Il primo libro che lessi in assoluto fu ventimila leghe sotto i mari.
Fantastico!

Cuore mi sono sempre rifiutato di leggerlo, già allora non sopportavo certe cose...
Nei propri ricordi si è sempre più piccoli di quello che realmente si era. Forse perché ci vogliamo narrare precoci o perché vogliamo vedere i figli più grandi.
Io mi sono resa conto che attribuivo certe mie letture a età più precoci. Poi le ho associate a certi eventi (traslochi ad esempio) e mi sono resa conto che non avevo dieci anni, ma tredici perché nella crescita convivono in noi il bambino e il preadolescente e poi l’adolescente. Per cui ci si può innamorare e leggere fiabe, cominciare ad avere una idea di giustizia e “politica” del mondo e contemporaneamente ricercare avventura fantastica.
Avevo tentato di aprire un thread sulla pretesa di trovare la propria visione personale o sociale o politica in un libro, mentre io ho sempre cercato la diversità.
Ricordo che da piccola (piccola davvero, ero alle elementari, lo so di certo per un trasloco) avevo letto un libro su una famiglia di pesci. Certamente era letterariamente una schifezza

(niente a che vedere con Verne che pure leggevo) ma a un certo punto moriva il papà pesce e la mamma pesce invitava il pesciolino a mangiarlo insieme a lei. Il mio primo moto di orrore, direi condivisibile


, era sparito quando la mamma pesce aveva spiegato che era un modo per far vivere il papà dentro di loro e non lasciarlo mangiare da altri pesci.


Per me bambina era stata la migliore lezione di antropologia che avrebbero potuto farmi con documentari sulle popolazioni del mondo. Infatti lo ricordo.
Ecco Cuore è un libro che è stato demolito negli anni sessanta per la sua retorica e la definizione degli alunni in buoni e cattivi, è famoso Elogio di Franti di Umberto Eco
https://gabriellagiudici.it/umberto-eco-elogio-di-franti/
Ma invece i bambini vogliono che vengano descritti i bambini cattivi per sapere che loro sono buoni.