mie prime ossessioni), dopo Barneys le tecniche si sono affinate, ma non più di tanto.
esistono poi delle manipolazioni che sfruttano i nostri condizionamenti ancestrali, l'esempio è il "click and wheer" una cosa simile all'esperimento di pavlov con i cani...
Quando ho cominciato a studiare queste manipolazioni il passo a farmi domande su me stesso tipo:"quanto l'ambiente mi condiziona e quanto mi autocondiziono?" È stato davvero breve e in continuo progresso...

scusate la punteggiatura ad cazzum, ma sono di fretta...😉😉

p.s. Vi chiederò aiuto a breve perchè mi sa che la narcisa mi sta entrando in crisi!!

p.p.s. Ho trovato un pò di info su "azione-reazione ed assertività" di cui mi parlava Ipazia, mi ero ripromesso di leggerlo nel weekend, ma nn ho avuto modo... Cercherò di rimediare!☺
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Volevo tornare al discorso felicità/successo ecc...
Dai vostri discorsi mi sembra di aver capito che i pubblicitari assecondano i bisogni della massa, ovvero mostrano un determinato prodotto sapendo che le persone compreranno quel prodotto per sentirsi felici.
invece è l'opposto, i manipolatori (quelli veri), i cosidetti "spin-doctor", manipolano in modo tale da MODIFICARE i bisogni della massa, in pratica fanno in modo che la massa compri quel prodotto anche se gli non serve ad una cippa.
il precursore fu un certo Bernays, "grazie" a lui le sigarette sono diventate un prodotto di largo consumo sfruttando il femminismo, anzi secondo alcuni autori il femminismo ebbe un'impennata anche grazie a lui (concordo con quegli autori). Modificò la colazione americana che al tempo era solo toast e caffè con bacon, uova ecc...
Se volete qualche esempio moderno (non imputabile a Barneys, ma sfruttano gli stessi principi) abbiamo la campagna: got milk?, mucca pazza, aviaria, l'elenco è moooolto lungo, ma solo il tempo ci dirà quali erano manipoalzioni (bugie vere e proprie) e quali realtà...
su questi argomenti a mio parere affascinanti ho letto davvero tanto (una delle mie prime ossessioni), dopo Barneys le tecniche si sono affinate, ma non più di tanto.
esistono poi delle manipolazioni che sfruttano i nostri condizionamenti ancestrali, l'esempio è il "click and wheer" una cosa simile all'esperimento di pavlov con i cani...
Quando ho cominciato a studiare queste manipolazioni il passo a farmi domande su me stesso tipo:"quanto l'ambiente mi condiziona e quanto mi autocondiziono?" È stato davvero breve e in continuo progresso...

scusate la punteggiatura ad cazzum, ma sono di fretta...😉😉

p.s. Vi chiederò aiuto a breve perchè mi sa che la narcisa mi sta entrando in crisi!!

p.p.s. Ho trovato un pò di info su "azione-reazione ed assertività" di cui mi parlava Ipazia, mi ero ripromesso di leggerlo nel weekend, ma nn ho avuto modo... Cercherò di rimediare!☺
...non fai i compiti...:rolleyes::p
 

Beman30

Utente di lunga data
...non fai i compiti...:rolleyes::p
Hai ragione... Figurati che avevo organizzato un bel weekend con la mogliettina, alla fine ho dovuto lavorare sia sabato che domenica... La mogliettina a quel punto è diventata una furia e a momenti mi fa fuori con due ciabattate micidiali, sono ancora convalescente, ma mi sto riprendendo...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Hai ragione... Figurati che avevo organizzato un bel weekend con la mogliettina, alla fine ho dovuto lavorare sia sabato che domenica... La mogliettina a quel punto è diventata una furia e a momenti mi fa fuori con due ciabattate micidiali, sono ancora convalescente, ma mi sto riprendendo...
brutta bestia le aspettative...
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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