No non mi rendo conto e lo sai benissimo che non mi rendo conto.
Diremo che sono in un momento di delusione.
La delusione è questa: mia figlia racconta bugie per salvare il suo culetto e non si fa remore a intortare gli estranei.
Io ho solo detto a lei: tu prova metterti contro tuo padre e vedi che guerra.
Non le ho MAI imposto nulla...
Ma lei non è certo nella posizione di fare giochini manipolatori con me...
Se certe arie non vengono stroncate sul nascere...
Tu per esempio sei una donna gentilissima e dolcissima...
Ma anch'io ho visto come non transigi con tua figlia su certe cose eh?
Sai essere severissima dove occorre...
Ok.
Alla nascita i figli hanno un legame con i genitori per il quale essi gli appaiono onnipotenti, infallibili. Creano soprattutto un legame con la madre che è la base dell'immagine di sè.
Crescendo devono rielaborare questo rapporto per potersi creare una immagine di sè autonoma.
Il rapporto con il padre comincia a rivestire un ruolo sempre più importante.
I figli cominciano -anche abbastanza presto, am in adolescenza questo esplode- a confrontarsi in modo combattivo con i genitori, proprio per superare il rapporto-dipendenza.
Il rapporto con il padre diventa veicolo per impostare come ci si rapporta al mondo esterno, alla società, agli altri.
Tua figlia poi ti assomigli molto come carattere, e da una parte si contrappone a te, dall'altra mette in atto ciò che in te vede.
E' normalissimo che lei tenti in tutti i modi di "manipolarti" (ma non è la parola giusta) perchè deve, DEVE per il suo sviluppo caratteriale ed emotivo constatare di persona fino a dove arriva la tua autorità e il suo "potere" sul mondo circostante.
Non devi essere deluso. Sta facendo quello che è giusto per il suo sviluppo, e tu stai facendo quello che è giusto di conseguenza: sventi le bugie, le mostri che non è onnipotente e che le azioni hanno una conseguenza.
E tu Conte, dovresti fare attenzione al potere delle parole. Tua figlia ti vede come modello. Ed è una bambina, ancora. Fa fatica a distinguere le sboronate, le cazzate, i modi di dire, dalla realtà dei fatti. Quello che tu dici ha un peso enorme per lei. Quello che ti vede fare e che non capisce, ha un peso enorme per lei.
Certo che lei è in "guerra" con te, è il suo "ruolo" di figlia adolescente. Ma tu non hai bisogno di essere in guerra con lei. Non devi.
Certo che sono severissima con mia figlia. Perchè so che lei è in continua ricerca dei suoi limiti, e sta a me farle constatare che sono solidi e che non ha nulla da temere, la mamma c'è sempre e ed è solida come roccia. Ma quando le saltano i 5 minuti e reagisce male... io non me la prendo. Lei è piccola, io sono grande. Tua figlia è piccola, tu sei l'adulto.
Lo so che è cresciuta, che è "grande", am credimi, è ancora tanto bambina. Prova a ricordartelo... prova a tenere conto chei suoi sono i tipici meccanismi di un adolescente che sta cercando il suo nuovo mondo affettivo.