Emergenza Covid-19

Lara3

Utente di lunga data
I DUE "STILI" STRATEGICI DI GESTIONE DELL'EPIDEMIA A CONFRONTO (Di Roberto Buffagni).

Propongo una ipotesi in merito ai diversi stili strategici di gestione dell’epidemia adottati in Europa e altrove. Sottolineo che si tratta di una pura ipotesi, perché per sostanziarla ci vogliono competenze e informazioni statistiche, epidemiologiche, economiche che non possiedo e non si improvvisano. Sono benvenute le critiche e le obiezioni anche radicali.

L’ipotesi è la seguente: lo stile strategico di gestione dell’epidemia rispecchia fedelmente l’etica e il modo di intendere interesse nazionale e priorità politiche degli Stati
2. Si contrasta il contagio contenendolo il più possibile con provvedimenti emergenziali di isolamento della popolazione (modello cinese, italiano, sudcoreano).

Chi sceglie il modello 1 fa un calcolo costi/benefici, e sceglie consapevolmente di sacrificare una quota della propria popolazione. Questa quota è più o meno ampia a seconda delle capacità di risposta del servizio sanitario nazionale, in particolare del numero di posti disponibili in terapia intensiva. A quanto riesco a capire, infatti, il Coronavirus presenta le seguenti caratteristiche: alta contagiosità, percentuale limitata di esiti fatali (diretti o per complicanze), ma percentuale relativamente alta (intorno al 10%, mi pare) di malati che abbisognano di cure nei reparti di terapia intensiva. Se così stanno le cose, in caso di contagio massiccio della popolazione – in Germania, ad esempio, Angela Merkel prevede un 60-70% di contagiati – nessun servizio sanitario nazionale sarà in grado di prestare le cure necessarie a tutta la percentuale di malati da ricoverarsi in T.I., una quota dei quali viene così condannata a morte in anticipo. La quota di pre-condannati a morte sarà più o meno ampia a seconda delle capacità del sistema sanitario, della composizione demografica della popolazione (rischiano di più i vecchi), e di altri fattori imprevedibili quali eventuali mutazioni del virus.

La ratio di questa decisione sembra la seguente:

1. L’adozione del modello 2 (contenimento dell’infezione) ha costi economici devastanti
2. La quota di popolazione che viene pre-condannata a morte è in larga misura composta di persone anziane e/o già malate, e pertanto la sua scomparsa non soltanto non compromette la funzionalità del sistema economico ma semmai la favorisce, alleviando i costi del sistema pensionistico e dell’assistenza sanitaria e sociale nel medio periodo, per di più innescando un processo economicamente espansivo grazie alle eredità che, come già avvenuto nelle grandi epidemie del passato, accresceranno liquidità e patrimonio di giovani con più alta propensione al consumo e all’investimento rispetto ai loro maggiori.
3. Soprattutto, la scelta del modello 1 accresce la potenza economico-politica relativa dei paesi che lo adottano rispetto ai loro concorrenti che adottano il modello 2, e devono scontare il danno economico devastante che comporta. Approfittando delle difficoltà dei loro concorrenti 2, le imprese dei paesi 1 potranno rapidamente sostituirsi ad essi, conquistando significative quote di mercato e imponendo loro, nel medio periodo, la propria egemonia economica e politica.

Naturalmente, per l’adozione del modello 1 sono indispensabili due requisiti: un centro direzionale politico statale coerentemente e tradizionalmente orientato su una accezione particolarmente radicale e spietata dell’interesse nazionale (tipici i casi britannico e tedesco); una forte disciplina sociale (ecco perché l’adozione del modello 1 da parte della Francia sarà problematica, e probabilmente si assisterà a una riconversione della scelta strategica verso il modello 2).

L’adozione del modello 1, insomma, corrisponde a uno stile strategico squisitamente bellico. La scelta di sacrificare consapevolmente una parte della popolazione economicamente e politicamente poco utile a vantaggio della potenza che può sviluppare il sistema economico-politico, in soldoni la scelta di liberarsi dalla zavorra per combattere più efficacemente, è infatti una tipica scelta necessitata in tempo di guerra, quando è normale perché indispensabile, ad esempio, privilegiare cure mediche e rifornimenti alimentari dei combattenti su cura e vitto di tutti gli altri, donne, vecchi e bambini compresi, nei soli limiti imposti dalla tenuta del morale della popolazione, che è altrettanto indispensabile sostenere.

