capisco il tuo discorso ma secondo me è anche vero che mariti che tornano al mittente non se ne erano mai visti così tanti, prima, o sbaglio?Ogni parte politica, nell'attuale quadro di politica piuttosto confusa, appiattita e falsamente post-ideologica, cerca di conquistare elettorato sul piano dei diritti e delle condizioni personali.
Ci sono omosessuali strenui difensori della famiglia tradizionale e contro le unioni di fatto per calcolo elettorale.
C'è chi ha individuato nell'odio nei confronti dell'indipendenza femminile un bacino di voti e su quello sta agendo.
Non è certo l'azione di un comune la prova che ci sia necessità di cambiare la legge.
Persone che hanno bisogno di case e non ne trovano ce ne sono in tutte le condizioni di stato civile ed un problema che andrebbe affrontato costruendo case popolari e facendo manutenzione delle esistenti.
Invece sono decenni che non si fa nulla.
Il problema dell'edilizia, il consumo dissennato di suolo, il rilancio dell'economia che deriverebbe invece dal recupero dell'esistente ecc sono argomenti che certamente conosci.
Isolare una categoria da una variegata massa di bisognosi ha solo una funzione elettorale.
I "poveri ex mariti indigenti" potrebbero essere anche disoccupati o alcolisti o gay senza famiglia e compagno o potrebbero essere donne sole con figli e tutti avrebbero bisogno di una casa a costi contenuti.
nel senso che secondo me può essere veramente un fenomeno "nuovo" della nostra società, e non sempre perchè sono degli incapaci totali...perchè no?