Calipso
Utente Eclettica
perchè bevo tutti i giorni, e spesso la sera, dopo lavoro, bevo più di una persona normale...
Secondo il mio modesto parere non è quanto una persona beva ma come lo fa.
Sono due cose ben diverse.
perchè bevo tutti i giorni, e spesso la sera, dopo lavoro, bevo più di una persona normale...
perchè non condividi la stessa passione è molto semplice.Io ho idea che non sia qualcosa di sano...a prescindere da molte cose.
Tu non sei alcolista? Ma sei comunque dipendente. Come la vuoi chiamare chiamala...
Questa è la mia sensazione, io mi emoziono quando sento che c'è passione in quello che fanno le persone, mi emoziono davvero...con te, leggendo quello che scrivi a riguardo, non mi succede...
secondo me tutto questo piangere è in qualche modo legato al fatto che beviate. si abbassano le inibizioni. scusa se te lo dico, ma è effettivamente singolare tutta questa commozione, e a me fa venire in mente una certa labilità psicologica dovuta proprio al fatto che si beva.per quanto riguarda l'alcol e la mia vita personale non so se riuscirei a stare un mese senza bere, penso sia impossibile.
oltre al fatto che non si verificherà mai perché lavorando bevo tutti i giorni, ma in generale è una cosa che non vorrei fare a prescindere.
è un grandissimo piacere, una grandissima emozione.
ricordo ancora i momenti in cui ho provato per la prima volta dei grandi vini o dei grandi cognac...avevo le lacrime agli occhi dall'emozione.
Vi racconto una storia verificatasi al ritz di parigi tempo addietro e raccontataci da Georges Leprè, l'allora chef sommelier del ritz.
nel ristorante si organizzò un matrimonio per la modica cifra di quasi mezzo milione di euro.
7 portate con 7 vini, i più grandi vini della storia di tutti i tempi.
tralascio ogni dettaglio perchè anche se non l'ho vissuto ricordo ancora il menù che non ho né mangiato, né visto.
il piatto principale fu cosce di piccione arrostito, cialda leggermente dolce croccante con gratinato fegato e cuore di piccione finito con una salsa alla ciliegia delicatissima.
il vino in questione fu Romanée Conti 1961. Dieci bottiglie in tutto.
Georges raccontò l'emozione nell'aprire le bottiglie, nel provare il più grande vino della storia, nel servirlo e nell'osservare le espressioni della gente.
Disse che ci fu un momento di silenzio e poi tutta la tavolata si mise a piangere per l'emozione.
non potettero più bere altro dopo quel vino e il vino in se divenne più importante del matrimonio.
Quando ho aperto la prima bottiglia di Romanée Conti ( 1998 ) qualche mese fa, in fronte al tavolo avevo un cliente regolare americano che mi chiese: quante annate ha provato? io lo guardai con un sorriso e gli dissi, non ha idea di quanto tempo è che attendo di aprire questa bottiglia. Sarà la prima volta.
il signore fece un gran sorriso.
Mi stavo letteralmente pisciando sotto, avevo fra le mani una bottiglia di 12.000 sterline e la prima cosa che non si vuole fare è spaccare il tappo, fare una cazzata di ogni tipo ecc...
Alla fine apro, mi verso una leggerissima porzione per controllare se fosse senza difetti.
Avevo l'adrenalina alle stelle, mi sembrava di essere in tranche. Non stavo capendo più nulla, era come essere trasportato in un altro mondo.
Ho servito la tavolata da 8 e nella bottiglia restava giusto un altro bicchiere per fare dei rabbocchi.
In quel momento il buon cliente mi guardò e mi disse: questo è per lei.
Si ricordi di me in futuro.
Lo guardai stupefatto e ho pianto. Mi sono scese le lacrime.
Lo chef era vicino a me ed è intervenuto dicendo: diventerà un grande sommelier in futuro. Solo una persona con questo cuore può piangere per un vino.
E il cliente disse: è per questo che glielo sto dando.
Ecco, per queste emozioni io non abbandonerò mai il vino, continuerò a bere tutti i giorni ogni giorno perché il vino mi ha dato delle emozioni che niente è riuscito a darmi.
è un grandissimo amore incondizionato ed incontrollabile.
Si, in effetti, è così.dolore.
un abbandono crea dolore anche se non c'è dipendenza. se perdi un caro amico o un parente soffri, ma non significa che ne fossi dipendente.Si, in effetti, è così.
Più che dipendenza è un desiderio. Che il venire meno dell'amato frustra.
Si hai ragione.
Oh senti, io non condivido un sacco di passioni che hanno altre persone, ma mi trasmettono un qualcosa di sano, tu non lo fai, ma è una mia sensazione, è quello che trasmetti a me...perchè non condividi la stessa passione è molto semplice.
quando ho raccontato la stessa cosa a mio padre e mia madre mi hanno dato dell'imbecille.
alcune emozioni non sono per tutti.
per molta gente un bicchiere di vino di tavernello è cheval blanc 1985 è la stessa identica cosa.
ce ne sono di emozioni che io non concepisco....