Gli Stati che adottano il modello 1, dunque, non agiscono come se i loro concorrenti fossero avversari, ma come se fossero nemici, e come se la competizione economica fosse una vera e propria guerra, che si differenzia dalla guerra guerreggiata per il solo fatto che non scendono in campo gli eserciti. La condotta di questo tipo di guerra, proprio perché è una guerra coperta, sarà particolarmente dura e spietata, perché non vi ha luogo alcuno né il diritto bellico, né l’onore militare che ad esempio vieta il maltrattamento o peggio l’uccisione di prigionieri e civili, l’impiego di armi di distruzione di massa, etc. Per concludere, la scelta del modello 1 privilegia, nella valutazione strategica, la finestra di opportunità immediata (conquistare con un’azione rapida e violenta un vantaggio strategico sul nemico) sulla finestra di opportunità strategica di medio-lungo periodo (rinsaldare la coesione nazionale, diminuire la dipendenza e vulnerabilità della propria economia dalle altrui
Quali paesi hanno adottato il modello 1?
 

stany

Utente di lunga data
sto parlando di persone con i sintomi tipici della polmonite che non essendo stati tamponati, non rientrano nelle casistiche.
Si ma i sintomi, fidati che non durano una settimana, parlo della polmonite; si va in difficoltà respiratoria! Se parli di sintomi contigui e tipici di una polmonite forse hai ragione , in quanto non sempre c'è febbre sopra i 38 ,oppure raffreddore ,tosse ecc Però chi ha "anche" la "polmonite" ,non è che sia asintomatico in modo indefinito: prima o poi ,e parlo di giorni, finisce in rianimazione!
Confidare sul caldo estivo per avere un alleato contro il virus secondo me è una pia illusione ; ma non sono uno scienziato.
Per mia esperienza ,la polmonite l'ho avuta nei mesi estivi.....(ma quelli erano batteri,e non virus).
 

stany

Utente di lunga data
Considerando sempre che, comunque, anche in epoca di antibiotici, qualcuno ogni tanto di polmonite batterica muore ancora.
 

stany

Utente di lunga data
Allora ... Gira un audio che dice che a Milano hanno iniziato a disinfestare le strade in quanto parrebbe che il virus sopravviva 24 ore sull'asfalto.Come facevano in Cina.
Addirittura consiglia di lasciare le scarpe sul pianerottolo. E c'è chi l'ha sempre fatto eh!
Si dice anche che non viene divulgato in TV per non creare panico. 😨
 

Lara3

Utente di lunga data
Spostiamoci qua, dedicando il thread soltanto a questa situazione che coinvolge ormai tutti.
Come lo state vivendo?
Cosa ha cambiato e temete cambierà nella vostra vita?
Interessante sarebbe anche conoscere le conseguenze su chi è interessato dai provvedimenti e non può lavorare o di chi teme per la propria salute o per quella dei propri cari.
Opinioni politiche: siete d'accordo per come si sono mossi tutti? Stanno lavorando bene?
Cosa vedete di diverso nelle persone accanto a voi.
Testimonianze personali sono ben gradite.
Anche sfoghi.
Per chi è in panico, nessun problema a confessarlo.
Un abbraccio a tutti.
 

Allegati

danny

Utente di lunga data
Allora ... Gira un audio che dice che a Milano hanno iniziato a disinfestare le strade in quanto parrebbe che il virus sopravviva 24 ore sull'asfalto.Come facevano in Cina.
Addirittura consiglia di lasciare le scarpe sul pianerottolo. E c'è chi l'ha sempre fatto eh!
Si dice anche che non viene divulgato in TV per non creare panico. 😨
Walter Ricciardi (OMS) dice che bisogna lasciare fuori di casa scarpe e vestiti. L'ha detto in TV.
Screenshot_20200316_013230.jpg
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Allora ... Gira un audio che dice che a Milano hanno iniziato a disinfestare le strade in quanto parrebbe che il virus sopravviva 24 ore sull'asfalto.Come facevano in Cina.
Addirittura consiglia di lasciare le scarpe sul pianerottolo. E c'è chi l'ha sempre fatto eh!
Si dice anche che non viene divulgato in TV per non creare panico. 😨
sicuramente una parte di verità c'è.
L'altra parte è che continuano ad andarsene in giro perché non sanno cosa fare.
Se divulghi questa notizia sottobanco si crea quello stato di agitazione che diminuisce i passeggiatori.
Comunque è vero ,medici ed infermieri si cambiano in toto
 

danny

Utente di lunga data
sicuramente una parte di verità c'è.
L'altra parte è che continuano ad andarsene in giro perché non sanno cosa fare.
Se divulghi questa notizia sottobanco si crea quello stato di agitazione che diminuisce i passeggiatori.
Comunque è vero ,medici ed infermieri si cambiano in toto
E malgrado questo si ammalano ugualmente, perché lavorano in ambienti contaminati.
 

