I lavoretti sono un laboratorio di manualità. Di conseguenza molto impegnativo e soprattutto si trasforma in un confronto con i risultati.Esiste la libertà di insegnamento, garantita dalla Costituzione che però, purtroppo non viene intesa in modo corretto, ma come “in classe mia faccio come mi pare”, questo però confligge con la collegialità, tuttora vigente, ma contrastata nella pratica in vari modi. Vi risparmio la spiegazione del come e perché.
Per cui anche nella scuola vi sono tutte le posizioni che state esponendo, più o meno consapevoli, nella scuola prevalentemente “ad cazzum”.
I Dirigenti scolastici possono cercare di orientare con circolari interne o nelle riunioni collegiali, ma le riunioni devono essere occupate per talmente tante cose che nessun dirigente ha voglia di discutere per i lavoretti che non sono parte delle Indicazioni nazionali e non possono essere né richiesti né evitati. I lavoretti sono solo una abitudine e una aspettativa dei genitori e raramente rientrano in un percorso didattico consapevole.
Soprattutto è concentrazione e precisone, oltre che abilità.
Di conseguenza diventa molto complicato gestirlo in modo sereno con il dovuto tempo da dedicare.
Ci vuole un lavoro di incoraggiamento per quelli che hanno poca propensione.
In realtà sarebbe una buona palestra per fare acquisire pazienza e costanza.
Però mi sono resa conto che per molte maestre diventa fonte di disagio. Sia nel gestire i bambini che organizzare il lavoro.