Dalida mia madre mi disse di peggio, figurati.secondo me tutto questo piangere è in qualche modo legato al fatto che beviate. si abbassano le inibizioni. scusa se te lo dico, ma è effettivamente singolare tutta questa commozione, e a me fa venire in mente una certa labilità psicologica dovuta proprio al fatto che si beva.
Oh senti, io non condivido un sacco di passioni che hanno altre persone, ma mi trasmettono un qualcosa di sano, tu non lo fai, ma è una mia sensazione, è quello che trasmetti a me...
Non sono per tutti...ma vivaddio. Questo però non vuol dire proprio nulla.
Che poi...emozioni...tu parli di calarti una bottiglia di cognac a secco dopo il lavoro...sì sì, in compagnia...e quindi non è alcolismo...per me questa non è emozione. Per me, ripeto.
io non credo che tu sia un alcolista e certamente non sindaco sul fatto che tu faccia il sommelier. il modo in cui parli dell'alcol per tuo piacere, a prescindere dal tuo lavoro, rasenta cmq una situazione ai limiti della problematicità, infatti dici che non riesci a immaginarti un mese senza alcol, escluso quello che bevi al lavoro, che come ribadisci è pochissimo.Dalida mia madre mi disse di peggio, figurati.
Non riuscite a capire perché non vivete le cose nello stesso identico modo, non avete la conoscenza che ho io sul vino e vi manca l'interesse.
nella vostra vita non avrete mai il naso e la bocca su una bottiglia da 12.000 sterline e anche se l'aveste non riuscireste a capire il significato di determinate cose.
alcuni vini sono dei sogni, delle emozioni indescrivibili, ma non sono per tutti.
Ci tengo a precisare che nel nostro mestiere esiste un codice etico importantissimo che riguarda la sobrietà: durante il servizio io non bevo praticamente niente, non posso, non devo e soprattutto non voglio.
Non è possibile fornire un servizio d'eccellenza se si comincia ad essere disturbati dall'alcol.
Quando capirete questo forse saremo sulla buona strada per comprendere la differenza fra passione e alcolista.
Niente, infatti...e quindi tu, che devi essere la persona più sobria sulla terra per lavoro, dopo il lavoro non bevi mai, perchè non ne senti la necessità.si dovrebbe fare un bel distinguo dalle emozioni che ho durante la giornata con il vino e come decido di gestirmi il tempo libero....
cosa c'entra adesso il cognac dopo lavoro con quello che ho scritto? niente.
Io ho la stessa identica sensazione.Io ho idea che non sia qualcosa di sano...a prescindere da molte cose.
Tu non sei alcolista? Ma sei comunque dipendente. Come la vuoi chiamare chiamala...
Questa è la mia sensazione, io mi emoziono quando sento che c'è passione in quello che fanno le persone, mi emoziono davvero...con te, leggendo quello che scrivi a riguardo, non mi succede...
io non vi devo convincere di nulla.Poi c'è un altro fatto, l'importanza che sembri attribuire
al convincere una ventina di utenti di forum
che non hai problemi con l'alcol.
Vabbè, ma se avevi problemi a procacciarti cibo e bevande potevi dircelo che facevamo una colletta...e ti evitavi di provare 5000 vini in 2 anni...io non vi devo convincere di nulla.
questo è il fatto.
non ho bisogno dell'appoggio di nessuno per sapere quello che sto facendo.
quando mi sono avvicinato al vino 2 anni fa sapevo benissimo a cosa andavo incontro.
non sento la necessità di bere per diventare ubriaco.
sento la necessità di bere per scoprire dei sapori nuovi.
è la stessa identica cosa con il cibo.
faccio avanti ed indietro dalla cucina e cerco di assaggiare più ingredienti e cose possibili.
persino i diversi tipi di sale ed aceto.
voglio avere in bocca e registrare più sapori possibili.
è un grandissimo piacere.
mica li ho comprati..... :mexican:Vabbè, ma se avevi problemi a procacciarti cibo e bevande potevi dircelo che facevamo una colletta...e ti evitavi di provare 5000 vini in 2 anni...:carneval:
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è impossibile proprio.io non credo che tu sia un alcolista e certamente non sindaco sul fatto che tu faccia il sommelier. il modo in cui parli dell'alcol per tuo piacere, a prescindere dal tuo lavoro, rasenta cmq una situazione ai limiti della problematicità, infatti dici che non riesci a immaginarti un mese senza alcol, escluso quello che bevi al lavoro, che come ribadisci è pochissimo.
Il fumo può portare a dipendenza. Io per esempio non sono dipendente perchè posso stare serenamente senza fumare per diversi giorni. Ma in passato lo sono stata e non ho problemi ad ammettere di essere stata malata :up:il fumo è una dipendenza....non credo che si definisca malato un fumatore.