Darietto

Utente di lunga data
I DUE "STILI" STRATEGICI DI GESTIONE DELL'EPIDEMIA A CONFRONTO (Di Roberto Buffagni).

Propongo una ipotesi in merito ai diversi stili strategici di gestione dell’epidemia adottati in Europa e altrove. Sottolineo che si tratta di una pura ipotesi, perché per sostanziarla ci vogliono competenze e informazioni statistiche, epidemiologiche, economiche che non possiedo e non si improvvisano. Sono benvenute le critiche e le obiezioni anche radicali.

L’ipotesi è la seguente: lo stile strategico di gestione dell’epidemia rispecchia fedelmente l’etica e il modo di intendere interesse nazionale e priorità politiche degli Stati
2. Si contrasta il contagio contenendolo il più possibile con provvedimenti emergenziali di isolamento della popolazione (modello cinese, italiano, sudcoreano).

Chi sceglie il modello 1 fa un calcolo costi/benefici, e sceglie consapevolmente di sacrificare una quota della propria popolazione. Questa quota è più o meno ampia a seconda delle capacità di risposta del servizio sanitario nazionale, in particolare del numero di posti disponibili in terapia intensiva. A quanto riesco a capire, infatti, il Coronavirus presenta le seguenti caratteristiche: alta contagiosità, percentuale limitata di esiti fatali (diretti o per complicanze), ma percentuale relativamente alta (intorno al 10%, mi pare) di malati che abbisognano di cure nei reparti di terapia intensiva. Se così stanno le cose, in caso di contagio massiccio della popolazione – in Germania, ad esempio, Angela Merkel prevede un 60-70% di contagiati – nessun servizio sanitario nazionale sarà in grado di prestare le cure necessarie a tutta la percentuale di malati da ricoverarsi in T.I., una quota dei quali viene così condannata a morte in anticipo. La quota di pre-condannati a morte sarà più o meno ampia a seconda delle capacità del sistema sanitario, della composizione demografica della popolazione (rischiano di più i vecchi), e di altri fattori imprevedibili quali eventuali mutazioni del virus.

La ratio di questa decisione sembra la seguente:

1. L’adozione del modello 2 (contenimento dell’infezione) ha costi economici devastanti
2. La quota di popolazione che viene pre-condannata a morte è in larga misura composta di persone anziane e/o già malate, e pertanto la sua scomparsa non soltanto non compromette la funzionalità del sistema economico ma semmai la favorisce, alleviando i costi del sistema pensionistico e dell’assistenza sanitaria e sociale nel medio periodo, per di più innescando un processo economicamente espansivo grazie alle eredità che, come già avvenuto nelle grandi epidemie del passato, accresceranno liquidità e patrimonio di giovani con più alta propensione al consumo e all’investimento rispetto ai loro maggiori.
3. Soprattutto, la scelta del modello 1 accresce la potenza economico-politica relativa dei paesi che lo adottano rispetto ai loro concorrenti che adottano il modello 2, e devono scontare il danno economico devastante che comporta. Approfittando delle difficoltà dei loro concorrenti 2, le imprese dei paesi 1 potranno rapidamente sostituirsi ad essi, conquistando significative quote di mercato e imponendo loro, nel medio periodo, la propria egemonia economica e politica.

Naturalmente, per l’adozione del modello 1 sono indispensabili due requisiti: un centro direzionale politico statale coerentemente e tradizionalmente orientato su una accezione particolarmente radicale e spietata dell’interesse nazionale (tipici i casi britannico e tedesco); una forte disciplina sociale (ecco perché l’adozione del modello 1 da parte della Francia sarà problematica, e probabilmente si assisterà a una riconversione della scelta strategica verso il modello 2).

L’adozione del modello 1, insomma, corrisponde a uno stile strategico squisitamente bellico. La scelta di sacrificare consapevolmente una parte della popolazione economicamente e politicamente poco utile a vantaggio della potenza che può sviluppare il sistema economico-politico, in soldoni la scelta di liberarsi dalla zavorra per combattere più efficacemente, è infatti una tipica scelta necessitata in tempo di guerra, quando è normale perché indispensabile, ad esempio, privilegiare cure mediche e rifornimenti alimentari dei combattenti su cura e vitto di tutti gli altri, donne, vecchi e bambini compresi, nei soli limiti imposti dalla tenuta del morale della popolazione, che è altrettanto indispensabile sostenere.

