Grazie del consiglio. Per ora le butto si, ho fatto una prova qualora dovessero venire a mancare dal commercio in futuro. Dicono che i guanti, ipotizzando la ripresa di tutte le attività lavorative, quindi "tutti fuori con guanti e mascherina", verrebbero a mancare nel giro di pochissimo tempo. La produzione non ci starebbe dietro.
A dire il vero sento tutti che dicono "
Qui i tamponi li han fatti a pochissime persone", mi sembra di capire che li han fatti al personale sanitario e qualche OSS (ricoverati esclusi, ma pure lì c'è chi lamenta mancanza), anche se 1 tampone fatto a metà aprile (data a caso) non è che garantisce che oggi un medico o un infermiere non possa essere asintomatico.
Purtroppo molti non hanno scelta per adattarsi, tutto il settore ristorazione, turismo, e tutti gli altri lavori che comportano una distanza inferiore ad un metro, e che fino a ieri avevano un'attività che viveva sul numero e sugli assembramenti. Pensa ai bar di mattina che guadagnano su un mucchio di persone che spendono pochi euro, non è fattibile considerare simili attività con le limitazioni, e mantenendo gli stessi costi, se poi pensi a quei bar che aspettano la stagione turistica...
Dopo gli annunci di Conte i titolari del punto estetica di Corso Milano sono scesi in strada e hanno organizzato una manifestazione. Con loro la consigliera Vanda Pellizzari
www.padovaoggi.it
Il clima generale che si percepisce rende difficile essere ottimisti, in senso generale di nazione.
Si vai fuori, fai la passeggiata, ora han dato il via alle visite ai parenti entro i confini di regione, ma rimane un clima di attesa, di boh...
Prego

grazie a te delle riflessioni.
Io ne sto acquistando un po' per volta.
Poi si vedrà.
E' un problema paese quello di guanti e mascherine.
Per quanto riguarda i tamponi, qui li han fondamentalmente fatti a chi mostrava sintomi inequivocabili (vedi i ricoverati), li han fatti, non in modo capillare, agli operatori sanitari.
Se già vai nelle agenzie funebri, nei supermercati, le farmacie, piuttosto che da adesso nei ristoranti, bar...poco o niente.
Dico poco per tenere aperta l'opzione.
Fino ad ora non sono stati fatti nemmeno ai familiari dei conclamati. Vivi o morti.
Quando dicevo che non si tornerà al mondo di prima, era esattamente a quello che elenchi, e a molto altro, che mi riferivo.
Se si vuol in un qualche modo ripartire, serve davvero che, dal basso all'alto, ognuno nel suo ruolo e funzione, si inizi a pensare in altro modo.
Ognuno nel suo settore. Ognuno con le sue competenze. Dal cameriere al commesso. All'imprenditore. etc etc.
Pensare di far ripartire una economia come la si conosceva...a me pare ovvio il disastro.
D'altro canto se la maggioranza tira di lì...io la lascio andare

Di mio opto per l'usare il disastro - che è già qui- e le lacrime e sangue, per rompere i coglioni per pensare ad innovazioni e cambiamenti nel mio settore specifico, dove ho competenze di riprogettazione. E fare concretamente.
Senza stare troppo a guardarmi intorno e muovendomi nelle reti che ho costruito in questi ultimi mesi.
Non andrà tutto bene.
Per il semplice motivo che
ora non va bene.
L'andrà lo si costruisce nel qui e ora. Passo a passo.
Slanciarsi nell'andrà, è bersi la birra fine giornata per alleggerirsi. Ma è la birra di fine giornata.
Conosco bene persone che si occupano di progettazione turistica a livello nazionale e internazionale...e stanno lavorando in questo senso.
Stanno immaginando un mondo nuovo. Lo stanno costruendo. Con lentezza.
Lo stanno facendo dalla fine di febbraio. (ma già inseguivano visioni pure prima)
Pensare di ragionare a corto raggio, ora come ora non funziona.
Se non come rassicurazione.
Io sono ottimista e positiva perchè sto immaginando un mondo nuovo.
Mi sono circondata di persone che fanno lo stesso e che agiscono nel qui e ora con energia e presenza.
Che non si sentono prede della situazione ma si sentono dentro la situazione come protagonisti. E in questi termini si muovono ogni momento delle loro giornate.
Faticoso?
Moltissimo.
Entusiasmante?
Altrettanto.
Io penso che stiamo andando incontro ad un periodo in cui ci sarà un picco di nuove e vecchie povertà. Aumenterà il disagio psichico e sociale.
Fra non molto inizieranno ad esplodere le persone che han tenuto fino ad ora. Depressione, ansia, attacchi di panico. Rabbia e frustrazione.
Quelle silenti, stanno già esplodendo da un po'.
Chi saprà adattarsi, guardando in avanti ci passerà attraverso - non senza segni, ma ci passerà - chi continuerà a tenere voltato lo sguardo all'indietro resterà indietro.
E stavolta dubito che lo stato riuscirà a fare il papà e la mamma a chi non ce la fa.
Personalmente non sento nessuna attesa. I contorni sono chiari.
Sono attivissima.
Ho proprio la sensazione di Vita che scorre.
Di urgenza riorganizzativa.
Ho netta la sensazione che stia per cominciare qualcosa e che serva esser il più possibile pronti all'impatto.
Seguo il mio istinto.
Ha sbagliato raramente da quando mi conosco.
Dal punto di vista economico nazionale, non vedo nulla di nuovo.
Le dinamiche sono sempre quelle.
In alto e in basso.
Le conseguenze però, a questo giro, saranno sensibili.
E io penso che questo sia l'inizio...non abbiamo ancora visto niente.
Questa è una bella riflessione.
https://www.repubblica.it/dossier/c...782/?ref=RHPPTP-BH-I254977117-C12-P10-S2.4-T2
Che poi...magari non ci vedo bene e verrò disconfermata dai fatti.
Ma.
Sto bene nel qui e ora.
Dormo bene e sono rilassata.
Mi sento serena. E pronta.
Mi sto conoscendo meglio e mi piaccio.
Mi piace la mia vita e mi piace quello che ci sto mettendo dentro.
Quello che ci sto mettendo dentro mi è utile e mi arricchisce.
E lo sarà anche nel caso io sbagli ogni previsione.
Sto nutrendo una rete di persone con cui sto bene.
Ho capelli bianchi che iniziano a spuntare e mi piacciono immensamente, intravedo la vecchia, con le sue rughe e le sue cicatrici...e sento che ora come ora le sorriderei serena allo specchio. Questa è la mia direzione.
Se proprio andrà male male...ho un orto e mi so coltivare il cibo e ho una casa.
Sono buoni presupposti da cui ripartire anche da zero. (e a ben pensarci..si avvicina la scadenza dei circa dieci anni dall'ultima volta in cui sono ripartita da zero, non mi allarma il partire da zero, è qualcosa che conosco piuttosto bene, è una stanza della mia Casa)