Gli Stati che adottano il modello 1, dunque, non agiscono come se i loro concorrenti fossero avversari, ma come se fossero nemici, e come se la competizione economica fosse una vera e propria guerra, che si differenzia dalla guerra guerreggiata per il solo fatto che non scendono in campo gli eserciti. La condotta di questo tipo di guerra, proprio perché è una guerra coperta, sarà particolarmente dura e spietata, perché non vi ha luogo alcuno né il diritto bellico, né l’onore militare che ad esempio vieta il maltrattamento o peggio l’uccisione di prigionieri e civili, l’impiego di armi di distruzione di massa, etc. Per concludere, la scelta del modello 1 privilegia, nella valutazione strategica, la finestra di opportunità immediata (conquistare con un’azione rapida e violenta un vantaggio strategico sul nemico) sulla finestra di opportunità strategica di medio-lungo periodo (rinsaldare la coesione nazionale, diminuire la dipendenza e vulnerabilità della propria economia dalle altrui
In parte hai ragione, ma non è proprio come sacrificare i soldati in guerra. In questo caso le persone a rischio possono scegliere, e chi sbaglia paga. E comunque chi adotta il sistema 1 ha di fatto una maggiore capacità di risposta del servizio sanitario. Ed è un dato molto importante, che insieme alla forte disciplina sociale può portare, a conti fatti, a minori perdite umane.
 

danny

Utente di lunga data
In parte hai ragione, ma non è proprio come sacrificare i soldati in guerra. In questo caso le persone a rischio possono scegliere, e chi sbaglia paga. E comunque chi adotta il sistema 1 ha di fatto una maggiore capacità di risposta del servizio sanitario. Ed è un dato molto importante, che insieme alla forte disciplina sociale può portare, a conti fatti, a minori perdite umane.
Questo è vero.
L'autore del pezzo ha dato un'interpretazione, ma ovviamente parziale.
 

Darietto

Utente di lunga data
Questo è vero.
L'autore del pezzo ha dato un'interpretazione, ma ovviamente parziale.
Alla fine dei giochi, sarebbe curioso classificare le perdite (nord europee) per etnia. Come sono curioso di vedere come affronteranno la "quarantena" quelli del sud Italia. Mi aspetto rappresaglie e disordini.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Alla fine dei giochi, sarebbe curioso classificare le perdite (nord europee) in base a l'etnia. Come sono curioso di vedere come affronteranno la "quarantena" quelli del sud Italia. Mi aspetto rappresaglie e disordini.
Probabile.
Per ora noi italiani siamo comunque in testa come vittime in percentuale.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Allora ... Gira un audio che dice che a Milano hanno iniziato a disinfestare le strade in quanto parrebbe che il virus sopravviva 24 ore sull'asfalto.Come facevano in Cina.
Addirittura consiglia di lasciare le scarpe sul pianerottolo. E c'è chi l'ha sempre fatto eh!
Si dice anche che non viene divulgato in TV per non creare panico. 😨
E siamo sempre lì col conto

Sarà una fake news oppure no?
Se non hai gli strumenti cognitivi per valutare, come fai a proteggerti e proteggere gli altri?

Le fonti ufficiali e le indicazioni ufficiali non dicono questo
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
E siamo sempre lì col conto

Sarà una fake news oppure no?
Se non hai gli strumenti cognitivi per valutare, come fai a proteggerti e proteggere gli altri?

Le fonti ufficiali e le indicazioni ufficiali non dicono questo
Io resto dell’idea che dovrebbero smettere di fare elenco contagiati e morti tutti i giotni
I sintomi ormai si conoscono. Basta
 

danny

Utente di lunga data
E siamo sempre lì col conto

Sarà una fake news oppure no?
Se non hai gli strumenti cognitivi per valutare, come fai a proteggerti e proteggere gli altri?

Le fonti ufficiali e le indicazioni ufficiali non dicono questo
L'OMS lo dice, se hai ascoltato l'intervista di Ricciardi.
Però ovviamente in via ufficiale ti dicono solo che le mani possono propagare il virus.
Tu da quello ragioni e verifichi se si tratta di fake news o no.
Non si può dire tutto. Ci sono tante persone che devono continuare a lavorare, mica vuoi che si caghino sotto?
 

Skorpio

Utente di lunga data
L'OMS lo dice, se hai ascoltato l'intervista di Ricciardi.
Però ovviamente in via ufficiale ti dicono solo che le mani possono propagare il virus.
Tu da quello ragioni e verifichi se si tratta di fake news o no.
Non si può dire tutto. Ci sono tante persone che devono continuare a lavorare, mica vuoi che si caghino sotto?
Vorrei che fossero messe in condizioni di proteggersi adeguatamente più che altro

Ma se è un po' come quelle fie che ti dicono di no, ma ci devi arrivare da solo che è un si, allora va bene
 
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